Sapete perché a Milano, e nella sua diocesi, il carnevale dura fino al sabato, mentre nel resto del mondo finisce al martedì?

E’ una bella storia: si dice che questa abitudine cominciò quando Sant’ Ambrogio era il vescovo di Milano. La spiegazione dei milanesi era che siccome Gesù aveva fatto solo 40 giorni nel deserto, la quaresima doveva avere quasi la stessa durata… 6 settimane… da domenica a domenica. Il digiuno cominciava con la prima domenica di quaresima, e quindi bisognava far festa fino al sabato prima, invece di fermarsi al martedì; i milanesi facevano solo una piccola pausa il mercoledì delle ceneri, per poi ricominciare al giovedì…

Poi però, benché l’abitudine fosse tollerata, c’erano tanti che si lamentavano di questo privilegio di Milano, e ogni tanto qualcuno cercava di eliminarlo… ogni anno era una polemica… “… e Milano non è diversa dagli altri paesi,” ” …e perché loro si e noi no …” le solite cose in cui si dicono in questi casi…

Poi un anno vi fu una tremenda epidemia di peste, davvero tremenda, e Milano restò chiusa, in quarantena, per tantissimo tempo. La gente, anche quelli che non erano ammalati, pativa la fame, perché era proibito uscire dalla città, e all’interno delle mura non si riusciva a produrre abbastanza cibo per tutti.

Poi pian piano la situazione migliorò e, finalmente, le autorità diedero il permesso di riaprire la città, proprio il mercoledì delle ceneri. I poveri milanesi si ritrovarono a dover cominciare il digiuno di Quaresima, proprio appena finito il digiuno causato dalla peste…

Naturalmente, i milanesi avevano voglia di fare carnevale, almeno gli ultimi tre giorni rimasti prima della Quaresima, così il vescovo di Milano andò dal Papa, raccontò la storia della Peste, di come era stata brutta, e di come la gente avesse sofferto.

Il papa allora, commosso dal racconto del vescovo Carlo, cedette, e firmò una bolla, cioè un documento, in cui si dava alla Diocesi di Milano il diritto di festeggiare il carnevale ambrosiano fino al sabato che precede la 1° domenica di quaresima, per sempre.

24/02/2009

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