Avere cinquanta anni oggi ,rispetto alle nostre mamme ,c’è una grande differenza in quanto
una volta succedeva solo alle streghe ,si fa per dire,di conservare parte della loro bellezza e carica erotica anche in età avanzata, mentre alle donne ‘buone’, come ad esempio le mamme e le nonne, non restava che rassegnarsi all’invecchiamento e all’emarginazione dalla vita sociale.
Di una donna infatti ciò che più contava erano bellezza e capacità di procreare: perse entrambe queste caratteristiche, alla donna non rimaneva più nulla.
La tipica cinquantenne, fino a una cinquantina di anni fa, era una signora in genere sovrappeso, con i capelli bianchi, vestita in modo dimesso, che indossava vestiti e gioielli completamente demodé, legati al periodo della sua giovinezza.
La cinquantenne declinava sempre i suoi tempi al passato ed i discorsi che faceva, pur rispecchiando un’antica cultura e saggezza popolare, erano in genere inadeguati ai tempi ed incapaci di rappresentare la realtà in tutte le sue sfaccettature.
Cosa è cambiato da allora? Molto, per non dire tutto.
La prima cosa che salta agli occhi è l’aspetto. Le cinquantenni di oggi sono(siamo) quasi tutte belle, come delle ragazze un po’ invecchiate, che esibiscono le poche rughe con vezzosa disinvoltura. E, se una volta a cinquant’anni le donne cominciavano a prepararsi al definitivo congedo dalla vita, intensificando le preghiere e le frequentazioni dei riti religiosi, le cinquantenni di oggi appaiono perfettamente immerse nel loro presente, permettendosi perfino di fare dei progetti di lungo termine. Le donne, del resto, dicono che in media arrivano all’età 83 anni, e dunque a cinquanta anni hanno ancora più di tre decenni davanti a sé per cambiare molte cose della propria vita che non le soddisfano più (fra cui, sempre più spesso, il partner).
Molto, in questa rivoluzione del costume è dovuto ai progressi della medicina: la maggiore igiene, il controllo dell’alimentazione, la prevenzione, le cure, sicuramente aiutano il corpo a mantenersi sano. Per gli aspetti estetici basti pensare al ricorso ormai generalizzato ai centri di bellezza, palestre o anche solo ai comuni parrucchieri , estetisti.,o semplicemente ricorrendo alla vasta gamma di prodotti di cosmesi (Una volta le donne di cinquant’anni, anche potendoselo permettere, evitavano di curare troppo il proprio corpo, per non sentirsi inadeguate al ruolo sociale che veniva loro attribuito e per evitare di sentirsi giudicare, specialmente dai più giovani, come delle persone frivolee leggere, che non a quello, più rispettabile, di nonna e madre).
Poi c’è stata l’entrata massiccia delle donne nel mondo del lavoro: anche se i tassi di disoccupazione femminili sono sempre più alti rispetto a quelli maschili, anche se le donne, a parità di occupazione, guadagnano meno degli uomini, la possibilità di poter contare su un lavoro retribuito ha permesso anche alle rappresentanti del sesso femminile di poter svolgere un ruolo attivo nella società, ottenendo il diritto di partecipazione, di voto, di guadagno autonomo.
Ma quello che più di tutto ha contribuito a modificare le cose è certamente il livello di istruzione femminile,rispetto a 50 fa e ovviamente più il livello di istruzione è alto e più una donna è sicura di se
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A queste considerazioni aggiungo alcuni dati che emergono da una ricerca denominata ‘Donne a 50 anni e sentimenti’, realizzata su un campione di 700 italiane tra i 46 e i 59 anni nel corso del 2008.
Al primo posto l’amore: il 61% delle cinquantenni intervistate afferma che i sentimenti sono molto importanti, e per il 33% lo sono abbastanza. Il 94% del campione è attento rispetto alla propria sfera emotiva, convinto nell’80% dei casi di vivere l’amore e la coppia in modo più consapevole di quando aveva 30 anni. Per il 68% delle intervistate, poi, l’amore diventa meno passionale ma più profondo, fondato su affetto e stima reciproca, sempre più consolidato nel tempo, rafforzato da un lungo percorso di vita. E una cospicua minoranza (40%) si sente ancora affascinante e seducente.
Per l’85% delle cinquantenni amare significa rimanere con il proprio compagno. Ma l’amore va vissuto sempre con la stessa intensità e passione, come a 20 anni, per il 58% del campione. Il 31% ammette di tradire il proprio partner: ciò significa che tre donne su dieci si sono concesse qualche scappatella.
Figli. Il 90% delle cinquantenni italiane ha dei figli, e il 71% dedica loro molta attenzione. Il 28% però dichiara scarsa o nessuna attenzione verso i figli ormai cresciuti, confermando il desiderio di maggiore autonomia delle donne ma anche il fatto che i figli delle cinquantenni di oggi sono più indipendenti. Solo il 13% delle cinquantenni non è felice che i figli lascino la casa. Infine, solo il 25% considera amicale il rapporto con i propri figli.
Divorzio. Il 47% delle cinquantenni afferma che il divorzio è una brutta esperienza che lascia il segno, ma solo il 10% lo considera quale la fine di un periodo della vita. Anche una separazione può essere vista non più soltanto come un evento catastrofico, ma come una liberazione da un rapporto sbagliato (il 32% delle intervistate la pensa così).
Scelta del partner. Se il 22% delle cinquantenni non ha un uomo dei sogni, il 20% è sensibile al fascino degli intellettuali. Nella classifica del principe azzurro perfetto seguono gli imprenditori e gli uomini d’affari (17%), e gli attori del cinema americano (14%), mentre in coda troviamo i politici (solo il 3% delle donne li sogna come uomini ideali) e i nobili ‘doc’ (3%).
Aspetto e salute. Il 70% delle cinquantenni teme le malattie: la rigidità’ motoria e il timore della metamorfosi progressiva delle forme del corpo appaiono come il maggior motivo di allarme. Il 17% ha paura della solitudine, mentre invecchiare spaventa solo il 6%. Il 75% delle intervistate privilegia il proprio benessere psicologico, senza comunque ignorare lo stile di vita, una corretta alimentazione e una sana attività sportiva coniugate con l’attenzione alla cura estetica del corpo. Condurre uno stile di vita sano (42% delle preferenze) e avere una sana alimentazione (35%) sono due aspetti complementari. Discorso a parte per l’attività fisica e sportiva: solo il 26% non ci rinuncia.
Da una ricerca per l”Osservatorio Differently ‘Ri-scoprirsi donna a 50 anni’ (promosso da Lancaster), realizzata nel corso del 2008
Grazie PAOLA….mi ricorderò di questi scritti….è un grande aiuto x chi non è più giovanissima…come mè….
ripropongo qui, x Carlo,scritta da Madre Teresa di Calcutta, una poesia che fortunatamente si applica a molte donne oggi cinquantenni e non.
Dedicata alle donne
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
SEMPLICE …GRAZIE ,HAI ESPRESSO CIO’ CHE VOLEVO DIRE
Carlo, sono una cinquantenne felice e, tranquillo, ho avuto anche 20 anni; ho vissuto con irruenza, avventura,curiosità e senso di onnipotenza la mia giovinezza e stò vivendo con consapevolezza, serenità e maturità il presente.Vuoi sapere cos’è bellezza per me ?… Non sicuramente perfezione estetica asettica, assenza di rughe, zigomi alti, pelle tesa…no!!.. per me è quel guizzo che colgo specchiandomi quando un’intuizione mi sorprende,è quel lampo che attraversa i miei occhi se un’emozione li attraversa,è quel sorriso che increspa il mio viso se un pensiero felice viene a trovarmi,è quella ruga d’espressione che si crea allorchè cerco la soluzione ad un problema, è la creatività che pesco per traformare in speciale ogni cosa,è la passione che metto in tutte le cose in cui credo,è la ricerca della semplicità,è la vivacità mentale che cerco di annaffiare ogni giorno,è il coraggio che mi fa stringere la mascella di fronte al dolore e alla paura,è quella predisposizione gioiosa verso gli altri…. Non è presunzione se ti dico che questo tipo di bellezza non sfiorisce con gli anni, anzi migliora. La nostra vera età è quella che chiudendo gli occhi ci fa immaginare come ci sentiamo..
Mi verrebbe da dire solo: evviva le donne!
inizio con un ma… siamo nella societa dell’apparire tutti di corsa a far vedere un’altra faccia piu giovane ,piu sexi, piu abbronzata(con lampade), per far vedere che sono sempre come ventenni, allora io dico che queste donne non hanno MAI avuto 20 anni ma alla bellezza interiore ci pensano qualche volta? vivono la vita con tranquillita? anno un rapporto con il suo IO sincero sereno? vorrei che mi rispondesse qualcuno alla mia domanda. COME MAI GLI STUDI DEI PSICHIATRI, PSICANALISTI ,AVVOCATI,SONO SEMPRE PIENI DI PAZIENTI? NON E TUTTO ORO CIO CHE BRILLA ma…brave 50enni continuate ad apparire.
Condivido quasi tutto ciò che è stato scritto, se però trasferiamo il tutto alle nostre nonne e non alle nostre mamme.Mia madre e le sue amiche erano signore moderne, eleganti,curanti del proprio corpo ( certamente senza andare in palestra),impegnate nel lavoro.La differenza forse era trucco più leggero e abiti più consoni.Comunque VIVA le cinquantenni di oggi!!!
Ho visto la mie bisnonne, 82 anni una, sei figlie prima di fare un maschio (il settimo, avrebbe dovuto chiamarlo sigillo), 93 anni l’altra, e ancora portare sulla testa in equilibrio una brocca con l’acqua e la figlia (mia sconosciuta nonna materna), morta di parto a vent’anni), ho visto la mia nonna paterna 93 anni, il fiume della vita segnare il viso con tanti ruscelli e ancora la voglia di ballare. Ho visto mia madre 76 anni, andar via addolorata perchè senza quello scopo chiamato lavoro non riusciva a stare. Ah le statistiche che bella cosa. Ricordo l’unica testa grigia al mattino sulla 49 in zona S.Siro (MI: china su un libro e nel volto serena. Ricordo le teste i capelli impossibili (se non hai 20 anni) viste a una festa di spalle, e poi passare davanti e vedere i segni del tempo sui volti. Cinquant’anni, il sogno dell’eterna giovinezza sulla riva dell’oceano si realizza. Piacere, piacersi giova, da vita. Ma anche una ruga che appare racconta una storia. Oggi sono trent’anni che sono sposato alla stessa identica donna. Le ho chiesto a quale delle percentuali appartine: “moglie, madre, amante e adesso vado a lavorare. Visto che sei a casa in ferie dopo vai a far la spesa che domani è festa”.
A quale percentuale appartengo da maschio?