Cavolo ci siamo. Preparo la valigia, vado al mare, nell’azzurro mare mediterraneo. Mi abbronzerò, nuoterò, andrò lontano. Che gioia dopo un anno di fatica.Questo pensavo prima di partire.
Ora sono al CPA. Centro per accattoni? No Centro di prima accoglienza. Quante stelle? Basta contarle sulle spalline dei custodi militari (mai più di tre).
Mi sono tuffato in acqua senza documenti, come le altre volte. Una bella nuotata e al ritorno a riva l’omino coi baffi, non quello della moka, quello in divisa, mi chiede di qualificarmi. Perché che ho fatto? Cerco l’asciugamano lasciato vicino al bagnasciuga. Lo prendo e dico: “sono in vacanza, faccio una nuotata”.
Non basta per identificarmi. Il gemello del baffuto mi invita a seguirli.
Non capisco. Il sudore lava via da me il salato del mare.
Ho capito che non ho con me i documenti. Da quando per fare un bagno bisogna portarsi i documenti? Ora sono un clandestino. Clandestino del bagnasciuga. E a voglia a parlare in dialetto. Chi minchia!, dico e i gemelli non capiscono e guardandosi si dicono “ Che gà dit?”
Capisco io: oltraggio a pubblico ufficiale. “Ma come se non esisto come faccio ad oltraggiare. Forse state sognando, non vedete che non ho il portafogli?” E l’accusa diventa più pesante: tentativo di corruzione.
Mi faccio il segno della croce con tutte e due le mani: vilipendio alla religione di stato.
Mentre li seguo in questura mi accorgo di essere in mutande: impudicizia e atti osceni perché resomi conto di come sono svestito mi copro le parti bianche.
In questura chiedo di poter telefonare a qualcuno a casa. “Che ci prendi in giro? Pensi di essere in un telefilm?”
“Ma mi consenta…” tento di dire, e quelli mi dicono di non usare il verbo del capo. Il verbo del che?
Insomma mi è andata bene, con le accuse accumulate rischiavo una condanna a dieci anni senza condizionale. Per fortuna sono stato scambiato per un clandestino e mi riportano in Libia. Sarà una buona occasione per fare nuove esperienze con viaggio pagato.
Mi raccomando, quest’estate al mare quando vi tuffate in acqua mettete la carta d’identità nel taschino del costume (da quest’anno nuovi modelli: tanga con tasca, bikini con tasca, boxer con tasca…, così si rilancia anche l’economia) e se non avete quella plastificata piuttosto non fate il bagno, a meno che non abbiate almeno due testimoni in spiaggia per garantire l’identità e a custodirvi i documenti.
Attenti ai lupi di mare, mordono parecchio ora che vanno in giro senza museruola.
Voglio condividere questa canzone di Pierangelo Bertoli,mi sarebbe piaciuto inserire il video con la musica ma non l’ho trovato.
Il sud
Noi occhi pieni di futuro
sui marciapiedi di queste città.
Noi spalle contro il muro
traditi da promesse di libertà.
Mezza luna prigioniera
di una notte scura come questa miniera
qui ho sepolto i sogni e devo sopportare
sudore sangue e terra
e terra da scavare.
Noi occhi pieni di futuro
sui marciapiedi di queste città
Noi spalle contro il muro
stranieri facce dure povertà
mezza vita lasciata andare
sopra un treno che porta solo dolore
che ha pochi soldi in tasca e inciampa sui colori
che non ferma alla stazione dei tempi migliori
Noi occhi pieni di futuro
sui marciapiedi di queste città
Noi spalle contro il muro
traditi da promesse di libertà.
Mezza paga se vuoi restare
solo lavoro nero dissi ce la posso fare
quando arrivai dal sud in cerca di fortuna
appesa ad una notte notte di mezza luna.
Noi occhi pieni di futuro
sui marciapiedi di queste città
Noi spalle contro il muro
stranieri facce dure povertà. (GANG e BERTOLI)
Popof 14maggio 2009
Mi corre l’obbligo di dichiarare che qualsiasi mio commento espresso su queste colonne non ha mai inteso porre in dubbio l’onestà intellettuale e l’equanimità della nostra amica Semplice. Se, malgrado ogni mia intenzione, da qualche mio scritto fosse derivato qualsiasi nocumento alla sua immagine, le chiedo pubblicamente scusa.
Popof guarda he oltre il giudizio di Lorenzo, che è leccito perchè siamo in democrazia, ci sono ancora tanti italiani che condividono quanto hai scritto, Vedrai che molto probabilmente lanceranno il costume con le tasche e i documenti plaztificati (alcuni comuni già lo hanno introdotto). Hai centrato il rpoblema problema dell’immigrazione in modo semplice e comprensivo. Molti non ricrdano quando noi italiani eravamo i protagonisti di questa realtà e ci trovavano nelle medesime condizioni di questi “poveri disperati”, che grazie a loro anche l’italia fa parte del summit dei sette. Purtroppo abbiamo la memoria corta!!!!
Ci risiamo Popof. Sei una persona simpatica e scrivi in un modo paradossale ma bellissimo. Ti ammiro molto. Ma fai politica in un modo sfacciato. Con risultati, credo, non positivi per te e per la parte di cui fai parte (scusa il bisticcio di parole ma dovrebbe piacerti). Mi dispiace di averti scoperto ma continuo ad ammirarti.