A mio parere stiamo vivendo nel blog, almeno per quanto riguarda la politica e l’economia, un momento delicato.
Penso che occorrerebbe darsi una calmata, come si dice a Roma. Mi riferisco in particolare agli articoli “Nel silenzio della notte passi cadenzati :Le ronde e Attenti al lupo clandestino.
Si tratta di due articoli decisamente antigovernativi, che presupporrebbero decise risposte. Ma, e qui sta il punto, le decise risposte provocherebbero puntualizzazioni ulteriori da parte degli autori, non escludendosi, in definitiva, polemiche, rancori, inimicizie, ecc.
Qualcuno potrebbe dire: lasciate che ognuno si esprima liberamente. Certo, ma il problema è che la libertà di ognuno di noi non deve cozzare con la libertà degli altri. E allora dico con tutta serenità che io, ad esempio, sono vicino al governo e non voglio litigare con gli antigovernativi, e quindi li invito a non usare termini dispregiativi e polemici nei confronti delle posizioni a cui mi richiamo. OK?
Io penso che dobbiamo essere tutti amici e che ognuno, nei limiti del possibile, deve rispettare chi non la pensa come lui. Siamo d’accordo o no?
La tenuta di questo atteggiamento, di questo impegno riguarda in particolare i cosiddetti redattori, che devono curare che tutto fili liscio. Si impegnano in proposito questi signori? O fanno finta di niente? O addirittura scrivono loro stessi gli articoli che provocano polemiche?
Sappiamo tutti quanto è facile litigare. Vogliamo questo? Io no vi prego di credermi.
Quindi, forza, e diamoci da fare per riportare serenità ed esponiamo il cartellino giallo a chi, magari ritenendosi in diritto di esprimersi come gli pare, non ha tuttavia riflettuto che altri potrebbero risentirsi.
L’obiettivo di fondo è scritto nelle regole di Eldy: tenere un “comportamento idoneo alla comune serenità”.
Avevo cominciato qualche tempo fa una riflessione sul modo più efficace per discutere, in un giornale come il nostro, dei problemi economici. Riflessione che avevo affidato a Paola. Ora quella riflessione la estenderei anche ai problemi politici
Dico, con riferimento sia all’economia che alla politica, che c’è il rischio di cadere nell’oleografico, nello scontato, nello scandalistico, nel teorico, nel partigiano.
Insomma un insieme di trabocchetti. Si può sbagliare anteponendo con forza le proprie ragioni o esigenze dimenticando che soltanto nei contesti più generali di una città, di una regione o dell’intero paese, quando non dell’Europa o del mondo intero, possono talvolta affrontarsi i problemi vissuti dalla gente sulla propria pelle.
C’è anche l’esigenza di un’informazione corretta e non è sempre facile essere corretti quando si è tentati di sfruttare politicamente i fatti sulla base di antiche inimicizie, diffidenze, incomprensioni. Occorre, quindi, per quanto possibile, autocontrollo e onestà intellettuale.
D’altra parte, i problemi dell’economia e della politica non danno scampo: individuate le condizioni e le regole, sono date anche le risposte, che valgono per tutti: protagonisti, comprimari, utenti, pazienti, ecc.
Bilanci pubblici, situazioni aziendali, prospettive economiche e dell’occupazione, contesti sociali, effetti di scelte adottate a livelli superiori o in altre epoche. Sono semplici titoli entro i quali collocare gli argomenti che di volta in volta ci interessano più direttamente. Saremo capaci, per ogni problema, di presentarlo, impostarlo e condurlo lungo i corretti binari?
Speriamo di sì. Correttezza, in economia come in politica, vuol dire compiere sforzi di concretezza, sistematicità, evitando luoghi comuni, complicità colpevoli, errori di metodo, strumentalizzazioni.
Occorrerà dialogare con gli altri e prendere spunto dalle esigenze prospettate per suscitare interessi, per coinvolgere.
Dialogare soprattutto per capire. Capire che i problemi economici e politici, che sono in fondo il substrato di quelli del vivere civile, possono costituire, attraverso il confronto, una importante fonte di crescita culturale.
Propongo un metodo di partenza: facciamo scegliere i temi a chi li sente di più, con ciò dimostrando di essere portatori di argomenti democraticamente sentiti e percepiti dalla società che in piccolo rappresentiamo. Gli approfondimenti potrebbero essere effettuati, dopo gli articoli di apertura, nelle rispettive sezioni economia e politica.
Io, se volete, sono a vostra disposizione per fungere da amico dialogante più che arbitro.
Lorenzo.roma 17/05/2009
Ok in poche parole instauriamo una censura.
fermati……ti prego
Sì Popof, godiamoci la nostra semplicità. E ricambio il tuo fraterno? abbraccio. Ti dico che la mia simpatia per te non è minimamente diminuita.
Ciao Lorenzo, parliamo d’altro mi sta bene, parliamo di calcio, ti va? L’nternazionale (o ineterazziale per me è uguale) ha vinto lo scudetto. Formazione: Julio Cesar in porta (Brasiliano), Julio Ramiro Cordoba (Colombiano), Marco Materazzi (Italiano), Javer Zanetti (Argentino), Nelson Rivas ((Colombiano), Esteban Cambiasso (Argentino), Dejan Stancovic’ (Serbo), Luis Figo (Portoghese-EU), Amantino Mancini (Brasiliano), Mario Baloltelli (naturalizzato Italiano speranza della Nazionale azzurra), Patrick Vierra (Senegalese), Julio Ricardo Cruz ( Argentino), Luis Jemenez (Cileno), Olivier Jacourt (Francese di pelle nera), Zlatan Ibraimovic (Svedese ma nato a Malmo vedi tu dove sta), Douglasd Maicon (Brasiliano), Walter Samuel (Argentino), Scherrer Maxwell (Brasiliano, bianco), Cristian Chivu (Rumeno, rom?), Sulley Muntari (Ghanese): a quanto pare la sinergia ha funzionato. L’interazzialità guidata da un saggio dirigente ha creato l’Amalgama (qello che mancava al Cav. Massimino persidente del Catania, che l’aneddoto racconta volesse comprare). Ma sono venti milionari che in mutande corrono dietro un pallone. Bhe, l’Europa Unita l’ha fatta più la Campion League e Giochi senza Frontire, che la Costituzione zoppa e le elezioni trasnazionali. Sono uno spirito libero. Non amo il leccacul…ismo sono iscritto alla CISL. Non faccio parte di partiti politici. Non sono un cane sciolto: sono un cane che ragiona. Non mi si passi per bianco il nero e viceversa. Io non faccio informazione, io lavoro a tempo pieno per avere da spendere durante il mese. Rifettere non significa solo specchiarsi, significa raginare. Ragionare alla luce della propia esperienza se possibile. Gli articoli non me li faccio scrivere: so pensare da me. Non accetto che qualcuno pensi per me, democrazia dovrebbe essere anche ascoltare chi non conta (fishi=ossigeno che manca al cervello? Cinismo subdolo che diventa dementocrazia). E allora, visto questo spazio interegionale facciamo sentire che ci siamo. In passato sono stato tacciato da aclista (Petruccioli), ciellino (cgil), comunista (cisl), pazzo (affettuosamnete la consorte): insomma uno deve sempre essere catalogato e omolagato? Sai inizialmente volevo scriverti una canzoncina di quarant’anni fa, dai te la regalo: “L’acciancatrice/disfonica disferse/la niama grigetta che sferse/ un mono-clobo tribante” la cantava un bambino, io gli misi la musica, giro di do maggiore. Cosa significa? Quel bimbo aveva tre anni si e no, che facciamo interessiamo della cosa il KGB o la CIA? Forse quel bimbo voleva solo esprimere quanto fosse difficile comunicare con i canoni normali (mi raccomando non passarla ad Apicella che poi voglio i diritti d’autore). Ma si divertiamoci. Lo sai che io risparmio durante i governi di centro e centro sinistra per spendere e spandere quando arrivano momenti come quello attuale? Si perchè mi dico ora è il momento in cui le mie fatiche vanno in funo, e allora compro. Ciao Lorenzo, godiamoci la nostra semplicità. Un fraterno abbraccio…Popof
Mi corre l’obbligo di dichiarare che qualsiasi mio commento espresso su queste colonne non ha mai inteso porre in dubbio l’onestà intellettuale e l’equanimità della nostra amica Semplice. Se, malgrado ogni mia intenzione, da qualche mio scritto fosse derivato qualsiasi nocumento alla sua immagine, le chiedo pubblicamente scusa.
Grazie Luciano
Lorenzo rm:
Il tuo servizio, è da me condiviso,lo trovo privo della solita faziosità ma sopratutto non offensivo per nessuna parte politica, è grave quando sono i redattori scelti da eldy a scrivere argomenti politici a volte prive di verità e offensivi su la parte politica che non condividono. Premesso che sono stato un militante della vera sinistra, e grazie ai soliti tromboni che invece di fare autocritica dicono il contrario di tutto senza fare proposte alternative, ora penso che esprimere il mio voto sarà molto difficile, è finito il tempo che mi tappavo il naso, a roma se dice sono de coccio non lo capiscono, un saluto.