Come abbiamo avuto modo di leggere, come ben sappiamo, il I° maggio è la festa dei lavoratori, non del lavoro come qualcuno potrà anche azzardare di dire.
Dalle lotte del 1860 (circa) al 1970/72, annì in cui vengono promulgate alcune leggi fondamentali, la legge 300 nel 70 (conosciuta come Statuto dei Lavoratori) per prima e poi tutte quelle a venire, la 1204 nel 72 (diritti delle lavoratrici madri), due leggi fondamentali che han cambiato, radicalmente il nostro modo di vivere.
Passano cent’anni, tra le prime lotte e gli anni delle conquiste. In mezzo due guerre mondiali (più due partecipazioni “straordinarie” in Africa e in Spagna). Sono anni di lotte. E quanti morti in nome di regole più giuste. Noi (io, voi) sul finire degli anni 60 e inizi 70, c’eravamo, e anche se mai abbiamo mosso un passo dietro uno striscione il nostro apporto lo abbiamo dato.
In quegli anni una poesia divenne prima una ballata e poi inno degli studenti e operai che, per la prima volta nella storia, si ritrovavano vicini.
In occasione della festa dei lavoratori voglio regalarvi le parole di “Contessa” (di P.Pietrangeli) .
“Che rabbia, contessa all’industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti
volevano avere i salari aumentati
gridavano, pensi, di essere sfruttati
E quando è arrivata la polizia
quei pazzi straccioni han gridato più forte
di sangue han sporcato il cortile e le porte,
chissà quanto tempo ci vorrà per pulire….”
Compagni dai campi e dalle officine
prendete la falce portate il martello
scendete giù in piazza affossate il sistema.
Voi gente perbene che pace cercate
la pace per fare quello che voi volete
ma se questo è il prezzo ‘abbiamo pagato
Nessuno più al mondo devessere sfruttato
“Sapesse mia cara che cosa mi ha detto
un caro parente dell’occupazione
che quella gentaglia rinchiusa li dentro
di libero amore facea professione
Del resto mia cara di che si stupisce
anche l’operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori
non c’è più morale mia cara contessa
Se il vento fischiava ora fischia più forte
le idee di rivolta non sono mai morte
se c’è chi lo afferma non state a sentire
è uno che vuole soltanto tradire
se c’è chi lo afferma sputategli addosso
la bandiera rossa ha buttato in un fosso
Questa poesia/ballata fu scritta nel maggio del 1966.
Il divertente video che vi propongo ha una storia particolare: Durante uno dei governi Craxi, in occasione del primo maggio 1991 a piazza S.Giovanni salirono sul palco un gruppo di di ragazzotti che al ritmo di rock&roll sbeffeggiarono la svendita che era stata fatta (la scala mobile) sapete di cosa parlo avete memoria vero?, dicevo del video: quei ragazzotti li videro per intero solo a Roma, in TV fecero un intervallo (con la faccia di Mollica a mo di pesce) ma niente è perduto nell’era tecnologica.
Basta così. Non vi voglio annoiare. Buon primo maggio a tutti.
P-S.: se qualcuno non la pensa come me fa niente, pace! queste sono le mie emozioni, i miei ricordi e mi piace esternarli, a qualcuno può far piacere, ad altri no: guai se tutti dovessimo mangiare gelato al limone.
Francesco8bg 1maggio2009
Lorenzo in spagnolo tranquillo si dice tranquilo o calmo non è molto diverso dall’italiano
Io dietro agli srtiscioni ci sono stato e gli scioperi li ho fatti tutti.E’ questo il contributo che ho dato io.
M tutti quelli che cosi non hanno fatto che contributo hanno dato ?
Si son presi gli aumenti che a loro non erano costati nulla .Ricordate che le giornate di sciopero non venivano pagate.
Poi ho fatto carriera e la mia soddisfazione fu che su 850 dirigenti solo una decina facevano sciopero con gli operai ed io mi vanto di essere stato tra quelli.
A Gianni. Ti sei allineato al pensiero di Francesco, che ama i toni paradossali ed è piacevole in questo e si legge con gusto. Ma fai un quadro così pessimistico della situazione che non credo lasci spazio a cose da fare, a battaglie da proporre. E invece non è, non deve essere così, almeno per quelli che vogliono continuare a fare battaglie concrete e giorno per giorno. Forza Gianni, andiamo avanti, con ottimismo. Si può fare.
Per Felpan. Mio caro, usi invettive più che ragionamenti e ti fai prendere dalla tua passione politica, che evidentemente prevale sulla pacatezza e sull’oggettività. Vogliamo parlare di democrazia: il governo prese una decisione, che fu legittimamente contestata ma democraticamente battuta. E allora? Ti ricordi che l’automatismo della scala mobile determinava l’automatico aumento del costo della vita e dell’inflazione? Certo, ci sono sempre i nostalgci, che non sono solo quelli di destra ma anche quelli di snistra. Ma se metti in campo le tue idee non credo che troverai, su queste basi, tanti simpatizzanti o aderenti. E d’altra parte, che sia così, è dimostrato dalla caduta libera che presentano da qualche anno le posizioni di sinistra estrema. E,poi, via, perdonami, ma che c’entra, per dimostrare l’erroneità del contenimento degli automatismi, il calderone che hai messo in mostra, in cui c’è di tutto e di più: ruberie, evasioni fiscali, yacht? Felpan, sei sereno o sei molto arrabbiato al punto tale che, come si suol dire, fai di ogni erba un fascio? Per i latrocini c’è la magistratura e quanto alla protezione dei lavoratori ci sono i sindacati, le leggi le fa il parlamento e c’è il referendum che può renderle vane. C’è anche il Presidente della repubblica che può rifiutarsi di promulgarle. Vivi sulla luna, Felpan? O come diceva il vituperato Craxi, abbai alla luna? Fai la gara con qualcuno per spararle grosse? Tranquillo, Felpan. Che suona “tranchilo” in lingua spagnola. Ma ciò che veramente mi sorprende, visto quello che positivamente dicono di te in Eldy, è il tono che hai voluto gratuitamente usare nei miei confronti e la fine del tuo scritto, volutamente ironico (o sarcastico): Ma mi faccia il piacere, per dirla con Totò. Io non t’ho fatto niente, caro Felpan. Ho tutto il diritto di esprimere le mie opinioni anche se a te non piacciono. Mi dispiace che te la sia presa tanto e ti auguro di riacquistare al più presto la calma che mi sembra attualmente ti manchi. Pronto a tenderti la mano da amico e fratello.
E’ doveroso ricordare che il taglio di 4 punti, della scala mobile decreto del 14-02-1984 governo CRAXI, è stato firmato in accordo con associazioni imprenditoriali e i sindacati CISL UIL convertito in legge n°219 il 12-6-1984. (Uno schiaffo ai lavoratori).
Con il governo Amato il 31-7-1992 la scala mobile è definitivamente soppressa con accordo governo Amato CISL UIL CGIL,il segretario della CGIL Bruno Trentin che subito si dimise, (disfatta di una conquista dei lavoratori). Nemmeno la festa del 1° maggio riesce a metterli insieme restano su posizioni molto distanti. Unica consolazione a Roma in Piazza San Giovanni il concerto di Vasco Rossi che sicuramente scatenerà l’euforia della folla.
non sono la persona + adatta per parlare di politica ma vorrei dire solo che i sindacati ormai da anni sono diventati dei POLITICI veri e propri e questo mi disturba molto!
Altra cosa…non lamentiamoci molto dei nostri guai, siamo noi (anzi voi, io ho smesso di votare, lo rifarò quando troverò un partito che mi dia garanzie)che andiamo a votare……come mai le cose vanno sempre dalla stessa parte? Che vada sul trono, perchè è di trono che si parla e non di governo, la sx o che vada la dx, la storia finisce sempre allo stesso modo.
Avete mai notato quando effettivamente gli ITALIANI scendono in piazza…? Per una sola causa…IL CALCIO!!!
E con questo credo di aver detto tuto.
Commento alla risposta di Lorenzo: fù il primo ladrocinio d’un governo bloccare il meccanismo della scala mobile mentre non si faceva nulla sulle ruberie di stato, appalti a compari. Lorenzo hai mai sentito nella tua vita che IL GOVERNO DECIDEVA DI TAGLIARE O RIDURRE GLi STIPENDI AI PARLAMENTARI E TUTTI I LORO BENEFICI CHE CONSERVANO FINCHè MORTE NON GIUNGE? BUROCRATI, FACCENDIERI, EVASORI FISCALI SEMPRE IN AUMENTO TUTTI COME VAMPIRI SUL SANGUE DI CHI LAVORA. Lorenzo infatti la flotta di YACHT PARCHEGGIATA A PORTOFINO -COSTA SMERALDA E’ TUTTA DI QUEI POVERI LAVORATORI CHE STAnno MANDANDO IN ROVINA LO STATO — DICEVA TOTO’ “” MA MI FACCIA IL PIACERE “
Non ricordo l’anno che la chiesa e i benpensanti, anche su questa festa che dovrebbe ricordare le lotte e le conquiste che i lavoratori hanno fatto per dare alle nuove generazioni una vita migliore, haa trasformato questa ricorrenza in festa di S.Giuseppe lavoratore. In questi ultimi anni, purtroppo invece di vedere consolidati i risultati ottenuti con dure lorre, assistiamo a una mortificazione degli ideali di coloro che furono i promototi del riscatto delle classi più povere. Infatti, come dice frencesco, la scala mobile è stata tolta, la sicurezza del posto di lavoro è ormai un sogno, la salute non è tutelata su quasi tutti i luoghi di lavoro. Addiruttura anche i sindacati non celebrano più il 1° Maggio in tutte le città, si limitano a organizzare concerti per i giovani ce non hanno bisogno di musica ma di un futuro certo che permetta loro di crearsi una famiglia. Dicono che sono cambiati i tempi, che abitudini non sono più quelle di un tempo. Ma dove stiamo andando? Io malgrado abbia un’età che ha vissuto questi travagli lotto ancora e sono vicino ai disoccupati, ai cassaintegrati, ai giovani con i contratti di lavoro temporanei. Parliamo di queste cose e ricordiamole quando con la scheda andremo a votare!
Gli nterventi sulla scala mobile, diretti a frenare gli automatismi di un sistema che aveva contribuito a creare un’inflazione galoppante, furono fra gli atti benemeriti di Bettino Craxi.
La permanenza di quel sistema avrebbe provocato la rovina del nostro Paese e gli italiani lo capirono bene.
Guai alla gente che prende tutto a ridere e compie le false rivoluzioni lasciando tutti i problemi, senza soluzione, alla collettività che, a ben pensare, siamo sempre noi.
Magari bastasse un complessino con quattro voci urlanti e sbeffeggianti, Francesco.