In italia 70.ooo mila negozi commerciali senza scudo.

25 settembre 2009:  vendite del commercio fisso al dettaglio -2,6%. Sono state chiuse da gennaio a giugno 2009 36.000 negozi, 6000 al mese,200 al giorno; resistono e la fanno da padrone solo le catene della grande distribuzione che ricorrono allo sfruttamento del personale,tutto ciò alla faccia di chi dice che in Italia tutto và bene e che l’economia riparte,  ma costoro dove vivono a Kabul?.
Facendo un calcolo prudenziale e considerando che sono negozi ad economia famigliare  ci saranno  200 mila nuovi disoccupati  che ingrosseranno le  file già note dei disoccupati dell’indudtria e settore  manifatturiero con ulteriore calo e compressione dei consumi e  della domanda. Un cane che si morde la coda! Tutto quello che il beneamato governo ha prodotto foraggiando le banche che in fase di crisi hanno ristretto i cordoni della borsa ha fatto sì che i negozi chiudono.Chiudono in mancanza del famigerato ottimismo dei consumatori o perchè i consumatori non hanno + un’euro da spendere?
Perchè il governo non applica lo scudo fiscale  portando l’aliquota delle tasse al commercio al-5% come per i grandi evasori che se la ridono alle spalle della povera gente che fatica a sbarcare il lunario? I commercianti al dettaglio dovrebbero in tutta Italia attuare lo sciopero fiscale non emettendo lo scontrino ed andare ad ingrossare le file degli evasori .Povera Italia dei condoni, delle truffe, degli sprechi, dei grandi evasori;  300 miliardi di euro volati nei paradisi fiscali.  Vergogna  ed ancora parlate di cosa sta facendo il governo,  ve lo direi alla romana:  i C…… loro e basta.
Se scompare Il commercio al dettaglio, entreremo nelle fauci delle grandi catene di distribuzione in mano alle multinazionali che faranno cartello  e sempre più  compreranno dove costa meno la manodopera e nei paesi emergenti dove l’agricoltura non ha regole per i pesticidi e fertilizzanti da impiegare e produce a pochi cent con ulteriore aggravio dell’occupazione. Mega centri commerciali  nelle grandi città sorgono come funghi con costi di manutenzione che ricadono unicamente sul consumatore finale . Il  dato inquietante è il continuo crollo delle vendite alimentari, -2,1% rispetto a luglio del 2008, e che continuano a danneggiare i piccoli commercianti al dettaglio che rappresentano la colonna portante degli acquisti degli italiani, – ma preoccupa che il crollo a luglio abbia interessato anche la Grande Distribuzione, -1,2%..
Questo lascia  pensare che le tasche della gente siano vuote non possono  comprare non il superfluo ma neanchè il necessario, e si continua a dire che la crisi e solo immaginaria e ci vuole ottimismo  ma loro quanto prendono di stipendio ? Sanno  quanto erogano di pensione al mese?  Cifre da capogiro  per fame acuta dei Pensionati!!!!!!!
Il nostro premier ha sostenuto lo stesso “delirio” che va ripetendo da un anno a questa parte in Italia: <<la crisi è soprattutto un fattore psicologico>>.
Forse x lui e tutti i parlamentari e manager.

Felpan                             11 novembre 2009

12 Commenti a “LA CRISI DEI PICCOLI ESERCIZI COMMERCIALI”

  1. Gianni scrive:

    Vedi Felpan la tua analisi sulla situazione economica del Paese è esatta. Secondo il mio parere però fai di tutta l’erba un fascio. Non tutte le parti politiche sono uguali, perciò bisogna sostenere e rafforzare coloro che parlano chiaro e denunciano la superficialità dei provvedimenti governativi. Il discorso sarebbe molto lungo e non voglio dilungarmi oltre.

  2. lorenzo.rm scrive:

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    Antonio, continui a sputare e non solo sentenze. Come ti è venuto in mente che voglio convincere qualcuno? Sei tu che mostri sempre la tua verità, anche se devo dire onestamente che non convinci nessuno. Ah toscanaccio, t’ho preso in castagna eh?

  3. antonio.li scrive:

    Lorenzo continui a non capire che io non voglio, a differenza di come fai tu, convincere nessuno. Espongo le mie idee tutto li. Ti possono piacere o no questo non mi interessa, non mi importa affatto che tu abbia il mio stesso punto di vista e del resto non potrebbe essere perchè siamo persone diverse con educazione, cultura, esperienze, e fede diverse.Il mondo non gira attorno a te ci sono altri modi di pensare e di vedere le cose

  4. lorenzo.rm scrive:

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    Una parola ad antonio nello stile sintetico che predilige. Certo, l’Italia, nel mondo, è il paese che più sta peggio. Oltre ad essere in una crisi profonda, senza respiro, è anche il paese dei ladroni, dei mascalzoni, dei cialtroni e di chi più ne ha più ne metta. E, in conclusione, è anche un paese fascista. O si avvia ad esserlo. Va bene così?

  5. lorenzo.rm scrive:

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    A me piace Marc perché ragiona. Ci sono invece altri che parlano per schemi e spesso incautamente. Una sola osservazione, Marc. Tutto il resto lo condivido. Tu alla fine ti riferisci alla legge del mercato “capitalistico”. Devo osservare che è una legge del mercato “tout court”. Non ci sono altri mercati oltre quello capitalistico.

  6. marc52 scrive:

    Caro felpan, una premessa! il mondo è cambiato, e sta cambiando ancora; quando la società nei primi del ‘900 si trasformò da contadina in industriale tanti mestieri come il maniscalco, lo stagnino, lo stalliere, lo stesso contadino etc. sono inevitabilmente scomparsi. Sono nate le fabbriche con mestieri nuovi: il tessile, le automobili, il metalmeccanico. Questa è stata una scelta consequenziale al progresso. Oggi purtroppo, si sta verificando la stessa cosa, si è passati dal meccanico, al tecnologico. Tornado al tuo articolo, oggi i piccoli commercianti sono in crisi! la grande distribuzione li sta distruggendo, è anche questa una scelta a parer mio consequenziale al Progresso, questi cambiamenti sono già avvenuti negli anni 50 negli Stati Uniti, e negli anni 80 in alcune nazioni europee. Non dimentichiamoci che negli anni addietro i commercianti l’anno fatta da padroni (sono stato anch’io uno di loro), l’evasione fiscale nella loro categoria, era altissima, economicamente stavano meglio di tanti operai e artigiani, pagavano tasse da fare ridere, molti hanno comperato case, immobili etc. Oggi il commerciante è in crisi nei piccoli paesi, nelle periferie,dove sono subentrate queste “cittadelle” del commercio, però mi sembra di vedere che molti commercianti dalla periferia, hanno spostato i loro negozi in questi centri. Il mercato ha modificato gli assetti territoriali: nelle periferie si vedono negozi che chiudono ma nel centro cittadino questi negozi ci sono, eccome! Negozi di formaggi, di carne e tanti negozi di abbigliamento. Nella periferia tanti locali son stati affittati da agenzie immobiliari, agenzie di viaggio, pizzerie d’asporto, kebab, ristoranti, trattorie etc. è questa secondo me una metamorfosi del progresso. Non cerchiamo di accontentare tutti! cosi non accontentiamo nessuno! Non facciamo lo sbaglio degli anni 80/90 che il governo per la disoccupazione, ha permesso a tanti di diventare auto trasportatori creando poi dei grossi problemi al traffico stradale. Oggi i veri problemi sono: gli operai, i pensionati, che hanno una retribuzione troppo bassa ,da fame!!!!!! Anch’essi, purtroppo contribuiscono, per le offerte economiche della grossa distribuzione, a distruggere il piccolo commercio. È purtroppo una legge del marcato capitalistico.

  7. antonio.li scrive:

    Io credo che Popof sia molto realista ma ci sono molti che negano l’evidenza.Ma senza riuscirci perchè quelle cifre parlano chiaro.
    E sono tutti i giornali d’italia che lo dicono tutti tranne tre o quattro e tutti sappiamo perchè.La verità a volte può essere tragica e questa lo è.
    Ma continuamo a dire che tutto va bene.Mi ricorda un ritornello che gli italiani hanno sentit per 20 anni.

  8. lorenzo.rm scrive:

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    Amico Popof, sei disperatamente pessimista. Non ti pare?

  9. popof scrive:

    Il dato aggiornato a settembre parla di 50.000 esercizi commerciali cessati a fronte di 30.000 nuove attività avviate: saldo negativo di 20.000: coraggio la crisi è alle spalle, l’unica emergenza a oggi è prescivere i processi im modo da….
    … bisogna essere ottimisti … basta riempire il carrello, a che servono i negozi? Nei centri commerciali non piove mai (governo tranquillo), fanno da ricovero ai vecchietti durante l’estate per combattere il caldo, alla fine si riesce anche a fare amicizia con qualche commessa (che tempo tre mesi cambia perchè il contratto è scaduto).
    Al centro commerciale trovi di tutto (tranne le pompe funebri chissà perchè), e sono uguali in tutti i posti a Rimini, a Milano, Roma …. non cambiano neanche gli odori.
    E poi con tutti gli aiuti che ha dato (o voleva dare) il governo alle banche, nei centri commerciali un bancomatto lo trovi sempre.
    Inoltre i super mercati non hanno più l’obbligo dello scontrino fiscale: resta l’obbligo solo per i piccoli commercianti, Perchè?

  10. lorenzo.rm scrive:

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    Una volta si diceva: “Piove, governo ladro”. Oggi si dice sempre e comunque, anche se non piove.

  11. albamoersilli scrive:

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    posso solo esserti di supporto aquello che hai scritto io ci aggiungo i piccoli artigiani enoi pensionati che il governo ci fa fare la dieta
    Tanto fa bene alla salute !!!!!!!!!!!!!

  12. Giulio Salvatori scrive:

    Felpa, sfondi una porta aperta. Ti potrei rispondere , naturalmente sostenendoti, aggiungi al tuo articolo il mio di qualche settimana fa, dal titolo – Stipendi da nababbi – Ricordi?Quando ero giovane orchestrale,si suonava un celebre motivo molto conosciuto ed ancora attuale dal titolo : Fumo negli occhi.Ecco , il nostro governo ci canta tutti i giorni -Fumo negli occhi.Vogliono farci intendere che c’è un cielo sereno , invece è denso di nuvoloni che opprimono le famiglie. Qui non si tratta di essere di sinistra o di destra, qui si parla di preoccupazione , e in alcuni casi disperazione . Hai tutta la mia approvazione

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