Qualche anno fa, ho consumato il libro di G.A.Stella e S.Rizzo “La casta”, come quasi tutti quelli che lo han comprato e letto.
Non ho provato brividi a leggerlo, anzi come quando succede davanti ad un tragico evento, dentro me s’è fatto strada, un sorriso isterico a ogni pagina che leggevo. Forse perchè abituato da altri articoli sul tema, forse perchè abituato da decenni di sottomissione a quel parapotere che ci avvinghia sempre, tranne
lasciarci lampi di libertà in dopo cena saziamente soddisfacenti.
E’ raro il caso che a pancia piena ci si lamenti,paghiamo volentieri un contosalato, basta che ci si alzi dalla sedia accompagnando, nella ripresa della stazione eretta, con le mani la schiena o la pancia. Allo stesso modo da tante che ne abbiam sentite non ci fa rabbrividire quasi nulla, e ributtamo in tasca le mani strette a pugno. Poi, come l’altro ieri, succede che, mentre sei in attesa dal medico, ti trovi tra le mani una rivista che mai avresti comprato. Una rivista di stampo cattolico, di una casa editrice cattolica, di una redazione cattolica, che però ti fa riflettere.
In questi anni abbiam parlato e dissertato a lungo di casta, intendendo quella politica, e non ci siamo posti una domanda su come sarebbero i nostri argomenti se anzichè parlare di “casta politica” parlassimo di “politica casta”.
Una cosa da nulla, la differenza tra quello che è, e che avidamente leggiamo e discustiamo, e quello che forse vorremmo che fosse, specie in questo frangente in cui, chi più chi meno, incorre nel furto. Si dirà che c’entra il furto? C’entra, ecco come.
“Non rubare” inteso anche come “non privare”, “non portare via agli altri”, è in fin dei conti l’unico comandamento che sarebbe sufficiente rispettare in quanto raggruppa tutti gli altri di carattere non religioso. Non rubare la libertà altrui. Non rubare la dignità altrui. Non rubare la sua buonafede. Non rubare la sua vita. Non rubare la verità.Non rubare ……
Serve ancora dire cosa non rubare?
Precisazione: la “roba” l’annovero tra il superfluo: che bisogno ho di accumulare cose che non mi servono o che potrebbero servimi in futuro, se non ho garanzia alcuna che domani vedrò il sole? Eppure è quest’ultimo bisogno alienato, che necessita dell’accunulo di beni, che consente di privare gli altri (nostri contemporranei, detti anche “prossimo”) della vita.
Non si rubano solo i beni o le cose tangibili, ce ne sono di invisibili, molto più importati per l’animo di ogniuno di noi.
In fondo tutto il vivere in comune si basa sul non rubare agli altri le cose realmente importanti. Non rubargli la pace, la fraternità, l’amicizia. L’amore e la vita interiore, che una politica casta dovrebbe garantire.
E sopratutto non rubare a se stessi: non rubare i sogni, non rubare il caldo dell’amore, non rubare il sole….
Ecco una delle cose che mai nessuno ci potrà portare via: il sole.
Nessuno, che non sia una nube, può farlo: e la nube non è umana.
Allo stesso modo mai nessuno potrà rubarci l’intelletto, la conoscenza, le emozioni…al massimo potrà pilotarle.
Ma con i sensi allertati, e lo sguardo sempre oltre il futuro abbiamo il modo di ribadire la nosta identità.
Nessun furto all’orizzonte in questo campo: il pensiero non interessa chi occupa e gestisce il potere, tranne la manipolazione continua a piccoli tocchi per mantenere lo scranno in cui riposa.
Furto è anche quello della buona fede.
La buona fede di chi non conta ed ha paura, e, con la coda tra le gambe pretende di zittire chi pensa a cielo aperto.
Popof 10 novembre 2009
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Ti lascio volentieri l’ultima parola. Stattene appunto nel tuo orticello di erbe buone. Quanto alla Toscana, lasciala stare per cortesia. E’ una terra meravigliosa e, come sai, ho tanti amici buoni in quella terra. Come tutti, inoltre, ho tanto da imparare su tutto. Compreso il fatto che si dice correttamente Oh bischero e non Ah bischero.
Hai detto giusto Lorenzo Eldy è un campo di amici e come in tutti i campi ci sono delle erbe buone e erbe meno buone.Credo che valga la pena scegliere le erbe buone e lasciar perdere le altre.E di buone ne ho trovato parecchie.
Ps. si di ce oh bischero non ah bischero
Ne hai di cose da imparare ancora sulla toscana:
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Certo, antonio, l’amicizia non si vince al bingo. A me, ad esempio, hanno insegnato che l’amicizia si conquista esercitandola, comportandosi rispettosamente e senza riserve mentali, non confrontando idee con la voglia di dividersi ma partecipando al bene comune, stando bene insieme, ridendo ogni tanto. Ribadisco che Eldy è un campo di amici, oltre che un’associazione sociale. E spesso sembra che tu proprio non la voglia l’amicizia, la rifiuti, ringhi nei confronti di chi invece la ritiene un evento naturale fra persone che usano lo stesso strumento e fanno in fondo le stesse cose quando frequentano eldyanamente le stanze dell’associazione. A me rimane un cruccio: quello di non poterti battere “amichevolmente” una mano sulla spalla e dirti “Ah bischero!”.
Con questi servizi si usa l’arma sottile per screditare sempre una parte politica le responsabilità vengono da molto lontano. Se i sindacati, i giornali, le associazioni imprenditoriali, i circoli culturali, ecc., fossero sani, se la società fosse sana, i politici italiani già sarebbero stati spazzati via. Premesso che il libro racchiude verità incontrovertibili, a me Stella, come Travaglio, Beppe Grillo e tutti i profeti di questi ultimi anni NON piacciono. Se questo libro non smuove coscienze o le desta appena è perché il pubblico ha capito che è un’operazione di marketing e servirà allo scrittore un domani a diventare un … uomo di potere! Un saluto
Dovere è un verbo che non mi piace potere sarebbe gia meglio ma non è cosi necessario.Gli amici non si vincono al bingo.Si scelgono vicendevolmente.sottolineo vocendevolmente
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OK Paola, hai aggiunto qualcosa alle nefandezze di questi politici ladri (o scippatori, come amabilmente li definisci), così bene enucleate da Popof.
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No, Antonio,non è offensiva, è amichevole e sfottente. Si usa molto fra amici, come dovremmo essere tutti in Eldy.
Magari Alba, fossero ascoltate le tue parole!
Sembra che si siano addormentati gli italiani in un dolce letargo.
“Politica casta” mi fa pensare ai primi tempi della repubblica italiana, quando c’era da rimboccarsi le maniche e uomini veramente grintosi operavano, pensando al bene del paese.
Una cosa Popof non hai menzionato tra i furti, quello della cultura e dell’educazione scolastica e universitaria. Lo scippo è riuscito perfettamente.
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casta politica e politica casta
bello il gioco di poarole
casta politica dove politici veramente non hanno scrupoli
bugiardi, falsi, ipocriti,fingardi sanno mettere assieme quese qualitàche sembrano politicamente casti
forse loro credono che noi siamo un popolo di ingenui ci giocano sopra non sapendo che sappiamo aspettare al varco il momento opportuno
Per meritarsi i politici che abbiamo bisogna averli votati io ho tanti peccati ma almeno questo peccato non ce l’ho. Comunque che piacere risentirti Lorenzo a me personalmente le tue “bischerate” mi mancavano
( uso una parola a te cara che non è offensiva come dici tu che conosci cosi bene i toscani )
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Popof e Antonio, pensate, pensate. Ma non fateci schifare della politica, per cortesia, che è sempre essenziale in qualsiasi paese al mondo. Che potrà contare anche dei ladri in tutti i sensi, come quelli che enumera Popof, ma che è suscettibile di miglioramenti se i cittadini la esprimono al meglio, come purtroppo non sempre accade. Perché si è spesso gregari e non cittadini coscienti, e perché spesso è il comune cittadino che, con le sue aspirazioni, i suoi comportamenti, i suoi desideri, la connota in maniera negativa. Devo ricordare che siamo noi che abbiamo i politici che ci meritiamo? O siamo sicuri di non avere alcuna pecca?
Grazie comunque, Popof, per il tuo magico stile.
Bella riflessione Popof.Abbiamo assistito in questi ultimi anni a diversi tipi di furto.Ci hanno rubato la pace, la serenità e il sorriso.Na noi siamo vecchi ormai e contiamo poco.Il brutto è che hanno rubato la fiducia ai giovani e la sicurezza di un domani migliore sul quale costruire una vita e una famiglia.L’incertezza che ne deriva crea un disagio che attraversa tutto il paese e ci rende poco propensi a credere che tutto quello che si promette cosi facilmente verrà mai realizzato.La castità nella Casta mi sembra quindi una utopia.
Ma il tuo scritto mi ha fatto pensare è questo è un fatto positivo in mezzo a tante cose negative.