come trascorrere serenamente quello che può trasformarsi nel periodo più’ stressante dell’anno. Senza dimenticare il vero spirito del natale
Il “mal del Natale”
Le festività in generale sono momenti potenzialmente critici per le persone che vivono già un disagio psicologico, o hanno subito una perdita affettiva. Chi ha recentemente vissuto una separazione, un lutto, o la fine di una relazione sentimentale, avverte maggiormente la solitudine e l’ansia di queste giornate in cui tutti sono impegnati con le loro famiglie. Il confronto con i Natali passati è un pensiero ricorrente penoso e le feste, più che vissute, vengono sopportate come estenuanti giornate di malinconia che si spera passino al più presto possibile.
Anche per chi non vive un disagio particolare, il periodo natalizio, può comunque rappresentare uno stress capace di determinare nervosismo, insonnia e sintomi psicosomatici come disturbi gastro-intestinali, arrossamenti, pruriti. Questi per le irrealistiche aspettative in termini di armonia e gratificazione familiare, per la pressione a mostrare il meglio di sé nel ricoprire il proprio ruolo familiare, per la convivenza forzata con parenti a volte pressoché sconosciuti.
L’interminabile soporifero pomeriggio di Natale è spesso emblematico ”che si fa?”.
Mentre i più giovani sono legittimati a svignarsela in virtù dell’età, agli adulti tocca l’intrattenimento del parentado: tra carte, tombole e Presepi ci si traghetta da un’abbuffata all’altra senza passare per la digestione e grazie a Dio la giornata è andata!
Anche comprare i regali diventa uno stress: poco tempo, poche idee, pochi soldi da spendere. Ma il vero problema è che spesso nel dono si proiettano un investimento emotivo e una aspettativa che vanno al di là del valore obbiettivo dell’oggetto. Tutti investiamo emotivamente troppo nel Natale, come se ci aspettassimo che per magia faccesse scomparire le frustrazioni e ci facesse sentire meno soli, e come se il regalo, fatto o ricevuto, potesse riempire un vuoto, appianare contrasti, colmare sensi di colpa.
Che programma avete?
Nella settimana tra il 25 e il 31 dicembre si affollano bollenti questioni organizzative: dove passare la vigilia? E il pranzo di Natale? Si va dai parenti di lei o di lui? Occorrono abili doti diplomatiche per destreggiarsi senza scontentare nessuno.
Per decidere dove andare a trascorrere il Capodanno più alternativo della propria vita occorre almeno un mese di preparazione, quando magari il proprio sogno inconfessabile è starsene in ciabatte e andare a letto a mezzanotte e cinque, proprio a voler strafare. Ma tocca divertirsi per forza, e possibilmente poter vantare almeno tre o quattro inviti a cui si è dovuto a malincuore dir di no, come toccasana per la propria autostima soprattutto ora che, complice Eldy, Skype, Messenger e Facebook, ecct.. siamo tutti improvvisamente pieni di un sacco di amici.
Insomma, prima ancora che si metta in moto l’ingranaggio natalizio, di vigilie, di pranzi, cene, regali, visite obbligate, megaspedizioni al supermercato ecct….., siamo già sfiniti per il gran correre, di trovare un pezzo mancante del nostro puzzle per completare la nostra lista di doni, per parenti, amici, conoscenti e anche a se stessi per chi è solo.
Lo spirito giusto
Il significato profondo del Natale, al di là dei regali, delle luci, della tavola luculliana, resta nel bisogno umano di relazione, accettazione e speranza. Gli studiosi ritengono che la festa del Natale sopravviva con tutto il suo fascino perché è un rito necessario alla nostra psiche: risponde al nostro bisogno di condividere significati ed emozioni all’interno del gruppo e rappresenta simbolicamente una ”ricarica” per affrontare il nuovo anno dietro l’angolo. La nascita del Bambino divino è il simbolo di ogni rinascita, di nuove possibilità e di speranza nel futuro.
E’ possibile uscire dalla trappola dell’ ”allegria per forza”, ridimensionando le attese magiche e assaporando con maggior attenzione e cure le piccole cose straordinarie che accadono a Natale, dal brindisi con un amico al pensiero di un collega, magari inaspettato, puntando alla qualità delle relazioni piuttosto che aderire a un rituale imposto ma fittizio; utilizzando l’occasione del Natale per imparare a riconoscere qualcosa di buono nelle persone che sentiamo più sgradevoli e distanti e a fare autocritica riflettendo anche sulle nostre responsabilità.
Poiché abbiamo bisogno di “scambiare” e non di ”riempire”, è importante poter scegliere con cura le persone con cui passare queste feste e fare un regalo solo se, se ne senta il desiderio, pensando alla persona che lo riceverà. Anche l’oggetto più modesto rende felici chi lo riceve, se gli facciamo sentire che lo abbiamo scelto pensando proprio a lui, ai suoi gusti o a qualche sua particolarità; un regalo interscambiabile, che vada bene per Tizio, Caio, Sempronio, Cornelia, Agrippina o Gesualda e così via. Quel regalo insomma deve andare bene per chiunque abbia la nostra comprensione, per il pensiero, non per il valore. Noi abbiamo dato un valore al nostro parente, amico o chiunque esso sia, questo è il ”REGALO”.
Natale con i tuoi e…
Le feste di Natale sono culturalmente deputate alla felicità e alla celebrazione della famiglia.
Tradizionalmente genitori, figli, nonni, zii, cugini si ritrovano attorno alla tavola e si scambiano doni per rinsaldare i legami e gli affetti. Basta guardare un qualunque spot pubblicitario di pandori, panettoni, torroni, e chi più ne ha più ne metta: un trionfo di armonia intergenerazionale!
Accade però che una famiglia ”artificiale” venga così a prevalere su quella di tutti i giorni; sopravvive infatti una consuetudine artificiosa legata ad un modello sociale patriarcale che non esiste più nella moderna realtà. Il famigerato pranzo di Natale che riunisce parenti che non si frequentano mai nel resto dell’anno, diventa insomma una sorta di recita familiare, scollegata dalla vita quotidiana quando sempre più spesso le famiglie sono invece composte da una sola persona.
Il Natale impone anche un ”travestimento psicologico” per cui ci si sente in dovere di mostrare la nostra parte migliore e una disponibilità, forzata dalla voglia di strafare, proprio in una occasione che invece rievoca potentemente: gelosie, invidie, vecchi dissapori familiari. E’ mai possibile che familiari che non sentiamo da giorni, settimane, mesi e forse anni d’improvviso chiedono di stare con noi, molti sanno che convivono con pochi denari, visto l’aumento continuo della vita, certo può essere il momento tanto sperato, aiutare chi non può, ma ora c’è la festa del santo Natale, e tutti dobbiamo essere più buoni, i sogni, le speranze che chiediamo in dono a chi sta più in alto di noi, una miglior vita, una speranza di ottenere una certa agiatezza, magari vincendo alla lotteria, è forse questo che immaginiamo a Natale? Se è cosi ben venga questo aiuto morale, festivo, ma perché non farlo tutti i giorni con i propri amici, parenti, i poveri, chi non ha una casa, chi ha sete di giustizia, chi ha in noi la speranza di un futuro migliore, siamo tanti su questa terra che festeggeranno questo Natale, ma ricordatevi che i nostri figli hanno avuto fortuna, amore, e hanno ottenuto sempre ciò che volevano, nel bene, nel male e hanno sentito sempre la nostra forza penetrare in loro e fare in modo di passarla ai loro figli. Fate che questa festa sia sempre in primo piano con voi, con i vostri amici, parenti, e a chi manca il necessario vivere di ogni giorno, è Natale anche per loro. Grazie a tutti voi che sentite nei vostri cuori la speranza di un Natale adeguato per tutti, e che tutti abbiamo ciò che desiderano da sempre. LA PACE IN QUESTO MONDO. ”AUGURI”
lorenzo.an 22 12 2009
Buon Natale a tutti gli eldinauti e che il 2010 sia un anno di serenità e di pace
Buon Natale Lorenzo, e buon Natale a tutti quelli che passeranno per questa pagina, ad Alba un augurio in più.
Lorenzo An, articolo vero e condiviso in pieno da me. Un’occasione per trasmettere un messaggio. Mi rivolgo soprattutto alle fasce più disagiate, agli anziani, alle famiglie povere, a chi è afflitto da grossi dispiaceri familiari, Auspico per loro un futuro migliore, affinché ciascuno possa finalmente sorridere alla vita, superare lo sconforto e la disperazione, e ritrovare la gioia. Agli eldyani a tutti. Buon Natale e tanta serenità. Un saluto.
Il vero dono siamo noi stessi, ogni volta che riusciamo a donarci agli altri è un nuovo Natale. Auguri a tt voi Buone Feste. Nembo
LORENZO, il Natale quello vero, secondo me, è qualsiasi momento magico che succede nella vita in qualsiasi giorno dell’anno. Gli unici che hanno diritto ad avere un giorno speciale sono i bambini: ma dovrebbe esserlo per tutti i bimbi del mondo. Utopia……forse un abbraccio in più a chi ci vuole bene, un sorriso ad uno sconosciuto una stretta di mano sincera….altrimenti un giorno Santo, diventa un giorno sterile. A TUTTI VOI….SALUTE , SERENITA’ E PER CHI NE HA BISOGNO ..LA FORZA PER SUPERARE LE AVVERSITA’.
P.S. per Alba
dici che i tuoi figli non meritano il tuo amore , ma tu MERITI IL LORO. Arriverà…non mollare…lotta solo come le madri sanno fare. Non mollare ogni tentativo di dialogo porterà i suoi frutti. AVRAI ANCHE TU UN DOLCE NATALE, MAGARI IN UN GIORNO QUALSIASI. CON AFFETTO UN ABBRACCIO.
“o è natale tutti i giorni o non è natale mai”
😉
scusate se vado fuori tema……Alba sei una donna forte e coraggiosa,nn smettere mai di sperare ,da noi si dice(l’acqua scorre il sangue stringe)tuo figlio si rendera’ conto(come ha fatto il mio)del grande sbaglio che sta facendo.Posso darti un consiglio?,chiamalo tu e digli che vuoi sentire la voce della tua nipotina,….alba intanto ti auguro un buon natale ,spero x te che il miracolo avvenga….ti sono vicina
Alba .Mariannacane, non fare così.Anche un maledetto toscano ha un cuore e ti dice: AVANTI TUTTA. Ricorda che i figli non sono nostri e dobbiamo lasciarli vivere la loro vita. Capisco il tuo dolore e , ti abbraccio forte. Infondo infondo Natale è un giorno come un altro. L’importante che stiano bene , che ti devo dire?Ogni tanto dobbiamo guardarci indietro e t’accorgerai che c’è qualcuno che sta peggio. Leggi il mio racconto sul -Bosco- e vedrai che ti sarà di esempio per quanto pocanzi ho scritto. E per tirati su, leggi il racconto -la voglia di vino- su Riflettiamo, almeno ti fai una bella risata e starai meglio.
Ricordati, quando vorrai, io ci sarò sempre. Il solito Maledetto toscano.
lorenzo
quello che tu hai scritto in un modo subblime è realta.
io ti racconto la mia realtà, che in questo periodo come tu hai detto si sentono i dispiaceri con una certa pesantezza.
Non è facile aprirsi come sto facendo io ma credo di trovare amici comprensivi. Almeno loro mi danno il Buon Natale
Sono una mamma che è rimasta vedova con tre bambini, ora loro sono grandi e genitori. Io ho un figlio prodigo che non si ricorda chi l’à messo al mondo sono 13anni che non lo vedo
so che è divento padre ma non conosco la piccina.
Come ogni anno, perchè ogniuno a da andare la solitudine si fa sentire sempre di più, specie in quel giorno.
Io vivo di ricordi dei Natali passati in famiglia ora non mi resta che la mia solitudine per dei figli che non meritano il mio amore.
Mi sembra di essere una di quelle anziane dimenticate negli ospizzi,
solo la mia grande forza di volonta come lo sempre avuta mi da il coraggio di andare avanti.
In eldy anche se virtualmente ho amici sappiate che mi sollevate ,siete per me il tocca sana per non pensare.
Scusate il mio sfogo, ma oggi è una di quelle giornate.
RInnovo gli auguri a tutti di Buon Natale
Commenti abilitati LOrenzo, condivido ,in tutto e per tutto,ciò che hai scritto. Sono sincera, non amo molto lo spirito del Natale come “siamo costretti ” a viverlo oggi, ne farei a meno se potessi.Stress, agitazione , ipocrisia ,auguri un po’ fasulli e tanti, tanti soldini…..Sono stata dissacrante?Scusatemi! Comunque auguro a tutti voi un sereno e piacevole NATALE!!!
Buon Natale Lorenzo e comunque vada …..in alto i cuori !
Caro Lorenzo, ripeterei le stesse cose che ho scritto per Pino…Tanti auguri
Lorenzo, mio caro omonimo, il tuo prontuario, oltre che bello, è anche utilissimo. Buone feste a te e famiglia con tutto il cuore.