Si susseguono, da parte dei politici, gli appelli al Presidente della Repubblica perché intervenga per risolvere questioni che il più delle volte non gli competono, gli appelli sono sempre accompagnati da belle parole come: Lei massima autorità della Repubblica, intervenga con l’autorità morale che deriva dal Suo alto incarico e così via.
Quando poi il Presidente della Repubblica, promulga una legge o nel caso contrario la rinvia alle camere ecco che i toni cambiano e non è più ne una massima autorità, ne un’autorità morale ecc.ecc.
Questo naturalmente avviene ora da una parte poi dall’altra insomma sempre da quei signori che siedono in parlamento e dovrebbero legiferare per il bene del “Popolo Sovrano” (così siamo definiti in occasione delle elezioni) poi la parola sovrano viene ahimè dimenticata!
Perché questo susseguirsi di appelli al Presidente della Repubblica?
Perché il parlamento è spogliato dalla sua funzione legislativa, cioè il compito di formulare e approvare le leggi, non c’è più il dibattito in aula e si ricorre con sempre maggiore frequenza alla richiesta di fiducia per il governo e quelle poche volte che c’è stato dibattito in aula ci sono state scene pietose e non degne di un paese civile! (non faccio distinzioni tra →☺,↑☺,←☺).*
Spero che quando tutto questo accada i nostri Padri Fondatori della Repubblica siano sintonizzati su un altro “REALITY”.
POVERA….POLITICA ………. POLITICA……….POVERA……….POVERA………. POLITICA
Dato che siamo su Riflessioni e che la maggior parte di noi è pensionato/a mi chiedo perché non fare un appello al Presidente della Repubblica per un suo intervento sul fronte delle pensioni e determinarne un incremento senza pesare sul (S) bilancio dello stato; andando a fare alcune operazioni su i nostri parlamentari abolizione dei doppi, tripli incarichi retribuiti, un taglio alle loro pensioni che vanno da un minimo di 3 mila fino a 10 mila euro lordi il mese e ad avere tutta una serie di privilegi che riguardano la possibilità di riscuotere il vitalizio (così si chiama la pensione dei parlamentari) dopo appena 5 anni di mandato, a 50 anni di età, godendo peraltro della cumulabilità con qualsiasi altro reddito o pensione.
Non vado oltre perché sono sicuro che ognuno di voi sappia indicare altri tagli.
Sarebbe troppo semplice vero?
Allora accontentiamoci e speriamo che aumenti almeno la salute e la auguro a tutti voi e ai vostri cari.
* preferisco questi simboli a DX, Centro e SX mi sembrano troppo segni stradali!!
Giuliano4.rm 17 marzo 2010
Caro Giuliano anche tu rigiri il tuo grido di dolore nella mia orrenda e inguaribile ferita. Ferita che lede sempre più la dignità di chi per tutta la vita di lavoro, e sono stati quasi 42, si trova oggigiorno a stringere la cinghia. Temo che oltre alle tue considerazioni valgano specialmente quelle di popof, che condivido al 101%. Sono particolarmente amareggiato perché in 17 anni di pensione mi ritrovo con il 40% del primitivo potere d’acquisto sottratto da entrambi i governi succedutesi nel frattempo. Ma quello che fa più male è che nessuno di “quelli che contano” abbia mai avuto un pelo di attenzione verso coloro che col loro ingenuo voto ne permettono la loro presenza sulla scena dell’antipolitica. E’ una vergogna!
Caro Giuliano, altro che appello…. hanno avuto la fortuna di speculare con l’euro, hanno dimezzato stipendi e pensioni, hanno dimezzato il debito pubblico e ora siamo punto e a capo con il debito esploso, e come se non bastasse seminano sogni stupidi a cui la gente abbocca.
Poi l’ultima invenzione con gli inquisiti che si trasformano in accusatori, con i pseudo intrallazzi che hanno l’unico scopo di allontanare dal voto chi è disgustato…. scopo che poi è quello di far si che chi voterebbe contro (come insegna Roosvelt) si astenga dal voto.
Grazie Giuliano delle tue lucide considerazioni. La “povertà” della politica, già.