Ho chiesto a Giulio.lu di mandarci tutta la poesia  citata di Lorenzo Tarabella dato che è molto toccante e pertinente


Primo Maggio -di Lorenzo Tarabella – di Riomagno di Seravezza -Lu-
Poeta cavatore, scomparso tragicamente…  Questa poesia fu scritta nel 1947.

No, le bandiere rosse non garriscono al vento:
le frasi fatte non mi sono mai piaciute.
Il cielo è terso e il sole ci scalda mentre sfiliamo,
è quello di un mattino che abbiamo sempre aspettato: questo, è vero!
I nostri occhi non sono indifferenti, sarebbe un delitto;
l’ansia, che ha la necessità di esplodere, cresce, grado a grado.
Ecco: adesso ti commuovi. Vedi un amico che stimi, ma non pensavi,
entra nelle tue file sotto gli occhi di coloro che ti hanno sempre sfruttato.
Laggiù la musica attacca, il tuo inno prorompe, s’innalza.
Ora siamo immobili nella piazza, i nervi si tendono a fior di pelle.
Ascolti un compagno oratore: < nemmeno un rintocco di campana è stato dato ai nostri morti>
E le bandiere sembrano più rosse.
Rivedi i soprusi, l’ingiustizia, la miseria;
la verità urla, nella toppa di sangue aggrumato sull’asfalto.
E le bandiere sembrano più rosse.
Da un profondo palpito del cuore ti balzano agli occhi i giorni di un domani che verrà.
E la vista si appanna, non vorresti perché non sei più bambino.
Ma le lacrime scendono, scendono.
Piangi, e allora comprendi che sei meno povero di quanto credessi.


Un Commento a “Primo Maggio -di Lorenzo Tarabella”

  1. Giulio Salvatori scrive:

    Non ho conosciuto personalmente questo UOMO, anche se le nostre radici affondano nello stesso fazzoletto di terra.Però vi posso dire che ha lasciato un grande ricordo , un solco profondo nell’animo della gente della Versilia, in particolr modo a Riomagno di Seravezza.( riporto quanto leggo )-Era nato il 23 dicembre del 1927, a Malbacco-Riomagno , piccolo borgo di cavatori.E, dopo l’ultima casa, comincia subito il ravaneto delle cave della Cappella , di Trabiserra , mentre il Monte Altissimo e le Cervaiole chiudono la valle.Questo è l’ambiente in cui è cresciuto e si è formato.Proprio da Malbacco, come in una poltrona in prima fila, tante volte ha assistito al dramma dei morti sul lavoro , e la disperazione di familiari.-Anche il titolo della raccolta dei suoi scritti è significativo -E’ TROPPO PRESTO- Significa che, quando i cavatori rientravano -troppo presto- voleva dire che la cava, ancora una volta, veniva macchiata dal sangue.Vedete, io ne parlo come un fratello maggiore, perchè le tematiche da lui scritte , entrano dentro di me come qualcosa che ho visto e vissuto,perchè figlio di un cavatore.Nei racconti di Tarabella, autodidatta, non si notano penombre, ma Tutto è ritratto in rilievo , con segni forti che arrivano all’anima di chi legge.Qualcuno di Voi avrà letto alcuni passi della poesia -Il Cavatore-pubblicato,su Riflettiamo, nell’articolo delle “vie del pane”. Dal primo capitolo vieni rapito perchè le sue pennelate, sono forti e incisive e, ti trovi coinvolto in assieme a Lui, per- l’impervio monte fino a toccar le stelle – Il motivo permanente di Lorenzo , era l’uomo, visto nel posto della fatica, del sudore .Non mancano però,nei suoi scritti inni alla vita, alla speranza e all’amore .A Lisa scriveva :- (…) Il miraggio di un sogno, un giorno, lì, appena dietro l’angolo, vidi un sorriso e due ochi che mi guardavano.Non ci furono parole, tuffandomi nel vento della sera, avrei voluto gridare la mia felicità.(…) a tutto il mondo.Ecco, mi fermo qui.Spero di non averVi annoiato .Il solito maledetto toscano

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