LE MUSE (varia umanità, cultura)

Robert Doisneau (14 aprile 1912 – 1 aprile 1994) è un fotografo francese tra i più conosciuti del dopo guerra. Il cantore della vita osservata nelle strade parigine.
Le sue foto di vita di strada degli anni 50 e i ritratti di personaggi celeberrimi come Pablo Picasso e Prevert lo hanno reso famoso; ma la più popolare di tutte le sue foto è quella del “Baîser de l’Hôtel de Ville” (il bacio davanti al municipio) e probabilmente grazie a questa istantanea è il fotografo francese più conosciuto al mondo.
Nel 1929 comincia come fotografo pubblicitario, ma è nel 1932 che vende il suo primo reportage fotografico.
Nel 1934 è impiegato come fotografo industriale da Renault de Boulogne-Billancourt e, licenziato cinque anni dopo a causa dei suoi continui ritardi, cerca di diventare fotografo indipendente. Lo diventerà veramente dopo la guerra 1946.
Produce  e realizza numerosi reportage fotografici di soggetti molto diversi: l’attualità parigina, la Parigi popolare, URSS, USA, Yugoslavia, la provincia francese e vengono pubblicati su Life, Paris Match, Réalités, Point de Vue, Regards, etc.
Pubblicherà anche una trentina di album tra cui “Ritratti famosi” e “la periferia di Parigi”
Lavorerà anche per Vogue come collaboratore permanente.
I premi ricevuti sono numerosissimi e molte le esposizioni personali.
L’ultima al museo d’arte contemporanea di Oxford nel 1992.
Doisneau muore nell’aprile del 1994.

Le sue foto delle strade parigine, pulsanti di vita, tutte in bianco e nero, hanno un fascino particolarissimo ed hanno fatto la sua fama.
Lui è un “passante paziente” che conserva sempre una certa distanza di fronte ai suoi soggetti, quasi dell’indifferenza.
Spia l’aneddoto, la piccola storia senza importanza, ma tanto umana. Le sue foto sono spesso piene d’umorismo, ma anche di nostalgia, d’ironia e di tenerezza.
Lavora soprattutto su Parigi, sui suoi sobborghi e gli abitanti: artigiani, bambini di strada, barboni, innamorati, battellieri, personaggi al caffè, etc.
Fotograferà per circa mezzo secolo migliaia di ritratti dei parigini.

« Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. »
(Robert Doisneau)

3 Commenti a “Robert Doisneau scritto da paolacon”

  1. alba morsilli scrive:

    la foto ferma la vita in quel momento etu la puoi rivedere ingiallita, ma piena di ricordi del passato.
    molte le sensazioni che provi a rivedere le vecchie foto.
    i nobili del passato si facevano dei ritratti, poi ricordo la macchina fotografica con i tre piedi il fles e la tendina dove il fotografo metteva la testa, abbiamo usato per anni la macchina fotografica con le pile, adesso tutto è cambiato esiste la digitale.
    ne ha fatto di strada la fotografia

  2. alfred scrive:

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    La fotografia che cosa meravigliosa:
    Aprire l’apparecchio, cercare un posto all’ombra per inserire il rullino, guardare la tendina che scorre con un “clac”, guardarsi attorno e cercare il soggetto che ti colpisce,che ti ispira. Il volto di un vecchio,le sue rughe,gli occhi di un bambino, una nuvola da far diventare bianchissima su un cielo nerissimo col filtro giallo, gli effetti di luce, i chiaroscuri, le silouette, i controluce.
    La magia della luce rossa in camera oscura: l’odore degli acidi, l’apparire del tuo sogno nella vaschetta dello sviluppo dopo aver dato il “tuo taglio” all’ingrandimento.
    Fissaggio, risciacquo , la carta appesa tutta la notte a gocciolare in bagno.
    “Domani” avevi fissato l’ieri per l’eternità.
    Avevi fermato il tempo.

  3. marc52 scrive:

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    Dice (John Hedgecoe) (1937- vivente): la fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere, e comunicare, emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.
    La fotografia è un’azione immediata; il disegno una meditazione. Henri Cartier-Bresson (1908-2004)
    Si potrebbe aggiungere su Robert Doisneau che fu nella resistenza negli anni 40 come soldato e come fotografo, usando le sua abilità di fotografo nel falsificare i passaporti e i documenti di identificazione. Delle piccole chicche sulla foto: “Kiss dall’Hotel de Ville”,
    L’immagine, Kiss dall’Hotel de Ville, fu venduta all’asta per euro 155,000 €
    Francoise Bornet e il suo fidanzato accettarono di posare per la foto apparentemente spontanea nel 1950.
    La foto è diventata un’icona poster in tutto il mondo.
    Un collezionista svizzero non identificato fu l’acquirente,
    Doisneau stava lavorando su delle foto da pubblicare sugli amanti di Parigi per la rivista Life, quando notò l’onorevole Bornet e il fidanzato Jacques Carteaud vicino alla scuola dove studiavano teatro.
    I giovani amanti furono catturati in un momento spontaneo di intimità ma…con il loro consenso
    In un’intervista nel 1992, Doisneau ha detto: “non avrei mai osato fotografare persone che si baciavano per strada, a quei tempi era una cosa un po scandalosa “
    L’immagine è rimasto negli archivi dell’agenzia fotografica dove Doisneau per più di 30 anni prima che essa fosse pubblicata da una società di poster
    Dopo più di quarant’anni, onorevole Bornet (la ragazza della foto) incontrò Doisneau, mostrandogli la stampa originale, che portava la firma autentica e il timbro, quella foto che Doisneau gli invio pochi giorni dopo lo scatto.
    Onorevole Bornet e il suo fidanzato Jacques Carteaud si lasciarono in seguito. Carteaud divenne in poi un produttore di vino.
    Onorevole Bornet dichiarò poi ..che metteva in vendita la stampa originale ed altri oggetti per finanziare con il marito una società di produzione cinematografica.

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