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- LE MUSE (varia umanità, cultura)
Oggi Riccardo mi ha scritto questo. L’autore di tante poesie ha mandato una sua riflessione.
Cara Paola, oggi non mi sento di scrivere una poesia, perché sono molto arrabbiato e ti spiego il perché, poi decidi tu se pubblicare questo mio sfogo.
Donne io vi chiedo scusa, e come uomo mi sento umiliato, nel sentire tutti i giorni quello che facciamo alle nostre compagne, mogli, madri, quando finisce un rapporto, o quando vogliamo una cosa, e non possiamo ottenerla.
Non mi sento di chiamare uomini quegli animali che minacciano di morte, picchiano, violentano le proprie compagne, mogli e madri, tutto per quell’orgoglio tipico maschile che tutto può avere, ma nulla gli può essere negato e non può essere lasciato, orgoglio da coglione.
Io chiedo a tutti noi uomini, che ci sentiamo tali, di chiedere scusa, e non perdono, perché non c’è perdono, per coloro che compiono questi atti, a tutte voi, e ricordarvi che avrete sempre al vostro fianco uomini come noi, in queste battaglie per la vostra libertà di scegliere e decidere il meglio per voi.
riccardo.co 11/09/2010 15:44
GRAZIE RICCARDO
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Mai più (.. dedicata alle donne maltrattate e uccise)
Rosa china
in gambo pungente
che stille rosse
segnano di dolore
come parole
di oltraggio nel cuore.
Nel corpo abbandonato
pudore svelato,
la vita umiliata,
il germe spento
dal silenzio del respiro.
L’ultimo grido..
L’ultimo sguardo..
Mai più sarò
nella coscienza
a dirti infame
a dirti t’ho amato..
E tu
impaziente
mi hai reciso…
Ti lascio il mio inferno
come veste di perdono.
(Mariella Mulas )
Coraggioso e lodevole l’autodenuncia di Riccardo. La violenza sulle donne, tema sempre attuale ed universale da qualsiasi parte provenga. Viviamo in un paese VOLGARE, dove certi valori non vengono più rispettati, c’è un abuso del corpo femminile in ogni campo: pubblicità, televisione, stampa…facendone spesso scempio. La nudità della donna spesso è brutta e volgare, inducendo l’altro sesso a considerarla come un oggetto di consumo. La violenza peggiore è quella perpetuata sulle donne, da parte degli uomini, dentro le mura domestiche, vissuta in silenzio e in solitudine per necessità e vergogna. Ben venga ogni forma di denuncia!!!!
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Riccardo, positiva la tua riflessione sul problema della violenza che molte, troppe donne, anche nella nostra società
continuano a subire da parte di mariti, compagni, fidanzati, ex, ecc.
Al riguardo mi sono espressa ed ampiamente dilungata nella mia
riflessione “DONNE” mandata nella chat POESIE tempo fa. Non ho altro da agggiungere, se non dirti grazie!
Sono totalmente d’accordo con quanto scritto da Fanco Muzzioli.
La Bibbia conferma che spesso un modo efficace per sanare una situazione incrinata è quello di scusarsi sinceramente.
Secondo una ricerca :quando le donne vengono offese subiscono un aumento della pressione arteriosa e di conseguenza un aumento del rischio di infarto o ictus. Ma se ricevono tempestivamente delle scuse si “calmano” più velocemente con la pressione sanguigna che torna alla normalità il 20 per cento più rapidamente.
riccardo, grazie inanzitutto per l’argomento, ma certamente sai che la ns società è ancora molto maschilista, ti ricorderai sicuramente che fino a poco tempo fa, lo stupro era considerato un reato verso il patrimonio e non verso la persona, questo in un paese occidentale e democratico come l’Italia, oggi una donna ha molte difficoltà nell’affermarsi, quando ci riesce dà molto fastidio e non tengono conto che la donna per affermarsi nella carriera, deve fare delle rinunce, l’uomo no, però sollevare il problema, non può fare altro che del bene. grazie
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IL SILENZIO CHE NON VALE
Nel silenzio del proprio dolore si da forza a quella forza che destabilizza la vita e il cuore di molte donne.
Rompere questo tragico silenzio, che non è ricerca interiore, ma lesione della persona, significa dissestare positivamente un concetto di rapporto fatto di prevaricazione e maschilismo.
La famiglia dovrebbe essere un luogo in cui ritrovare se stessi e la propria identità, ma a volte quest’identità viene spazzata via e ci si ritrova soli, colpevoli di un dramma di cui non si ha colpa, e immersi in un silenzio tormentato che pian piano distrugge anche la propria dignità di donna.
Se da una parte il dolore annichilisce il presente, dall’altro diventa un ombra, che se non allontanata in tempo, ci può seguire per tutta la vita…
Allora infrangere questo tabù significa in primis, liberarsi di colpe che non si hanno, riprendere in mano la propria vita, e sconfiggere la cultura della prepotenza.
Pertanto date valore al vostro ruolo, di vitale importanza, e spezzate i legami con il passato.
Chi ha subito un trauma del genere mette in atto delle strategie per difendersi dal dolore, tra cui il silenzio, l’oblio, la minimizzazione, però anche se apparentemente efficaci in un primo momento, queste modalità di risposta alla sofferenza possono in seguito divenire dei veri e propri disagi esistenziali.
Fate sentire la vostra voce…
“Affinché il vostro grido di libertà incateni quel silenzio che uccide”
6 luglio 2010 · Donne ‘maltrattate’ dai media, che spesso le riducono a semplici oggetti sessuali, e allo stesso tempo destinatarie di pensioni in ‘formato ridotto’ rispetto a quelle degli uomini.
Sono solo due degli esempi di discriminazione femminile su cui oggi si è concentrato il lavoro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa attraverso l’approvazione di due rapporti.
L’Assemblea ha quindi chiesto pensioni decenti per le donne e allo stesso tempo misure per mettere fine all’uso da parte dei media degli stereotipi sessisti. ”Una delle prime domande rivolte al neo premier australiano Julia Gillard e’ stata perché a 47 anni non avesse figli. I giornalisti si sarebbero mai permessi di fare una domanda simile a un uomo?”, ha chiesto indignato il parlamentare britannico Denis Mac Shane.
Dai dati raccolti nel documento risulta che il rapporto tra donne e uomini ‘che fanno notizia’ e’ di uno a quattro. Le donne sono sotto rappresentate e spesso mal rappresentate. In genere il mondo femminile ritratto dai media è uno composto da madri di famiglia, vittime di abusi sessuali o semplici oggetti sessuali.
Gli uomini invece sono nella maggior parte dei casi dei professionisti, dei leader politici, degli sportivi di successo.
L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa chiede ai governi, ma anche agli stessi media, di adottare una serie di misure per porre fine a questa rappresentazione falsata della realtà che, secondo i parlamentari non fa che alimentare pratiche discriminatorie e costituisce una barriera all’eguaglianza tra uomini e donne.
Ma è veramente questa una donna…? Noi pensiamo che sia sbagliato conferire alla donna un significato umiliante e commerciale, piuttosto che mostrarla come persona degna di questo nome e allo stesso livello dell’uomo. Queste immagini offrono una sbagliata concezione della realtà femminile, di conseguenza deviano la mente dall’accettazione della propria persona. Secondo noi ormai questo steriotipo di donna è entrato tristemente nella nostra società,le donne sono ormai considerate come dei corpi vuoti. La vera donna, quella che è bella quando sorride, e che stupisce quando pensa è messa sempre di più in secondo piano. E’ deprimente vedere come i media sfruttino le belle donne per conquistare gli uomini come se fossero degli allocchi. (stralci di articoli presi in rete)
…qui la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d’importanza minima.come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di puttana che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. (P.Pasolini)
Caro Riccardo , non tutti gli uomini sono uguali, come non sono uguali tutte le donne.Ci sono uomini cattivi e donne cattive, ci sono maschilisti schifosi e donne dure ed egoiste. Come uomo domando scusa alla donna per le migliaia d’anni di sottomissioni, vessazioni e stupri, ma è una colpa di “genere”,che porto sulle spalle ma non nel cuore……..I matti poi…….sono un’ altra cosa.
Riccardo, i ” veri ” uomini sono coloro che la pensano come te.Quelli che tu descrivi sono ” omuncoli ” che necessitano della violenza per ” apparire forti”. Non voglio neanche considerarli!