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- AGORÀ
Ognuno di noi si sarà trovato a girare per degli uffici pubblici per sbrigare qualche pratica, per avere dei chiarimenti, per aver pagato bollete esose etc.etc.
Quanti di noi, siamo ritornati a casa gratificati? In pochi, veramente in pochi. Eppure quell’apparato burocratico che è dall’altra parte del banco, è lì, pagato da noi, al nostro servizio. Balle ! Abbiamo davanti un muro invalicabile pieno di rebus per molti incomprensibili. Nessuno ti sa dire, con chiarezza ma soprattutto con semplicità, una risposta alle nostre istanze, e a volte proteste. No! Il muro non crolla. Raramente trovi la persona giusta: hanno tutti fretta, non hanno tempo.
Mi sono trovato qualche giorno fa ad osservare una persona di una certa età, col bastone, impedita nei movimenti, che chiedeva spiegazioni. Aveva in mano alcuni fogli e mi guardava come a chiedere aiuto. Fortunatamente ho trovato una sedia e l’ho fatta sedere. L’unica cosa che è riuscita a dirmi è questa:- Mi hanno detto che mi serve un geometra per la misura della casa ai fini della tassa della nettezza urbana -. L’ho accompagnato all’uscita, mia ha ringraziato e mi ha detto:- E chi lo paga il geometra?-
Detto così, sembra semplice, ma non lo è per niente. Riflettiamo un attimo e mettiamoci nei panni di questo signore. Quanto dovrà spendere per pagare il tecnico? Oggi, che basta un –Clik col computer- e ti puoi collegare con il Catasto, con la Provincia, con la Regione, con tutto insomma ….e risolvere il problema del signor –X-, invece , rimbalzi da un ufficio all’altro. E se la risolvi col tecnico bene, altrimenti sei costretto a ricorrere all’avvocato o al Tar. –E io pago- direbbe il grande Totò. Prendiamo le pratiche di successione per la scomparsa dei genitori.
E’ ovvio che gli eredi legittimi, (se non ci sono volontà espresse depositate da qualche Notaio, ma anche in questo caso ben raggiungibili) sono i figli. Ma una volta che l’atto di morte arriva a tutti gli uffici competenti, non si dovrebbe muovere da sola la macchina burocratica e , regolarizzare il tutto? No! Non è così, oltre a sostenere delle spese su cose tue, che sono costate una vita di sacrifici, sei costretto a rivolgerti ad un tecnico.
E qui casca l’asino, ma tutto quell’apparato burocratico non è al nostro servizio? Possibile che i Sindaci non capiscano queste cose? E’ così difficile dare disposizioni in merito affinché i funzionari siano all’altezza di dare veramente un servizio alla propria gente?
La consapevolezza insomma che, il cittadino entra nella Sua Casa, e che deve essere ricevuto con tutti i riguardi possibili, e Il rispetto che merita?
Questa informatizzazione tanto decantata, a me pare che sia ancora lontana. Basta consolarci dicendo ancora una volta che: ci sono persone di buona volontà, al servizio del cittadino. E’ una domanda che pongo, no una certezza.
Giulio.lu
Scritto da paolacon
AGORÀ
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Non ho nessunissima intenzione di difendere la burocrazia e tanto meno i burocrati che della burocrazia si servono .
La burocrazia, come dice il suo nome composto: dal francese burò= ufficio, crazia dal grco popolo, è nata come servizio al popolo.
Naturalmente essendo l’impiegato un dipendente pubblico e spesso per la delicatezza dei compiti cui era chiamato a svolgere, era soggetto ad “offerte” da parte del “cliente” ( corruzzione) mentre spesso era
l’impiegato stesso che “offriva il suo interessamento” (concussione).
La burocrazia per mettere dei limiti a questo malcostume ha stabilito regole rigidissime al di fuori delle quali è imposibile ( in teoria) per qualsiasi impiegato, assumersi responsabilità che vadano al di fuori
di quanto prescritto nei regolamenti.
Ecco allora spiegata quella che a volte viene considerata ottusità di un impiegato che non accetta un modulo, che ti manda all’altro sportello perchè non è “di sua competenza”. dell’autista dell’autobus che non ti raccoglie o non ti fa scendere a tre metri della fermata: il regolamento non lo consente. In caso di caduta è lui il responsabile, non altri.
Tutti noi invochiamo l’elasticità negli altri, quando fa comodo a noi. per poi dire alla prima occasione: ma chi me lo fa fare! non è di mia competenza, se sbaglio sono il primo a pagare, .
La burocrazia non ammette autonomia. È tutto già stabilito da altri e dalla esperienza passata.
Naturalmente chi conosce bene la burocrazia sa come muoversi al suo interno magari traendone vantaggi personali.
Ipoteticamente se la burocrazia funzionasse alla perfezione e le norme di comportamento fossero sempre applicate correttamente forse le cose andrebbero leggermete meglio .
GROSSA UTOPIA.
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sono stanco di vivere
sacrifici sacrifici lavoro lavoro
eppure la mia compagna si lamenta sempre ma cosa vuole dovremmo ringraziare di avere una casa un lavoro e poter pagare le bollette
e invece no cerca sempre qualcosa guarda sempre gli altri
ma ci sono molti altri che perdono il lavoro che pagano l’affitto
sono stanco di sopportare non trovo il senso della vita
non seguo + la politica bisognerebbe distruggere tutto e ricostruire
che ci stiamo a fare qui in questa terra quali sono le aspettative per i giovani io sono quasi un cinquantesse e oramai mi sono abituato.
Intanto domani saraà la stessa cosa e bisognera’ ancora una volta essere ipocriti fingendo che tutto va bene
mentre invece ci troviamo in un labirinto senza uscita
che tristezza quegli anni 60 la gente era genuina quasi tutti vivevano lo stesso stato sociale
cosa abbiamo fatto
……?????
Paola, non facciamo i bambini capricciosi, non è proprio il caso di chiedere scusa, e di chè???Fra l’altro io, scherzo sempre , ci mancherebbe. Sapete come si dice in dialetto versiliese? : – Per l’amordiddio ‘n fa segate – Chiuso argomento e…Avanti .
chiedo scusa a Giulio, ma il mio “malefico” era in tono scherzoso, non mi piace il suo “maledetto” perché Giulio non è maledetto anzi… e grazie Pino di avermelo fatto notare
Vedi Giulio sei in cime ai nostri pensieri, sei solo”grande”
Grazie a tutti, l’importante è parlarne, anche se siamo consapevoli che non cambierà nulla o poco.Ma contribuire almeno, con il contributo di tutti a fare un pochino di chiarezza .Il figlio del cavatore- CHE SONO IO- , sarà sempre dalla parte della gente semplice .Pino:- che mi si chiami Maledetto toscano o Malefico , ha poca importanza.Grazie
Giulio, io e te ci siamo trovati, per tanti anni, dall’altra parte della barricata dove la burocrazia viene partorita, e cresce florida per la stupidità degli uomini che vi opera, comunque nel mio piccolo mi sono sempre sforzato di combatterla e di accogliere i cittadini nel modo in cui suggerivi tu. Paola!… non mi è piaciuto il nuovo appellativo che hai assegnato a Giulio. Questi non è nè maledetto nè tanto meno malefico.
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Alba,è da gioroni che qualsiesi tabaccheria con la ricevitoria per il gioco della sisal(Win for life, super Enalotto), ti paga i bolletini postali di qualsiesi tipo. Gia prima potevi pagare luce, telefono, gas, bollo auto, al costo di 1.00 € invece di 1.10 chiesti dall’ufficio postale. Non fai code e puoi andare a qualsiesi ora senza fare fila.ormai la posta è diventata una banca a tutti gli effetti(apparte certe cavolate come i cd o i libri che vende). QUESTA E LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO,QUELLA CHE CERTE LOBBY (farmacisti, benzinai, taxisti ).Non permettono.
burocrazia è attendere ore per un servizio al pubblico emolto spesso per questioni legali si va avanti anche per anni.
io voglio parlare di quelli anziani che fanno lunghe ore alla posta per pagare le solite bollette gas luce e affitto.
mentre con un conto corrente tutto si risolverebbe.
ma la diffidenza o l’ignoranza vanno ancora come 100anni fà
molto spesso li vedo accompagnati da persone che ha sua volta vengono pagati per il disturbo
ecco nel loro piccolo entrano a far parte del mondo burocretico, io do una cosa a te tu dai una cosa a me
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Burocrazia (da:Dario Semistupido)
L’Italia è una repubblica fondata sulla burocrazia. O meglio: l’Italia è un organismo complesso che si nutre di burocrazia. La burocrazia permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana, ne è parte integrante. Anche quelle operazioni che altrove richiedono procedure semplici dai risultati immediati in Italia si trasformano in esercizi esasperanti: passa la carta, manda la carta, registra la carta, archivia la carta. Senza soluzione di continuità e in duplice copia.
D’altro canto comincio a pensare che la burocrazia sia nata per assecondare le menti fantasiose e creative degli italici. Se a qualunque altro popolo bastano poche leggi chiare e regole sensate, a noi no: noi siamo capaci di fare mille distinguo, trovare cavilli ed escamotage, con interpretazioni degne del più prolifico scrittore di gialli. Per questo abbiamo bisogno della burocrazia: ci dà sicurezza. Una regola vale di più se accompagnata dallo scripta manent. Meglio se in più copie, con doppia firma e timbro di presa visione, da lasciare in archivio per dieci anni minimo, ché non si sa mai.
In momenti meno ispirati, penso (no, ne sono sicura) che il grado di civiltà di un paese, di un popolo si misuri anche dal livello di burocratizzazione della sua cosa pubblica. Se un popolo è civile non ha bisogno di mille postille per affermare il suo diritto ad ottenere i servizi che gli sono dovuti; così come logica vorrebbe che ci fosse una corrispondenza diretta tra semplicità delle procedure ed efficienza. Ovunque, ma non qui.
Noi italiani, se non ci fossimo bisognerebbe inventarci. Abbiamo già da tempo raggiunto livelli così alti perfezione nell’esercizio burocratico da ideare un lessico a parte solo per gestire le “carte”, un lessico che si evolve, che si trasforma ma che non lascia spazio all’italiano normalmente comprensibile. Poesia pura per alcuni. Per altri una lingua straniera che prima o poi tocca imparare. E a nulla o quasi è servito l’avvento della tecnologia. Non c’è email che batta il connubio timbro-firma sul quale molti indulgono con mal celata soddisfazione. Perché pare proprio che più di qualche funzionario ricavi un piacere estremo nell’esercitare il sadismo da sportello.
Mi chiedo: ma tutta la carta che gli “atti” richiedono poi che fine fa? Dove vanno a finire le decine di migliaia di faldoni che ogni anno, da decenni, si accumulano negli archivi dei pubblici uffici? Anche la mucillagine nel Tevere di questi ultimi tempi probabilmente non è altro che la vecchia carta, macera e ammuffita, della quale da sempre sono stipati i sottoscala dei ministeri a Roma
Questa burocrazia maledetta….esiste ed esisterà sempre…..ci sono rimedi,(io saprei come fare ma sono uno…). Quello che mi fa ancora più arrabbiare è la mancanza di rispetto alle persone malate e anziane che affrontano ore di uffici sbattuti da una stanza a l’altra. Credo che siano pochi gli uffici come quello citato nello scritto di Giulio.lu è una vera vergogna d’ufficio. La prossima volta cominci ad alzare la voce quel signore anziano con la speranza che quella maledetta burograzia le dia ascolto. Cominciamo ad alzare la voce tutti e vediamo cosa succede.
Quello che riferisce Giulio nel suo articolo è sacrosanto, sono veramente episodi di vita vissuta, purtroppo questa maledetta burocrazia ci corrode la nostra vita e ci inasprisce verso il prossimo. Io penso che questa informatizzazione tanto decantata non sia una panacea e peggiori notevolmente la situazione, perché lo sappiamo benissimo che il nostro paese sta invecchiando e non tutti sono capaci di risolvere i loro problemi attraverso questi mezzi. L’uso di internet non è paragonabile, ad una persona gentile che ti accoglie in un ufficio competente e ti da con semplicità tutte le informazioni richieste. Questo purtroppo non sempre avviene. Penso che le cose peggioreranno, se non faranno una riforma seria e semplice. Personalmente ho toccato con mano certe situazioni e posso dire le complicazioni che si sono presentate per risolvere il problema, carta, fotocopie e ancora carta, per una cosa che si sarebbe potuta risolvere con una sola richiesta di approvazione.
Giulio “sei grande” lascatelo dire (come diresti tu da un “maledetto toscano”) quindi lasciatelo dire, da una mezza toscana e scusa se non ti chiamo
maledetto, non mi piace più, ti chiamo solo malefico ciaoPrecisazione. Paola,ti ringrazio della stima nei miei confronti, non l’avevo visto:-Non sono il “grande” Giulio, ma un piccolo uomo nella vallata di Eldy che cerca di dare il proprio contributo come gli altri.
Dalla semplicità del mio articolo, si dovrebbe capire che conosco la materia. Forse non sono stato chiaro nel dire che:- certi percorsi burocratici, potrebbero essere risolti dagli Enti stessi.Inoltre, non tutti possono recarsi negli uffici da Voi citati.Che magari, spesso, sono decentraticon orari impossibili (vedi art. Marc) .Bisogna sempre tener conto del Sig. X, magari impossibilitato a raggiungerli. Il marcio è l’inefficienza nostra burocrazia.Vi faccio un esempio:-Ci sono Comuni che fanno Provincia , e sono tanti; ebbene, pur operando nello stesso palazzo, seguono quell’iter burocratico ritardando e complicando la vita ai cittadini.Questa è la realtà.
Giulio, da esperto del settore, ci fa notare le difficoltà che un comune cittadino deve affrontare nello svolgere qualsiasi pratica burocratica. Due cose soprattutto fanno impazzire gli italiani: l’ottusità della pubblica amministrazione e la mancanza di trasparenza da parte di chi deve erogare i servizi : acqua, luce, gas, nettezza urbana…Le principali difficoltà riguardano la gestione delle pratiche amministrative , le multe e le questioni fiscali , gli aiuti sociali. La mancanza di trasparenza rende l’autocertificazione ancora un’utopia. L’assegnazione di social card, carta acquisti, bonus elettrico, contributi alle famiglie numerose è ostacolata da una diffusa difficoltà nel fornire le informazioni ed i moduli utili per poterne fare richiesta. Ottenerli, in sostanza, è complicatissimo. Il diritto alla trasparenza, che è uno dei diritti basilari del cittadino, in un ambito come quello della pubblica amministrazione e dei servizi locali è fondamentale!
AGENZIA DELLE ENTRATE – GENOVA
Orario invernale
Dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00:00 alle ore 13:00:00
martedì dalle ore 14:30:00 alle ore 16:30:00
giovedì dalle ore 14:30:00 alle ore 16:30:00
Orario estivo
lunedì dalle ore 09:00:00 alle ore 13:00:00
lunedì dalle ore 14:30:00 alle ore 15:30:00
mercoledì dalle ore 09:00:00 alle ore 13:00:00
mercoledì dalle ore 14:30:00 alle ore 15:30:00
Dal venerdì al lunedì dalle ore 09:00:00 alle ore 13:00:00
Prima considerazione: perche’ dall’inverno all’estate cambiano non
tanto le ore di apertura quanto i giorni? Senno’ sarebbe troppo facile
per quei rompipalle del pubblico? Mi pare non regga l’ipotesi “per
scaglionare meglio l’orario pomeridiano”… semmai dovrebbe essere
“lu, me, ve” e “lu, me” oppure “lu, gi”
Seconda considerazione: che bello, d’estate sono aperti anche il
sabato e la domenica!
La burocrazia in Italia, come si sa è pletorica,gestita da personale mal pagato e demotivato. E’chiaro che questa non è una ragione valida per trattar male i contribuenti ! Ha però ragione Lorenzo ,esistono già servizi di tutela ed appoggio per il cittadino. Presso i sindacati CGL, CISL e UIL puoi trovare settori che risolvono quasi tutti i problemi. Esistono poi servizi CAF e AGTC e le varie Associazioni a tutela del Consumatore.Spesso la colpa è dei Comuni che non si fanno parte attiva per pubblicizzare a dovere i vari servizi ,soprattutto a cittadini come il Sig.X che fanno fatica a muoversi nei meandri burocratici .
Io ho l’impressione, Giulio, che molte delle questioni per le quali ci rivolgiamo alle burocrazie di tutti i livelli debbano essere “recuperate” da noi sul piano sociale, attraverso sindacati, associazioni e altre strutture similari. Purtroppo le nostre società conoscono poco il “sociale”, ma penso che man mano si accorgeranno che esiste un confine molto netto fra il sociale ed il burocratico: il burocratico essendo la faccia dell’organizzazione che chiede e comanda, il sociale il volto dello stesso cittadino che lo aiuta ed assiste. Forse se approfondiamo troveremo già ora delle soluzioni ai nostri problemi.