Ieri, 4 ottobre 2010, è stato assegnato il premio Nobel per la medicina a Robert Edwards, con la seguente motivazione da parte dell’Accademia svedese: per aver contribuito allo “sviluppo della fertilizzazione in vitro”
Un così alto riconoscimento merita che ci si soffermi a riflettere, visto che molti elementi sono coinvolti.
Propongo una breve storia di questa scoperta e una riflessione di Marco Cattaneo da Scientific American
Sarebbe molto interessante conoscere il parere degli Eldyani
Il Nobel per la medicina di quest’anno, al “padre” dei bebè concepiti in provetta.
Robert Edwards, nato nel 1925 a Manchester, ha appena ricevuto il premio Nobel 2010 per la medicina, assegnato per i suoi studi sulla fecondazione umana al di fuori del grembo materno.
Questo scienziato britannico è stato il primo, negli ani 50, a intravedere la possibilità di realizzare la fecondazione in vitro (in provetta) tra gameti umani.
L’idea è stata prolifica, perché adesso si contano almeno 4 milioni di esseri umani nati dopo una fecondazione in vitro.
L’originalità dell’idea di Edwards, a partire dagli anni 50, è stata che la fecondazione poteva avvenire fuori dal corpo umano e poi l’ovulo, una vota fecondato veniva reimpiantato nell’utero di una donna. Questo, quindi, rappresentava un trattamento possibile della sterilità. Il processo di ricerca è stato molto lungo, infatti solo nel 1969 il Dottor Edwards riuscì a realizzare la prima fecondazione in vitro. Ma, in questa fase, gli embrioni non riuscivano a svilupparsi più dopo la prima divisione.
Fu a questo punto che cominciò a lavorare con il ginecologo Patrick Steptoe, che oggi avrebbe diviso il Nobel con Edwards, se non fosse deceduto prematuramente nel 1988.
Infatti Steptoe mise a punto le prime tecniche di recupero degli ovuli dalle ovaie con una tecnica laparoscopica.
I dibattiti etici cominciarono subito agguerriti, addirittura il Consiglio medico Britannico (British medical council) rifiutò di proseguire il finanziamento della ricerca. Ma una fondazione privata se ne assunse l’onere.
E finalmente gli scienziati che avevano affrontato questa mole di lavoro ebbero la soddisfazione di veder nascere il primo bebè – provetta: Louise Brown, il 25 luglio 1978.
Edwards e Steptoes allestirono la prima clinica per la procreazione medicalmente assistita e Steptoes la diresse fino alla sua morte nel 1988.
Questa tecnica si è in seguito sviluppata moltissimo, nonostante le numerose discussioni etiche che ha sempre provocato.
Attualmente, dopo studi approfonditi di più di 30 anni, non c’è nessuna evidenza che bimbi nati da una fecondazione in provetta, mostrino delle differenze fisiche o psichiche rispetto agli altri bambini.
Contro natura di Marco Cattaneo da Scientific American
Mentre mi rallegro per il Nobel per la medicina a Robert Edwards – insieme a quattro milioni di vite che senza di lui non sarebbero mai nate, a cominciare da quella Louise Brown che fu la prima bambina concepita in provetta e che nel 2006, a 28 anni, ha dato alla luce un bambino concepito naturalmente, – aspetto pazientemente che qualche strenuo difensore della morale mi spieghi perché è contro natura la scienza che permette di avere figli a coppie che non potrebbero concepirne e non è contro natura la scienza che permette di tenere al mondo a oltranza un corpo senza vita.
Robert Edwards, nato nel 1925 a Manchester, ha appena ricevuto il premio Nobel 2010 per la medicina, assegnato per i suoi studi sulla fecondazione umana al di fuori del grembo materno.
Questo scienziato britannico è stato il primo, negli ani 50, a intravedere la possibilità di realizzare la fecondazione in vitro (in provetta) tra gameti umani.
L’idea è stata prolifica, perché adesso si contano almeno 4 milioni di esseri umani nati dopo una fecondazione in vitro.
L’originalità dell’idea di Edwards, a partire dagli anni 50, è stata che la fecondazione poteva avvenire fuori dal corpo umano e poi l’ovulo, una vota fecondato veniva reimpiantato nell’utero di una donna. Questo, quindi, rappresentava un trattamento possibile della sterilità. Il processo di ricerca è stato molto lungo, infatti solo nel 1969 il Dottor Edwards riuscì a realizzare la prima fecondazione in vitro. Ma, in questa fase, gli embrioni non riuscivano a svilupparsi più dopo la prima divisione.
Fu a questo punto che cominciò a lavorare con il ginecologo Patrick Steptoe, che oggi avrebbe diviso il Nobel con Edwards, se non fosse deceduto prematuramente nel 1988.
Infatti Steptoe mise a punto le prime tecniche di recupero degli ovuli dalle ovaie con una tecnica laparoscopica.
I dibattiti etici cominciarono subito agguerriti, addirittura il Consiglio medico Britannico (British medical council) rifiutò di proseguire il finanziamento della ricerca. Ma una fondazione privata se ne assunse l’onere.
E finalmente gli scienziati che avevano affrontato questa mole di lavoro ebbero la soddisfazione di veder nascere il primo bebè – provetta: Louise Brown, il 25 luglio 1978.
Edwards e Steptoes allestirono la prima clinica per la procreazione medicalmente assistita e Steptoes la diresse fino alla sua morte nel 1988.
Questa tecnica si è in seguito sviluppata moltissimo, nonostante le numerose discussioni etiche che ha sempre provocato.
Attualmente, dopo studi approfonditi di più di 30 anni, non c’è nessuna evidenza che bimbi nati da una fecondazione in provetta, mostrino delle differenze fisiche o psichiche rispetto agli altri bambini.
Contro natura di Marco Cattaneo da Scientific American
Mentre mi rallegro per il Nobel per la medicina a Robert Edwards – insieme a quattro milioni di vite che senza di lui non sarebbero mai nate, a cominciare da quella Louise Brown che fu la prima bambina concepita in provetta e che nel 2006, a 28 anni, ha dato alla luce un bambino concepito naturalmente, – aspetto pazientemente che qualche strenuo difensore della morale mi spieghi perché è contro natura la scienza che permette di avere figli a coppie che non potrebbero concepirne e non è contro natura la scienza che permette di tenere al mondo a oltranza un corpo senza vita.
Ci sono voluti tre giorni dalla pubblicazione dell’articolo perchè qualcuno si ponesse il problema di quei poveri esserini che aspettano di vedere la luce, Grazie Titina!!!
Che dite se sono troppi li vogliamo vendere? …
Ma no aspettiamo che crescano li possiamo usare come pezzi di ricambio …
La tentazione dell’Uomo è sempre la stessa sostituirsi a Dio! invece riesce solo a scimmiottare copiando malamente i meccanismi naturali.
Giulio, concordo pienamente con te sul fatto che la Chiesa sia molto rigida su tante questioni che riguardano la vita umana, ma in questo caso, mi pare, che, oltre alla Chiesa siano stati gli stessi “addetti ai lavori”(vedi il consiglio medico britannico e altri), che hanno posto la questione etica. Personalmente ritengo che la procreazione assistita sia stato un imprtantissimo passo avanti nella ricerca medica in quanto ha dato e continuerà a dare la speranza e la gioia di diventare genitori a tante coppie con le quali la natura è matrigna. Mi pongo un solo punto interrogativo: a livello morale, come la mettiamo con le decine di embrioni vivi che vengono soppressi con la tecnica della procreazione in vitro? Non sono questi Vita a tutti gli effetti? Tutti noi non siamo venuti al mondo partendo da un embrione?
La chiesa, ha tutto l’interesse a tenere la gente col capo chino.Ha tutto l’interesse di tenere il popolo nella miopia, ha tutto l’interesse di creare una larga massa di bigotti ad ascoltare le solite cose trite e ritrite.Diceva mio padre, vecchio e saggio cavatore, e come lui tanti uomini avvezzi alla fatica , titolo di studio la gloriosa terza elementare di una volta, che:- La religione è l’oppio della gente- E chi è sotto l’effetto di tali sostanze, non può ragionare con la propria testa, ma ha bisogno che altri, decidano per lui.Eppoi, la chiesa, va a rilento, avete visto quanto tempo è passato per riabilitare il nostro Amico Galileo Galilei ? C’è già lo Stato che investe poco nella ricerca , non permettiamo altri freni.Ognuno è libero di credere e pregare, ma questa è un’altra cosa .
Penso che in line di massima siamo favorevoli all’inseminazione in vitro
Queato articolo mi ha posto una domanda”Come avviene la fecondazione “?
Come me altre persone non avevano idee chiare, non essendo gli adetti al lavoro o perchè la cosa non le riguarda.
Invece ho trovato un articolo molto interessante che cerco di trasciverlo con mie parole.
La donna è come sempre lei la protagonista anche in questo campo.
Inizia con una inezione ormonale per alcuni giorni, dopo 5-10
giorni si deve sottoporreha prelievi di sangue per stabilire la giusta quantità di ormoni da iniettare.
una pratica fondamentale al fine di stimolare l’ovaio ad aumentare la sua produzione ( in natura una donna produce un solo ovocito al ciclo )
Dopo 34-36 ore si fa una intramuscolare di una sostanza che produce l’ormone della gravidanza,qui vengono prelevati ovociti per la fecondazione in vitro
Ed a questo punto che ovociti e spermatozoi si incontrano in provetta
Questo avviene in anestesia perchè gli ovociti vengono aspirati con un ago lungo e sottile in vagina
L’unico sforzo dell’uomo è fornire il suo liquido seminale
Il medico decide lui quanti ovuli fecondare
Più pre embrioni maggiore saranno le probabilità
per questi i pari al 5%sono plurigemellari
A questo punto inizia la gravidanza con i suoi problemi
a queste donne che va tutta la mia solidarietà sono mamme due volte
Bellissimo discorso Marc…che sottoscrivo in pieno……..è bello così commentare ! Qualcuno però ,ogni tanto, deve fare “l’avvocato del diavolo” (o meglio il grillo parlante),perchè come hai scritto ,esiste sempre “un rovescio della medaglia” e questo rovescio è meglio ricordarlo per non cadere o ricadere negli errori.Poi l’informazione,la conoscienza, la cultura e l’oggettività (quando saranno un patrimonio di tutti), potranno permettere al cittadino di decidere serenamente ed aggiungo …giustamente.
Commenti abilitati
Franco, se mi permetti tu fai le veci dell’avvocato del diavolo, non del irruente ipercritico. Molte scoperte sono state fatte a scopi benevoli! vedi la leggenda della polvere da sparo in Cina (per i fuochi d’artificio), vedi le lance, le scuri, l’arco, degli uomini primitivi (per cacciare ), sono poi in seguito state male usate. Vedi certe conquiste come l’aborto,un legge che ha permesso a molte donne di abortire in Italia (e non all’estero) e senza spillone della fattucchiera. La mancanza di una sana educazione sessuale impartita sin dalle elementari(accade negli altri paesi europei), può aver creato poi delle storture (che la chiesa ancora oggi condanna),come un semplice sistema anticoncezionale. Però c’è anche il rovescio della medaglia: Quante scoperte fatte dalla NASA sono poi servite per scopi terapeutici (i bracci meccanici), per le persone senza arti. Certe macro telecamere, hanno dato la possibilità ai non vedenti di di migliorare le loro patologie. Le gare di formula1, hanno permesso di migliorare la sicurezza delle comuni automobili (auto senza telaio , aerbeg, abs , etc.). I primi computer sono della NASA… del PENTAGNO… eppure oggi sono usati dal cittadino comune(anche qui possono e sono in alcuni casi stati male utilizzati). La storia ci insegna che anche le leggi sono fatte per gli onesti, è poi vengono usate per scopi disonesti (fatta la legge trovato l’inganno dice un vecchio adagio).qui si tratta di ETICA(questione politica/sociale) e di MORALE (questione personale). Un connubio che a mio parere deve fare discutere seriamente senza preconcetti, creando una certa sinergia tra di essi. E poi l’Informazione, la conoscenza , la cultura, oggettiva, che permetta al cittadino di decidere serenamente.
Come solito la mia irruenza ipercritica non coglie il senso! Ho un figlio ed una nuora che hanno tentato a lungo e invano di avere dei bambini ,quindi potete immaginare quanto possa essere grato ad Edwards ,anche se nel mio caso non ha portato a risultati……Vorrei fare un parallelo non proprio ortodosso….Fermi scoprì la fissione nucleare che è cosa buona ,perchè permette ora di avere energia a basso costo e tante applicazioni utili all’uomo, ma nel 42 Oppenheimer ed il governo americano ,partendo da quel innovativo processo scientifico ,hanno creato la bomba atomica ,distruggendo nel 45 Hiriscima e Nagasaki e dando all’uomo una tragica spada di Damolcle . ….Quindi è meglio cogliere anche quello che ci può essere di male in una spelendida scoperta scientifica. Ragionare criticamente sugli errori possibili può evitare di commetterli.
Comunicato stampa Mammeonline del 13 giugno 2004
IL QUORUM NON E’ STATO RAGGIUNTO
La vittoria dell’ignoranza, di Rossella Bartolucci
Attendo ancora i risultati definitivi di questo referendum.
Li attendo come per anni ho atteso un test di gravidanza positivo, con l’assurda illusione che il miracolo possa ancora verificarsi ma con la triste certezza che non si verificherà.
In questo mese abbondante di campagna referendaria, io, mio marito, le altre donne della provetta, mie compagne di strada, abbiamo speso la nostra faccia, le nostre storie più intime, il nostro tempo, tanto, abbiamo raccontato i nostri anni di dolore alla ricerca di un figlio, lo abbiamo fatto in occasione di mille riunioni, lo abbiamo fatto anche in TV, sui giornali, vincendo l’imbarazzo di chi personaggio pubblico non è.
Non è stato facile raccontare dei testicoli di mio marito in una diretta TV.
Non è stato facile trovarsi a contrastare le menzogne degli astensionisti in TV come nelle riunioni pubbliche.
Non è stato facile sentirmi dire, tra le righe, che i miei figli sono diversi, che la loro modalità di concepimento li rende diversi.
Non è stato facile e non è servito, il nostro sforzo.
E’ con grande amarezza, che prendo atto di questa sconfitta.
Eccoli i risultati definitivi.
25 virgola qualcosa percento di italiani si sono presi la briga di andare alle urne.
E gli altri?
Gli altri si sono astenuti, o per obbedienza al braccio secolare della Chiesa, o per imitazione di quelle alte cariche dello stato che, in pure stile italiano, sono andati al mare, fregandosene.
Questa battaglia, rifletto, ha una grande vincitrice, l’ignoranza.
L’ignoranza scientifica di base tipica del nostro paese e l’ignoranza totale sui problemi dell’infertilità e della procreazione assistita.
Quest’ignoranza, beata e illusa di poter restar sempre tale perché – a me non toccherà mai – è stata furbamente cavalcata da chi non aveva altri mezzi per vincere.
E’ stato facile riempire di menzogne le menti vuote di chi nulla sapeva.
E’ stato facile e colpevole incoraggiare l’ignoranza :” troppo difficile la materia, non votate.”
E chi ha davvero perso questa battaglia?
No, non un partito politico, quelli hanno sette vite.
Mauro e Francesca che rinunceranno alle ferie quest’anno per racimolare i soldi per l’eterologa a Lugano. Loro hanno perso.
Gianni e Giorgia che rinunceranno all’idea di un figlio perché non possono permettersi la diagnosi preimpianto a Bruxelles e proprio non se la sentono, loro, portatori di fibrosi cistica, di tentare per vie naturali, fare l’amniocentesi e poi, magari, abortire al quinto mese.
Loro hanno perso.
Noi, mamme della provetta, abbiamo perso, adesso che ci rendiamo ben conto che 3 quarti degli italiani si disinteressa a noi e forse discrimina i nostri figli.
Ma abbiamo perso davvero?
La solidarietà è più forte della sconfitta.
Chi non ce l’ha ancora fatta ce la farà, con l’aiuto di tutta la rete delle mamme, dei papà, con l’aiuto delle convenzioni che chiederemo ai centri esteri.
E l’ignoranza, la sconfiggeremo.
Il Nobel a Edwards riapre in Italia il dibattito sulla legge 40
ROMA (4 ottobre) – Prima ancora della dura presa di posizione della Santa Sede, in Italia la notizia del Nobel a Edwards ha riaperto subito il dibattito sulla legge 40 e sui paletti da essa imposti alla fecondazione assistita. Una legge criticata a suo tempo dallo stesso Edwards. Per Filomena Gallo, presidente dell’associazione Amica Cicogna, ed una degli avvocati più impegnati nella battaglia legale contro la legge, «in Italia la legge senza alcuna motivazione scientifica e giuridica vieta di utilizzare tutte le possibilità introdotte da Edwards. Solo gli interventi dei tribunali italiani e della Corte Costituzionale hanno consentito di avere un minimo di garanzie e di rispetto dei diritti individuali».[…]
Coscioni: c’è chi rifiuta i progressi. «Se i progressi della medicina vengono rifiutati quando si tratta di nascere ed accolti quando si tratta di morire si deve concludere che tristezza e sofferenza sono i veri caposaldi dei “sacralizzatori” della vita, ovvero il sadismo ha preso il posto dell’amore». Così Antonietta Farina Coscioni commenta le dichiarazioni di Scienza e Vita. «Gli Accademici di Stoccolma hanno dato un chiaro segnale: l’assegnazione del Nobel a Edwards è un esplicito riconoscimento, atteso e auspicato, che premia la ricerca scientifica e la sua libertà, contro tutti i fondamentalismi religiosi, ideologici e politici. Cosa spinge invece i difensori della sacralità della vita ha criticare il premio al padre della fecondazione in vitro? Quando si tratta di nascere l’ utilizzo della scienza e della »tecnica« è per loro considerato un abuso, bisogna farlo come natura prevede e non come i progressi della scienza medica oggi consentono. Risultato, chi vuole figli e non li può avere secondo natura, deve annegare in un mare di tristezza. Al contrario, capovolgendo il ragionamento, chi vuol morire secondo natura deve prolungare la propria esistenza in un mare di sofferenza perchè non è un più un abuso utilizzare i progressi della scienza per allungare il tempo della morte».[…]
La legge 40 resta oggetto di numerosi ricorsi da parte delle coppie. L’ultima sentenza è del gennaio scorso: il giudice Antonio Scarpa, del Tribunale di Salerno, ha autorizzato, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto ad una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria, l’Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1 (SMA1). Questa malattia causa la paralisi e atrofia di tutta la muscolatura scheletrica. Nell’aprile 2009 la Corte Costituzionale ha invece bocciato la legge 40 nella parte che limita a tre il numero degli embrioni da impiantare.
(Articolo più ampio sintetizzato da “Il Messaggero”)
Tralasciamo i casi personali ( Nannini,mamme nonne, lesbiche, etc.),sono a mio parere situazioni estreme che possono essere benissimo regolamentate, senza fare di tutta un erba un fascio. 4 milioni
di donne hanno concretizzato un sogno cosi tanto agognato.
“Avere un bambino è una delle gioie più grandi che si possa dare a una coppia”, ripeteva sempre Edwards andando avanti nei suoi studi. Allo strenuo difensore della morale dovrebbero bastare queste parole.
La nostra legge sulla fecondazione assistita è una delle più controverse del mondo. Impone l’impianto nell’utero della donna di tutti gli embrioni che sono stati fecondati in vitro, aumentando di molto la percentuale di faticose gravidanze tri gemellari o bi gemellari.
E queste sono dichiarazioni di alcuni “addetti ai lavori”:
Per il ginecologo Severino Antinori, presidente dell’Associazione mondiale della medicina riproduttiva, il Nobel a Edwards è «una grande ingiustizia perché lo meritava 30 anni fa. In ogni caso è una vittoria contro tutti i pregiudizi etici e morali». Carlo Flamigni si congratula con il «padre scientifico di 4 milioni di bambini. A lui dobbiamo gratitudine per le intuizioni brillanti non solo di ordine biologico, ma anche genetico ed etico». Per Rita Levi Montalcini, accademica dei Lincei, «il riconoscimento è ben meritato. Ritengo il suo lavoro scientifico di fondamentale importanza per il progresso della biomedicina». Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, chiede di aprire una discussione sulla legge 40: «Quando Louise Brown nacque, si parlò di scandalo, di procedura non etica e contro natura, sebbene la metodica utilizzata fosse relativamente semplice rispetto alle tecniche attuali. Oggi le tecniche per la fecondazione artificiale sono numerose e consolidate in numerosi Paesi esteri e vi si ricorre non solo per problemi di infertilità all’interno di una coppia, ma anche per evitare la trasmissione di malattie genetiche dai genitori al figlio. Perché in uno Stato laico non dovrebbe essere normale, avendo lo stesso obiettivo, la diagnosi preimpianto?».
Coda al mio precedente commento……..sono d’accordissimo per il Nobel ,questo non sposta le considerazioni esposte.
le situazioni bisogna provarle per capirle poterle giudicare dall’esterno. si può solo cerca di mediare ma serenamente con disponibilità acritica e con discernimento divino oso dire perchè solo la coscienza personale può decidere ma kiaramente sempre co visione serena e totale della situazione e ancora con la mano di Dio sulla testa e sul cuore……………
Finalmente il vecchio Edwards è stato premiato! Dopo anni di studi, il pioniere della fecondazione in vitro ha avuto il giusto riconoscimento. Sicuramente non ha superato il problema “ETICO”,ma ha aiutato e non danneggiato, milioni di persone. Ha risolto problemi insormontabili, ha fatto sbocciare vite che non avrebbero mai visto la luce. Meritatissimo il Nobel per la salvaguardia della “VITA”
Cara Paola argomento arduo questo! Certo non è contro la morale permettere di avere figli a coppie che non potrebbero normalmente concepire ,come dice Cattaneo ,è contro la logica più che la morale , permettere ad una donna di avere un figlio a 59/60(caso Nannini), perchè questo nascituro non avrebbe mai una mamma ,ma solo una nonna. E’ contro la logica sociale e formativa di un bambino permettere ad una lesbica di concepire nell’ambito di una unione omosessuale ,perchè il figlio che potrebbe nascere non avrebbe mai una figura paterna ,indispensabile per una normale crescita psicologica .Poi mi fermo qui perchè ci si può addentrare in meandri dove il confine tra il lecito e l’illecito ,è esiguo. Mi fa paura pensare che si potrebbero desiderare e concepire figli belli,biondi,sani, alti, con gli occhi azzurri ed ariani.L’automorale e l’autocritica degli scienziati a questo punto è basilare,ma purtroppo l’uomo è un animale strano. Per riprendere il discorso di Cattaneo ,sono convinto che non è contro natura pensare di abolire gli accanimenti terapeutici, ma anche questo è un argomento delicatissimo che lascierei alla coscienza degli individui , rifuggendo da leggi o schemi precostituiti…. pericolosissimi. Sai che non sono un moralista o un cattolico bacchettone ,anzi, ma tutto ciò che tocca così intimamente la sfera individuale non dovrebbe essere oggetto di generalizzazioni o speculazioni scientifiche.