il primo Thanksgiving


Giovedì 25 novembre si celebra, in tutti gli Stati Uniti, il giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day in inglese), l’evento assolutamente più tradizionale e sentito del paese.
Quante volte lo abbiamo visto al cinema o ne abbiamo sentito parlare, famiglie che affrontano lunghi viaggi per trascorrere questa giornata insieme… ma che cosa è esattamente Thanksgiving?
È una ricorrenza, che si festeggia sempre il quarto giovedì di novembre, in memoria del primo raccolto fatto dai coloni di Plymouth, e solennizzato, allora, insieme agli indiani Wampanoag nel lontano 1621.
L’ undici novembre 1620 la nave Mayflower, salpata da Plymouth in Inghilterra, approdò nella baia di Cape Cod con a bordo un centinaio di emigranti appartenenti alla setta dei puritani (i “Padri Pellegrini”) che avevano lasciato la madrepatria a causa delle persecuzioni subite.
L’anno seguente, nel novembre del 1621, dopo un inverno durissimo: il raccolto. Questo fu motivo di “rendere grazie” e fu fatto riunendo tutte le famiglie dei coloni di Plymouth, utilizzando i prodotti del primo raccolto e invitando, a questa festa di Ringraziamento i vicini, gli indiani Wampanoag, che avevano aiutato i “Padri Pellegrini” a superare quel primo durissimo inverno.
Questa la tradizione e la leggenda rivissuta ogni anno.
La consuetudine vuole che nel “giorno del Ringraziamento” si mangino cibi tradizionali come nel lontano 1621.

Norman Rockwell: Thanksgiving


Il Giorno del Ringraziamento è un momento di tradizione e condivisione in cui i membri di una famiglia, anche se vivono molto distanti gli uni dagli altri, si riuniscono in casa di qualche parente, spesso il più anziano, per ringraziare tutti insieme, per ciò che possiedono. Fa parte anche del  “cerimoniale” invitare alla festa familiare amici o conoscenti stranieri.
Nella maggior parte delle case si mangia lo stesso cibo che, secondo la leggenda, mangiarono i primi coloni, e che è diventato il pasto tradizionale. Non possono mancare il tacchino, il mais e la zucca, oltre alla salsa di mirtilli, tutti prodotti del primo raccolto.
Si organizzano anche rappresentazioni, dedicate ai bambini e, spesso, interpretate dai bambini stessi, in cui si rievoca quella che, secondo tradizione e leggenda, fu la prima Festa del Ringraziamento.
Il giorno dopo Thanksgiving, si è soliti fare gli acquisti di Natale e cominciare i preparativi per le feste di fine anno.


11 Commenti a “Thanksgiving Day scritto da Paolacon”

  1. rosaria3.na scrive:

    Nadia, il mio “Eureka” era riferito SOLO alla “strana” coincidenza che per una volta tanto ero d’accordo su quanto asseriva Franco….ma leggete bene!!!!!!!! E poi non avevo affatto riferito il mio commento al tuo: RIPETO è stato solo un modo di esprimere il mio pensiero in merito alle “feste” prendendo come SPUNTO quella del ringraziamento.

  2. rosaria3.na scrive:

    Forse non si è capito, ma l’ho anche scritto….il mio commento a questo articolo era solo uno spunto x rivalutare e ricordare anche le nostre tradizioni e le nostre feste ed era riferito un po’ a tutte le altre ricorrenze non nostre che noi, io x prima, abbiamo spesso adottato (vedi halloween ed altre). Semplicemente questo!!!!!!!!!. Marò….e come state sempre pronti!!!!!!!

  3. nadia.roma scrive:

    Ho festeggiato il ringraziamento con i miei amici perche’volevano farmi conoscere le loro tradizioni,cosi’ come io ho fatto conoscere loro le nostre,ma non voglio star qui’ a giustificarmi,non mi sembra il caso.Signor Franco Muzzioli e signora Rosaria,vi assicuro che nessuno è piu’ tradizionalista di me. A natale albero e presepe,carnevale con le chiacchiere(a roma frappe)a pasqual’uovo con la colomba non manca mai,e non manca neppure la coratella con i carciofi.A Roma il 29 giugno giorno di s.Pietro e Paolo(santi protettori della mia citta non manco mai di partecipare alla festa de noantri,ma nn basta,il 29 settembre S.Michele arcangelo ,santo protettore di Galugnano(che voi sicuramente nemmeno conoscete),per tradizione vado anche in chiesa(ma solo per tradizione),dunque,come vedete,cè poco da strillare eureka.

  4. ANGELOM scrive:

    La violenza domestica contro le donne è un fenomeno in crescita che non conosce né frontiere geografiche, né limiti di età o razza e si insinua in ogni tipo di relazione familiare, colpendo tutte le classi sociali. In Europa, una percentuale compresa tra il 12 e il 15% delle donne è vittima di violenza domestica quotidiana. È una delle violazioni dei diritti umani più diffusa e deve essere per questo contrastata. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi 25 novembre, Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, e Emma Bonino, vice presidente del Senato, hanno firmato, nella sala stampa di Palazzo Chigi, i primi due petali di rosa della campagna END FGM, sottolineando così l’impegno italiano per promuovere l’abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili in Italia, in Europa e nel mondo. Per la giornata del ringraziamento non mi pronuncio perchè è una festa che non la sento di mia appartenenza.

  5. paolacon scrive:

    Vorrei fare una precisazione: ho l’impressione che sia Franco che Rosaria abbiano un po’ frainteso; nessuno vuole scimmiottare nulla. La festa del “Ringraziamento” è tipicamente e assolutamente americana e tale è e lì resta. Nessuno se ne vuole appropriare. È stata citata e raccontata unicamente per pura conoscenza e cultura, visto che se ne parla anche nelle notizie del telegiornale. In quanto ad altre feste, come ad esempio Holloween, non hanno nulla a che fare con noi e potrebbero benissimo tornarsene da dove sono venute.
    Grazie comunque dell’interessamento e del commento.

  6. rosaria3.na scrive:

    Eureka!!!!! Per la 1^ volta sono in perfetta lunghezza d’onda con quanto asserisce Franco (da segnare negli annali di Eldy). Premetto che l’espressione del mio pensiero non vuole affatto criticare la pubblicazione dell’articolo, anzi a livello di informazione, ben venga. Ma prendo a spunto il su citato articolo proprio x ribadire quanto gia’ espresso da Franco: abbiamo le nostre belle feste tradizionali e legate alla nostra cultura e allora mi chiedo …xche’ imitare queste feste d’oltreoceano che non ci appartengono x nulla????? Spesso ci lasciamo prendere da questi “americanismi”, ma la nostra storia è così ricca di tantissime tradizioni che non abbiamo x nulla bisogno di dover andare ad attingere altrove. Scusate lo sfogo.

  7. alba morsilli scrive:

    Paola oggi tu con il tuo scritto hai allargato i miei orizzonti
    al tg ho sentito la festa del ringraziamento e l’America è in festa. Mi domandavo mentre ascoltavo”che sarà mai ”
    entro in parliamone evedo il tuo scritto che cade a faggiolo
    per me.Questa è cultura anche un semplice blog può dar vita a essa,non importa da che parte del mondo arrivi,so solo che oltre a vedere con gli occhi vediamo anche con il cervello
    grazie per tutto quello che fai

  8. giulian.rm scrive:

    Quest’anno, il giorno del ringraziamento, coincide con la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, una data stabilita nel 1999 dalla risoluzione 54/134 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
    La data del 25 novembre non è casuale: in questo giorno, nel 1960, avvenne il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, “le Farfalle”, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, sotto l’ordine del governatore Rafael Trujillo.
    Nel 1993, con la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza sulle donne, le Nazioni Unite riconobbero l’estrema necessità dell’applicazione universale sulle donne dei principi di uguaglianza, libertà, integrità e dignità di tutti gli esseri umani, preoccupandosi del fatto che la violenza sulle donne sia un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo e della pace. Questa dichiarazione definì la “violenza sulle donne” come ogni atto di violenza basato sul genere, che sfocia in danni fisici, sessuali o psicologici; fu inclusa anche ogni minaccia, coercizione o deprivazione della libertà, che questi atti avvengano nella vita pubblica o privata.
    Sarà difficile, domani, non pensare a Sakineh Ashtiani, Asia Bibi, Norma Cruz e tutte le altre donne meno conosciute, ma che soffrono in ogni angolo del mondo.

  9. Franco Muzzioli scrive:

    Il giorno del ringraziamento…Hallowen…..Babbo Natale….ma non avevamo l’Immacolata…Il Presepe? Già l’albero con le candeline è stato importato….forse, con tutto il rispetto per le festività degli altri ,dovremmo rinverdire le nostre tradizioni ,ne abbiamo tante anche locali. La memoria,le sagre ,i dialetti non sono elementi xenofobi….sono le nostre radici…..ognuno ha le sue …ed è giusto così !

  10. nadia.roma scrive:

    Anche io ho festeggiato il giorno del ringraziamento con i miei amici americani per 8 anni.Bella festa e belle tradizioni da loro molto sentite,per gli Americani forse il ringraziamento è una festivita’ancora piu’ importante del natale.Tutti gli anni,dal 1992 non manco di inviare gli auguri.Buon ringraziamento,Natalina,Denny,Engy e Jeis.

  11. Lorenzo.rm scrive:

    Questa è una delle feste più significative, tradizionali, fra le poche davvero sentite in America. Ci si riunisce, si mangia insieme, ci si scambiano regali. Il sottofondo, sempre più distante oso ritenere, è religioso. Si ringrazia Dio per il raccolto, per l’abbondanza di beni ricevuti. Quanto di questo significato permane? Probabilmente poco. Ma questo avviene e questo sia.

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