Proposto da Giulian.rm questo…
RACCONTINO DA… MEDITARE…
«Un giorno un uomo, dopo essersi abbuffato in un abbondante banchetto, cadde in un sonno profondo.
Passò un caro amico, restò un po’ di tempo presso di lui e, quando dovette andarsene – temendo che l’amico potesse trovarsi nel bisogno – gli mise un gioiello nel bavero dell’abito.
Quando l’uomo si risvegliò, ignaro del gesto dell’amico, condusse la sua solita vita errabonda, vivendo nella fame e nella miseria. Passarono gli anni e i due amici si incontrarono di nuovo.
L’amico gli disse del gioiello e l’uomo, rovistando nel suo abito, subito lo trovò.
Incredulo, si rattristò amaramente riflettendo sul fatto che per tutti quegli anni avesse condotto una vita miserabile avendo con sé un gioiello di tale valore.
Allo stesso modo, gli uomini vagano tra le sofferenze di questo mondo, ignari che tra le pieghe più profonde del proprio essere è nascosto il gioiello del pieno risveglio.»
l’anima il cuore far essere loro al centro del nostro essere per da’ ke poi torna centuplicato tutti fossimo così
Non voglio assolutamente entrare nel profondo del concetto, non avrei neanche le capacità. Rifletto sul racconto e me ne frego delle religioni.Mi viene da dire che:-Ognuno di noi ha certamente il suo gioiello, ha certamente tante cose da donare, ha certamente uno scrigno ripieno di perle da regalare…-Credo che a volte basti così poco:-bisogna imparare come si fa.Una cosa è certa, non dobbiamo isolarci e stare insieme alla gente.A volte basta anche un sorriso.
Commenti abilitati Bella ed intensa storia fa meditere,non vedo e dico alla Dipietro che ciazzecca con il Shurangama Sutra e il
Shurangama Mantra, ma è molto toccante.
Le tre luci illuminano tutto l’universo, permeando le tre forze.
In tutto questo mondo non si potrà mai arrivare ad esso.
Solamente quelli con grande virtù e grande bontà lo raggiungeranno.
Coloro che non hanno la virtù e la bontà, proprio non lo comprenderanno”.
“Infinitamente ed eternamente miracoloso e misterioso,
Esso è estremamente difficile da poter approfondire.
Questo linguaggio segreto del vajra sorge dalla nostra propria natura.
All’interno stesso del Shurangama Mantra e del Shurangama Sutra vi è la meravigliosa magia!
In genere mi piacciono molto le storie che ci insegnano qualcosa, o, meglio, che si propongono di insegnarci qualcosa. Questo racconto, oltre tutto, è assai gradevole.
Questo racconto ci fa meditare e saper apprezzare quello che si ha e quello che si è. Chi affronta la vita con un atteggiamento positivo, riesce a superare meglio periodi difficili ed avversità, mentre chi guarda alla propria vita in modo negativo e pessimistico, non riesce ad essere felice, anche quando ha tutto.
L’autocommiserazione è un sentimento che può minacciare gravemente il nostro benessere Queste emozioni nascono dalla dolorosa percezione delle proprie mancanze e fallimenti, e dalla spiacevole consapevolezza di aver ricevuto poco dalla vita. In alcuni casi, questo può essere vero, la serenità psicologica si ottiene focalizzandosi su quello che di buono e di positivo c’è nella nostra esistenza. . .
Non conosco le origini di questo breve racconto, sicuramente senza tempo e calzante con qualsiasi credo: cristiano, mussulmano, buddista ecc…Ci invita a trovare la ricchezza che è in noi, dovremmo mettere da parte tutti gli impulsi distruttivi e ascoltare quello che dice il nostro cuore. Forse questo muscolo parla una lingua sconosciuta, dovremmo imporci il silenzio per ascoltarlo, solo allora potremo sentire la voce del nostro io e trovare il gioiello che è in noi.
Parabola molto bella e di grande insegnamento.Credo che il gioiello rappresenti tutto ciò che di bello è dentro di noi e che la nostra cecità morale ci impedisce di vedere ed apprezzare.purtroppo quando ce ne rendiamo conto è troppo tardi e ci accorgiamo di quante cose belle non abbiamo godute
il gioiello la vita vera vissuta nell’amore nella gioia felicità loro ricerca e accontentarsi di materiale e mai di spirituale culturizzarsi nei valori coerenti alla serenità pace non sopraffare mai dialoghi gestibili con pacatezza ciao
Parabola buddista, credo dal testo Surangama-sutra (sanscrito),che può essere letta anche in chiave cristiana. Io da laico e simpatizzante buddista ,penso che il “gioiello” sia la consapevolezza dell’essere,la conoscenza del proprio IO ,il divenire armonici con quello che ci circonda ,per non rimanere nella propria “povertà e miseria” esistenziale.