I BULLI DEL QUARTIERE scritto da Franco Muzzioli
Ci sono sempre stati questi giovani caratteriali ,dalle spalle più grandi del cervello, aggressivi, prepotenti, male educati.
Mi ricordo che quando ero ragazzo vi era un gruppo che usciva di casa solo per picchiare qualche “coglione” o qualche “frocio”.
Ho sempre avuto ribrezzo per questi atteggiamenti considerandoli aberranti ed incivili.
Ma ogni tanto ci scappa il morto!
Un povero tassista, Luca Massari, ha perso la vita perché ha avuto la sfortuna di investire un cane che gli ha attraversato la strada e questo cane era di Stefania Citterio ben accompagnata dal mastodontico Michael Morris Ciavarella, patentato bullo del quartiere, che non ci ha pensato due volte a prendere a pugni e a calci in faccia il povero tassista.
Ma anche Alessio Bertone non ci ha pensato un momento a cogliere con un pugno in piena faccia la sfortunata infermiera rumena uccidendola ed anche lui non era un esordiente della violenza urbana.
Così succede col nonnismo nelle caserme… e molti dicono che fa parte del processo formativo del militare (pensate!).
Come con il bullismo nelle scuole, dove i ragazzotti più robusti e ben educati dai genitori, che dicono che non ci si deve mai far sopraffare da nessuno, spadroneggiano impunemente.
Se non incappano in qualche disgrazia che li porta in cella, questi nostri bulli e bulletti, con la loro arroganza, ce li possiamo trovare anche al vertice delle istituzioni e delle industrie, infatti non è molto importante essere intelligenti e colti per far strada, basta essere aggressivi e astuti.
Homo homini lupus.
FrancoMuzzioli
Caro Riccardo …credo che l’argomento “droga” vada ben oltre al bullismo!
Cicco ha parlato dell’acool e dei giovani e sono certo che questo è l’inizio di una detiva psicologica e morale.
Stiamo parlando della funzione dei padri nel mondo di oggi, ma dovremo soprattutto parlare di FAMIGLIA , è in quell’ambito che spesso nascono tutti i problemi ,compreso quello della droga.
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Ho letto e riletto tutti gli atricoli che condivido pienamente ma per me in tutto questo amico Franco hai tralasciato quello che per me è alla base di tutto questo, la DROGA,questa brutta bestia non ha ceto sociale non ha famiglie ,bene o male riuscite, tu ci entri per non uscirne più ,a meno di un carattere ed una forza di volonta enormi,questa unita al bullo di quartiere come si dice porta a tutte le morti e le violenze che leggiamo in questi giorni.
Aggiungi in più il politico di turno che dice, ogni uno deve essere libero di fare quello che vuole, e va a fumarsi lo spinello davanti a Montecitorio,le strutture che fanno sì tanto ma sono con le mani legate, le forze dell’ordine ancora di più, ed otteniamo quello stato di violenza impunita che abbiamo oggi,dove è vero si che i casi che tu hai citato verranno “puniti”,ma tutte le altre migliaia che capitano ogni giorno restano impuniti,fino a quando non ci scappa il morto,ti faccio un esempio ,io sono un tossicodendente,il mio cervello è fermo al giorno in qui ho iniziato a fare uso pesante di droga, vale a dire ,all’età dello studio 14/16 anni ,per trovare i soldi per la droga ho due vie,rubare o mentire hai genitori per avere soldi, fino a quando vengo scoperto, da li inizia il calvario per i genitori,o danno i soldi , o iniziano prima le minacce, poi se non ottengo i soldi le violenze ,sia fisiche che verbali, il genitore denucia il fatto ,lo ridenucia, per diverse volte, ma la legge dice che ci vogliono le prove,mentre i poveretti tutti i santi giorni devono subire ,perche la droga non aspetta vuole la sua razione giornaliera, fino al giorno che uno dei due non ne puo più e allora scappa il morto,e noi a dire tragedia annunciata.
iniziamo a dare mano libera a chi come il povero Muccioli usava anche come dicono gli scappellotti per ottenere il risultato, sei tossicodipendente vai in terapia e finisci la perapia, non io sono libero di fare quello che voglio del mio corpo, questa è la panzana piu grossa che poteva dire il sig Pasnnella e soci.
Non sò se voi sapete ma anche il metadone ed assimilati tolgono il desiderio fisico della droga ,ma non quello psichico, ti manca quell’euforia momentanea che ti da l’uso dello stupefacente,allora qui tu puoi ricadere ,noi tutti spendiamo capitali per il tossicodipendente ,e nella maggioranza dei casi sono soldi buttati,i controlli sono troppo costosi , e quelli giornaliari risalgono a pochi giorni prima cosi che tu puoi imbrogliare il controllo come vuoi,per poi non dimenticare che l’uso di cocaina rende anche violento il tossicodip, è un argomento infinito, ci sarebbe da parlarne per giorni e io ho scritto troppo, ma è la rabbia e l’impotenza davanti a tutto ciò che mi fa scrivere, ma è giusto parlare come fate tutti voi e fare sentire il disappunto a chi di dovere,.
è vero i ragazzi violenti sono aumentati ,anche se a dire il vero ci sono sempre stati .Penso che la colpa sia un po della famiglia oggi per vivere devono lavorare tutti e due i genitori ,e i ragazzi sono rimasti soli,senza una guidA Non anno nessun controllo e fanno quello che le pare,ci vorebbe più tempo per ascoltarli ,
A conferma di quello detto poco sopra riporto questa frase, di Massimo Gramellini ,dalla Stampa di oggi:”Una maestra elementare di Aosta si appisola durante il compito in classe. Le belve (i bulli) dietro i banchi estraggono l’arma letale – il telefonino – e documentano la pennichella dell’insegnante per poterla spiattellare ai genitori e alla preside, che sospende la bella addormentata.”
e scrivo pure co certi esempi adulti osceni questi so i risultati
Interessante e attuale l’articolo proposto da Franco, quello del bullismo è un problema serio e frequente nella nostra società. Già nella scuola dell’obbligo vengono segnalati, da parte dei docenti, casi di bullismo spesso sottovalutati e non presi in considerazione da parte delle famiglie. La vittima tende a nascondere l’atto subito, spesso per paura e insicurezza ed è qui che bisogna intervenire e condannare fin dall’inizio questi atti. Trovo grave che ora c’è anche un bullismo al femminile oscuro e poco considerato, forse più tagliente e intimidatorio di quello maschile. Le ragazzine tormentano le loro vittime dal punto di vista psicologico distruggendo, attraverso calunnie e pettegolezzi la loro immagine interiore ed esteriore, emarginandole dal resto del gruppo. Com’ è stato già detto la presenza vigile di entrambi i genitori è importantissima per debellare questo fenomeno, purtroppo oggi questo spesso non avviene con risultati molto negativi.
agli esordi io qui ho provato bullismo nonnismo e mi ricordo ke alcuno pure disse di smetterla ma quello continuava vantarsi della sua sfolgorante intelligenza appunto come nerone pensava di bruciarmi per non parlar de l’altro ke unika in eldy ha messo di mezzo prefettura polizia postale ed è arrivato a fare gesti gravi intimidatori e quel ke mi pare strano assurto protettore di eldy ciao
Condivido con il decalogo del Governo: COSA FARE CONTRO IL BULLISMO
Nessuna Comunità di gente è esente da un fenomeno che periodicamente ritorna. Non c’è niente di nuovo! E’ solo più forte e devastante di altri momenti. Anche da noi stiamo lavorando per voi e da parecchio tempo!
Il pericolo si combatte conoscendolo.
Rientra nella “Mission” di un maestro la formazione,l’informazione per evitare la deformazione dei propri discepoli.
I nostri ragazzi hanno bisogno di essere educati e amati, prima che rimproverati; hanno bisogno di essere ascoltati prima di essere castigati: vengono a scuola per essere EDUCATI.
Facciamo la nostra parte e pretendiamo dalla FAMIGLIA il rispetto del tacito accordo di LAVORARE INSIEME (mente e cuore) per formare i cittadini che riempiranno la Città da dopodomani.
Il nemico non è il bambino,l’avversario non è la scuola o la famiglia: e’ la distrazione dei grandi dai “grandi problemi dei piccoli”.
Distraendoci un poco dai nostri grandi problemi restituiamo un poco di tempo a quelli che “bullano” per sentirsi aperti: ma usiamo anche la “severità educativa” per evitare il “lassismo e il facilismo dannoso”
Il Governo scende in campo contro il fenomeno del bullismo, fornendo, direttamente sul proprio sito, i consigli ai ragazzi su come difendersi da umiliazioni e soprusi a scuola e su come genitori e insegnanti possono intervenire. Sul sito http://www.governo.it, collegandosi al link «Contro il bullismo che fare», si trovano utili informazioni su un problema, come spiega il sito nell’introduzione al vademecum, «sempre più diffuso nel nostro Paese, come in altre nazioni, e può creare gravi disagi in chi lo subisce». «Non si tratta solo di atteggiamenti provocatori o di derisione ma anche di vere eproprie aggressioni -spiega ancora il dossier- intenzionali e ripetute nel tempo che coinvolgono soprattutto i ragazzi tra i 7 e i 18 anni.
due articoli che hanno una cosa in comune la famiglia,
di li parte tutto l’educazione, essa manca.
Genitori che non si impegnano,
i figli sono come gli alberi bisogna curarli da bambini
se vuoi avere i frutti da grandi.
Abbandonati a se stessi cresconoc come dei selvaggi
con la sola convinzione che il forte vince
Sono daccordo con Giulio quando dice che il fenomeno del bullismo deve cominciare ad esser curato a scuola ma sopratutto in famiglia .Infatti io l’ho vissuto in prima persona a scuola e con i miei figli in età adolescenziale.Quando insegnavo ho cercato di educare prima i genitori facendo capire loro che se il loro figlio meritava uno sganassone ,loro dovevano approvare questa mia decisione.Con i miei figli invece quando a casa mi raccontavano di una punizione avuta a scuola rispondevo” Non mettetevi in condizione di meritare una punizione “,e questa si protraeva fino all’indomani come approvazione del gesto fatto dall’insegnante .
Commenti abilitati Quanta ragione avete!!! La cura la condivido e speriamo di non imbatterci mai in tali soggetti ma temo che sia una epidemia, sono sempre in aumento le persone aggressive e violente anche per un nonnulla!….
Già una volta sono intervenuto su questo argomento del bullismo e, ho sempre sostenuto e sono convinto, che la cura ci sarebbe.Si incomincia dalla scuola , quando si tornava a casa e dicevamo alla mamma che , il maestro mi ha dato una bacchettata , i genitori, te ne ridavano tre.Non andavano a denunciare l’insegnante come avviene oggi.Ecco la cura:per questi mascalzoni, non sono altro che mascalzoni violenti, invece di dargli gli arresti domiciliari, un bel piccone , badile etc, e mandarli a ripulire e piantare degli alberi dove il bosco è stato distrutto dal fuoco.A pulire i giardini e corsi dell’acqua etc.Insomma:-Spezzargli la schiena dalla fatica e calli nelle mani. Non pensate che sarebbe la cura giusta? Solo che, per essere proprio efficace, assieme a loro,mezza giornata anche i genitori.Ditemi pure che sono un -Maledetto Toscano.
Sì, Franco, questi bulli che crescono impuniti ce li possiamo trovare fra i piedi e possiamo soffrire sulla nostra pelle le loro violenze. E se resistiamo o reagiamo possiamo essere loro vittime. Speriamo di no.