Poiché gli ultimi due articoli apparsi in Parliamone parlano di giovani, sono legati anche alla loro educazione e fanno riflettere sul ruolo che hanno i genitori, riporto i consigli di un padre al figlio in una bellissima poesia di Joseph Rudyard Kipling scritta nel 1895 e dedicata al figlio.
Se *** (If)
Se puoi non perdere la testa quando tutti attorno a te
l’ hanno perduta e te ne incolpano,
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più nessuno crede in te,
e tuttavia ti chiedi se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti il giusto.
Se puoi sognare, e tuttavia non perderti nelle reti del sogno,
Se puoi pensare senza tutto concedere al pensiero;
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
e senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza batter ciglio puoi il tuo vero vedere, fatto menzogna, sulle labbra dell’insincero,
e di colpo crollare quanto hai caro per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un solo colpo puoi rischiare tutto quanto hai avuto dalla vita e perderlo,
E poi ricominciare senza pentirti della tua partita;
Se potrai richiamare il tuo coraggio quando da un pezzo lo avrai dilapidato
E stare saldo quando sai che tu altro non puoi più fare,
Se non dirti “Su!”.
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
E dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente, ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai d’un solo istante
superare l’istante che non perdona,
tua è allora la Terra, e tutto ciò che dona,
e —cosa ancora più importante— sarai un Uomo, figlio mio!…
La vita è un viaggio. Si arriva passo dopo passo.
E se ogni passo è meraviglioso, e se ogni passo è magico,
lo sarà anche la vita.
Non lasciatevi sfuggire nulla.
Non guardate al di sopra delle spalle degli altri.
Prendete i visi dei vostri figli e parlate con loro.
Non abbraciate un corpo, abbracciate una persona. E fatelo ora. Sensazioni, impulsi, desideri, emozioni, idee, non buttate via niente. Un giorno scoprirete quanto erano grandi e insostituibili
Ogni giorno imparate qualcosa di nuovo su di voi, esu gli altri.
cercate di essere consapevoli dei doni bellissimi che ci sono in questo mondo.
E non lasciate che vi convincono il contrario.
Guardate il cielo.
Guardate i fiori.
Sentite la brezza che vi accarezza il viso.
Mangiate bene e apprezzatelo.
E condividete con gli altri.
Scoprirete quanto è bella la carità.
Non vergognatevi a piangere, nelle lecrime c’è il sale della vita. Uno dei complimenti più grande che puoi dire a qualcuno.
Guarda che bel tramonto.
se siamo sempre coerenti con noi stessi il “se” non ci appartiene ma siamo sicuri di esserlo sempre?
La voce di dentro già suggerisce tali comportamenti ma leggerli perchè qualcuno li evidenzia …avvantaggia!
Impossibile fare gli equilibristi se nessuno ha mai provato ad essere appesi nel vuoto.Impossibile stare in piedi, quando la terra soto i piedi si sgretola ;allora pensi di volare come Papion alla ricerca di lidi migliori:ma davanti nebbia e cupa foschia.Non è facile respirare quando t’accorgi che l’aria ti manca.Anche se la corteccia della tua vita è come una quercia, quando i sogni non puoi viverli perchè hanno distrutto il tuo futuro, cosa ti resta da fare?Quando ero giovane, la forza si trovava cantanto, tutti insieme : -…E l’Internazionale futura umanità-
D’altra parte, un padre che parla con il figlio a fini educativi rappresenta un’ottima cosa. No?
ecco il mio modo di vedera la vita, senza tanti se.
I se gli hanno gli indecisi,per me sono persone che scarto
mi piace parlare e pensare chiaro, anche se a volte posso sbagliare, ma almeno hai detto la tua senza tanti se
Nei tanti “SE”, di questa poesia si nasconde il grande segreto della felicità dell’uomo. Segreto , cercato, inseguito, desiderato e quasi mai trovato.
Proposta con accorata introspezione ?
L’onda è da cavalcare non temere …basta un pò di equilibrio.
Conoscevo già quesa(io la chiamo) filastrocca d Kipling e non nascondo che spesso la vado a leggere perche dimentico i contenuti.Credo che Kipling vuole esortarci ad eliminare questi SE in modo tale da renderci migliori ed essere d’esempio agli altri.