*.*.* Il Ponte dell’Arcobaleno *.*.*

C’è una leggenda degli indiani d’America che racconta che
tra la terra e il cielo esiste un ponte chiamato “Ponte dell’Arcobaleno” per i bellissimi colori da cui è formato. Quando un animale muore, specialmente se è stato amato da una persona qui sulla terra, va in un luogo che si trova all’inizio di questo ponte.
E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi e i nostri speciali amici possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi e così sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.
In questo luogo gli animali che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, sentono la mancanza della persona speciale che li ha amati sulla terra,  qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro…
Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano la grande corsa: tu sei stato visto e quando incontri il tuo amico speciale lo stringi tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso ed i tuoi occhi incontrano i suoi occhi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore. ( dal web)



13 Commenti a “Il ponte dell’arcobaleno”

  1. cinzia scrive:

    E trascorso solo un giorno da quando non ci sei piu’, qualcuno ti ha investita e ti ha lasciato li, il tuo pelo bianco e candido mi manca da morire e un vuoto incolmabile mi rende vuote le giornate. Sei stata fuori ed io pensavo di renderti felice donandoti un pò di libertà che tutti i felini amano avere, nella speranza che saresti tornata come sempre nella tua casa, mi sento in colpa, non so se è realmente destino o è stata colpa della mia poca considerazione, sò solo che mai mi perdonerò tale gesto. Perdonami cucciola mia, ti ho amato tanto e continuo a farlo, mi manchi, mi manchi, mi manchi….

  2. cinzia scrive:

    E un’attimo perdere le cose importanti, quelle che ami,
    Questo ci insegna a capire che anche quando credi di essere infelice in realtà hai il mondo in mano. Solo alla morte non c’è soluzione.
    Ama fino in fondo tutto ciò che hai, ogni giorno, e non essre infelice per ciò che no hai.
    Alla mia piccola Panna…..che vive felice sul Ponte dell’Arcobaleno.

  3. enrica scrive:

    Questo racconto esprime proprio quello in cui ho sempre creduto… in paradiso ritroveremo i nostri Amici Animali!!! Ho perso da 18 giorni la mia gattina, un maledetto tumore se l’è portata via !!!
    L’unica consolazione è di aver fatto il possibile per salvarla, ma alla fine, quando le speranze sono svanite, ho compiuto l’estremo atto d’amore nei suoi confronti: far cessare le sue sofferenze. Ma mi manca… per fortuna ho ancora Felix, il maschio, che quando mi sente piangere viene a vedere che succede e sembra voglia consolarmi! Spero di ritrovarla un giorno insieme a tutti gli altri Mitolino, Lilli, Pilì, Chicca… e tanti altri al ponte dell’Arcobaleno.

  4. teresa scrive:

    Il mio cucciolone è andato via due gg fa. Ha vissuto poco (10 brevissimi mesi) ma mi ha lasciato intontita di ricordi. Andava incontro alla vita ma un’auto vestita di morte lo ha ucciso. Mi conforta potere sperare che un giorno Paolino (il mio “piciulo”) mi verrà incontro con i suoi occhi dorati, colorati d’estate …l’unica…purtroppo.

  5. cettymirto scrive:

    per chi adesso si sente piu solo che mai dopo la perdita di un piccolo tesoro di amico che è andato via e ci ha lasciato,un vuoto che si unisce alla perdita di altri prima di lui piccolo tito,tenero e impaurito perchè abbandonato da altr,adesso con gli altri nosyri cari amici,shana e holly,vivete felici per noi nel verde prato immenso dell’arcobaleno,dove tutti insieme ci aspettate e noi aspettiamo il momento di riincontrarvi,con amore e affetto verso tutti coloro che soffrono come noi per la loro mancanza insostituibile e per il vuoto che c’è attorno a noi e che neanche le persone riescono a riempire,perche non hanno rispetto per nessuno ed è rabbia per l’amore che solo gli animali ti danno e dedizione che non si trova piu in nessun uomo,preghero per la loro e nostra pace.cetty

  6. popof scrive:

    L’arcobaleno ci ricorda che siamo fatti di acqua.
    Acqua che evapora senza varcare i confini dell’atmosfera e torna pioggia, fiume, lago, mare e arcobaleno.

    Scusate ma dovevo uscire dal blocco in cui ero caduto ricordando che i tanti adorati animali poi alla fine li mangio, e non vorrei incontrare il caprone o il toro che ho gustato.
    Alla fine mi autoassolvo dicendo che se non li avessi mangiati me li sarei bevuti.

  7. franco muzzioli scrive:

    Tutto ciò che esiete in natura viene da un elemento chimico dal simbolo C , il carbonio. L’uomo ha quasi gli stessi cromosomi dei primati superiori ,pensate quindi davvero che solo noi uomini,perchè ci siamo inventati gli dei e perchè abbiamo un Q.I. un pò superiore dobbiamo essere eterni e gli animali no?
    Se esiterà una “radice degli arcobaleni”, un paradiso ,dovremo esserci con tutte le pietre, tutte le foglie, tutti gli animali esistiti ed esistenti. Il panteismo sarà forse un forma semplice ed un pò rozza di spiritualità, ma ricordate San Francesco …” laudato sì mi Signore cum tucte le tue creature ecc….”

  8. giovanna3.rm scrive:

    Sono convinta che un giorno rivedrò i miei gatti che ho amato e curato con tanto amore, e loro mi hanno ricambiato nello stesso modo.
    Affascinante il racconto indiano: grazie di avercelo proposto.

  9. Lorenzo.rm scrive:

    Il racconto è bello e commovente. Risponde ad un quesito speciale che tutti gli amici degli animali si sono sempre posti. Li rivedrò? Quando li rivedrò? E’ ovviamente un discorso legato alla sopravvivenza oltre la vita. Riguarda il genere umano e gli animali. Per la religione di stampo cattolico si chiama la “Grande Speranza”, il cui raggiungimento è legato sì alle opere ma in particolare all’amore e alla misericordia di Dio. E’ mai possibile che questa speranza escluda gli animali? Che non hanno peccato perché vivono secondo la loro specie? Le risposte si incrociano, si integrano, si escludono in vari modi. Ognuno, in fondo, può dare la risposta più adeguata in base alle sue convinzioni. In fondo si tratta di misteri. Così, io preferisco credere che c’è un luogo dove vanno anche gli animali. E che con loro ci si possa ancora incontrare, come dice il racconto indiano, recuperando l’affetto che c’è stato in terra. Ho letto recentemente un libro di una comunicatrice con gli animali, Pea Horsley, “Una carezza sul cuore”. Pea parla con gli animali di qualsiasi specie, sia vivi, anche a distanza, che morti. E quando parla con loro in punto di morte gli animali dicono che stanno per “ascendere”. Che sia nel ponte dell’arcobaleno? Voglio assolutamente crederci.

  10. Mariuccia scrive:

    Leggendo questo articolo, non ho potuto fare a meno di commuovermi, immaginando il mio Pippo, correre felice nel Ponte dell’arcobaleno…ho ricordato i suoi dolci occhi sinceri…colmi di un amore fedele e disinteressato…quanti uomini dovrebbero imparare ad amare dai nostri amici animali!!

  11. Guglielmo scrive:

    Da qualche parte sopra l’arcobaleno
    proprio l’assù, ci sono i sogno che hai fatto
    una volta durante la ninna nanna
    da qualche parte sopra l’arcobaleno
    volano gli uccelli blu e i sogni che hai fatto,
    i sogni deventano davvero realtà

    un giorno esprimerò un desiderio
    su una stella cadente
    mi svegliero quando le nuvole
    saranno lontane dietro di me
    dove i problemi si fondono come gocce di limone
    lassù in alto, sulle cime dei camini è proprio lì che mi troverai
    da qualche parte sopra l’arcobaleno
    volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
    ho perchè, perchè non posso io…

    Ecco, le sensazioni che mi suscita questo post.
    Grazie Paola per averlo presentato

    Il testo sopra, è la colonna sonora del film, Il Mago di Oz.
    la canzone è Some where over the rainbow cantata dalla indimenticabile Judi Garland

  12. giulian.rm scrive:

    Vieni, gatto bello, sul mio cuore innamorato; tieni strette l’unghie nelle zampe, e lasciami annegare nei tuoi occhi belli fatti d’agata e metallo.
    Charles Baudelaire

  13. ANGELOM scrive:

    Le leggende indiane hanno sempre un profondo significato. Bellissimo il racconto che Paola ci ha presentato. Tutti vorremmo un giorno, seguire quella strada colorata, la nostra vita terrena, fatta di piccole cose, di tanti egoismi, di tante pene e con questo fardello, ogni tanto girarsi indietro e riflettere, fino ad arrivare alla meta che ognuno vorrebbe. Il desiderio e la felicità di incontrare le persone care, gli amici che sono saliti prima di te, la pace e la serenità che non hai avuto il tempo di goderti. Provare le emozioni più varie e più pure, senza sensi di colpa, felici e amati per quello che sei stato nella vita.

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