Pino ci regala una riflessione sulla Pasqua e soprattutto sul concetto di Resurrezione concentrandosi più su questo punto, che sulla tragedia della morte.
Giova ricordare come appresso, i cenni storici della Festa della S. Pasqua riportati già nella introduzione alle riflessioni dello scorso anno. Come festa, non con lo stesso significato, era già esistente al tempo di Gesù e si celebrava nella prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera; con essa gli ebrei ricordavano la liberazione, ad opera di Mosè, del popolo di Israele dalla schiavitù degli egiziani. Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall’aramaico: pasha, che corrisponde all’ebraico pesah, il cui senso generico è “passaggio” “passare oltre”; gli ebrei ricordavano l’attraversamento del Mar Rosso, che costituiva il cambiamento dalla vecchia vita di schiavitù alla nuova vita intrapresa dopo il loro insediamento nella terra promessa avvenuto successivamente ad opera di Giosuè.
Gesù nell’ultima cena, nel festeggiare la Pasqua ebraica, ha annunciato ai discepoli la Sua imminente fine che sarebbe avvenuta per mano dei responsabili del popolo ebraico, aiutati anche dal tradimento di un discepolo che era seduto al suo stesso tavolo.
Quindi Gesù ha voluto innestare la nuova Pasqua in quella ebraica ma il significato, se pur conservato nel solo vocabolo: “passaggio”, assume un valore completamente nuovo perché con tale ricorrenza i cristiani ricordano la morte ma soprattutto la risurrezione di Gesù Cristo, “passaggio” e liberazione da ogni limite e schiavitù.
Per capire poi il senso profondo della Pasqua, risulta utile riportare di seguito alcuni stralci della lettera di San Paolo ai Colossesi ed alcuni passi del vangelo di Giovanni: “Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a Sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di Lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli” (lettera di S. Paolo ai Colossesi Cap.1, versett19-20), Gesù stesso afferma: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv. 12, 32) così pure afferma: “…Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24), quindi, sempre nell’obiettivo di avvicinare l’uomo e tutte le cose visibili ed invisibili a Sè, il Divino si è piegato fino alla morte ed alla morte di croce.
Tale evento non può e non deve essere visto disgiunto dagli eventi della “risurrezione” che, con la frantumazione del limite massimo della natura che è la morte, apre la strada alla nuova realtà ed è proprio il dare credito al connubio tra la morte e risurrezione che regala all’uomo il rapporto nuovo di figliolanza con Dio. L’uomo da tale nuovo rapporto, sente in sé quella Pace che gli fa vedere con chiarezza la sua nuova meta che diventa la persona di Gesù da incontrare e seguire, tutto ciò migliora anche il rapporto dell’uomo con la natura in attesa che l’incontro si realizzi pienamente.
Ancora Paolo nella lettera ai Colossesi indica: “un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ora Egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto” (Cap.1, versetto 21) Pertanto, la morte in croce di Gesù, che la natura presenta e vede come una sconfitta della Sua missione, illuminata dalla fede della Sua risurrezione, diventa anch’essa attrazione per l’uomo che è alla ricerca della Verità; infatti il crocifisso diventa il simbolo universale degli appartenenti alla nuova religione e punto di attrazione per quelli che, smarriti e confusi, si mettono con sincerità alla ricerca del senso profondo della vita. Il cristiano non si ferma alla croce ma l’attraversa come una porta verso “la risurrezione” e verso la bellezza della “nuova vita”; “la Pace e la Grazia” lo pervadono interiormente e incomincia a vedere le cose con una prospettiva diversa più gioiosa e disponibile ad accettare e concedere il perdono, avvertendo, in maniera chiara, l’appartenenza alla famiglia di Dio che lo libera dai pesi della vita vecchia e lo incentiva ad una limpidezza di condotta guidata dalla voce dello Spirito. Il cristiano acconsente che la stessa Forza vitale, che ha operato la risurrezione di Gesù, operi in lui quella trasformazione che lo rende degno di entrare a pieno titolo in quella realtà nuova proposta dall’evento stesso e che diventa definitiva con la seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi.
Più è ardente l’Amore che il cristiano nutre per Gesù più prende sul serio la risurrezione dei morti e la vita eterna che lo attende nell’altra realtà. Aumenta inoltre il proprio convincimento che come è successo per Gesù, che è morto ed è risorto, accadrà anche a lui. Infatti ancora Paolo nella lettera ai cristiani di Colosse annuncia parlando di Gesù: “Egli è anche …, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti”
Che la risurrezione è per tutti quelli che hanno fiducia in Lui è riferito esplicitamente da Gesù che parlava ai suoi discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita”” (capitolo 14 del vangelo di Giovanni). In un’altra occasione parlando con Marta sorella di Lazzaro
Gesù le dice: «…Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno…”(Giovanni 11,25)
E’ con tali pensieri che auguro a tutti voi una buona Pasqua di risurrezione. Pino Vangone
Arrivo in ritardo …ma mi associo alla purezza dei sentimenti , alla bellezza di quanto ci circonda , alla speranza di uomini di buona volontà , alle mani tese che trovano un appiglio, alla gioia di un sorriso…per il resto , rispetto , rispetto e rispetto,delle idee altrui . Ciao Pino
Vedi Pino ,il mio concetto di Dio è diverso dal tuo, almeno credo.
Dio non è una “entità” esterna , un “essere” da amare e che “ti dona”…….Dio sono le erbe dei prati, Dio è la mia mano che si tende verso l’altro.
Dio è la rappresentazione umana del caos universale e dell’amore terreno.
Dio è la logica dell’1+1= 2
Dio siamo te ed io.
Dio …in fondo è solo una parola.
Che bello leggervi ed assaporare la vostra purezza di sentimenti, Franco anche io sono un laico, certo un laico che si sforza di mantenere salda la sua Fede; dici bene tu la Fede : “non è una formula matematica che deve essere capita” ne vorresti fosse una scappatoia per scansare le brutture della vita, infatti essa è un libero dono di Dio. E come dice anche Benedetto XVI nel suo ultimo libro (Gesù di Nazaret volume II, pg. 71) : “…La Fede purifica il cuore. Essa deriva dal volgersi di Dio verso l’uomo. Non è semplicemente una decisione autonoma degli uomini. La Fede nasce, perché le persone vengono toccate interiormente dallo Spirito di Dio, che apre il loro cuore e lo purifica. …” E solo lo Spirito ha il compito di condurci per mano alla “Verità” tutta intera.
Nel far questo si serve anche delle occasioni più scabrose ed inspiegabili della vita, quale può essere la perdita di una persona cara, come accaduto a Mariangela ed Alba.
Alba lo so che da quando Maria, la mamma di Gesù, ti regalò quelle scarpette rosse per andare alla festa, hai un rapporto tutto speciale con Lei, ma vedrai che ben presto Lei ti ripeterà le poche parole che ha detto nel vangelo: … ascoltate quello che vi dice mio Figlio…
Franco certo che dobbiamo amare senza alcun dubbio le persone che vediamo che ascoltiamo, che leggiamo, infatti lo stesso San Giovanni affermava nella sua prima lettera: “…se non ami il tuo fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?”
Auguro ancora a voi tutti cose e pensieri belli!
sono felice che in parliamone vi sia anche articoli di religione, scritti in modo impecabili e liberamente senza lo scopo di attirare più persone nella parocchia.
come hai capito io sono credente ma non praticante,
Cercavo da tempo qualcuno che parlasse di Gesù e mi facesse capire, credimi ho letto con molto interesse.
Anche se io donnsho una devozione con Maria che come madre le parlo apertamente.Ate voglio raccontare che cosa mi è sucesso per dirti che il Signore io l’ò sentito dentro.
ILgiorno del funerale di mio maritoio avevo l’ostia in bocca e come avessi una febbre un calore dai piedi alla testa una voce interna mi ha detto “laura la prima comunione “laura era la mia bimba di 9anni che per la malatia del padre anche se era pronta a ricevere Gesù abbiamo rimanadato tutto.quel giorno in chiesa con la bara di suo padre fece la prima communione.
Dimmi tu che sei credente non è un segnale di Dio?
Buona parte del Mondo è in festa.
La Festa della Pasqua rappresenta… infatti,
il momento più alto delle nostre speranze…
La Pasqua è simbolo di cambiamento, di rinascita, e mai come in questo momento, c’è bisogno di rinnovamenti. Il nostro paese attraversa un momento difficile e ognuno di noi non si sottrae purtroppo a questa regola.
Desidero esprimere a te Pino e a tutti voi lettori di questo blog un augurio di Buona Pasqua e serenità.
Commenti abilitati CIAO PINO, OGNI VOLTA CHE LEGGO LE TUE PAROLE MI FANNO RIFLETTERE, TANTE VOLTE LA MIA FEDE A VACILLATO E TU MI HAI AIUTATA ,LA SANTA PASQUA CI RICORDA CIO’ CHE GESU’ PATI’ PER NOI, ORA SIAMO NOI CHE DOBBIAMO SACRIFICARCI PER LUI,BASTA UN PICCOLO GESTO D’AMORE VERSO IL PROSSIMO E LUI SA’ CHE IL SUO SACRIFICIO NON E’ STATO VANO.GRAZIE PINO. FELICE PASQUA A TUTTO IL BLOG DI PARLIAMONE.
Vorrei anch’io come Edis essere preso per mano………..ma la fede non è una formula matematica che deve essere capita e non vorrei neppure fosse una scappatoia consolatoria per fuggire dalle incomprensioni di una natura e di un “destino” che spesso non si concigliano con gli affetti e con la logica.
Per me, come già detto, la Pasqua è la giornata della pace e dell’amore in memoria di un uomo che tanto tempo fa ha gettato il seme della fratellanza (anche con il “nemico”). Una scommessa da portare avanti durante la vita …ancora non realizzata.
Poi…poi sarà il nirvana, la reincarnazione, la contemplazione di Dio, il paradiso, la ressurrezione o l’annullamento nelle cose con le cose….non so!
Ora mi accontento, accartocciato nel dubbio di amare , di voler bene alle persone che vedo, che ascolto, che leggo.
Un’abbraccio a tutti Voi!
Pino con il tuo articolo ci conduci veramente nel vero significato di Pasqua di Resurrezione e al messaggio che Gesù ha voluto diffondere. Abbiamo bisogno, anzi io ho bisogno, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca alla Verità. Sono una credente altalenante e un po’ bizzarra che spesso si lascia fuorviare da dubbi che corrodono la sua fede. Rileggere i concetti che già conoscevo , mi fa riflettere in prossimità di questa festività così importante. Amo in modo particolare la figura di Gesù Cristo, più di altre entità religiose, perchè penso che, anche se lo considerassimo solo un uomo e non un Dio, sarebbe l’uomo migliore della terra, il più umano, colui che ha saputo diffondere amore, giustizia e carità in tutto il mondo. Pino , scusami, forse ho bestemmiato , per te che hai senz’altro una fede cristallina e inalterabile. Ti ringrazio per aver sollecitato il mio spirito a riflettere in questi giorni santi. Auguri a tutti!
anch’io sono tornata da molti piu’ annii di pino nel lontano 1994, la mia carissima nipotina è morta in un incidente…..incidente che non avrebbe dovuto uccidere nessuno,ma lei era seduta dietro a destra la macchina ha sbandato e ha urtato l’angolo di una casa premetto (la strada di montagna la casa vecchia posta con l’angolo vicino alla stada e un affossamento propio li x lo scolo della grondaia)
la mia bella nipotina ha battuto la tempia ed è morta(ringrazio DIO perchè non se ne resa conto)le altre ragazze che erano con lei non si sono fatte nulla
sulla sua tomba gli amici hanno messo un libro in un materiale che non si ossida , con scritto le parole di Gesu…… “…Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24),
è questo che mi ha riportato alla fede, quella fede che mi sostiene anche ora che sono malata di artrite reumatoide,malattia che causa dolori fortissimi.
che io costantemente nelle mie preghiere offro a Gesu…..anche se ora con le medicine i dolori sono piu’ sopportabili
auguro a tutti una Pasqua di pace e serenità mariangela
Buona Pasqua anche a te e ai tuoi, caro Pino. Mi sono letteralmente abbeverato a quanto scrivi. Mi pare di avertene parlato: da quasi tre anni sono tornato alla fede e considero questo passaggio come occasione giornaliera di ricordi antichi e di acquisizioni nuove che stanno dando grande gioia alla mia vita.
Buona Pasqua,vista da un laico come festa di pace e d’amore….non per niente cade all’inizio della primavera quando la natura “risorge” e dispone l’uomo ad una rinnnovellata gioia di vivere dopo essere usciti dal freddo e dalle nebbie invernali.