Dopo aver letto e commentato l’articolo di Lucia.tr sul film “Habemus Papam”, Franco Muzzioli ci fa parte di un suo pensiero sulla fede, commentando Giorgio Odifreddi, matematico, scrittore e apertamente “non credente”. Se lo ritenete interessante, possiamo parlarne.

Tratto dal libro di Odifreddi  dal titolo “Caro Papa ti scrivo”, faccio seguire il Credo dell’ateo che il noto matematico antepone a quello cristiano.
……….” Credo in un solo Dio, la Natura, Madre onnipotente generatrice del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, l’Uomo plurigenito Figlio della Natura, nato dalla Madre: alla fine di tutti i secoli natura da Natura, materia da Materia, natura vera da Natura vera, generato non creato dalla stessa sostanza della Madre. Credo nello Spirito, che è signore e dà coscienza della vita e procede dalla Madre e dal Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti dell’Intelletto.
Aspetto la dissoluzione della morte, ma non ho un altra vita in un mondo che non verrà.”…………


Ho più volte detto che sono un laico, ma davanti  “all’atto di fede”  di un ateo mi scanso, mi defilo e prendo ancor più per mano il mio Dubbio.
Non mi piace nessun atto di fede, mi atterrisce chi ha la verità in tasca e chi la proclama con tanta sicumera.
Nessun tipo di “credo” dovrebbe esistere …oppure solo uno…”credo nell’amore” sola cosa certa …poi il resto …è presunzione.

Questa l’opinone di Franco Muzzioli adesso la vostra!

31 Commenti a “Il credo di un “non-credente””

  1. paul candiago scrive:

    Gentili Signori e Signore,
    leggendovi mi viene spontaneo proporvi l’umile invito di leggere il Catechismo della Chiesa Cattolica del Beato Papa Giovanni Paolo Secondo: un vero capolavoro di Verita’ per noi e per le generazioni a venire.

    Questo e’ il primo passo che la Chiesa offre ai catecumeni che desiderano vivere il cristianesimo in ubbidienza al Magisterio della Chiesa.

    Magisterio che, nell’Autorita’ di Madre e Maestra, esercita in modo completo sui tutti i suoi fedeli, ma nell’assoluto rispetto della liberta’ di ogni uomo o donna di scegliere se appartenere alla Chiesa o meno.

    Rispettosamente, Paul

  2. edis.maria scrive:

    Quando un bellissimo ed interessante dibattito si protrae troppo a lungo,si rischia di dimenticare quale fosse l’argomento in questione. CREDO O NON CREDO? FEDE O NON FEDE?? Come siamo arrivati alla preghiera vocale, comunitaria o singola? Tutte encomiabili a seconda delle circostanze, delle possibilità e delle intimità. Come siamo arrivati dal CREDO al PATER NOSTER? Entrambe preghiere basilari , ma completamente distinte e diverse, sul piano teologico. Forse perchè ognuno è talmente preso dai propri convincimenti che non rilegge ciò che i commentatori precedenti hanno rilevato? Franco, penso che il tuo ” padre nostro” sarebbe gradito a Gesù Cristo , umanamente e divinamente.!

  3. franco muzzioli scrive:

    Cara Cecilia…mi hai chiesto in amici quale potebbe essere il “mio” “Padre Nostro”…..non vorrei fare come Odifreddi con il “credo” ateo, non sarebbe nelle mie intenzioni.
    Il mio “Padre nostro” è molto simile a quello Cattolico, solo con una visione laica e ,penso, più moderna, potrebbe essere pressapoco così:

    Padre nostro che sei nei cuori
    sia santificato il Tuo Nome
    venga il luogo dell’amore
    scaturito dalla tua volontà
    in tutte le cose del creato.
    Noi ci impegnamo
    a portare avanti con il lavoro
    e la buona volontà
    la pace nella terra
    rifuggendo dalle guerre.
    In tuo nome cercheremo
    di combattere il male
    e così sia.

  4. Cecilia scrive:

    Quando si dice il Padre Nostro con fede, simbolicamente si “tengono” le mani di tutti i fratelli, anche di chi di sente dimenticato o non amato. Amare Dio vuol dire, per me, amare incondizionatamente i nostri fratelli, sì, come siamo capaci, ma non portare mai odio o indifferenza, voler solamente il bene di tutti. Per me questa è la vera preghiera.

  5. franco muzzioli scrive:

    Con questa lunga chiacchierata mi sono arricchito di umanità, grazie!
    La soave e pregnante impostazione del Sacro di Cecilia ,è forse quella che mi coinvolge di più. Ella non chiede a Dio, non lo supplica, lo ama e basta….lo prega ma la preghiera è il “Padre nostro”….e non è “il Credo” …è la professione d’amore verso il Padre/Madre dei figli. Padre a Figlio , Figlio a Padre..è un amore disinteressato da ambo i lati ….è solo amore e lo potremmo declinare su per tutte le cose del creato.
    Cecilia, quando dirai il “Padre nostro” tenendoti per mano con altri, ricordati che c’è anche la mia , anche se non sono convinto di un privilegio eterno dell’uomo ,rispetto al resto che ci circonda ….è una bella preghiera corale e filiale ……e ovviamente non ne condivido tutte le parole.

  6. pino1.sa scrive:

    Non mi sembra esatto dire che Dio permette solo ad alcuni di rapportarsi con Lui la Sua chiamata è universale, cioè si rivolge a tutti gli uomini, tale possibilità si svolge attraverso la luce di coscienza o legge naturale, che il creatore stesso ha scritto nel cuore di ogni uomo che viene nel mondo indipendentemente dalla nazionalità, razza e religione abbracciata, se tutti gli stati e le religioni seguissero anche la sola legge di natura potrebbero nei fatti realizzare un mondo perfetto. Dio Amore vuole dare a tutti lo stesso Suo Amore che appieno si avrà nell’altra realtà. Ma di mezzo c’è il libero arbitro di ognuno di noi di assecondare o meno la legge naturale o luce di coscienza; tale luce come riportato anche nel testo “Lettere da Stibbio” di Alfredo Calvi editore D’Auria “…Essa illumina,dall’intimo cuore ove brilla, la vita intera dell’uomo che può così giudicare tutto se stesso, pensieri parole ed opere. Di fronte a questa luce l’uomo è però libero di usarne o non usarne il raggio di rendere, con l’attenzione fedele,sempre più trasparenti i cristalli del cuore che essa deve attraversare per illuminare la sua vita, oppure al contrario, di velarli o lasciarli lordare o contaminare fino a renderli meno trasparenti o addirittura opachi…” e “… questo è valido, da sempre, per ogni uomo, pagano cristiano o così detto ateo che sia.”
    Comunque la legge naturale non è un bene deperibile o che scade col tempo, a mio avviso, l’uomo, attraverso le diverse epoche, se pur sembra mutare nelle condizioni esterne: costumi, mode, tradizioni, tecnologie ecc… resta in sostanza immutato, nelle attività sociali ed ancor più nel profondo del proprio“Io”. Ossia nel proprio mondo interiore, composto tutto quanto di elementi non materiali, quali sono gli istinti, le passioni, le paure, i sentimenti, le fantasie, i pensieri, i ragionamenti, gli impulsi, le pulsioni, le decisioni, le intuizioni, ossia quelle cose che costituiscono o sembrano costituirne la personalità . L’uomo, attraverso la storia, non muta nella propria libertà di scegliere, in quell’ambito di attività interiori ed esteriori, tra il bene ed il male, ovvero di agire assecondando l’una o l’altra cosa. Sono convinto che, la nostra esperienza, del comune sentire, intimamente la responsabilità morale delle scelte, che quotidianamente affrontiamo e che danno comunque una direzione ed un contenuto ed un senso, alla nostra vita, è la stessa dell’uomo di sempre perché la legge naturale è la stessa da sempre. Essa rappresenta l’altra strada che porterà a Dio tutti quelli, anche laici, che attraverso le loro giuste scelte, sul piano della luce di coscienza, hanno, senza saperlo, scelto di stare in adesione al disegno di Dio.

  7. lieta scrive:

    e cmq ripeto sempre + si sale + gli esempi dovrebbe esse migliori ma se incontri preti mons ke si sentono alti te insultano e te dikon bugie kredo ke quello sia perso e a causa sua tanti non riescon essere praticanti finke’ chiesa appoggia protettori di violenza ke oltretutto comandavan ne l’arma……… ciao

  8. Cecilia scrive:

    Cari amici, aggiungo il mio commento, con molta umiltà, poiché, come voi, ritengo che il dialogo sia sempre importante, se sincero e spontaneo, anche se, premetto, per me non è così facile esprimere i miei sentimenti.
    Riguardo le preghiere, dette nel silenzio del nostro cuore, penso siano preziosissime, ma se dette insieme, (secondo me), dipende molto da ciò che sta insito nel nostro animo, in noi, in quel preciso momento che si sta pregando.
    Posso dire che, incontrandomi settimanalmente con un gruppo di amici, (non necessariamente credenti…), mi son sentita proporre di pregare un “Padre Nostro”, insieme… e l’abbiamo fatto con umiltà… tenendoci, spontaneamente, tutti per mano.
    E questo non è successo solo una volta!
    Pregare insieme, in questo contesto, è stato come chiedere aiuto a Dio e rafforzare la nostra volontà di vivere in sobrietà e nel rispetto dell’Amore, vissuto giorno per giorno, con il grande desiderio di riuscire a mettere in pratica i nostri buoni propositi.
    Ed aggiungo: tante belle preghiere sono sgorgate dal cuore dei Santi e da persone buone e credenti.
    Molti che si definiscono atei dicono chiaramente di non essere in grado di pregare.
    Ma se un ateo sa rivolgersi amorevolmente a Dio… pur dubitando la Sua esistenza, io credo che sia solo bellezza e gioia… pace e serenità nel profondo del suo essere.
    Fede… non so precisamente come definirla, credo sia unica in ogni persona, ma mi vien da pensare che se fede vuol dire fiducia, senso di affidamento, allora, per esempio, il bambino che ha fiducia e si affida ai genitori, ai nonni… quel bambino è un bambino sereno e impara gioioso ad affrontare la sua vita!
    Per me fede è la risposta maturata dopo tante situazioni vissute direttamente ed indirettamente che mi hanno portato a scegliere, senza costrizioni, anzi con forte motivazione, a credere nell’Amore del mio Signore e all’esistenza di una Vita Eterna.
    Ritengo sia importantissimo, essenziale, che la mia vita sia vissuta nella fiducia e consapevolezza che Lui mi guida, che Lui mi perdona, che Lui mi ama.
    E’ importante per me credere che Lui sia un Padre che ci ama tutti, indistintamente.
    Questo sentire mi rende libera, serena e degna di esistere, nonostante le inevitabili sofferenze della vita, della vita di tutti.
    Proprio per questo non posso dire di non avere fede.
    E poi, se ben ci pensiamo, la vita è tutta un rischio…
    A volte si rischia pesantemente, ma in ogni azione che noi facciamo dobbiamo metterci un pizzico di fede, (nelle cose materiali, anche in quelle più banali, intendo), un gesto di fiducia per poter proseguire, altrimenti non si vivrebbe più… se non ci fosse fiducia.
    E se la Fiducia riguardasse l’Essere Amorevole???
    Tante cose per me sono mistero, ma la cosa che non lo è in assoluto è questa: l’Amore che porto per Lui, il sentimento profondo che mi sprona a portarGli immenso rispetto e profonda adorazione.
    Sì, io Lo adoro, perché, sempre secondo me, non è che ci mette alla prova, (forse nessuno di noi genitori metterebbe alla prova un figlio!), ma ci lascia liberi di fare le nostre scelte, di comprendere, (tempo al tempo), i nostri errori, ma non ci obbliga mai a fare la Sua Volontà.
    Io, torno a ripetere, non so spiegarmi…
    So solo una cosa che nessuno può negarmi: Lo Amo infinitamente e non finirò mai di dirGli grazie per aver dato la Sua Vita per noi: questo è, principalmente, essenzialmente ciò in cui io credo. Fraternamente, amici cari, con grande, grande e sincero affetto.

  9. GuglielmoCa scrive:

    Caro Franco, viaggiare e visitare nuovi paesi, entre in contatto con altri amici, è interessante e arricchisce la nostra esperienza. Per conoscere e comprendere non basta uno sgardo superficiale o un interesse solo turistico.
    Il primo grande viaggio è quello che ciascuno compie esplorando il proprio ambiente: la famiglia, il quartiere. il paese. Anche nella via quotidiana incontriamo occasioni preziose per momenti di dialogo, di amicizia di impegno.
    E’ a partire dal mondo in cui viviamo che possiamo conoscere e fare esperienza con la parola di Gesù.
    Essa esiste ed è presente nel nostro ambiente per manifestare a tutti il progetto di salvezza di Dio e per aiutare a viverlo.
    Genitori e figli; Vescovi, sacerdoti, e diaconi; religiose e religiosi, operatori in campo della carità, educativo e sociale, adulti, giovani e ragazzi; sani ed ammalati:tutti abbiamo una chiamata e una missione da compiere.
    Con affetto e simpatia Guglielmo questo è il mio ultimo intervento.

  10. lieta scrive:

    Come giobbe pazienza illimitata e avvicinarci al passaggio esemplarmente per i nostri figli cui trasmettiamo il testimone ke cmq la vita è bellissima in compagnia di giusti compagni d’avventure infinite bellissime con tutti i doni ke Dio ci ha messo a dsiposizione ciao

  11. franco muzzioli scrive:

    Caro Guglielmo non è sempre necessario fare “delle scelte” se non dettate da propri chiari convincimenti…io ad esempio considero Gesù l’uomo che ha parlato d’amore in epoche di odio e sopraffazione e faccio mio il suo progetto di pacificazione universale.
    Ma il tuo Gesù è un altra cosa …..è una sceltra che prevede l’accettazione di verità rivelate ed inconfutabili , una verità che non si discute e che è unica, salvifica ed eterna.
    Non è che inoltrandoci nella vecchiaia ed avvicinandoci inevitabilmente alla morte ,dobbiamo “scegliere” una strada ,che dovrebbe essere segno di crescita ,come dici tu, o di paura, come dico io.
    Questo concetto che esprimi sull’approccio salvifico con Gesù “sul quale possiamo sempre contare” ,ma per che cosa? Per salvarci dalla malattia? Sembra proprio di no. Per salvarci dalla morte ? Certamente no. Forse solo per meriraci una vita eterna , ma è qui il busillis …io credo che dobbiamo contare sulla parola di Gesù e metterla in pratica in vita …parola di uomo a uomo…e per il resto si vedrà!

  12. lucia1.tr scrive:

    Mi voglio complimentare con Guglielmo.Ca che ha voluto trascrivere qui il CREDO CRISTIAMO, spesso da noi dimenticato, forse leggendolo qualche riflessione e confronto con il credo di Odifreddi è inevitabile. Molto belli i pensieri e le testimonianze lasciate qui, bello il dibattito pacato e sereno.

  13. GglielmoCa scrive:

    Carissimo Franco, ogni giorno ci troviamo a fare delle scelte. Ciascuno di noi , sia pure incosciamente, di scelte ne ha già fatte tante: amici, letture, ecc la vita è una continua scelta.
    Più si va avanticon gli anni e si cresce, più le nostre decisioni diventano iportanti e più grande fa la nostra responsabilità.
    Dobbiamo imparare a sceglire bene è un segno di crescita.
    Non siamo però mai soli a scegliere, siamo aiutati dalla famiglia, dagli amici, anche Gesù e sempre con noi, non esclude nessuno. Su di lui possiamo contare (aprete le porte a Gesù).
    Nella comunità cristiana in cui abbiamo deciso di camminare, c’è la possibilità di conoscere più a fondo Gesù, proprio pensando a come dobbiamo crescere e che cosa scegliere nella nostra vita. Possiamo tenere davanti agli occhi e nel cuore le sue scelte perchè prendendo luce e forzale nostre,facendo nostro il suo progetto.
    Con affetto e simpatia Guglielmo

  14. franco muzzioli scrive:

    Non voglio incrementare le differenze di idee, ma questo è un bel modo di parlare civilmente della cosa più importante per l’uomo ,cioè Dio.
    E’ chiaro che mi sento più vicino alla spaesata umanità di Nadia , che non si accavalla certo nelle parole , ma si immerge nei dubbi che pensiero, ragione ,vita e morte pongono all’uomo.
    Ma condivido anche i concetti di Porzia che intimizza con pudore i suoi sentimenti religiosi come esclusivo fatto privato.
    Non sono però d’accordo che Dio “metta alla prova l’uomo”, tu madre o padre metteresti “alla prova” un tuo figlio ? Se lo ami che senso ha “provarlo” e per che cosa , se già conosci tutto di lui? E’ chiaro che noi rimaniamo intimamente fragili bambini e davanti all’oscurità, alle tribolazioni, alle malattie all’ingiustizia alziamo la testa e chiamiamo “mamma”, “papà”, “Dio” è umanamente normale.
    Certo che Guglielmo non si pone questi interrogativi , egli risponde con i dettami e con le preghiere sanciti da una fede granitica ,che quando è totale ha senpre solo una risposta.
    La risposta di chi crede che Dio per comunicare con gli uomini ,scelga alcuni individui “speciali”, come Mosè, Noè, Maometto ,Smith ecc. o scenda in terra per parlare a pochi discepoli.
    Perchè non è palese come il sole che tutti possono ammirare nel suo splendore ..e.anche i ciechi ne sentono il benefico calore?
    No Egli è nascosto e palese, muto e loquace (con pochissimi) è amoroso e vindice (come il Dio del vecchio testamento) .
    Forse il mio Dio è più panteistico , il Dio di tutte le cose non solo dell’uomo e soprattutto un Dio fatto esclusivamente d’amore e che non può interagire perchè è il tutto.

  15. edis.maria scrive:

    Ho voluto rileggere con cura tutti i commenti che l’argomento ha suscitato. Specialmente gli ultimi sono bellissimi.!!! Difficilmente gli animi e i cuori si sono aperti così sinceramente mettendo a nudo, sia le proprie convinzioni, sia i dubbi, sia le certezze.Ognuno ha sostenuto il proprio credo con sicurezza ,senza prevaricare nessuno, ma esponendo la sua umanità nel confronto con il Divino. Certamente ognuno rimarrà della propria idea, incertezze, dubbi, fede estrema o fede tiepida, ma questo scambio di convinzioni sulla FEDE ci dimostra che il Cielo è più vicino al nostro animo e alla nostra vita di quanto non pensassimo!!! Volenti o nolenti qualcosa ci sovrasta da Lassù!

  16. luigina scrive:

    Se dovessi definirmi a cuore aperto direi:sono laica,spesso pero,ho sentito la presenza di DIO in momenti difficili della mia vita.Forse quando si e’ in difficolta la sensibilita aumenta ,comunque voglio credere che da lassu mia madre vegli su di me.Capisco che per chi e’ ateo tutto cio e’ ridicolo,ma per noi cristiani e’ una consolazione .

  17. nadia rm scrive:

    Credo in un essere superiore,(forse per comodita’,non so)non credo assolutamente a cio’ che ci racconta la chiesa e se mi capita di pregare prego con parole mie ,dico cio’ che mi detta il cuore.Penso ,penso ripenso e mi chiedo,perche’ringraziare Dio per le cose belle e buone che ci elargisce?,quando invece per lutti, malattie ,dolori,guerre,catastrofi,Dio non se ne interessa,mi spiego,i credenti dicono che non è Dio responsabile di queste brutture,ma noi uomini con la nostra cattiveria.Pero’se è vero che Lui è onnipotente,onnipresente qualcosa dovrebbe pur farla.Se è vero che un Dio esiste dovrebbe ora farsi uomo e venire in terra.Chiedo scusa,mi si stanno accavallando parole e parole nel cervello,argomento per me complicato,ho solo voluto dire quel poco che ho potuto .Rispetto chi crede fermamente e anche chi non crede

  18. porzia scrive:

    Franco, io non sono una teologa nè una studiosa in materia religiosa,sono solo una persona che ha sperimentato sulla sua pelle l’amore di Dio Padre .Vedi la mia non è stata una vita facile ,dolori,dispiaceri,lutti si sono susseguiti in maniera vorticosa e se non avessi avuto una fede solida sarei impazzita.Io non mi sono posta tanti interrogativi su tutto ciò che di negativo mi è accaduto,ma ho chiesto a Dio di darmi la possibilità di accettare la sua volontà.Io credo che chi fa il bene e fugge il male,chi si sente fratello del povero, chi ama e sente l’infinito nel suo amore crede in Dio.Credimi Franco ,non sono una bigotta tanto è che non mi piace esternare i miei sentimenti di fede perchè la ritengo una cosa mia personale che custodisco gelosamente nel mio cuore. Ti chiedi il perchè Dio non è uguale con tutti, perchè Dio permette il dolore ,perchè non ama i suoi figli in eguale maniera .Potrei risponderti che non è così ,Dio ama tutti indistintamente e a volte ci mette alla prova perchè sa che può contare su di noi.Potrei dirti ,l’esistenza di una caverna buia non esclude l’esistenza del sole ,se amiamo con la stessa intensità di Dio,le tenebre si trasformeranno in luce e la notte in aurora .Ogni volta che mi lascio sopraffare dallo sconforto alzo gli occhi al cielo e dico “Signore dammi una mano a superare questo momento” Ti sembrerà strano ma visto che lui ha detto “bussate e vi sarà aperto ,io busso eLui mi infonde tanta gioia e tanta forza di andare avanti.Scusami ,forse ti ho confuso le idee ancora di più

  19. GglielmoCa scrive:

    Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cilo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da luce, Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre , per mezzo di lui di tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, e fu sepolto il terzo giorno è riscuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è il Signore e dà la vita. e procede dal Padre e dal Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà

    Questo è il credo di un credente, Guglielmo

  20. GglielmoCa scrive:

    Le rocce, i fiori, le piante, ogni essere racconta una storia di vita. Un giorno, tanti anni fa, è cominciata anche la storia degli uomini. La tua vita la parte di questo lungo cammino. Insieme alla tua famiglia, alla tua gente, stai scrivendo una pagina importante della meravigliosa avventura degli uomini sulla terra.
    Come sarà il tuo futuro? I sogni e i progetti del tuo cuore potranno avverarsi soltanto se ogni giorno lavorerai per costruire un mondo più abitabile e più umano.
    Hai già qualche progetto per la tua vita?
    Che cosa desideri fare? E oggi, quali sono le tue responsabilità più importanti?
    Tra i progetti, Dio in quale modo è presente? Preghi, ma forse ti capita a volte di sentirlo lontano?
    Per crescere bisogna guardare avantisenza paura, ma occorre, nello stesso tempo, conoscere e capire bene la propria storia. Le esperienze della gente che ci ha voluto bene, le loro prove, le loro speranze, sono un prezioso punto di riferimento della nostra vita.
    E la storia in cui siamo inseriti è segnata da una esperienza indelebile: l’esperienza di Dio. Non riusciamo a capirci e a capire il nostro mondo fatto di amici, di genitori, di adulti, di insegnanti, di relazioni, di notizie,di modi di pensare se non ci applichiamo seriamente a cercare il volto di Dio, il senso della fede. E’ un mondo nel quale ci siamo finora sentiti dentro naturalmente, ma che a questa età dobbiamo ripensare.
    Ogni religione segna con la sua presenza la cultura e la vita di un popolo. Anche la fede della nostra gente ha una storia che ogni cristiano deve conoscere. Il cristianesimo è nato con Gesù di Nazaret, ma è stato preparato dalle esperienze religiose del popolo ebraico. Le cose più importanti di questo lungo cammino sono state messe per iscritto nella Bibbia.
    La Chiesa costudisce gelosamente il tesoro delle Sacre Scritture, le legge ele spiega nelle assemblee dei fedeli perchè ciascuno scopra che la vita racchiude un progetto di amore.
    Dio ama gli uomini e li chiama a vivere con lui.

  21. edis.maria scrive:

    Franco Muzzioli ,l’argomento è talmente delicato, difficle da affrontare ,che ormai da secoli illustri studiosi scrivono, pensano e comunicano. Hai ragione i tuoi dubbi sono spesso i miei e mi frenano; ma, più di rado, forse in momenti tranquilli, prego Gesù Cristo ( che reputo , Dio o uomo, persona comunque da rispettare) e lo sento vicino che mi dà pace.Sarà Fede la mia o un’illusione ? Essendo Dio , se esiste, al di sopra di tutti noi , saprà valutare la nostra Fede, ottima, buona , discreta o insufficiente , tenendo conto anche di tutte le circostanze della nostra vita. Se Dio non esiste,non ci sarà se non il nulla e il nulla forse sarà la Pace eterna.

  22. franco muzzioli scrive:

    Rispondo a Edis e a Porzia. Perchè Dio è una X che dobbiamo accettare,cercare e sulla quale dobbiamo scommettere ad occhi chiusi? Perchè Dio bussa ad alcune porte una ,due o parecchie volte e a certe porte mai ? Se noi siamo parte di Dio non dovremmo avere dubbi …Egli ci ha creato! Ma Dio è là ,immanente , muto, impietoso (perchè la pietà non può essere solo per alcuni), selettivo e soprattutto difficile da raggiungere . Bisogna chiederGli le grazie , le intercessioni come si fa ad un potente ad un re . Ma Dio non è amore, non è il padre che ama egualmente tutti i suoi figli ? E secondo voi non siamo figli amati tutti nello stesso modo?
    Ecco il mio Dio lontano, pretenzioso ,poco egualitario. Un Dio che attende la nostra scommessa su di Lui e che premia chi crede in Lui nonostante tutto. E’ bontà questa?
    Io amo senza bisogno di essere adorato, supplicato ,senza aver la pretesa che nessuno creda in me ciecamente. Sono allora migliore di Dio ?

  23. porzia scrive:

    Molto interessante il pensiero di Franco come quello di Pino .Premetto che fermo restando che FEDE=FIDUCIA -FEDELTA’ è credere a verità senza dimostrarle forse perchè la dimostrazione sarebbe incomprensibile alla maggior parte degli uomini,non è qualcosa che viene imposta con chiacchiere assurde .La fede secondo me è qualcosa che si sente dentro perchè noi siamo incapaci di scoprire la verità con la sola ragione.Ho letto che un sondaggio ha dimostrato che vi sono circa 1 miliardo di persone che si dichiarano atee.Ma è proprio vero?I sondaggi vanno sempre presi col beneficio di inventario.Io credo che anche quelli che negano Dio nel momento in cui amano,vivono Dio in quel gesto d’amore .Per quanto mi riguarda io credo non perchè ho letto le scritture ,non perchè mi hanno insegnato il catechismo ,ma perchè col tempo ho maturato delle convinzioni che mi hanno portato a CREDERE ..Tempo fa fu chiesto a Zichichi “La scienza dimostra l’esistenza di DIO?” e lui rispose:” La scienza opera nell’immanente mentre Dio appartiene al trascendente quindi la scienza non potrà mai dimostrare che Dio esiste o no”.Certo ,la fede è un rischio,ma è come l’amore ,vale la pena di correre questo rischio.E’ meglio amare sbagliando che non avere mai amato.

  24. edis.maria scrive:

    Vero, Pino, la Fede è un grande , il più grande dono che Dio ci elargisce. Ho sempre considerato fortunati coloro che questo dono l’hanno ricevuto e hanno saputo mantenerlo a lungo e nel tempo. Per fortuna Dio , nella Sua bontà , bussa anche una seconda , una terza volta ,per presentarsi con la sua offerta. A me è successo spesso perchè la mia Fede è stata altalenante ,influenzata da avvenimenti della vita che mi hanno fatto dubitare. Purtroppo i dubbi , le incertezze continuano a presentarsi , perchè la ragione , in questo campo , non ci può aiutare. Chi possiede una Fede sincera vive sereno, perchè ha sempre ” una mano” che l’aiuta a risollevarsi in ogni circostanza. Quanto vorrei essere uno di costoro! Forse Giorgio Odifreddi ha fatto il mio stesso ragionamento ,se ha dovuto trovare una via alternativa alla Fede religiosa.

  25. ANGELOM scrive:

    Ringrazio l’amico Pino per la bellissima testimonianza di fede che ha lasciato.

  26. pino1.sa scrive:

    La fede è un libero dono di Dio che regala all‘uomo occhi per vedere ed orecchie per sentire, l’uomo che accetta il dono entra in un rapporto nuovo con l’Essenza Divina attraverso la persona di Gesù, che racchiude nella Sua umanità tutta la Divinità, che è essenzialmente “Amore”. E’ come se vivesse una nuova vita in rapporto stretto e familiare con Dio quasi ad anticipare quello che sarà la vita nuova oltre la morte.
    Tale dono, arrivato liberamente e senza alcun merito, non mortifica la ragione e vive indipendentemente dagli elementi della natura compresi quelli religiosi, ascetici, mistici che sono tutte cose che si svolgono sul piano della natura.
    Comunque, l’approccio al rapporto nuovo è sempre un salto al buio, cioè non sboccia la fede attraverso la ragione o la razionalità altrimenti il filosofo e matematico in questione sarebbe stato il primo ad arrivarci. Ma è comunque da evidenziare che nel corso di tale rapporto arrivano tutte le risposte che soddisfano pienamente la ragione.
    Il sig. Offredi certo non ha colpa per l’assenza della fede però se si mette a scimmiottare la preghiera del credo dei cristiani, si pone volutamente in antitesi e ciò gli fa perdere la possibilità di cogliere almeno attraverso gli elementi della “natura”, che Lui tanto esalta, evidenziati da Sandra.vi, che aiutano a mantenere un personale rapporto con qualcosa che possa assomigliare al concetto di Dio.
    Comunque, a mio avviso l’ateo non esiste, cioè tutti nella propria vita, almeno una volta si sono posti il problema del rapporto con Dio e la mancata risoluzione e/o l’accantonamento del problema stesso, porta la persona ad autodefinirsi ateo cioè un senza Dio.
    A me sembra che, il filosofo e matematico in questione che si piglia la briga di scrivere al Papa dei Cristiani per esporre il proprio credo, faccia appalesare che il problema gli rode ancora dentro e che c’è ancora fuoco sotto la cenere.

  27. franco muzzioli scrive:

    La preghiera è un atto d’unione con il “sacro” e cos’è il “sacro” ,etimologicamente è “un qualcosa” al quale diamo una validità. E una preghiera come il “Credo”è un esplicito atto di fede. E se uno una “fede” non l’ha? Non ha questa “fedeltà” a “questo qualcosa” che non percepisce non per colpa,ma perchè non ha occhi per vederlo o orecchie per sentirlo. Quando i punti interrogativi si sommano e la risposta continua ad essere una domanda,
    Allora ti sforzi, pensi, ti rendi disponibile,gridi che sei una pagina biancha e che vorresti esser scritta …ma nulla perchè vince il dubbio e la ragione avvalla il dubbio in un cerchio difficile da spezzare.
    E allora “preghi” rivolgendoti alla tua confusa coscienza e attendi.Il dubbioso, l’agnostico può pregare perchè ha sempre uno spazio di incertezza che può prevedere la luce, un ateo ,caro Giulio non ha senso che preghi ,perchè per “fede” ha già escluso tutto.

  28. sandra vi scrive:

    Convengo che Odifreddi nn sia na persona particolarmente gradevole”La fede’ qualcosa che hai in te o non hai,io per esempio ringrazio Dio davanti ad un cielo stellato,ad uno panorama di montagna mi inginocchio e prego in una chiesetta deserta ,mi e’ quasi impossible in una chiesa affollata

  29. lucia1.tr scrive:

    Il tema che Franco ci pone è delicato e ardito allo stesso tempo, difficilissimo dare delle risposte. Lo scontro tra religione e fede, “ Fides e ratio” lettera enciclica di Paolo Giovanni II , è stato sempre un dilemma, in questa lettera il matematico Giorgio Odifreddi cerca di fare una lettura diversa da contrapporre a quella del teologo Joseph Ratzinger. Se da un lato c’è necessità di “comprendere per credere”, accettando della religione tutto quello che la mente può comprendere e capire razionalmente, dall’altro lato “ credere per comprendere” che cerca di dare risposte a tutto quello che non si conosce e non si riesce a comprendere. Queste tue tesi sono in antitesi e difficile da contrapporre, il Credo canonico della religione cristiana è basato sulla Fede, come dono di Dio, e su questo non si discute, il credo di Odifreddi è un Credo apocrifo, dei razionalisti, non riconosciuto, che lui cerca di spiegare con una sua lettura personale. Ora, come si può fare delle scelte? L’esigenza di una Fede è insita nella natura umana, quale sia quella giusta chi mai può dirlo?

  30. Giulio Salvatori scrive:

    Ho sempre pensato che . il -Luogo Sacro- non è la chiesa .Ho semopre pensato che,-chi vuol pregare, Dio, può farlo da tutte le parti, in qualunque luogo. E di questo sono convinto che- Dio è in cielo in terra e in ogni luogo.Ecco che sono a posto con la mia coscienza.Non ho mai capito perchè, l’Atto di dolore o, il Padre nostro- si deve dire tutti insieme. Quelle poche volte che mi trovo in chiesa, questo mi da noia, non l’accetto.La preghiera è un attimo di devozione, di riflessione, di pentimento (chiamatela come volete ) ma che deve uscire dal cuore di ognuno di noi in rispettoso silenzio .Ho la convinzione che, le preghiere più devote, sgorgano dal cuore degli atei. ( E ora toscanaccio te la sei voluta, prenditi le sculacciate dai credenti). Il solito maledetto toscano

  31. Lorenzo.rm scrive:

    Caro Franco, condivido il tuo dubbio finale: non sembra credibile un ateo che stila un atto di fede. La fede di solito trascende il mondo e appartiene ai credenti. I quali devono fare i conti con tutti gli altri che non la condividono, su un piano di reciproco rispetto. Odifreddi è una persona particolare a cui piace far parlare di sé. Non è il solo e neppure il più gradevole.

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