Il Governo sta per varare una legge dove dal 2018 anche le donne dovranno andare in pensione a 65 anni, la vita media a quella data sfiorerà per loro i 90 anni quindi avranno una possibile fruizione pensionistica di 25 anni.
Gli italiali stanno diventando sempre più anziani per il naturale invecchiamento “dall’alto”, la vita media si alza ogni anno di più e dall’invecchiamento “dal basso” dovuto alla forte denatalità.
E’ bello poter dire di campare tanto, ma quante donne potranno arrivare a 65 anni integre dopo aver lavorato per 40 anni e più come operaie in una catena di montaggio o come infermiere in un ospedale, continuando a fare le madri o le nonne di famiglia, questo tanto per citare due casi emblematici.
Credo che sia una domanda che si dovranno porre i governanti e che non coinvolgono solo queste donne, ma i giovani che avranno sempre meno possibilità di trovare un posto, perchè i vecchi non potranno assicurare con l’abbandono dell’attività quel turn-over indispensabile per una logica successione nel lavoro.
E allora?
Ma il vecchio non può essere utile in altro modo?
….” Per il pensiero c’è un tempo per arare ed un tempo per mietere”…
Perchè non sfruttare l’anziano appunto per la sua ricchezza di “pensiero”, per attività più consone ad un “corpo” che anche se vivo, non ha più le energie di un tempo.
Perchè invece che tagliare, aumentare, discriminare senza una logica non si pensa a creare una società più giusta dove i vecchi potranno dare il fattivo contributo alla crescita, senza portar via il lavoro ai giovani e senza essere ghettizzati nelle miserie di pensioni da fame.
Forse è da noi, che in maggioranza siamo già entrati nella categoria dei “vecchi mantenuti”, che può saltar fuori qualche buona idea sul futuro.
Allora caro Franco, fallo!
Non sapevo dell’inserimento di questo articolo confinato,come sono, nel mio eremo “montesino” e senza computer per una sana disintossicazione.
Vorrei, se posso,fare una sintesi …quello che dice Eleonora Carretta è molto interessante e credo che il futuro debba necessariamente considerare queste forme di collaborazione volontarie e retribuite. Penso che se uno ha pagato un minimo di contribuzioni dopo un congruo numero di anni abbia il diritto di poter andere in pensione percependo quello che ha versato più gli interessi (lo fanno le Assicurazioni ,non vedo perchè non lo possa fare lo Stato) ….è chiaro che uno più contribuisce e più percepisce, quindi più lavora e più alta sarà la sua pensione.. La collettività deve come sempre prendersi carico dei più poveri ,assicurando A TUTTI un minimo di sussistenza.Penso che gli anziani ,che non si sentono più di lavorare possano essere egualmente “forza viva” della collettività…Uno può averne abbastanza di aver lavorato quarant’anni ad una catena di montaggio ed essere invece ancora capace e motivato a fare…che ne sò …dell’assistenza sociale .
Le incazzature di Paola e di altre sono quantomai opportune….è possibile che quando occorrono soldi lo Stato si rivolga ai soliti noti ai quali è più facile spillar quattrini? Dice giustamente Lucia …perchè invece che toccare le pensioni (l’80% delle quali sono inferiori ai 1.500 euro a mese) ,non si toccano i patrimoni dei benestanti ? Tutto vero! Ma l’articolo , come dice Lorenzo, aveva la pretesa di far ragionare sul tema ed immaginare soluzioni come quelle proposte da Eleonora.
Per i ricchi evasori, politicanti, condonati e truffatori , necessita un articolo a parte che scriverei volentieri con una biro caricata a veleno.
voglio dirla come la penso, almeno qui’, visto che ho cercato di intavolare un discorso o una discussione nelle stanze di eldy per questa manovra, preferiscono dirsi il solito ciao cioa, è piu’ comodo, nessuno dice nulla, a tutti va bene tutto, ma ci siamo rimbambiti davvero?
Tagli alle pensioni , tredicesime con il rischio di nn essere retribuite, (mi sbaglio o la tredicesima i lavoratori se la pagano da soli?, e come si permettono di fare i padroni dei nostri soldi anche qui’).
I tagli alla sanita ‘non li ho ancora letti, ma ci saranno, eccome se ci saranno. Continuo, i tagli alle invalidita’, quella misera cosa che si riduce a 250 euro, anche questa ci tolgono. Al signor Berlusconi gli sanguina il cuore…….ma mi faccia il favore, stiamo andando alla rovina e la cosa che mi fa paura è che per qualcuno va ancora bene.
TOGLIETEVI I PARAOCCHI!!!
Povere donne italiane ci si ricorda della loro ugualianza solo per parità pensionistiche.
Le donne oggi si trovano a dover conciliare lavoro,maternità, e servizio di assistenza, in una italia sempre meno attenta.
Si parifica l’età di pensionamento ma non si parla di una stessa parificazione all’interno del mondo del lavoro.
Le donne italiane si trovano ad esserepiù spessodei colleghi maschi, vittime di lavoro precario e descriminato senza parità di stipendio e anzianità contributiva che spesso per una donna è inferiore a 20 anni
Una sola cosa mi dispiace, oltre all’accusa di censura formulata, se mi consente a sproposito, da Lollis: che l’articolo del caro amico Franco non abbia avuto gli approfondimenti che meritava e che egli stesso richiedeva. Evidentemente la solita passione, per così dire, politica ha fatto velo.
E’stato approvato dal consiglio dei ministri l’equiparazione tra donne e uomini nel pubblico impiego quindi si prevede che le dipendenti pubbliche andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni a partire dal primo gennaio 2012. Mi sembra fuori dalla realtá ed estremamente penalizzante la proposta del ministro Brunetta di elevare l’etá pensionabile per le donne, equiparandola a quella degli uomini considerando il ruolo svolto da queste nella famiglia , invece di andare in pensione ancora prima, proprio per seguire meglio i figli e svolgere il loro ruolo indispensabile». La modifica all’attuale normativa verrà inserita in un emendamento alla manovra. La proposta di legge di portare tutte le pensioni a 65 anni è un tema molto delicato, si potrebbero fare dei passi falsi, fondare l’innalzamento sulla volontarietà e l’incentivo potrebbe essere un buon motivo per risolvere il problema. Prospettare una simile proposta in questa fase economica e sociale non avrebbe alcuna ragione di essere. Lo stesso capo del governo ha affermato che le pensioni ora non sono oggetto in discussione. Speriamo che sia solo un spot come qualcuno dice. Anche se come provato, che la vita si è allungata, non significa che un dipendente debba allungare la sua età pensionabile a 65 anni , i politici fanno le leggi e lavorano solo con le parole, non sapendo che un lavoratore, dopo i 60 anni impegnato in attività produttive perde le sue capacità, sia manuali che psicologiche. I nostri figli quando potranno entrare nel turnover? la disoccupazione dilaga,ci sarà la speranza per potergli trovare un posto di lavoro?
Giovanna, hai ragione, l’esempio E’ importante, farebbe affrontare tanti sacrifici richiesti con ben altro spirito…
Lucia, mi sembra che tu abbia sottolineato due punti salienti: i giovani che cominciano a lavorare tardi e i tagli , ma a chi? E poi E’ importante distinguere tra lavoratore e lavoratore, come dici tu. Chi ha svolto un lavoro usurante, pesante, alla catena di montaggio, per esempio, ha una posizione ben diversa da chi E’ stato seduto dietro una scrivania in un ministero o in un altro posto della pubblica amministrazione. Quello che sta mancando, purtroppo in questo momento in Italia E’ una seria politica che dia incentivo a nuove imprese, nuovi investimenti, iniziative. L’economia italiana sta diventando statica e questo non aiuta di certo a risolvere la crisi. Vediamo oggi che succedera’.
buongiorno rileggo…………e mi ritrovo in pieno con alfred-lollis e paola, grazie avete espresse come che penso anche io
Per quanto riguarda un eventuale taglio alle pensioni, mi sembra si parli di coloro che percepiscono dai 90.000 euro in su, che non mi sembra sia una pensione da fame, e sarebbe un esempio, in questo momento di crisi particolarmente pesante. Proprio come accennava Paola, a proposito del Presidente Napolitano, anche e per lui è ben poca cosa, rinunciando solo agli adeguamenti Istat, ma è pur sempre qualcosa!
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Lorenzo, ieri sera ho risposto d’impeto, ora dopo aver riflettuto!
Dal tuo, dai tuoi scritti traspare chiaramente la tua simpatia per la destra. Padronissimo!
Ma……c’è un ma: il richiamo a Paola di essere andata fuori tema mi ha lasciato perplesso.
Mi puzza di censura. Censura strisciante.
Forse che il responsabile di un blog non deve avere o esprimere opinioni? Per favorire chi?
Le censure oggi sono fuori del tempo: internet insegna.
L’auspicarle denota modi di pensare “radicati”,
auspicare censure denota paura e sprezzo per le opinioni altrui.
Sono cose già viste purtroppo: i richiami ai direttori, poi ai cronisti, poi ai lettori ed infine al lettore……………..
Forse questo non è politica ma è certamente “ALTRO”.
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Sembra sempre che il mondo sia nato ieri:
ma come è possibile esserci gia scordati che i nostri padri lavoravano dodici ore al giorno?
come è possibile dimenticare che noi da ragazzi si lavorava anche il sabato e molte volte anche la domenica mattina dovendo anche ringraziare.
Come è possibile scordare le lotte fatte per poter avere una vita dignitosa?
I quaranta anni di contributi per ottenere una pensione ottenuti lottando sono stati uno sbaglio?
Le riduzioni dell’orario di lavoro che hanno permesso ai nostri padri prima e a noi dopo sono state
uno sbaglio?
Il chiedere rivendicazioni, chiedere ai governi di fare il loro dovere è fare politica?
E non è fare politica togliere tutto quello che si è ottenuto con le rivendicazioni?
Allora?
La politica è a senso unico?
Ancora…….
Se allora la politica deve essere a senso unico chi stabilisce in quale senso deve andare?
Sbaglio….. o ci avevano già provato?
Chiedere lavoro, pane, scuole per i figli, assistenza……. se questo è fare politica allora è giusto fare politica ed è giusto considerare che chi è contrario …………..STA FACENDO LA SUA POLITICA.
Quello delle pensioni è un problema serio e difficilissimo da risolvere. In questo momento di crisi economica tagliare indiscrinatamente su tutte le categorie di pensionati è la soluzione più semplice e veloce, ma sicuramente penalizzante per le fasce più deboli. Sono d’accordo che, alcuni lavoratori, che hanno svolto lavori usuranti devono andare in pensione entro un periodo più breve di altri, come le donne che, giustamente dice Franco, hanno sempre fatto il doppio lavoro. Bisogna tener conto però che i nostri giovani iniziano a lavorare oltre i 30 anni di età e non avranno il tempo sufficiente per maturare una pensione minima, allungare quindi il periodo retributivo potrebbe essere necessario. In questo momento è importante trovare i soldi per uscire dalla crisi, viene dunque spontaneo domandarsi: è meglio attingere sulle pensioni o sul patrimonio dei benestanti?
I tagli prospettati alle pensioni e’ fuori tema? Non vedo la necessita’ di replicare ancora, visto che a dormire a digiuno ci va qualcun altro… e con buona pace di chi ci va. Purtroppo.
Non c’E peggior sordo di chi non vuol capire
Il fatto è, Paola, che sei andata fuori tema. E andiamo tutti a dormire contenti e dopo aver cenato.
Eh gia’, piacerebbe anche a me dire che va tutto bene, se andasse bene, e’ proprio questo far finta che vada bene che nuoce alla comunita’; dire le cose come stanno e a voce alta e’ considerata “polemica”, nemmeno l’esempio del presidente Napoletano, e’ preso in considerazione; l’importante e’ che non se ne parli e venga messo tutto a tacere. E andiamo tutti a dormire contenti e senza cena.
L’articolo di Franco dava un avvio interessante. Il commento di Eleonora specificava in modo concreto. Dopo di che…..la solita polemica politica, con il piatto forte fornito proprio da paola, che dovrebbe, per sua funzione, equilibrare.
buongiorno veramente siamo stufi di questi tagli ai piu deboli certo che questi ricchi noin vogliono mollare niente di quello che ci rubano tutti i giorno. continuamente aumentare l’età della pensione ma basta certo loro dormendo in parlamento possono stare sino a 100 anni. ma chi lavora realmente come catena di montaggio infermieri lavori usuranti. lasciamo posto ai giovani invece di coindannarli alla disoccupazione alla precarietà a non potersio fare una famiglia a non poter avere una casa ma questa è vita? QUESTI BACCUCCHI CI HANNO ROTTO
mandiamoli a casa si arrogana del presente del futuro si arrogano di tutto di vita e morte-
Ma quanto ancora dovremo sopportare?
Per quanto tempo ancora ci dovremo far prendere in giro, accettando tagli di tutti i tipi, addirittura alle nostre sudate pensioni e per finanziare gli sprechi e gli eccessi che vengono dall’alto?
Napolitano ha passato un messaggio e cercato di dare il buon esempio, ma quanti lo seguiranno…?
Tranquilli ci sta pensando il buon Giulio 3monti preparando delle severe misure per arginare la crisi, guardandosi bene dal toccare privilegi ai parlamentari, pensioni d’oro e moralizzazione della vita pubblica …
Insomma il cetriolo…
non mi piace il termime “vecchi mantenuti”. con la pensione riceviamo in minima parte la restituzione di quanto abbiamo pagato – volenti o nolenti-in tanti anni di lavoro.
io obbrigherei tutti a lasciare il posto di lavoro a 60 anni con obbligo di impegnarsi nel sociale almeno fino a 65 facendo valere come incentivo anche questo quinquennio ai fini pensionistici. il volontariato non ha mai rubato posti di lavoro a nessuno.
dobbiamo dare spazio ai giovani perchè possano costruirsi un futuro