Non so se nell’ultima finanziaria del governo ci saranno tagli anche ai contributi che il comune di Roma dà alle “gattare”.
Se cosi fosse sarebbe un vero peccato. D’altronde, con i grossi problemi che abbiamo nel paese, sarebbe anche comprensibile: prima il popolo e poi semmai i gatti.
Anche perché, essendo notoriamente il gatto animale molto prolifico, si correrebbe il rischio di veder aumentare a dismisura il randagismo di questi animali e si arriverebbe a dover fare scelte, come quelle del Governo Svizzero.
Dal “Secolo XIX” quotidiano della Liguria di domenica 28 agosto 2011, pag 11:
<SI PUO’ SPARARE AI GATTI>
SVIZZERA A MANO ARMATA
il governo:< Randagi pericolosi, sfoltimento necessario>-
Claudio Guidi, estensore dell’articolo, ironizza bonariamente sull’amore degli svizzeri verso gli animali contrapponendolo a quello degli inglesi.
Pare che anche nella “civilissima” Svizzera, dove non si perde occasione per insegnare qualcosa agli “altri,” ci sia la detestabile abitudine di abbandonare i gatti dopo che sono cresciuti e i bambini, come tutti i bambini del mondo, si sono stufati di loro.
Il governo della confederazione ha pensato bene di autorizzarne l’abbattimento a fucilate.
Naturalmente, pur essendo gli svizzeri i discendenti di Guglielmo Tell, non saranno tutti infallibili tiratori e succederà che ci saranno animali feriti più o meno gravemente, che girovagheranno per le città con tutto quello che ne può conseguire.
Altro argomento di non minore importanza: il Governo, autorizzando i privati a sparare con le loro armi, non spenderebbe nulla ed otterrebbe i classici due piccioni con una fava: anzi tre. Molti cittadini si divertiranno anche.
Gli Italiani spesso considerati esterofili (nel senso di copiare da altri paesi) speriamo non copino i cugini svizzeri: non per i gatti che tutto sommato amano, ma per ……..altro………!
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Si Lorenzo, in parte hai ragione: non è argometo da riderci su ma sai benissimo che spesso sono la satira e l’ironia che smuovono gli animi sopiti………..
Venuta man mano ad esaurimento l’onda di piena dei simpatici commenti all’articolo sui gatti proposto da Alfred, sottolineo all’attenzione di quanti vi hanno voluto scorgere un invito a riderci su che l’articolo riferisce in merito all’esecrabile invito della civilissima Svizzera a “sparare” ai gatti randagi. Io non ci avrei riso su ma capisco quanti volevano ridere. Mandiamo però, per favore, anche un cenno di riprovazione agli amici? svizzerotti.
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eccoti accontentato Giulian,
sperando che nessuno ce ne voglia….
ai giardinetti
Ghe figgeu che zœegan.
lô no han freido,
coran apprœvo a-e passoe che han famme
ai combi che fan a rionda,
mi ll’ammio. Ho freido.
vorrie corri con loiatri,
forse se corrisse me ascaidieva un po’
E mamme ciattellan fra de loiatre,
‘na veggietta assettä in scia panchinn-a a dorme
a l’è li da vei seia,
a’ l’ha a ‘ testa chinn-a,
e man in scoso,
a pa’ unn- a madonna che a prega,
a no se mescia,
Ecco, pe’ le o grande freido o l’è finio,
paa che all’ammmie i figgieu che zeugan
e i oxellin che mangian,
assettä in sce a banchinn-a di giardinetti.
e a rie.
traduzione:
Ai giardini
Ci sono bambini che giocano.
Loro non hanno freddo,
corrono appresso ai passeri che hanno fame,
ai colombi che fanno il girotondo.
Li guardo. Ho freddo.
Vorrei correre con loro,
forse se corressi mi scalderei un po’.
Le mamme chiacchierano tra loro,
una vecchina seduta sulla panchina dorme.
È li da ieri sera,
ah le mani in grembo,
sembra una madonna che prega,
non si muove.
Ecco, per lei il grande freddo è finito,
sembra che guardi i bambini che giocano
e gli uccellini che mangiano,
seduta sulla panchina dei giardini.
E ride.
Alfred mi piacerebbe leggere una tua poesia in dialetto genovese,naturalmente poi con la traduzione!
Mi sono sempre domandato:chi è un poeta?
E’solo un cultore di sogni, o è qualcos’altro?
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A LISETTA AMICA MIA
…e mentre i gatti stavano a giocare,
al caldo sole di questa fine estate
con le persiane appena un po’accostate
la vita sua vedevo pian troncare.
Il suo sorriso, il volto suo radioso
si spegne piano … come una candela
lo sguardo suo ancora mi raggela:
i suoi perchè: nel modo più angoscioso.
Ignari i gatti continuano a ballare
facendo fusa al sole del mattino
non san che lei…lei gioca a rimpiattino
e il lungo tunnel sta per infilare.
Il capo suo carezzo con la mano
e guardo gli occhi suoi che fan fatica,
rivedo in quel momento la mia amica
rider, cantar, e avviarsi piano piano
laddove tutti noi dovrem andare
credendo che succeda all’altri solo.
Non è successo a me e mi consolo.
Che soffra poco e sappia lei pregare.
Ecco si è spenta la pallida fiammella
amica cara, hai smesso di soffrire
riposa in pace, ora puoi dormire
Lisetta, ti vedrò sopra una stella.
sandro
i gatti amorevoli per troppi gattoni micioni ciao ahahaha tigroni click
forse il microfono non era a posto…ho una voce tenorile assolutamente non rauca……e…….i gatti lo sai hanno sette vite…guarda un pò che successo hanno avuto !
Franco muzzioli, la voce un po’ rauca,ma piacevole; la canzone un po’ datata,ma piacevolissima e di gran successo a suo tempo!!! aahahaaahahhh!!!! ” Sti gatti ” diventano famosi!!!!
Alfred,sei troppo forte,grazie e grazie per le belle risate.
Vedo che stà andando tutto in facezia ….pertanto anche per allungare un pò la lista dei commenti canto:
Maramao perchè sei morto
pan e vin non ti mancava
l’insalata era nell’orto
e una casa avevi tu.
Le micine innamorate
fanno ancor per te le fusa
ma la porta è sempre chiusa
e tu non torni più.
Maramao, Maramao
fanno i mici in coro
Maramao , Maramao
mao mao mao mao mao.
………………………..non male come voce eh?
ed io aggiungo: sempre nei limiti dell’educazione e del rispetto reciproco.
Pochi commenti… tanti commenti, spesso è solo una questione di “prenderci la mano” e poi i commenti diventano talmente automatici che quasi non ci si accorge di farli, proprio come quando si guida un’automobile: regola lo specchietto, regola il sedile, allaccia la cintura, metti in folle, avvia il motore, schiaccia la frizione, metti la prima, togli il freno a mano, metti la freccia, inizia a schiacciare l’acceleratore, mentre rilasci la frizione e nello stesso tempo inizia a sterzare con il volante…
Perché commentare?
Chi scrive un articolo propone un’idea, uno spunto, una riflessione, un suggerimento. Chi legge può essere d’accordo o meno, può avere da aggiungere o da precisare o anche da correggere qualcosa. Ed è libero di farlo. Anzi: è nello spirito del blog il farlo.
Chi scrive l’articolo sentirà valorizzato il suo testo, se riceve diversi commenti, e nel dialogo il testo si completerà.
Se non avete mai commentato, via la timidezza, e provate a lasciare la vostra “traccia”. E potrete dare il vostro contributo al dialogo.
L’inventore del web, fin dall’inizio l’ha pensato come uno spazio, dove ciascuno potesse, senza difficoltà, scrivere, e non solo leggere. Lo si è chiamato il web “leggibile e scrivibile”.
In generale si può rispondere all’articolo (è il modo più semplice) o si può anche scegliere di rispondere a uno dei commenti già esistenti: com’è successo in questo caso (e per far bisticciare le parole) è stato un successo!
Sperando sempre che nessuno si senta toccato da queste schermaglie di arguzie.
Commenti abilitati Sandro……☺ questo sorriso è per te….e anche un bravo!!!!
Grande Alfred, grande grande, hai strappato più di un sorriso, altroché.
Devo proprio concordare, ancora una volta, con Edis-Maria. Sintonia? o confessiamo la telefonata per accordarci? ahahahah.
DEDICATA A NADIA
(e poi a tutti)
E no che non m’arrabbio, non mi arrabbio
e no che non mi arrabbio.
e no che non m’arrabbio.
Se lo facessi urlerei poi “CRIBBIO”
Come fa sempre “Silvio” quando è in dubbio.
A Roma s’usan fare gli stornelli:
…eh certo co’ un poeta come il Belli,
è facile volare come uccelli,
sennò si rischia tanto e far macelli
sbagliando “metro”, rime e non sol quelli.
Simpatica può esser la tenzone
e poetando si formi una fazione
e l’un e l’altro accendano il tizzone
come nel parco fa… chi fa il pavone.
Ma tra il pavone e il povero tacchino
la differenza è più, più di un pochino
io scrivo un po’ così, da scribacchino.
Non sono certo al pari di Gioacchino.
Si scrive e si fan rime per diletto,
cosi, come mi arrivan, io lo ammetto:
senza pretesa alcuna e non mi aspetto
che mi si dica “BRAVO!!! …però ammetto
un piccolo sorrriso …sì lo accetto!
Angelom, ottima idea!!! Trilussa??? Che regalo! Vedete che da un articolo sui gatti si arriva al meglio!!!! Bravi, basta un po’ iniziativa!! aahhaaah!!!
ahahahah bravi tutti i poeti e bravo Trilussa proposto da Angelom
Cosa faranno le vedove di gatti in Svizzera se spareranno al loro compagno? Questa bellissima poesia di Trilussa si adatta molto al caso:
La morte der Gatto
È morto er Gatto. Accanto
c’è la povera vedova: una Gatta
che se strugge dar pianto;
e pensa: – Pe’ stasera
me ce vorrà la collarina nera,
che me s’adatta tanto! –
Frattanto la soffitta
s’empie de bestie e ognuna fa in maniera
de consolà la vedovella affritta.
– Via, sóra spósa!1 Fateve coraggio:
su, nun piagnete più, ché ve fa male…
Ma com’è stato? – Ieri, pe’ le scale,
mentre magnava un pezzo de formaggio:
nemmanco se n’è accorto,
nun ha capito gnente…
– E già: naturarmente,
come viveva è morto.
– E quanno c’è er trasporto?
– chiede un Mastino – Io stesso
je vojo venì appresso.
Era una bestia bona come er pane:
co’ tutto che sapevo ch’era un gatto
cercavo de trattallo come un cane;
che brutta fine ha fatto! –
E dice fra de sé:
– È mejo a lui ch’a me.
– Ah, zittii! – strilla un Sorcio – Nun ve dico
tutto lo strazzio mio!
Povero Micio! M’era tanto amico! –
E intanto pensa: – Ringrazziamo Iddio! –
L’Oca, er Piccione e er Gallo,
a nome de le bestie der cortile,
j’hanno portato un crisantemo giallo.
– Che pensiero gentile!
– je fa la Gatta – Grazzie a tutti quanti.
E mentre l’accompagna
barbotta: – Che migragna!2
Un crisantemo in tanti! –
Poi resta sola e sente
la vocetta d’un Micio
che sgnavola3 e fa er cicio…4
– Questo dev’esse lui! – dice la Gatta:
e se guarda in un secchio
che je serve da specchio…
In fonno, è soddisfatta.
hahahahah,Pasquino,caruccia davero,’,pero damme der tu si no me metti in imbarazzo.T’aringrazio pe l’omaggio Pasqui’,pero’ mo famela finita se no Alfred ce se ncavola,e si se ncavola Alfred so cavoli amari.
Questa è un omaggio a lei signora Nadia.rm:
Un Gatto s’ incontrò con un amico
Come va ? – Se campicchia… – E indove stai ? –
Dice: – Lavoro in quer palazzo antico.
Uh ! Li sorci che acchiappo ! Nun te dico
Nun finischeno mai !
Che strage ! Che macello !
Fa piacere a vedello !
Però nella soffitta der palazzo,
c’è la moglie d’un sorcio co’ la fija
e quelle, poveracce, nu’ l’ ammazzo:
prima per un riguardo a la famija
eppoi perché me fanno
trecento sorci all’ anno…
In certe circostanze è necessario
un po’ de sentimento umanitario
A Pasqui’,finarmente sei tornato,è stato comodo pe te fa Pasquino ai tempi der papa re,fallo mo si sei bono,artro che buttatte a tevere,la lingua e le mani te tajeno.Pero’,a Pasqui’te vojo da n grosso bentornato e si te serve na mano nun fa complimenti
Premesso che a me i gatti non piacciono,(ne crudi ne cotti)voglio davvero complimentarmi con Alfred per la bella risata .
Io aadoro gatti e cani,ma una bella ironica risata al tuo srticolo ,Alfred caro, nn me la lascio scappare .Sono cosi’ rare e occasioni di questi tempi di poterle fare………
Pasquino ed Alfred, questo sì che è un dialogo piacevole, addirittura tra poeti!!! E che poeti ! Ilari, gioiosi, con quel po’ di critica che non guasta, che sanno cogliere l’umorismo in ogni piccola diatriba rendendola unica e piacevole. Mi avete fatto trascorrere alcuni minuti, piacevolissimi e divertentissimi, nel leggere i vostri versi. Perchè non ne scrivete altri? Grazie per il buon umore che mi avete iniettato,aahahaaahahhahahahahhahhaahah!!!! Finalmente!
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Vedi Pasquino, con le tue rime,
m’hai ricordato che sulle prime,
quando la chat era per pochi
non si prestava a questi giochi
quel che tu chiami “sociale piaga”
da molto tempo ormai dilaga
la solitudine allevia spesso
e dico altro se mi è concesso:
io non vedo gran differenza
tra una chat dove l’essenza
è stare assieme per poche ore
cercando anche forse l’amore
scambiar parole in amicizia
anche virtuale, anche fittizia.
Non è diversa la nostra piazza
in cui l’eldyano spesso schiammazza,
dai giardinetti del nostro paese
con discussioni sovente accese
Senza scordare che “l’internette”
a tutti quanti ora permette
di stare al passo col tempo attuale
senza più spendere un capitale.
quindi ben vengan a mio parere
le novità. È meglio sapere.
a tutto trovo la spiegazione
e non mi sento affatto “COJONE”
alfred
Leggo tutti gli articoli e i commenti che ci sono nei due blog di mio interesse.
Come nella vita vera a volte passando di qui trovo cose spassose, cose interessanti, cose intense, cose varie.
I commenti sono quelli che più mi intrigano, c’è una forte onda di polemiche di vario tipo che percorrono i blog.
Leggevo in uno degli ultimi commenti,una lamentela(era anche urlata)perché un articolo era stato solo per due giorni in prima pagina.
Questo mi ha fatto tornare in mente quel signore che arrivato in ritardo alla stazione si era messo a inveire con il capostazione reo,secondo lui,di aver dato il via libera al treno in perfetto orario!
Questo è solo un episodio l’ultimo in ordine di tempo,questi blog cono una community virtuale, c’è la possibilità di continuare a frequentarlo, scansando gli interventi molesti e continuare a farlo pacificamente.
Un blog che sappia tener conto della realtà, e cioè che è alla sensibilità ed educazione individuale , con i dovuti confronti e scambio di opinioni certo.
Internette
Morbo epidemico
Che mò dilaga
Come inguaribbile
Sociale piaga,
c’è l’informatica,
quel macchiavello
che sfonna e spappola
quarsia cervello.
Mo ciai er compiuter
Che fa da serva,
ragiona,carcola,
e se lo scribbile
nun ce lo metti
lo trovi facilmente
ne li cerchietti.
Poi, quando navighi
co l’internette
tutto er terracqueo
lo giri a fette
e si ciai un “dubbito”
su lei o su lui
spurci in un attimo
li cavoli sui.
Ma dietro l’angolo
de sto sollazzo
ce sta er pericolo
che ce vai pazzo;
cosi’ , frenetico,
te metti a caccia
d’ogni bazzecola,
d’ogni fregnaccia;
sfronni l’effimero,
poi scopri er porno,
diventi succubbo
giorno pe giorno.
Doppo sta raffica
d’ erudizzione
sbracato e flaccido
stai ner pallone,
fino a che er fosforo
che butti ar secchio
nun lo recuperi
quanno, a lo specchio,
scopri la traggica
trasformazzione:
sei enciclopedico,
ma un gran cojone!
Pasquino
Un augurio di buon lavoro ai gestori dei blog nonostante C’`e chi la vuole cotta…
C’`e chi la vuole cruda…
Lorenzo, un po’ di ironia nella tua precisazione o veramente non te n’eri accorto ? aahahaaaahaahah!!!!!
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Personalmente non amo i gatti: abbiamo punti di vista diversi ma non torcerei loro un baffo.
Con la mia nota avrei voluto mettere in risalto con una punta di ironia il fatto che in Italia abbiamo davvero seri problemi ed ho preso a pretesto l’articolo letto sul giornale che tutto sommato è davvero curioso.
Se poi a qualcuno è sembrato irriverente nei confronti di qualche categoria o associazione me ne spiace. Non era mia intenzione.
In quanto alla colorazione politica beh!…se qualcuno ce l’ha ravvisata………non sì è sbagliato!
Hai ragione, Paola. Era un articolo da ridere e peccato per quelli che non se n’erano accorti. Congratulazioni ad Alfred. Promosso.
Anche stavolta Alfred ha fatto centro col suo tono beffardo, irrisorio e caustico, presentandoci una soluzione per iperbole. E il dialogo va…
Io mi annovero tra gli animalisti più convinti e assidui nel difendere tutti i tipi di animali, dai più vicini a noi ai più ” noiosi ” , vedi gli insetti. Mi scontro spesso con ” padroni” di cani che li maltrattono, soprattutto nelle campagne.Ritengo però che coloro che amano gli animali,siano persone intelligenti, che comprendono l’umorismo e l’ironia,dell’articolo. Chi non sa sorridere anche su questioni serie ,non ama nè uomini, nè animali , perchè un bel sorriso, o anche una risata, spesso sconfigge un avversario!
L’articolo “Anche i gatti…..” mi sembra privo di sensibilità verso gli animalisti e non mi è piaciuto come si tratta l’argomento. Il Governo Svizzero, inoltre, anziché spronare i suoi cittadini ad abbattere i gatti, facesse una politica meno aggressiva e anche meno razzista, verso gli immigrati, anche quelli giornalieri provenienti dalla Valtellina…. Ne ho conoscenza diretta, dal momento che diversi miei parenti vi lavorano.
Frequentando l’ambiente a Roma, devo dire che il Comune non foraggia le colonie con soldi mentre svolge una meritoria attività di controllo sul territorio avvalendosi della collaborazione delle diverse associazioni di volontariato. Osservo inoltre che non esiste un automatico collegamento tra diminuzione dei mezzi e aumento del numero dei gatti dovuto alla loro “prolificità”. Ci sarebbe semmai da attendersi il contrario. A Roma, come è noto, un’attività benemerita per il benessere degli animali è svolta dalle ASL veterinarie, che sono vocate principalmente alla sterilizzazione degli animali, in particolare delle femmine. Posso dire che il tono tutto dell’articolo mi sembra poco consono ad un argomento molto importante per gli animalisti? Si parte, inoltre, da Roma e si spazia qui e lì mischiando le carte. Quanto alla caccia, addirittura, dei poveri animali, ci si trova di fronte ad un atto di vera inciviltà ed esplicita delinquenza. Bisognerebbe indignarsi, per usare un termine di moda, invece che divertircisi.
Alfred, ti riconosco nel tuo sottile umorismo, un po’ ironico, un po’ sarcastico , ma che sempre ” stuzzica” il lettore! Per cui non voglio entrare nel merito ” amore per i gatti ( o gli animali in genere)o ” soldi per gli uomini” . I giornalisti svizzeri, certamente, possono permettersi di propagandare questi argomenti, perchè ( fortunati loro! ) non hanno i nostri guai! Altro che gatti!!!!! Alfred, finalmente hai alleggerito l’eventuale dibattito, spero, con un sorriso appena accennato, perchè di ridere , in Italia ,lo vorremmo ma………..!
Ma in Svizzera non ci sono gattare?
A Roma esistono delle zone-oasi di gatti che hanno portato alla consacrazione di una figura quasi del tutto femminile: la “gattara”. I gatti di Roma non a caso rappresentano un’ importante icona culturale della città e della sua storia. Ne sono una testimonianza i calendari di gatti venduti da sempre non solo come souvenir.
I gatti amano Roma e Roma ama i suoi gatti, elemento imprescindibile della sua essenza vitale ed elemento delle sue attrazioni turistiche a tutti gli effetti. L’ultima novità sulle “gattare” è il riconoscimento e l’accettazione del termine all’interno del Wiktionary inglese, secondo cui la gattara è “a person (female) who feeds stray cats”.
La gattara ha di solito uno stile romantico, leggermente e volutamente trasandata. Oggi l’hobby della gattara non è più soltanto hobby, ma un impegno part-time a tutti gli effetti ed un ruolo di estrema importanza culturale nella città.
A Roma la colonia più famosa è quella di Largo Argentina, ma nel frattempo ne sono sorte altre, tutte finalizzate al sostentamento dei numerosissimi gatti della città. Il risultato è dato anche dalle numerose citazioni cinematografiche relative alla presenza di gatti a Roma. Ne è un esempio il famoso cartoon dei Simpson…e poi chi non conosce Romeo, er mejo der Colosseo?
Strano comportamento quello degli svizzeri, sono tra i maggiori produttori di formaggi al mondo.
A chi piace il formaggio? Ma ai topi.
Chi caccia i topi ? ….i gatti!
Vuoi vedere che questi geni d’oltralpe non hanno fatto questo semplice ragionamento.
Per quello che riguarda le decisioni dei nostri politici la ragione è diversa…sanno che i gatti sono furbi….e loro sono invidiosi.