“la natura” al festival della filosofia
In questi giorni a Modena stà svolgendosi il Festival della Filosofia e l’argomento è “la natura”.
Ho ascoltato le conferenze di Remo Bodei e Massimo Cacciari che hanno percorso cammini filosofici antichi , spiegando la physis (natura) e dissertando sui concetti dei filosofi greci . Parole colte , concetti elevatissimi che mi hanno mosso a soggezione per tanta cultura e profondità di pensiero.
Ma chi ha acceso i miei entusiasmi sono state le parole più “leggibili” di Enzo Bianchi che ha parlato del “pane” come elemento antico di cultura e religiosità. Bianchi ha detto che l’anello di congiunzione tra i primati e l’uomo siamo noi ,come per affermare che ancora tanto dobbiamo camminare per essere “veri uomini”, anche lui non ha difficoltà ad accettare la teoria dell’evoluzione.
Pievani (filosofo delle scienze ),nel suo libro “La vita insospettata”sottolinea una infinità di esempi che spaziano dalla paleontologia alla genetica ed afferma che l’evoluzione non ha nessuna finalità, ma procede in modo del tutto impresindibile ….”Noi culmine dell’evoluzione?”..dice Pievani …”Se un alieno esaminasse la vita sulla terra direbbe che a dominarla sono i batteri diffusi da miliardi di anni e presenti ovunque. Nel nostro stesso corpo ci sono più batteri che cellule ,senza di loro noi non potremmo vivere ,mentre loro potrebbero benissmo fare a meno di noi.
Tutta la nostra civiltà è legata al filo della casualità, se un meterorite di 1 km di diametro cadesse sulla terra (cosa già accaduta),l’uomo e la sua civiltà avrebbero buone possibilità di scomparire ,mentre i batteri esisterebbero ancora.
Questa natura che noi sfruttiamo, bistrattiamo e spesso ignoriamo può presentarci il conto quando meno ce l’aspettiamo.
Come dice Alex Saragosa “l’Homo sapiens” ,come tutte le altre specie ,è il frutto di una lunga serie di eventi ,ognuno dei quali avrebbe potuto benissimo essere diverso .Prendiamo quanto accaduto circa 75 mila anni fa ,quando l’eruzione del vulcano Toba ,provocò un tale sconvolgimento climatico da ridurre drasticamente il numero degli esseri umani. Qualche mese di eruzione in più e oggi forse non saremo qui.
Il nostro posto di primate intelligente lo avrebbero forse conquistato i discendenti dell'”Homo erectus” ,gia sparpagliati in mezza Asia o dei “Neandertal” che vivevano in Eurasia .
Fino a 40 mila anni fa ,infatti, di specie umane ce n’erano almeno quattro ed il caso e forse la maggiore adattabilità dei “sapiens”, hanno permesso la nostra affermazione solitaria.
Ma questo non è un modo di vedere le cose che oltre a deprimerci sminuisce la nostra importanza come esseri umani ?
Al contrario sapere che una serie di eventi molto improbabili ha prodotto una specie capace di ragionare su se stessa e sul mondo che la circonda rende particolarmente preziosa la nostra esistenza. Se spariamo non c’è divinità che possa farci ricomparire. Abbiamo quindi il dovere di convivere con la biosfera e impegare l’intelligenza per capire verso quali fini indirizzare la nostra unicità e se lo faremo la natura sarà ancora una volta nostra madre.
Scusatemi, ma mi è rimasto nella penna quello che scriveva il mio amico Platone :- “…Inutile andare avanti se il gregge non ti segue.
Grazie a Pino e Giulio che hanno lasciato il loro pensiero filosofico.
Tutti gli uomini sono filosofi, perché in un modo o nell’altro assumono un atteggiamento nei confronti della vita e della morte. (Popper)
Contro coloro che spiegano l’universo attraverso
l’azione di forze puramente fisiche,
già Platone affermava la necessità di ammettere
un principio divino: “La causa del mondo è una
divinità artigiana o demiurgo che l’ha prodotto
per quella bontà priva di invidia che vuol diffondere
e moltiplicare il bene.”
In tale ottica c’è spazio per tutti, per l’uomo
concreto descritto da Giulio teso a mantenere e
manutenere il bene natura e c’è spazio anche per i
filosofi, che parte della stessa natura, cercano di capire
i rapporti e le relazioni tra l’uomo e la natura,
sforzandosi di scoprire l’origine, il fine e la meta
delle cose.
Complimenti Franco per l’articolo proposto!
Premessa:- NON CAPISCO QUESTA FRETTA DI NON DARE TAMPO DI LEGGERE, VALUTARE, COMMENTARE UN ARTICOLO, CHE , DOPO DUE GIORNI , VIENE PUBLICATO UN ATRO, CHE CI STA COME I CAVOLI AMERENDA, CON TUTTO IL RISPETTO PER L’ARTICOLISTA.
I filisofi, si è sempre sentito dire, che camminano senza toccare i piedi in terra :-volano , discutono, esaminano…Ognuno di loro ha una visione diversa, Tanto chè, il povero lettore rimane rincitrullito. Se di territorio trattasi, bisogna fare molti passi addietro. Esempio:- quando ero ragazzinio, i castagneti venivano ripuliti come giardini:- La Rimonda- si dice noi in dialetto. In sostanza il sottobosco era in perfetto ordine. Venivano recimate le acque reflue,fatti i muretti a secco per consentire lo scolo del bosco, ripuliti i rigagnoli e…di frane non ne avveniva. Questa era la Filosofia del montagnino , magari con la terza elementare .Questa era la filosofia del nonno. Altrettanto , si ripeteva nei campi. I grandi ragionamenti, se pur meritano grande riconoscenza e stima per personaggi colti, la terra vuole, e vorrà sempre , la mano dell’uomo.E’ e rimane , l’unico rimedio. Da noi si dice che:- I discorsi non fan farina – Se non si ha rispetto per l’ambiene …i filosofi se la dicono e se la intendono.filosofia
Grazie Franco, il tema di quest’anno, al Festival della Filosofia di Modena, è stato “ la natura intesa in tutte le sue forme.“ Le lezioni sono state tenute da molti filosofi italiani di maggior rilievo. Ci auguriamo che da questo Festival escano proposte e idee nuove e concrete per risolvere l’annoso problema di come salvaguardare la natura nel mondo intero. Un tema talmente importante da tener presente quotidianamente. Se ciascuno di noi rispettasse quello che madre natura ci ha donato e non modificasse la sua essenza, si potrebbe ottenere quell’equilibrio naturale cercato.
Alle parole di Franco aggiungerei; tutto ciò che abbiamo è un dono che ci viene dato e in questo senso dobbiamo capire che non siamo padroni di tutto ciò che ci circonda, se mai amministratori e quindi nostro compito è la salvaguardia della natura.
Non era nelle mie intenzioni filosofeggiare per dar sfoggio di cultura e neppure intenzionalmente proporre argomenti “pesanti”.
Si parla di “natura”…penso che tutti siano consapevoli dell’importanza di salvaguardare il nostro ecosistema…era quello “il tema proposto”.
Mi pare sia un grosso limite chiudere la porta ad argomenti e ragionamenti che chi ha vissuto sessanta,settant’anni e quindi è laureato in “vita” …può benissimo affrontare.
Abbiamo tutti l’esperienza, la sensibilità e la conoscenza , a prescindere dagli studi fatti, di affrontare gli argomenti più disparati.
Non spaventiamoci di ciò che non ci deve spaventare………
Gugli, ma se lo stesso padre Dante ci consiglia di aprirci e di conoscere; proprio lui, che tu citi “considerava la conoscenza il presupposto base per la valutazione di una persona”
“fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante, inferno XXVI) Pubblicate cose meno pesanti, nella lettura….
Alba, mi meraviglio di te che sei sempre attenta e interessata a conoscere. Perché precludersi nuove possibilità? E poi è da considerare che quest’articolo di Franco Muzzioli parla di NATURA!, soprattutto di natura e della sua difesa.
scusate io sarò polemica siccome penso che come me in eldy altre persone non sono all’altezza di capire enon sanno che cosa sia la filosofia se non solo per aver letto la parola, ma non conoscendo nulla del suo contenuto, era neccesario fare un articolo che solo pochi adetti potevano rispondere?
dovete sapere che qui in eldy siamo un popolo di persone con più origini e con diverse culture,
Commenti abilitati buongiorno assolutamente non posso entrare a filofeggiare…………..ma la cosa che più sento sulla pelle che l’uomo deve rispettare la natura i ritmi……….e tutto quello che concerne……….
Io, quando si parla della natura, ho una recondita preoccupazione. Non è che entriamo nel luogo comune di idealizzarla troppo “a prescindere”? Non è che ci ritraiamo troppo di fronte ai suoi misteri e facciamo meno di quel che dovremmo per imbrigliarne i fenomeni negativi, i “batteri” di cui parla Franco e per non svilupparne le possibilità positive? Qualche anno fa c’era la speranza che l’uomo potesse dominarla, oggi l’uomo si ritrae sempre e comunque lasciando il campo alle sue forze oscure. Personalmente non ero orgoglioso dell’uomo prima come non lo sono adesso. Ma il tabù non mi piace. E forse nemmeno i “verdi” della nostra era.
Non nego che parlare di filosofia mi spaventa, è dall’età della scuola secondaria che non prendo in mano questa materia. Questa volta però, la filosofia non volge lo sguardo al cielo o a mondi lontanissimi e inaccessibili, ma a tutto ciò che di bello e prezioso ci circonda. Ho seguito qualche passaggio del Festival di Modena sulla trasmissione pomeridiana Fahrenheit di radio 3, ho ascoltato vari pensatori, quello a cui ho prestato più attenzione è stato l’intervento di Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, che conosco personalmente da molti anni, che ha posto il tema :” La Terra è madre”. Paglia ha parlato dell’importanza di salvaguardare il Creato, in modo da perpetuare la vita, che è fatta dei frutti della natura e dal lavoro di ogni comunità. Mi ha affascinato molto l’intervento di Enzo Bianchi, che seguo da molti anni, ho letto i suoi due ultimi libri: “ Il Pane di ieri” e “ Ogni cosa alla sua stagione”, dove il Priore di Bose fa una lettura della natura in maniera semplice e grande nello stesso tempo, facendoci apprezzare, con un percorso a ritroso nel tempo, la bellezza che la natura ci offre e che sembra ormai non interessare più nessuno.
Non oso certo competere con i sopra citati filosofi,nn ne ho la preparazione,pero’comcordo quando viene detto che bistrattiamoquesta nostra povera natura,ignorando ,che puo’anche presentarci ,presto o tardi il conto.Come penso che ce lo presenta di tanto in tanto con tt i disastri che sconvolgono la terra in queti ultimi tempi;li possiamo considerare degli acconti?.Trovo doveroso e concordo con Franco Cercare convivere al meglio con la biosfera impiegando la ns intelligenza a migliorare la natura aattorno a noi.