Ho ultimato da poco la lettura di un libro di Cesar Romao, autore brasiliano nel quale ho trovato un episodio che mi ha fatto pensare molto e vorrei sottoporlo a tutti voi e condividere la vostra opinione.
CESAR ROMAO
Cesar Romao è un autore brasiliano che vive a San Paolo con la sua famiglia. E’ laureato in diritto e si è distinto soprattutto per aver partecipato intensamente alla formazione delle strategie del Comando e della Scuola Militare brasiliana. L’incontro con Og Mandino e l’amicizia che ne seguì, contribuirono ad introdurre Romao nel mondo letterario .
A San Paolo ha fondato una Associazione “LA FABBRICA DELLA GENTE” che si occupa del recupero dei così detti bambini di strada ponendosi come obiettivo la formazione e l’inserimento nel lavoro. Ha creduto molto in questo progetto tanto che ancora lo porta avanti.
È autore di molti best-sellers, che hanno riscosso enorme successo in Brasile e in molti paesi dell’America latina, per la profondità dei concetti e per la tenacia che mette nel realizzare i suoi progetti. Oggi vive e continua a lavorare a San Paolo.
Da qualche giorno ho finito di leggere un suo libro: “PUOI FARCELA ANCHE TU” nel quale ho trovato un episodio che mi ha fatto pensare molto e che vorrei sottoporre a tutti voi. Sicuramente mi ha fatto riflettere su quanto sia importante un pizzico di umiltà nei rapporti interpersonali e mi farebbe piacere che foste anche voi a giudicare.
“Una volta, mentre tenevo una conferenza, notai che in platea c’era un personaggio che aveva costruito una brillante carriera professionale: Carlos Alberto Parreira (famosissimo allenatore brasiliano n.d.r.)
Al termine ci mettemmo a chiacchierare sotto il palco e ad un certo punto gli diedi un suggerimento per la sua conferenza, che si sarebbe tenuta il giorno successivo. Rientrato in camera mi resi conto della sciocchezza che avevo fatto e dissi fra me e me: “che razza di presunzione, la mia. Suggerire a Pareira cose di calcio da dire in conferenza”.
Il giorno dopo mi misi a cercarlo per chiedergli scusa, ma non lo trovai. Così andai alla sua conferenza e a un certo punto, con mio grande stupore, lui citò il mio nome e la conversazione che avevamo avuto, ed inserì il suggerimento che gli avevo dato fra gli elementi del suo discorso.
Quando terminò andai a parlargli e gli dissi che avrei voluto scusarmi. Lui sorrise e mi rispose: “Il suo suggerimento era molto buono, Romão, al punto che l’ho inserito nella mia conferenza. Per quanto successo possiamo avere, non dobbiamo chiuderci gli occhi e ignorare gli altri; è solo con l’umiltà che si consolida una carriera”.
Ho sempre provato una grande ammirazione, per lui, per la sua storia di vita, le sue sfide e i suoi successi, ma in quel momento la mia stima nei suoi confronti aumentò e mi rafforzai nell’idea che i grandi professionisti sono grandi proprio perché sanno come rapportarsi ai piccoli. Amico mio, grazie per la tua amicizia.
Ecco ora, amici miei, che grande esempio ci hanno dato Romao e Parreira, pur essendo delle persone di spicco, hanno dimostrato che credersi dei grandi uomini non serve, se alla fama non si accompagna un po’ di umiltà e buon senso.
Se ne volete sapere di più su Cesar Romao e i suoi libri: http://cesarromao.blogspot.com/
umiltà e facile quando si hanno soldi e attendenti ciaoo
Commenti abilitati scusate penso che bisogna fare chiarezza, considerando ,che in un dibattito civile di confronto,ognuno esprime una suo pensiero che in quel momento ha pensato leggendo l’articolo ecc. Il mio commento iniziale, aveva una impronta filosofo,quindi le varie relazioni si possono individuare come percorsi e tematiche di concetti puramente autentici che non volevano assolutamente dimostrare la mia vanità.Mi rendo conto che forse ho dato per scontato , che i contenuti avevano una chiave di lettura parallela dei concetti che ho espresso. In sintesi non volevo provocare nessun incidente diplomatico (carissimo Alfred), e neppure dare lezione a nessuno , i miei limiti li conosco (lucia.1 TR) e non ho bisogno di nessuna morale , perché non vado a mettermi in mostra nelle varie vetrine virtuali , emanando abbracci e baci ,sapendo che la libertà di ognuno è limitata a comportamenti che noi vogliamo fare passare con messaggi che ci identificano non spontanei ,di conseguenza recitiamo la parte con le relative maschere ecc. Quindi si entra in una fase di solitudine di angosce pur essendo consapevole ecc. Sono argomenti da trattare specificamente perché hanno significati molteplici ,è facile dare una interpretazione diversa ecc. Mi scuso di questi equivoci, e sono convinto, che ogni cosa si possa superare con il dialogo . In quanto a te Edis mi spiace vivamente che non abbiamo saputo gestire la questione,ribadendoti che io non nutro nessun rancore nei tuoi confronti e non c’è nessun motivo anche se si evidenziano caratteri opposti con antipatie opposte ,ma questo non pregiudica che non si possa avere un rapporto di amicizia virtuale e di confronto senza pregiudizi non credi?. Grazie augurandovi una buona domenica a tutti
Mi spiace.
Sono tra i più anziani di Eldy e mi sono sempre battuto affinchè tutti avessero il più libero accesso ai blog ma se ora questi blog diventano tribune per saccenti e arroganti, bene, lascio libero il campo. Non fa più per me.
alfred-sandro.ge
Devo fare i miei complimenti all’amico Spielman von Zuoerer,perche oltre ad essere un ottimo ascoltatore,sa riconoscere molto bene l’animo umano.
Rikievans
Commenti abilitati
no riky, assolutamente, tutt’altro.
ben vengano i commenti. voleva solo essere un battuta, mi spiace sia stata fraintesa.
Commenti abilitati Chiedo al sig Alfred, Sandro, ge, se è forse vietato entrare nei commenti di eldy fa un qual si voglia motore di ricerca, se sì basta chiarire che hai commenti possono partecipare solo gli appartenenti ad eldy, altrimenti eviti certi commenti. il mio nik è conosciuto in tutta la rete, non pretendo che lui mi conosca, ma almeno eviti battute inutili su chi entra da fuori solo per leggere e commentare.
un cordiale saluto a tutti qelli che mi conoscono.
Commenti abilitati
certo che questi “nik”che appaiono solo nei commenti mi incuriosiscono un pochetto…!
Porzia, e quando lo cambi questo nik?.
Preferisco il tuo vero nome: concordo con l’ultimo commento di Edis Maria, però devo dirti che sei la giusta persona nel posto sbagliato, dove tranne pochi che commentano per costruire, i più commentano solo per distruggere, anche se distruggono solo loro stessi con la cattiveria che hanno in corpo.
un abbraccio
RIKIEVANS
Porzia, sei come ti immaginavo: intelligente, colta, riflessiva! Un abbraccio sincero!
Edis,Alfred,Vi prego tranquilli ,amici come prima ,non sono turbata nè tantomeno mi sento offesa ,la mia è stata solo una puntualizzazione pacifica ,niente di più.Le critiche anche le più negative sono ben accette perchè mi danno la possibilità di riflettere per migliorarmi .Ciao
Mi complimento con Porzia per l’articolo proposto, una storia piena di significati, che ha destato interesse e fatto riflettere. In questo mondo distratto da tante cose, è difficile saper ascoltare e comprendere chi ci parla, avere l’umiltà di riconoscere i propri limiti è sicuramente una grande virtù, che purtroppo non tutti hanno. Voglio dare il benvenuto a Spielman che ha portato in Parliamone una nota di serenità e pacatezza aprendo tutti a un confronto leale privo di critiche irrispettose.
Porzia, l’argomento che avevi scelto è interessante, umano e vicino a noi. Ho una stima immensa nei tuoi confronti, per cui, non ti lasciare turbare da piccoli dibattiti che sono logici e conseguenti ad ogni richiesta di pareri altrui. Il bello della discussione nasce proprio nel potere, ognuno di noi, esprimere il proprio parere. Prepara altri ” pezzi” e , se questo sarà il presupposto, ne avrai grande soddisfazione! Se posso, ti saluto con amicizia, se no ti chiedo ancora scusa per averti turbato!
Cicco, tutto questo rancore solo perchè ho evidenziato che tu , forse , non avevi colto che il dibattito era sull’ UMILTA’ e non sulla SOLITUDINE ? Non voglio aggiungere altro , perchè le tue parole si spiegano da sole! Un dibattito educato , comprensibile, stilisticamento corretto, è ciò che preferiamo in un blog di Eldy. Senza rancore, magari trovandoci in un altro dibattito, ti auguro una buona serata! P:S. Non ho capito quale diagnosi tu abbia fatto su di me, perchè io debba rivolgermi a te per le cure !!! Sono grave???? Ahhaaaahhh!!
La saggezza e la pacatezza di Spielman mi fa ben pensare al futuro del blog.
Abbiamo bisogno di articoli e commenti, graffianti ,salaci ,ma condotti sempre nell’ambito della “buona educazione.
Ancora benvenuto …non conosco bene il tedesco ..e ti chiedo di suggerirci un nome più “nostrano” ….ma se possiamo contrarre in Spiel (gioco) …a me andrebbe benissimo.
Come ha fatto Romao con Parreira …noi ascoltiamo il nuovo arrivato e facciamo nostre le sue parole.
Commenti abilitati grazie Edis del tuo pensiero, come al solito ti ergi, pur essendo priva di una autenticità, senza nessun valore aggiunto ,con il tuo scritto ai evidenziato una verità oggettiva,di come sei tu ,”cinica”,con accenti molto marcati di una sofferenza ormai cronica ,di vedere in ogni individuo solo difetti e imperfezioni ,che raffigurano la tua personalità . Questo tipo di comportamento induce a capire che la parola “umile”,per te ha altri significati. Noto che ti sei autenticata dal mio scritto,mi spiace di questa tua sofferenza ,mio piacerebbe tanto aiutarti.
Chi scrive un articolo propone un’idea, uno spunto, una riflessione, un suggerimento. Chi legge può essere d’accordo o meno, può avere da aggiungere o da precisare o anche da correggere qualcosa.
L’autore dell’articolo sentirà valorizzato il suo testo, se riceve diversi commenti, e nel dialogo il testo si completerà.
Va da sé che il commento deve essere in tema, deve rispondere, ampliare e fare riferimento all’articolo.
Ed è qui che ho notato le incomprensioni, sempre pacate per la verità, ma non favoriscono il dialogo.
L’esempio è nel mio primo commento che ha causato uno spostamento su altro argomento. In quel caso è stato prontamente chiarito da Edis.Maria, e tutto è finito lì.
Per terminare lei, Porzia, non si deve dispiacere il suo concetto è stato compreso e si è poi allargato, l’inventore del web, fin dall’inizio l’ha pensato come uno spazio, dove ciascuno potesse, senza difficoltà, scrivere, e non solo leggere.
Comunicare è molto importante. Siamo circondati da esempi di cattiva comunicazione. La cattiva comunicazione induce in errore e crea incomprensioni e fraintendimenti.
Chiedere scusa o dire ho sbagliato anche questo è… umiltà.
Auguro una buona serata a tutti voi e grazie per l’attenzione.
Spielman von Zuhoerer
(Spitz)
Commenti abilitati
Porzia, pure io.
Non è certamente mia intenzione entrare nel personale.
Sono un non credente dichiarato e da sempre il concetto di umiltà propugnato dalla Chiesa come da molte altre religioni mi ha sempre colpito negativamente e in quella direzione è rivolto il mio scritto.
Era mia intenzione stimolare un dibattito ma forse ho sbagliato. Scusa.
alfred
No, Porzia , io ho voluto scherzare sulla provocazione di Alfred! Ho capito benissimo ciò che intendevi asserire. La tua è più ” semplicità ” che umiltà. Mi dispiace SONO STATA IO A NON SAPERE SCHERZARE CON GUSTO!!!!! Scusami!!!
Mi dispiace se il mio concetto di umiltà sia stato frainteso ,evidentemente non sono stata felice nell’esprimermi.Assolutamente il mio non è voluto essere un atto di vanità nè aspiro ad ottenere la vita eterna.Il mio è stato uno sfogo quasi a condannare la mia umiltà che spesso mi rende inerme e incapace di reagire alle provocazioni.
Commenti abilitati
ho fatto un po’ di ricerca.
Parole attribuite a S. Francesco:
«Ci sono molti che si applicano insistentemente a preghiere e occupazioni, ma per una sola parola che sembri ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati, subito si irritano. Questi non sono poveri in spirito, poiché chi è veramente umile odia se stesso e ama quelli che lo percuotono nella guancia».
Punto 1°)
Perchè una persona dovrebbe odiare se stesso e amare chi lo percuote?
….ancora S. Francesco:
«Beato quel servo che viene trovato così umile tra i suoi sottoposti come quando fosse tra i suoi padroni».
Punto 2°)
solo il servo?
Perchè auspicare l’umiltà del servo e non anche e specialmente quella del padrone dando per scontato che l’Uomo possa naturalmente avere un padrone?
Punto 3°)
Il dichiararsi umili, professare umiltà, condurre una vita in modo umile per avere come ricompensa la “vita eterna” o la grazia di Dio, non è superbia?
Io credo che l’umile sia umile senza esserne conscio: gli altri glielo devono riconoscere!
Alfred, hai detto ciò che io non ho osato dire!!!!!!!
Commenti abilitati
provocazione:
l’umiltà non dovrebbe essere autoproclamata.
Essendo l’umiltà considerata essenzialmente una virtù
il dichiararsi umili potrebbe essere considerato un atto di vanità per cui un vanitoso non può essere un umile.
Spielman von Zuhoerer, non c’è nulla da perdonare , perchè dalla tua premessa era intuibile che le tue osservazioni riguardassero , non solo l’argomento odierno, ma anche i precedenti. La mia domanda era rivolta ,più che a te ,a coloro che avevano seguito la tua traccia, tralasciando il motivo del ” pezzo” di Porzia. Benvenuto tra di noi; il tuo contributo, se vorrai, ci farà molto piacere e ,soprattutto, sarà molto apprezzato!! Buona serata
Vi chiedo scusa il mio commento non riguarda direttamente l’articolo, è la prima volta che intervengo.
Non sapevo, dove scrivere le mie riflessioni su ciò che ho letto in questi ultimi mesi, nel vostro interessante Blog.
Se mi perdonate, posso dire due parole circa l’umiltà:
Sant’Antonio paragona l’umiltà a un fiore, poiché come un fiore essa ha la bellezza del colore, la soavità del profumo e la speranza del frutto. “Quando vedo un fiore, osserva sant’Antonio, spero nel frutto; così quando vedo un umile, io spero nella sua beatitudine celeste”.
Se usciamo dagli insegnamenti cristiani, si può dire che:
L’umiltà è l’esatto contrario della superbia, è la radice di tutte le virtù, è la rima elettiva per la parola ‘umanità’.
Un Anonimo scrittore inglese cristiano del XIV secolo scrisse un libro religioso di straordinaria profondità, intitolato “La nube della non-conoscenza”.
In questo libro occidentale ma incredibilmente vicino allo Zen, a un certo punto ci spiega che cos’è l’umiltà: “L’umiltà non è nient’altro che la piena coscienza del proprio io, così com’è. Poiché senz’altro, chiunque riesce a vedere e sentire se stesso così com’è, in verità di spirito, costui è veramente umile”.
Trovo sempre molto interessanti i vostri articoli ma ancora di più m’interessa il commento, per me sono fonte di studio.
Grazie della vostra attenzione…perdonato?
Amici miei fin dai tempi della scuola superiore mi sono stati attribuiti vari appellativi perchè non mi sono mai data delle arie anzi ,cercavo di starmene sempre tra le quinte e mai una volta mi sono permessa di mettere in primo piano i miei pregi .Questo valore (umilta’) spesso è stato scambiato per vigliaccheria e per impotenza per tutte le volte che cercavo di evtare liti e discussioni.Questa benedetta umiltà ancora oggi è viva dentro di me e sono contenta e nonostante i miei difetti difetti…..posso confermare che ho almeno un pregio…
Lasciatemi scherzare un pò ,oltretutto vi confesso che spesso mi trovo in difficoltà perchè temo di essere pesante ,noiosa o fuori luogo.Ecco perchè vi ho proposto questo brano e sono felice dei vostri commenti.
P.S.-La solitudine non ha niente a che vedere con l’umiltà ….grazie a tutti
Forse sbaglio , ma mi è sembrato di capire che Porzia volesse indirizzare il dibattito sull’episodio dello scrittore con Carlo Alberto Parreira: personaggi, entrambi di un certo livello di cultura e di personalità. L’umiltà del primo nell’accettare i consigli di chi, scrittore e benefattore conosciuto e stimato, ma al di fuori dell’esperienza diretta calcistica. Umiltà? Grande umiltà!. Sentimento difficile da praticare, più facile da teorizzare! Infatti è una dote riservata ai Santi! Eppure, se ci pensiamo a fondo, tutti abbiamo da imparare dagli altri! Tutti abbiamo capacità diverse che possono aiutare , dal più semplice al più addottorato!!! Porzia, il tuo ” pezzo” mi ha fatto riflettere e fare un esame di coscienza! IO, io io, sempre io !!!!!Non mettiamoci sempre in primo piano, ma ( se è possibile) almeno al secondo! ( Ma , scusate, la solitudine cosa c’entra?) ( o sono caduta di nuovo nel peccato????)
Anch’io non conoscevo Romao ,leggendo quanto scritto da Porzia mi e; venuta la voglia di saperne di piu’ A suo tempo ho fatto del volontariato per i bambini matrattati a Mlano>.
Certaente che l’umilta’ e; una delle doti piu’ bella e ricca che ua persona possa avere ,che puo’ dire d’avere finito d’imparare ,di conoscere ?
Commenti abilitati ciao a tutti, condivido il pensiero dell’amico Spielman van Zuhoer, a volte forse siamo presi a divulgare o dare una visione non autentica di noi stessi che ci dimentichiamo e si cade nella contraddizione ,che è dovuto ad una forma di solitudine,inconsciamente non la vogliamo accettare ,ma alla fine quando si spegne il monitor,si percepisce uno stato d’animo di tristezza ecc. Le forme di aggregazione ,come dialogo e partecipazione ci possono aiutare a combattere l’isolamento ,però bisogna uscire dal ghetto , che con il individualismo non ci può essere condivisione ,le testimonianze nel confrontarsi rivelano questi aspetti di non avere nessuna intenzione di mettersi in gioco per una crescita associativa e culturale ecc. Non bisogna porsi secondo me ad una platea che ci considera non incapace di capire i nostri vissuti,la nostra immagine ,bensì dare uno spazio di confronto e di umiltà per come si è,senza maschere e senza pregiudizi .La cultura generale può insegnare che ogni individuo possa darci ricchezze,valori ,vissuti di ogni genere ,che poi a sua volta sono utili per poter individuare e fare una scelta di vita migliore con risultati eccellenti di vita vissuta . Grazie Porzia del tuo scritto che può aiutare e dare una stimolo di incoraggiamento ,per dare un senso alla vita .
L’umiltà consiste nell’apprendimento di esperienze che provengono da persone che ne sanno più di noi, senza mai avere la presunzione di credere di aver capito tutto, percorrendo sempre la giusta via.
“L’umiltà è la dote più bella e ricca che si possa avere,è l’unica che chiude le porte e sconfigge la superbia,il male…il male di sempre”.
pensiero del Viandante
Ma tu vai a vedere. Sono rimasto a bocca aperta nel leggere che Cesar Romao ha un’associazione in Brasile eguale a quella che alcuni amici ed io stiamo sostenendo, sempre in Brasile, a favore dei bambini di strada, con l’obiettivo, appunto, di curarne la formazione e l’inserimento. E’ l’opposto della solitudine, dunque, che in parte nasconde insicurezza e in parte, forse, l’egoismo (o succedanei)di chi non si apre agli altri. Bellissimo, Porzia, quanto ci proponi, ma già avevo letto qualcosa di te e so che hai un’anima sensibile. L’apertura verso gli altri ed il dialogo sono sicuri ingredienti per la crescita di ognuno di noi.
Bellissimo questo anneddoto…quasi una parabola.
Non conoscevo Romao e da quello scrive Porzia mi è scattata la voglia di approvondirlo maggiormente.
Sì cara Porzia ,rifuggo sempre dagli uomini con le verità in tasca (soprattutto se rivelate) ,credo nel confronto dialettico che arricchisce sempre, credo nel dubbio che ti porta inevitabilmente ad ascoltare gli altri.
Forse dovremo praticare di più l’ascolto e l’umiltà e te lo dice chi spesso non ascolta e non è umile…..ma l’esempio insegna ….e tanto.
Un benvenuto a chi l’ascolto lo ha nel nome e ha dimostrato col suo scritto una grande saggezza.
Sei nuovo Spielman von Zuhoerer? grazie del commento centrato e della visita, ma sei un lettore del blog esterno? in Eldy non ti ho mai visto.
Da qualche tempo seguo questo Blog e trovo interessanti i vostri commenti, dai più semplici a quelli più “elaborati”. Ogni commento rivela la personalità di chi scrive, l’occhio attento comprende anche chi cerca di mascherarla.
Leggo ,con dispiacere,che c’è molta solitudine.
Quella della solitudine è una condizione esistenziale che ognuno di noi ha frequentato tante volte. Certo, non si può dire che sia un’esperienza piacevole. Voglio dire che la solitudine è la condizione della persona adulta. Potrebbe sembrare strana quest’affermazione, e questo perché molte persone adulte sembrano tutt’altro che sole: per la vita che conducono, per il loro umore, per l’ampiezza delle loro relazioni.
Quello che ritengo importante è che tutto questo aiuti a uscire dal “ghetto” della solitudine.
Vi auguro una buona giornata e scusate l’intromissione.
Spielman von Zuhoerer