Cicco ci propone una riflessione molto seria e amara. A voi di commentare e pensarci su. Siete d’accordo con lui?
Chi crede facilmente di poter raggiungere un ideale, di compiere un’opera, e non indugia prima a studiare e ad esaminare le difficoltà da superare per attingere quello scopo; chi si lascia vincere e trascinare da proteste di amicizia, senza mettere prima alla prova quell’amico, per poter giudicare della sua sincerità; chi non conosce la vita,e la crede sempre un giardino fiorito, per queste ingenuità e debolezze di carattere, per questo inesperienza del mondo, è destinato a soffrire le più tristi disillusioni. Bisogna avere la mente esperta, il carattere forte, l’animo temprato alle lotte, per non provare disillusioni.
Vi sono alcuni che vivono alla giornata, paghi di risolvere giorno per giorno il problema della vita, che credono che la vita possa essere trascorsa senza alcuna preoccupazione del domani, che sperano in un costante favore della sorte, ma verrà giorno in cui si accorgeranno del loro errore. Essi sciupato quotidianamente i loro guadagni , non hanno messo da parte nulla, quando avrebbero potuto accumulare qualche risparmio, e se un giorno saranno colpiti da una grave malattia o dovranno cessare di lavorare, si pentiranno di avere pensato all’oggi, senza provvedere al domani ed avranno la crudele disillusione, l’amaro disinganno di trovarsi abbandonati, senza aiuti e senza speranza.
Vi sono quelli che abbondano di troppa fiducia nei loro conoscenti, stimandoli veri e sinceri amici. Essi ripongono in questi esseri ipocriti e falsi tutto il loro affetto, tutta la loro confidenza; li mettono a parte delle loro gioie e dei loro dispiaceri, comunicano loro i più intimi segreti, né rifiutano qualunque richiesta di aiuti o di denaro. Ma le cose vanno bene finché c’è la buona fortuna; appena cambiato il vento, si cambia anche la scena. I falsi amici si dileguano, e quegli ingenui hanno la dolorosa sorpresa di essere abbandonati da coloro nei quali avevano riposto tutta la loro benevolenza.
Vi sono alcuni che desiderano ardentemente di ottenere un impegno, o di raggiungere un ideale da lungo tempo sospirato. Troppo semplici di animo e facili alle illusioni, sono sicuri che nessuno di loro si rifiuterà di aiutarli; ma quando, al momento della prova, si vedono accolti con freddezza e con false promesse, quando al momento di mettersi all’opera, vedono tutte le difficoltà che quell’opera presenta ; quando s’accorgono che volevano raggiungere un ideale che era superiore alle loro forze, allora quale amara disillusione li aspetta!
Nella vita, ad ogni passo troviamo un disinganno. Trascorso il primo periodo infantile, di gioie, di illusioni e di sorrisi, appena entrato nell’adolescenza, l’uomo, vede tutte la rose mutarsi in spine, tutte le gioie mutarsi in lacrime.
Per non subire disillusioni nella vita, bisogna affrontare con animo virile le avventure della vita, bisogna prepararsi a combattere con coraggio e costanza.
coraggio cicco .mi fa male il tuo pessimismo.si viviamo un momento difficile dove le amicizie vero sono poche…ma sta a noi cercare di cambiare in meglio
io ho fiducia e cerco nel mio piccolo di non deludere nessuno ti auguro tanta serenità
Commenti
Cicco, ho interpretato il tuo articolo non come il risultato di un tuo momentaneo pessimismo ma piuttosto come una pacata, razionale osservazione del rapporto tra l’individuo ed il sociale.
Ci affacciamo alla vita nel periodo post adolescenziale con una visione del mondo edulcorata e forse anche con un senso di onnipotenza, invece incontriamo subito difficoltà e qualche volta andiamo incontro a disillusioni. L’esperienza di vita mi induce a credere che il fallimento di un progetto, se c’è sufficiente autostima, può essere un momento costruttivo perchè attiva autocritica, una riflessione sul proprio agire, la ricerca di una motivazione nel comportamento degli altri che può anche voler dire accettazione di qualcosa che è al di fuori e forse lontano da noi. Si impara anche a prendere distanze e precauzioni, o a valutare in modo più appropriato gli obiettivi che vogliamo raggiungere . E’ però fondamentale, secondo me, non perdere la fiducia nella nostra capacità di agire e di incidere nell’ambiente circostante, né tantomeno la fiducia negli altri.Il coraggio a cui alludi giustamente tu, è il bagaglio di cui ci dobbiamo assolutamente dotare se vogliamo veleggiare senza affondare.
Il tema che hai sollevato tu è di quelli che inducono ad una riflessione costruttiva. Grazie! abilitati
ma scusate credete ke si viva così come capita, io credo tutti cerchino fare meglio possibile, tanto più le donne proprio per il senso maternale ke vogliono il mondo al meglio possibile e son le prime attiviste della prima cellula della società ke è la famiglia, come si fa anzikè laudare femmine, stare qua negativizzare i vissuti altrui bypassando magari i nostri per migliori
Cicco, ho letto tutto di un fiato ciò che hai scritto, è vero,
è una semplice e pura realtà.
Mi viene da pensare ciò che mi diceva mio padre, tirati indietro le maniche e fai….. non chiedere aiuto a nessuno, potresti rimanerci male.
Condivido tutto il tuo discorso, con rammarico, ma è pura verità.
Grazie Cicco, i tuoi racconti ci insegnano il vivere del mondo.
Cicco questo e’ una cosa sicura ,la vita nn e’ tutta rosa e fiori. ed a ciascuno di noi tocca la sua parte di gioie e di dolori ,ma se impari a nn abbatterti ed affrontare le difficolta’ con coraggio e molta dignita ‘ ne puoi uscire un detto milanese dice” ciapa l’os in boca e va “prendi l’osso in bocca e va
Caspita Cicco,oggi è domenica,ma che bel buongiorno che ci dai,vedi tutto nero.Caro Cicco,un po di ottimismo da parte tua non guasterebbe,te lo dice una persona che nella vita ne ha passate tante e non ha ancora finito,pero’ l’ottimismo e la speranza sono sempre le ultime a morire,allora,impariamo a sorridere alla vita perche’ la vita a sua volta ci sorridera’.Forza Cicco,fatti una bella risata.
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Cicco, non pensi, che la vita sia tutta un’illusione per tutti quanti noi? Ogno di noi si porta dietro i retaggi delle sua infanzia, con le esperienze, i traumi, gli esempi, e si forma al di la del suo carattere in parte dettato anche dal suo DNA. Da giovani si tende a sognare, ad illudersi , a pensare, che tutto sia possibile. Da attempati, si diventa piano piano piu disillusi, piu cinici, piu realisti, molto spesso piu arrabiati.Perche si guarda alle esperienze giovanili con il senno del poi, prendendo atto delle nostre vittorie ma sopratutto delle sconfitte, delle nostre fustrazioni.Sappiamo essere tutti forti e nel contempo fragili, non siamo in un film americano alla Schwarzenegger. Da anziani la nostra fragilità puo anche aumentare, manifestandosi molto spesso con fobie, ansie, con timori. A mio parere… la vita va comunque vissuta pienamente, intensamente, costi quello che costi. Inserisco due aforismi sulle illusioni e una poesia di Neruda che trovo molto vicina la mio concetto di vita.
Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni. Giacomo Leopardi (1798-1837)
Beato colui che non si aspetta nulla perché non sarà mai deluso» era la nona beatitudine. Alexander Pope (1688-1744), poeta inglese.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(P. Neruda)
Cicco, ci hai dato tutta una serie di pugni in faccia e hai fatto bene. La vita non deve essere presa senza impegno, alla leggera, senza riflessioni e fidando solo nel caso. Soprattutto, non bisogna farsi illusioni che sia sempre e comunque fatta di rose e fiori. Penso che tu, additando i problemi, abbia giustamente avvisato dei pericoli, abbia chiamato ad impegni “forti”. E’ certo che è così. Guai, invece, a chi, sulla scorta delle difficoltà prevedibili, sicure, si chiuda in se stesso dietro una cortina di salvaguardie, di parafulmini. Appurato che la vita è difficile, occorre viverla, e non tanto e non solo per noi stessi ma per gli altri. Un abbraccio, amico.