PER NON DIMENTICARE…
RACCONTATE CIò CHE è STATO AI VOSTRI FIGLI
E CHE LORO LO RACCONTINO AI PROPRI FIGLI E AI NIPOTI
FIN CHE SE NE ABBIA MEMORIA E NON SI DIMENTICHI MAI
PER NON DIMENTICARE…
RACCONTATE CIò CHE è STATO AI VOSTRI FIGLI
E CHE LORO LO RACCONTINO AI PROPRI FIGLI E AI NIPOTI
FIN CHE SE NE ABBIA MEMORIA E NON SI DIMENTICHI MAI
Mai piu,mai piu .Hai ragione Lorenzo il Signore ci allontani da tutti questi stermini ,daqueste gurre assurde d infami .Noi ricordiamo e parliamone sempre di questa giornata di lutto ma anche di tanta speranza.
Stroncare al nascere rigurgiti di negazionismo ed antisemitismo ,oggi sia riflessione su tutti i discriminati.
Giorgio Napolitano
È necessario non dimenticare perchè si possa evitare….
ma è necessario anche e sopratutto vigliare perchè tutto quello che è successo non venga distorto nella storia: hanno scopi ben precisi.
Non si cerca di cambiare la storia se non si ha l’intenzione di cambiare la realtà.
Paolo DEOTTO
25 aprile: e se la piantassimo?
tratto da: http://deotto.blogspot.com, 20.4.2009.
questo “signore” definisce la Guerra di Liberazione “una macelleria”:
“Si festeggia anche la fine di una guerra civile, una spietata macelleria fra italiani, che peraltro non finì affatto il 25 aprile, perché ebbe, lo vedremo tra poco, lunghi strascichi…….”
queste cose le insegneranno ai nostri figli: diranno che i partigiani erano spietati comunisti omettendo nomi come Taviani, Mattei, e poi Benigno Zaccagnini, Paolo Emilio Taviani, Giuseppe Dossetti, Sergio Cotta, Mariano Rumor, Tina Anselmi, Ermanno Gorrieri, Giovanni Marcora in guerra «Albertino», Eugenio Cefis, il martire medaglia d’oro Giancarlo Puecher, il futuro santo Teresio Olivelli… tutti partigiani cattolici e moltissimi altri che senza un’idea politica o appartenza a movimenti avevano come unico ideale l’Italia libera e democratica.
L’intolleranza contro il “diverso” il razzismo, la xenofobia, l’omofobia sono sempre vive.
vigiliamo, sempre.
UNA RIFLESSIONE DI PRIMO LEVI CHE PUò FAR MEDITARE PARECCHIO E CHE POTREBBE ESSERE MOLTO ATTUALE
I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere… Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà.
— Primo Levi —
Scusate ho dimenticato di citare lo scrittore PRIMO LEVI DEPORTATO AD AUSWITZ
Quando i nazisti vennero per i comunisti,
Io restai in silenzio;
Non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici,
Rimasi in silenzio;
Non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti,
Io non feci sentire la mia voce;
Non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei,
Rimasi in silenzio;
Non ero un ebreo.
Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.
E’ nostro compito ricordare ai nostri nipoti il nostro passato.
La memoria è la presenza del passato.
Chi non ha memoria ha un presente dimezzato.
Chi non ricorda svuota il cuore. Chi ha il cuore vuoto non ha ricordi.
Le poesie esposte nella mostra “La Shoah e la Memoria”, composte nel lager durante la prigionia o successivamente dai sopravvissuti e da parenti di internati, sono state tratte dal volume The Auschwitz Poemes pubblicato dal Museo Statale di Auchwitz-Birkenau.
Inferno
La divina Commedia sarebbe
un’opera di grande sensazione
se Dante, invece che l’inferno,
fosse stato nei campi di concentramento.
Alina Szuman, 1944
Le arpe di Birkenau
frammento
Le ruote s’affrettano lungo la rotta
spingendo la vittoria del crimine:
trasportano, trasportano la gente al gas,
la gente al crematorio, la gente alla pira cosparsa di benzina.
Qui, uomini bruciano altri uomini
E sui pali liminosi
brillano i fili tesi.
Queste sono le arpe di Brzezinka,
le arpe di Birkenau.
Zofia Grochowalska-Ambramowicz, Birkenau 1944
Vita sciupata
che infamia
chei giorni scorrano senza alcuna senso
che anzichè il riso, io conosca soltanto lacrime
Sono avvilòita, sono angosciata,
Per aver perduto ogni speranza da cosi tanto tempo
Come accettare la Grettezza umana? infamia..
Come pensare alla morte,quando il mondo mi sta chiamando!
Sono giovane!
Giovane!
Giovane!
Vita sciupata che infamia
Halina Nelken, Auschwitz 1944
Per non dimenticare…il futuro, Costruiamo il presente Migliore, di pace di fratellanza fra i popoli, grazie per la vostra attenzione G.
Ormai coloro che possono raccontare ciò che di atroce fu compiuto nei campi di sterminio nazisti ,perchè è stato da loro subito direttamente, sta esaurendosi nel tempo. I sopravissuti sono rari , solo qualche bambino di allora può raccontare. Come dice Alba giustamente ,i nostri giovani devono ” ricordare” solo attraverso gli scritti, ma anche dalle nostre parole,ciò che noi ( almeno i più anziani) hanno sentito e inorridito direttamente. Parliamone in casa , non stanchiamoci di fornire dettagli ,anche crudi, ai nostri giovani, perchè abbiano timore che ciò possa ripetersi. Se possiamo regaliamo un libro ,possibilmente con tante foto sull’argomento ( le illustrazioni colpiscono di più) ai nostri nipoti : nelle librerie c’è un’ampia scelta!
chi è nato nel 45 oggi ha 67anni la guerra la conosce tramite i libri (non scolastici)e per i ricordi di noi vecchi,
Perciò io penso che non è sentito questo giorno come si dovrebbe, viviano in un mondo dove esistono guerre e masacri di popolazione che si possono paragonare ai lagher tedeschi
L’uomo non è mai sazio del potere.
I giornali riportano che i giovani tedeschi non conoscono quello che i suoi avi hanno fatto, sono all’oscuro dei lagher e il masacro di 6milioni di persone.
Noi facciamo dei viaggi per vedere gli spetri dei lagher e loro che vi abitano sono all’ascuro di tutto.
Per noi giornata della memoria per loro mai esistita
OLOCAUSTO: termine usato per indicare ciò che successe durante la seconda guerra mondiale agli ebrei morti nei campi di sterminio
.La parola corretta per indicare l’eccidio e SHOHA, che significa “distruzione”.
Troppo spesso si tende a sorvolare quest’argomento, quasi volesse essere messo nel dimenticatoio. Nelle scuole se ne parla appena, senza contare poi che oggi, nel 2012, c’è ancora chi sostiene che tutto ciò non sia mai avvenuto.
Nel 2012 cade il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di Primo Levi, lo scrittore torinese che con le sue alte testimonianze ha contribuito a descrivere e decifrare la barbarie dei campi di sterminio. I suoi libri sono un patrimonio di tutto il mondo, e uno degli strumenti di conoscenza di maggior valore.
“Se capire, è impossibile, conoscere è necessario”.
(P. Levi)
Ricordiamo questa giornata, guardando ad un futuro migliore che simili scempi non avvengano più. Onore a tutte le vittime di questo elocausto.
Mai più,mai più. Mai più la barbarie dello sterminio e della guerra. Mai più la vile condiscendenza o l’interessato oblìo. Mai più. Questa è la giornata della memoria, del lutto e della speranza.