Ti conosco mascherina… era un album di canzoni di Mina di qualche tempo fa.
Carnevale è tempo di travestimenti! Una volta il travestimento aveva uno scopo ben preciso, che oggi non si usa più, ci si nascondeva dietro una maschera, occultando la propria identità, ci si comportava come meglio si credeva, per chi non aveva il coraggio delle proprie azioni a viso scoperto. La maschera come parola sia di lingua greca e latina “Mettere una maschera sul volto, ha il significato di assumere quella personalità e mostrare quel carattere”.
Il carnevale è tempo di scherzi, di trasgressione, di allegria, di carri pittoreschi con mille colori e scenografie, per strappare un sorriso.
Come dicevo… Carne vale, tempo di gioia che va d’accordo con la burla e si sposa con il buonumore.
Mascherandosi si potevano invertire i ruoli, ci si burlava dei potenti ed era ammesso fare la caricatura di vizi o malcostumi.
Indossiamo a volte una maschera per proteggere il cuore, da brutti incontri.
Mostrare il vero volto, è un percorso molto difficile accettarsi con il vero volto che sei; ecco che allora indossiamo maschere di protezione e copertura e nascondiamo la nostra vera personalità.
La maschera deve essere quello che sei, tutti abbiamo una maschera da mostrare, nella vita, la maschera deve essere quello che sei, non nascondere la reale identità, usa la maschera di quello che sei, quella del cuore, una maschera che tutti noi una volta abbiamo messo. Condividiamo il carnevale con gioia e un sorriso. Che dietro la tua maschera ci siano sogni da raccogliere con mille mani pronte a raccoglierli. (Guglielmo)
Una riflessione mi viene da fare, però: non è che la nostra maschera, il nostro modo di dissimularci, ci viene agevolato proprio dalla tecnologia?
Che Gianduia o Arlecchino, Pantalone, Colombina o Balanzone, Meo Patacca o addirittura Pulcinella si nascondano dietro lo schermo del computer?
O non ci sia invece un timido e tenero Pierrot pieno di romanticismo?
In questa atmosfera smaliziata di bizzarria, molte cose sono concesse e c’è spazio anche per cibi tradizionali legati a questo periodo. Che si chiamino “bugie” o “cenci”, “chiacchiere” o “crostoli”, “stracci” o “sfrappole” sono sempre le amatissime frappe di Carnevale e Sandra, molto gentilmente, ci ha inviato una ricetta infallibile, che vi trascrivo qui.
Infine per completare la singolarità di questo <Martedì Grasso>, come ci fa notare Lucia, la data è anche un palindromo: 21/02/2012. Si sarà mascherata anche lei?
Ma lasciamo le riflessioni a chi ha voglia di soffermarcisi e godiamoci le croccanti e profumate “chiacchiere” di Sandra!
Pronti per le frappe? Sono ancora fumanti… Non avete già l’acquolina in bocca?…(pca)
Chiacchere :
500 gr. di farina
40 gr. di burro
40 gr. di zucchero
2 uova
1/2 bicchiere di grappa
mettere la farina a fontana, aggiungere tutti gli ingredienti (il burro fuso), fare una palla e lasciare riposare mezz’ ora.
Poi si tirano sfoglie sottilissime (con la macchina o a mano),
si tagliano pezzi di ca 10 cm sui quali si praticano due tagli e si fa passare un angolo dentro il taglio.
Si friggono nell’olio bollente.
Infine si spolverano di zucchero a velo.
E si mangiano…
Questo è il mio ultimo post. Un arrivederci, con simpatia GuglielmoCa.
Scrivo quello che ho trovato sul nostro rito ambrosiano.
Si distingue da quello utilizzato comunemente dal resto dell’Occidente. Deriva dalla tradizione che si era stratificata nella liturgia della Arcidiocesi di MILANO, fatta risalire all’arcivescovo AMBROGIO.La sua sopravvivenza resistette alle molte critiche, quando vennero soppressi altri ritti locali. Anche quando papa GREGORIO1 modificò, riordiò, estese in tutta la chiesa latina nel secolo VI la liturgia romana, il rito ambrosiano riusci nuovamente a sopravvivere alla sopressione. La sua legittimazione fu sancita definitivamente dal CONCILIO DI TRENTO.
(Tenendo conto che il papa PIO IV era milanese e anima del concilio era S. Carlo Borromeo).
Il rito venne ribadito dal CONCILIO VATICANO II.
Il rito viene attualmente seguito nella maggior parte dell’Arcidiocesi di Milano con qualche eccezione.
Il carnevale dura una settimana di più perché parte dalla domenica e non dal mercoledì delle ceneri.
Ivanhoe del Fiume,non si deve scusare, anzi sono io a scusarmi con lei se ha volte non sono preciso a rispondere.Si delle volte si va fuori tema, si divaga….capita, l’importante e dire quello che si pensa.Mi scuso io adesso, ringrazio Giulian, per (la tracciabilità).
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Signor GuglielmoCa,deve ringraziare il Sig. Giulian.rm per la TRACCIABILITA’ (che è molto erudito in tecnologie infomatiche) non me!
Mi scuso con il Sig. guglielmo per il suo articolo sul CARNEVALE!! Che ha sortito commenti fuori luogo(anche da parte mia)
Lungi da me nel dare consigli, o voler fare il 1° della classe.Piccolo appunto pesonale: Qui si è solamente chattato con dei botta e risposta non immediati. Il blog dovrebbe essere con i sui commenti, un arricchimento all’articolo proposto, dovrebbe pertare acqua al mulino/articolo, con divagazioni con approfondimenti,nozioni, notizie,curiosita,giudizi,ampliamenti culturali o speudo culturali personali e non, ma… inerenti al tema proposto.Questo diventa un pourparler che si puo benissimo espeltare in modo piu immediato nelle stanze della chat.
Ivanhoe del Fiume, grazie del suo commento, sulla (tracciabilità del nome) molto dettagliatoe ben presentato
.
Aggiungo a conclusione perchè mi pare attinente a quello scritto da f. muzzioli:
oltre al nik-name abbiamo tutti almeno un indirizzo e-mail e sovente lo usiamo per inviare immagini, storielle, power-point e altre cose che, o troviamo in rete, o che altri ci hanno inviato.
Ecco, proprio il fatto che altri ci abbiano inviato e-mail che a loro volta hanno ricevuto da altri e che a nostra volta invieremo a nostri amici, fa si che in una unica e-mail si abbia a disposizione numerosi indirizzi di posta. Indirizzi che spesso vengono poi utilizzati da aziende ( gli indirizzi vengono venduti) per riempirci la nostra casella di posta elettronica .
Come?
È semplice : se per “reinviare” l’e-mail che abbiamo ricevuto a più di una persona è probabile che si usi la funzione CC ( copia carbone). In questo modo con un solo invio si possono raggiungere moltissime persone ma…
tutti vedranno a chi altri abbiamo spedito la stessa e-mail.
Se invece si usa la funzione CCN ( copia carbone nascosta) ognuno riceverà la mail come fosse inviata a lui soltanto e non avrà modo di vedere tutti gli altri indirizzi.
Questo sistema inoltre avrà il merito di limitare l’invio sconsiderato di posta pubblicitaria inutile e limiterà la diffusione delle odiose catene di S.Antonio.
Forse non era il momento di dirlo ma con l’argomento aperto……
Come al solito si esprime male…questo lo dice lei,Muzzioli, siamo qui in questa chat da anni,si ci sono nomi più o meno pittoreschi,e anche tanti se ne sono andati ,e anche espulsianche nuovi che entrano, l’importante è che sia sepre presente il rispetto della persona. Muzzioli quante persone nella quotidianetà trova, che le rendono ostilità, allora per evitare tensioni si usa la (testa)cosi deve essere nella chat, nel capire certe situazioni…., si ricorda di un suo (detto di qualche tempo fa, la mamma degli (stupidi) è sempre in cinta…o cosa simile,allora se usano i loro veri nomi nella chat cosa cambia…perchè si ostina a volere sapere?….ma a lei che le viene?…che cosa trae…che cosa conclude…mi faccia un favore di usare un poco di pazienza….la pazienza è la virtù dei forti…vedrà i suoi frutti creda è cosi.Grazie dell’ascolto e del suo commento, Muzzioli la prenda come un suggerimento detto in un’orecchio,(vedrà che non si espimerà più male). Buona giornata.
Vorrei chiarire il fatto della “NON TRACCIABILITA'” del nikname.
INTERNET E’ UN MONDO IMMENSO.MA NON ESENTE DA LEGGI.
Quando ci colleghiamo su Internet, il nostro provider, come Telecom Italia, Libero o simili, assegna al nostro computer un indirizzo IP univoco, che lo identifica su Internet.
Un indirizzo IP è un gruppo di quattro numeri, compresi tra 0 e 255 e separati da un punto (ad esempio: 217.201.196.16). Soltanto il provider che ci offre la connessione ad Internet e le autorità giudiziarie possono ricondurre, su indicazione del provider, un indirizzo IP, utilizzato in un preciso momento, a una persona fisica (l’intestatario dell’abbonamento o della linea telefonica).
Esistono su Internet alcuni servizi che permettono di localizzare gli indirizzi IP sono dei codici univoci che i nostri computer (ma anche i nostri smartphone e qualsiasi altro dispositivo connesso a Internet) utilizzano per comunicare e per essere identificati in Rete. Questo significa che conoscendo un indirizzo IP è possibile anche risalire all’area geografica in cui si trova il dispositivo cui appartiene. In che modo? Usando programmi come IP Locator.
IP Locator è un programma gratuito per Windows che permette di localizzare gli indirizzi IP su una mappa di Google Maps in maniera pratica e veloce.
Attenzione solo localizzare la posizione geografica di un indirizzo IP.
Per un hacker sono necessarie delle ore e a volte dei giorni per avere risultati soddisfacenti nella ricerca, per un programmatore alle dipendenze di un Governo molta meno fatica perché con grande semplicità alza il telefono o invia un fax e ordina ai gestori dei siti web e/o dei provider di linea adsl di fornire i dati di registrazione delle caselle di posta e l’utenza dell’indirizzo IP del computer che inviato l’email.
Ecco che il nostro nikname perde la “NON TRACCIABILITA'”.
Mi trovo d’accordo in tutto e per tutto con l’ultimo commento di Ivanhoe del fiume.
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Scusatemi,qui termino!!(Siamo fuori tema). IL TEMA ERA IL CARNEVALE. Qui ci sono 23 commenti sul carnevale? o sui nickname? Mi trovo in pieno accordo con Signor Alfred(lo testimoniano certi fatti di cronaca)ormai è risaputo che i migliori maghi “informatici nel “rubare” identità sono gli orientali: Cinesi,Slavi (gli Slavi in modo eccellente). Rispondendo al Signor Muzzioli, (mia personale esperienza) chatto e commento in altri siti, diverendomi! Mi sembra di aver compreso che molte persone usano nick fantasiosi e/o diverteneti, come un vezzo,come una personale presa in giro, come uno scherzo,in modo bonario.Ho a che fare con nick,come: Brizzolato, dottore(non è dottore), myinfernal, ,ghiaccioenuvole,fiumediparole,(una signora che interviene in continuazione) carabinere-attaente,semiscopremiamoglie, faust,(non ha venduto l’anima al diavolo per rimanere giovane)pvt-rotto, etc.Le persone, non le giudico per il nick caro sig, Muzzioli, ma le giudico… per come si pongono, per quello che scrivono per i discorsi che fanno,per le risposte che danno per i silenzi. Creda… Muzzioli si riesce a gogliere tra le righe molti aspetti caratteriali dei nick. Mi permetta: ma… lei pensa(senza offesa) di conoscere tutti… ma… proprio tutti… è veramente, gli aspetti (dopo una lunga vita passata insieme),i pensieri,le fantasie,desideri,inibizioni, fobie,illusioni,disillusioni,sogni nel cassetto, etc. di sua moglie??? MI SCUSI SE MI SONO PERMESSO, ERA SOLO PER FARLE UN ESEMPIO.
Pienamente d’accordo Alfred ,infatti in tutti gli altri blog che frequento metto solo il nome (quello vero) ed un numero ,proprio per le ragioni da te elencate e come fanno la maggioramza degli internauti, ma non ammetto roba del genere:
Tihotrovato – 5040 – sorbetto cagatore – cuiprodest – baronedellagnocca – Tusiinamalattia ed altre amenità del genere più o meno sconce.
Poi penso che il nostri indirizzi mail cacciati un pò dovunque siano molto più “pericolosi” di una nikname veritiera.
Infine siamo in Eldy ,come dire siamo nel salotto buono di casa e forse potremmo anche farci passare paure e sospetti ed essere totalmente noi stessi.
Il “nick-name” in una chat ha principalmente lo scopo di garantire la “non rintracciabilità” della persona per motivi di sicurezza. Con un nome “d’arte” è impossibile risalire alla vera identità personale.
In una chat si è tutti sconosciuti l’un l’altro finchè non si è raggiunto un livello di fiducia tale che ci permetta di rendere noti i nostri dati personali a qualcuno.
Il solo cognome e la località di residenza sono sufficienti per essere localizzati tramite i servizi on-line di elenchi telefonici o semplicemente gli elenchi classici.
Le cronache hanno riportato spesso fatti incresciosi accaduti proprio tra persone conosciutesi in chat: visite indesiderate, telefonate, minacce, o solo che sorprese inaspettate!!!
Per quanto riguarda i nick “strani” sarebbe interessante conoscere il parere di psicologi e dei propietari dei nick stessi per capirne i reconditi significati se di reconditi significati si può parlare.
Associandoli come è stato fatto alle maschere di carnevale si potrebbe pensare che un nick potrebbe celare cosa uno vorrebbe essere o cosa vorrebbe che gli altri pensassero di lui|lei.
Come solito mi esprimo male.
Nulla ho contro il carnevale,anzi ben venga questo lasso di tempo dove ci si maschera(semel in anno….) e ci si diverte (divertirsi lo dovremmo fare sempre).
Ho qualche perplessità su queste perenni mascheratine informatiche , le nik fantasiose e poco leggibili mi danno fastidio …..ma sia ben chiaro è un mio limite.
Sono abituato a guardare la gente negli occhi e quando uno sfugge al mio sguardo (anche in maniera virtuale, quindi mascherandosi dietro una nik non leggibile) … mi da fastidio.
Alba Morsilli (mi scusi Alba se la cito) ,potrebbe avere come nik “Irma la dolce” ,che di Alba ne saprei quanto prima e ovviamente la potrei conoscere solo da ciò che scrive.
Ma per me la forma ha un valore , se mi fossi presentato a voi come “Capitan uncino” invece che come franco muzzioli qualche credibilità in meno forse l’avrei avuta…..almeno io la penso così!
P.S. x Ivanoe …….non sono assolutamente d’accordo con Petrone e Troiano….ma qui il discorso diventerebbe lungo.
Caro Signor Muzzioli, mi sembra un po eccessivo il suo accostamento carnevale/nickname.
È un suo paragone molto soggettivo. Se il Signor Spitz si perde nei meandri della mente commentando la soggettività e oggettività. OGGETTIVO: Reale, effettivo: fatto o.; concreto, che si fonda su dati e cose sperimentabili: diagnosi, analisi o.; obiettivo, imparziale, che si attiene ai fatti senza intervento del soggetto: giudizio o.; descrizione o. SOGGETTIVO: Che riflette il modo di essere e di pensare del soggetto; che deriva da una visione personale, non sempre obiettiva: impressione s.
Posso permettermi di intuire, che… il Sig, Spitz intendesse il carnevale come evento oggettivo(manifestazione, ricorrenza). Mentre i nick molto spesso, sono elementi soggettivi (nel contesto di una chat).Signor Muzzioli, non me ne voglia (non voglio polemizzare con lei),ma… spesso si fa prendere dalla mano, e soggettivamente, da, dei giudizi (cosa lecita) un po’ “partecipati” nel contesto dei commenti. E’il mio… un soggettivo giudizio!!!!( benevolo). Mi permetto… Se ha interesse, a leggersi questi articoli che propongo a pie pagina, che il termine di paragone non è poi cosi automatico e/o corretto.
Cyber Italian – Readings – “Carnevale (parte 2)” di Martin Stiglio
http://www.cyberitalian.com/en/html/gal_28.html
INTERESSANTE DA LEGGERE :
Intervista con L. Petrone e M. Troiano su “Chat: incontri e scontri dell’Anima” http://www.psiconline.it/article.php?sid=887
IL CARNEVALE DI VENEZIA: LE MASCHERE
Omaggio al carnevale più bello del mondo, artisticamente e culturalmente, ricco di… fantasia e di estro. Grazie ai suoi artigiani “mascherai,”veri artisti nel loro genere.
http://youtu.be/bBAnusYsee4 Venezia Carnevale (venice carnival) Vivaldi by Suren Kirakosian.avi
http://youtu.be/dwxxOSjel7E Maschere Veneziane Bauta – Venetian Masks Bauta – VeniceMask.eu
La Bauta è la maschera più rappresentativa del carnevale nella Venezia antica. Una maschera diversa da tutte le altre. Una maschera unica, ricca di significati e di storia. La Bauta è l’icona di un’epoca lontana, di una città affascinante sospesa nel tempo e nello spazio e di un carnevale diverso da tutti gli altri..
http://youtu.be/7rlOUjIQUxM Máscaras Venecianas Carlo Franco
http://youtu.be/bSdL2Od0mic MASCARAS VENECIANAS.
non è bello cio’ ke è bello, è bello cio’ ke piace, la leggerezza di un nik da vestire virtualmente alleggerisce la pesantezza di vite ke alcuni non san cosa siano…………
Lucia,scusi, mi faccia capire, nel suo commento rivolto ad (EdisMaria),dice: il Carnevale va preso con leggerezza e allegria, la tristezza alla Quaresima….ecc ecc,lei lo accoglie il carnevale, momento di scherzo, gioia ridere, condividere con gli altri, mi sembra che ci sia ….un qualcosa di nostalgia lontana…mi faccia capire,ma lei accoglie il carnevale come divertimento,gioia,scherzo,ridere e condividere con gli altri?.
Edis, mi trovi pienamente d’accordo. il Carnevale va preso con leggerezza e allegria, lasciamo le tristezze alla Quaresina, è già arrivata. A Carnevale trovo bella la maschera, è il gioco della finzione, della trasgressione e semel in anno licet insanire, come ha già detto Lorenzo!
Edis Maria per me il canevale non è ne pesante, ne dissagrante, il carnevale è allegria,lo scherzo,ridere fa bene al cuore e allo spirito. Si le bugie sono buone ma come dolce, e sono una bella cosa, gradevole al palato,è sgradevoleinvece la bugia detta con la lingua, e come vede ci sono tante lingue…cattive in giro, io preferisco la lingua di carta che si getta in aria e diventa una striscia di vari colori che non danneggia nessuno,grazie del suo commento EdisMaria.
Le girà la testa Muzzioli, e si sieda un pochino vedrà che le passa,Spielman dice tanta verità nel suo commento,forse è le verità che fa venire il giramento di testa….sempre soggetivamente parlando Muzzioli, la ringranzio per il su commento le auguro una buona serata.
Riusciamo a rendere pesante, dotto, intrigato di dissertazioni anche il Carnevale? Dovrebbe essere un avvenimento annuale leggero , divertente per chi lo ama, noioso per chi lo detesta, che passerà in pochi giorni e via!!!! Ormai lo si apprezza poco, perchè siamo tutto l’anno in cerca di divertimento e di sollazzi ! E facciamo un sorriso , divorando dolci e bevendo un sorso. Qui noi, a Torino, facciamo le “ bugie!” , frittelle che dal nome stesso dichiarano la loro “ verità”: belle gonfie, lievitate , DA SEMBRARE RIPIENE ed invece sono VUOTE!!
Che cos è la maschera? E il prototipo della insicurezza,in essa si nasconde la vigliaccheria, di chi non è sicuro di se stesso, dietro sono concetrati tutti i più reconditi pensieri, quelli belli e quelli brutti. Se lo vediamo invecece sotto un altro aspetto,quello reale e più gradevole, la maschera rappresenta, con la loro innumerevole varietà di personaggi, la storia, il simbolo, la cultura di ogni regione e città,emanando gioia, allegria e felicità.
Caro Spitz a leggere il suo commento mi è girata un pò la testa …nella girandola di soggettività ed oggettività ho avuto qualche problema d’identità (che fa anche la rima!).
Vede ,le maschere si mettono a carnevale che dura una decina di giorni ….ma chi si mette “la maschera ” tutto l’anno forse qualche cosa deve nascondere…..ed una nik ,fantasiosa che sia, ma che nulla ha a che fare con la vera identità di chi la propone è a mio parere……un eccesso di carnevale (una carnevalata)…soggettivamente ed oggettivamente parlando.
Grazie per le frappe, buonissime in tutte le versioni. Certo, non c’è più a prima vista l’allegria di una volta per Carnevale. Ma c’è comunque una spensieratezza che tende a far dimenticare i guai. “Semel in anno licet insavire” dicevano i nostri antenati romani. E allora divertiamoci. Mi ricordo le particolari maschere di Paternò in Sicilia. Le maschere di quelli che ballavano per le strade erano dei sacchi neri che chiamavano “domino” e la caratteristica era che non sapevi se sotto il domino della persona con cui ballavi c’era un maschio o una femmina. Spesso il “gioco” si protraeva per ore e qualche sorpresa c’era sempre.
Alba e fai bene, a non festeggiarlo,se non ti va. Finalmente qualcosina sta cambiando in Iran(se per te è più importante del festteggiamenti di carnevale, ma c’è tanto da fare ancora, tanto…).Grazie per il tuo commento
Grazie Spelman, per il suo dotto commento
Non ho dato Franco la mia ricetta a Paola come la ricetta ‘originale delle chiacchere” ma quella che facciamo e ha sempre fatto la mia nonna.Una cosa poi e’ certa ogni regione ha la sua e le chiama chiacchere ,frappe,nastri ecc,vd.cucchaio dargento.
Sembrerà una domanda stupida e forse lo è, ma secondo lei signor Franco conta di più il parere soggettivo o quello oggettivo?
I gusti son gusti, ma se una maschera o un nickname oggettivamente parlando per esempio è un capolavoro di per sé quanto contano i gusti personali della gente?
Ora prendo come esempio il nickname ma questo vale per tutto.
Per esempio se una maschera o una canzone o un nick o qualsiasi cosa è piacevole di per sé e magari il parere soggettivo della gente è “che non piace”… o viceversa… cioè se il parere soggettivo per un nick per esempio non lo deve decidere qualcuno perché è di per sé bello (oggettivamente parlando), il parere soggettivo della gente dovrebbe contare oppure no?
Che cosa conta di più il parere oggettivo o soggettivo? Cioè non dico che non si debba avere un parere soggettivo, bensì se dovrebbe contare di più o di meno rispetto al parere oggettivo, non so se mi spiego. Oggettivamente parlando se un nick è banale, ma magari non è bello per una persona che la pensa in modo soggettivo. Quindi il parere soggettivo e oggettivo non possono andare d’accordo, o no? Oggettivamente e soggettivamente parlando conta di più il parere soggettivo o oggettivo secondo lei signor Franco?
Ora qualcuno mi chiederà “Ma chi decide cosa è soggettivo e cosa è oggettivo”? Beh questo sinceramente non lo so, forse lo decide la stessa persona che dice che quella cosa per esempio è bella o brutta soggettivamente? Allora la soggettività e l’oggettività sono la stessa cosa? Oppure semplicemente l’oggettività dipende dalla soggettività?
La saluto cordialmente e sempre con simpatia.
Spitz
forse io sono di una pasta diversa me lo domando spesso. il carnevale non mi è mai piaciuto, mi dà un senso di ipocrisia, dove per forza uno si deve divertire.
So cosa mi viene risposto non siete gli unici “Alba dai una volta l’anno si può”
Invece io oggi rido perchè in Iran sta succendendo una cosa grande dopo anni di sofferenza delle donne, il codice penale ha debellato la lapidazione alle donne colpevoli solo di aver amato un uomo
Lucia, grazie per la sua citazione di Cioran. Lucia, per sopravvire come lei dice: Usiamo la nostra maschera, il tuo viso,dagli attacchi che la società ci impone. Questa è la migliore difesa. Grazie per il suo cammento
Muzzioli ogniuno di noi a il suo nome e cognome e che pur banalissimo come lei dice….diciamo che possono essere più simpatici o meno, come le maschere ei i carri di carnevale. Si sono con lei quando dice ci sono dei nik demenziali di uno squallore unico.
Mi permetterà Paola di mettere la ricetta delle “frappe” da carnevale di Modena (e dintorni).
500 g.di farina
8o gr. di zucchero
3 uova
30 gr.di burro
2 bicchierini di Sassolino
buccia di limone
pizzico di sale
dose da dolci
strutto
Impastare farina, zucchero e burro(molto bene)…aggiungere le uova (amalgamare bene)..aggiungere poi il Sassolino , la dose, una grattatina di buccia di limone il pizzico di sale (mescolare finche non si ottenga una bella miscela morbida),
l’impasto così ottenuto si modella a palla si ricopre di farina e si lascia riposare in un canovaccio per almeno 30 minuti.
Spianare poi la palla con un mattarello ottenendo una pastella alta max 2 mm. tagliarla con una rotella dentata ottenendo tagliatelle larghe 2/3 cm e lunghe anche 30/40 cm. Forarle un poco con una forchetta ed effettuare dei nodi abbastanza larghi . Sciogliere abbondante strutto in una padella alta e mettere a soffriggere con delicatezza questi “nodi”(frappe). appena imbiondite toglierle, lasciandole riposare e scolare su carta gialla, spolverarle poi con zucchero vanigliato …..e ….buon appetito. Consiglio abbinamento con panna montata….Passito di Pantelleria o Moscato.
Riporto la citazione presa dal blog di Ester:
“Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera.”
Emil Cioran, filosofo (1911-1995)
A volte la società ci impone di mascherarci ,di creare barriere protettive, per sopravvivere.
Più bella maschera della “nik”!
Ci sono “mascherine” veramente fantasiose….in Eldy un pò meno , anzi si sono dei banalissimi nomi e cognomi, ma ho letto in certi blog delle nik da mettersi le mani nei capelli, tra il pornografico ed il demenziale….un carnevale continuo, oppure una vigliacca forma per dir cavolate dietro queste incognite bautte……uno squallore inaudito.