http://www.youtube.com/watch?v=dxl21Sf-trc

Franco Muzzioli mi ricorda che c’era una canzoncina degli anni trenta, intitolata: “Ma cos’è questa crisi?”, che ironizzava sulla situazione dell’epoca. È stata ripresa, attualmente, da vari artisti; ma purtroppo non c’è proprio niente da ridere.
Sia Angelom che Franco ci propongono due loro scritti, hanno riflettuto sulla situazione e naturalmente vorrebbero sentire il parere degli Eldyani.
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COME VEDI IL FUTURO? Scritto da Angelom
La situazione non è certo delle più rosee: più si va avanti più ce se ne accorge e tutto il grigio che ci circonda sembra che penetri fin dentro di noi, lì, dove dovrebbe essere il nostro nucleo vitale.
Siamo circondati da cattivi esempi: siamo completamente succubi delle notizie dei telegiornali, siamo condizionati in schiavitù intellettuale. Per quello che riguarda di affrontare il mondo del lavoro e più in generale il modo che circonda si dovrà avere una grande determinazione e speranza e che tutto rientri nelle aspettative dei nostri giovani. La filosofia  è di non far morire la capacità poetica di vedere il reale e le sue manipolazioni globali che intervengono su tutto e su tutti, pur di avere elettori, compratori, lettori, seguaci, pubblico, in definitiva dipendenti, e pur di sopravvivere individualmente. E mentre qualcuno, si arricchisce altri, la maggioranza, si vedono vivere liberi di fronte al televisore o internet e passano le maggiori ore a comunicare sul cellulare e a vagare con gli occhi persi, me felici nei percorsi prefabbricati dell’ultimo shopping center. Certamente la reazione di una persona non è quella che si sente in pace con se stessa e con la società che la circonda, che smette di scioccarla ogni giorno di più: il disastro della Costa Concordia letteralmente spalmato ovunque, ma mai approfondito per bene anche da parte dal punto di vista dell’equipaggio e di chi ha fatto di tutto per evitare il peggio; lo scandalo del festival di Sanremo e della scelta dei sei giovani in gara che non sono stati realmente i preferiti dal pubblico online, la retrocessione del nostro benamato “Paese”, declassato in serie B da  un’agenzia che molte altre volte, con le sue ricerche e messaggi, ha fatto nient’altro che peggiorare la situazione esistente. Possiamo rinunciare a quell’autonomia di potere che abbiamo acquistato in  questi anni nei nostri piccoli angoli di mondo?
Dobbiamo stare bene attaccati al nostro piccolo orticello per evitare a rimanere senza nulla, senza nessuno, senza potere. Bisogna mandare un messaggio forte e chiaro, la libertà è un valore incommensurabile di cui non se ne può fare a meno. (Angelom)
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L’ANNO DEL DIGIUNO E DELLA CRISI scritto da Franco Muzzioli
In un articolo sull’Espresso, Roberta Carlini  tenta di fare una fotografia (con  percentuali)  della situazione economica Italiana in questi tempi di crisi.
Crollano i consumi alimentari, quelli hi-tech e per la prima volta da anni si riduce l’uso del telefono.  Cala di un 10% il consumo di benzina e di un 14% quello del GPL, la spesa delle famiglie si contrae di un 7%, l’acquisto di elettrodomestici, compresi televisori e monitor, cala di un 8%… pensate cala anche il consumo di “spazzatura” di ben il 9% …..mangiamo meno !?!?
Roberta Carlini si addentra poi a considerare i dati finanziari  con una lunga ed attenta analisi sul calo del PIL, sulla mancanza di liquidità delle banche e sul fallimento di migliaia di piccole imprese.
Dice che si riduce il trasporto privato, mentre esplodono gli abbonamenti a metro e bus, soprattutto nelle grandi città, sembra di essere tornati negli anni cinquanta, solo che allora la prospettiva della ricostruzione e della crescita era certa.
C’è poi uno strano, consolatorio e quasi infantile, comportamento degli italiani … a tutti questi “cali “: nasce un vero “boom” dei consumi di “piccoli piaceri”.
Ovviamente c’è un aumento di oltre il 100% dei tablets (ma si può capire data l’assoluta novità), sono aumentati del 10% i videogiochi, di un 25% le patatine in busta , del 22% i cofanetti da trucco e le creme antirughe, di un 6 % le creme per le mani e di ben il 12%  lo smalto per le unghie, sono aumentati tutti gli integratori alimentari ed i prodotti per le diete (pensate un pò!!!!). Inoltre, si spende di più per i bambini in vestitini, giocattoli e dolciumi. Sono tra lìaltro, purtroppo, aumentati i fruitori di gratta e vinci ed i “consumatori” di giochi d’azzardo.
Tutto questo sembra dimostri che non potendo più essere proficue formiche, ci si accontenta  di essere modeste ed un po’ squallide cicale.
Non mi sento di tirare delle somme ma, dato che siamo tra persone adulte, (se non anziane)… non dovrebbe mancarci la saggezza ed un moto di speranza, quindi  qualche giudizio in merito da parte di tutti noi potrebbe essere molto utile. (Franco Muzzioli)

Pietro Vanessi

45 Commenti a ““Ma cos’è questa crisi?” scritta da Angelom e Franco Muzzioli”

  1. edis.maria scrive:

    Ritroviamo l’ Alfred ironico e punzecchiante di tanto tempo fa? Mi fa piacere e l’aspettavo! Un sorriso in questi tempi ” grami” ci dà sollievo e , quasi quasi, ci dimentichiamo del cioccolatino serale, guardando la TV. Forse risparmiamo qualcosina!-

  2. franco37 scrive:

    Caro Alfred…….”E’ più facile chiedere ai poveri che ai ricchi”…Anton Cechov.
    Però ,come si dice dalle mie parti, …” quando è sera a casa mia è sera in tutte le case”…..
    Non ci rimane che gridare… equità…equità….e progettare un futuro diverso …certamente a spese di ricchi…..e poi ..delle merendine si può fare anche a meno.

  3. alfred-sandro.ge scrive:

    Paola,
    un tuo commento è come
    un’Amanita Cæsarea” per il cercatore di funghi: raro ed apprezzatissimo…

  4. paolacon scrive:

    Ahahahaha!!! grande Alfred, centrata in pieno

  5. alfred-sandro.ge scrive:

    a scuola
    Ogni motivo è buono, per dirti: c’è la crisi
    ma lo vediam da soli, non servono proclami,
    i soldi ti si sciolgon, spariscon dalle mani,
    se compri due zucchine, rinunci ai tuoi sorrisi.

    Un debito sul collo, a tutti hanno messo:
    hai troppo tu voluto, hai troppo esagerato
    la villa con piscina, e poi pure il gelato,
    quello che non potevi tu te lo sei permesso.

    Ora i sacrifici, bisogna che facciamo,
    il buco è troppo grande, fagocita un po’ tutti
    bisognerà per ciò che ognun di noi si butti
    e stare molto attenti a quello che spendiamo.

    Qualcuno previdente, cercando soluzioni
    tagliando i banchi a scuola ha visto i bimbi grassi:
    ma quelli mangian troppo e fanno pochi passi!
    Tassiamo pure loro, facciamo riduzioni.

    Son troppe le merende comprate dai bambini
    mettiamo qualche tassa, mettiamo dei balzelli
    così eviteremo che i figli poverelli
    ci indebitino ancor più, coi loro “viziettini”

    Ma solo i ricchi posson? soltanto lor potranno?
    Se il ricco ingrassa è segno indubbio di potenza!
    e tutti gli altri devon, star nell’indigenza.
    Se ingrasseranno troppo la dieta poi faranno!

    A scuola che faranno? Divisi li terrete?
    i ricchi con i ricchi e classi separate?
    le soluzioni a questo le abbiamo già trovate:
    si scriverà all’ingresso: PER VOI SON VIETATE.

    alfred.sandro.ge

  6. sandra .vi scrive:

    E’piu che evidente che non e’ una colpa la perdita del lavoro ,non e’ questo che si puo’ dedurre dallo scritto di Edis – Maria.CERTO e’ una brutta faccenda.Ma come gia ho scritto,e’ stato molto ingenuo continuare ad agire da allegre cicale.da parte di tante persone attirate dalla parola cambiale servita in tutte le salse,e non lasciarsi invogliare ad accumolarne ….i risultati …tiriamo li abbiamo sotto gli occhi ..i debiti……sono debiti.
    A Sandro volevo solo dire che dall’altra parte della barricata ,non parlo dei grossi complessi ,parlo dei medi che si sono vuotati le tasche per salvare i dipendenti

  7. edis.maria scrive:

    Sandro, mi pare evidente che la perdita del lavoro non è una colpa!!! Le mie parole non possono aver fatto capire questo!!! L ‘ ingenuità, non parlerei di colpa, è data dal fatto di non aver previsto che , tra le altre eventualità, potesse succedere anche questa!Una malattia, anche questa non è una colpa ,ma può succedere Prima di indebitarsi in modo serio, bisogna tenere in conto del futuro che ci può frenare…

  8. alfred-sandro.ge scrive:

    Edis, tu dici: i guai sono sorti quando……..per perdita di lavoro …ecc..
    Ma la perdita di lavoro non è una colpa!
    La perdita di lavoro è quando il padrone ti licenzia perchè non quadagna più quello che vorrebbe guadagnare! La perdita di lavoro c’è quando assumono mano d’opera che costa meno, la perdita di lavoro c’è quando una fabbrica si trasferisce dove ancora esistono gli schiavi, la perdita di lavoro c’è quando si vuole creare un vuoto generazionale tra vecchi lavoratori che lavoreranno sempre di più e giovani che saranno obbligati ad accedere al lavoro sempre più tardi, accettando le condizioni che verranno loro proposte perchè nel frattempo tutti i contratti saranno scaduti.
    Franco: il lavoratori avrebbero forse potuto accontentarsi di meno ma dato che quello che hanno ottenuto lo hanno ottenuto con lotte durissime non credo che avessero avuto molto in eccesso a cui rinunciare a differenza di chi non ha mai pagato tasse, guadagnando molto di più di chi le tasse pagava.
    E in coda a tutto questo discorso non scordiamo mai
    che a un lavoratore per rimborsare il debito contratto da chi in Italia ha rubato per decenni e continua indisturbato a farlo, non basterebbero dieci vite da “sprecone”.

  9. franco37 scrive:

    Caro Alfred …alla fine del tuo commento dici che se nessuno avesse “offerto” e nessuno avesse “domandato” …non ci sarebbe stato mercato !
    Eh, eh …prima di commetare ricordo un vecchio adagio…”fare il passo lungo come la gamba”.
    E’ stato prprio questo “eccesso di mercato” che ha fatto nascere una serie di “bolle speculative” che ci hanno portato a queste condizioni di crisi.
    Se “l’offerta” fosse stata meno ossessiva e la “domanda” più oculata ,ci sarebbe stato dimeno mercato…certamente chi “offriva” avrebbe guadagnato meno e chi “domandava” si sarebbe dovuto accontentare di quello che realmente si poteva permettere senza correr dietro ad una illusioria società del bengodi.
    Avremmo goduto meno benefici che il mercato offriva ,rinunciando al superfluo e chi produceva (offriva)avrebbe guadagnato meno…insomma saremmo stati tutti un pò meno bene , ma non saremmo in queste tragiche condizioni.
    E con questo abbiamo passato i sacrifici (pen più onerosi) ai nostri figli e nipoti.

  10. edis.maria scrive:

    Sandro il tuo riassunto è perfetto finchè il compratore può mantenere l’impegno con il venditore . I guai sono sorti ultimamente nel momento in cui ciò, per perdita di lavoro, per disguidi economici il debitore non può più pagare.Mi pare che il nostro dibattito verta su questo problema : non si è tenuto conto delle possibilità future del rimborso Di solito le prime rate comprendono solo il rimborso degli interessi; pagati questi la Finanziaria passa alla richiesta di rimborso del costo dell’acquisto.Molti di noi hanno commesso questa ingenuità ed ora si trovano in difficoltà.Mutui non pagati,con conseguente pignoramento,ecc. Le Finanziarie sono cresciute a dismisura e noi impoveriti.

  11. ANGELOM scrive:

    Caro alfred-sandro.ge , la prima parte del tuo commento la condivido pienamente, e ti rispondo che non dobbiamo avere nessun rimorso di coscienza per aver fatto quello che abbiamo fatto, nulla è stato sbagliato, abbiamo lavorato dignitosamente, lottato, fatto sacrifici tutto questo per migliorare la nostra vita e quella dei nostri figli, dandogli il necessario, questi comportamenti sono stati dettati dalla responsabilità dall’onestà di ognuno. Io credo che tutte quelle persone che hanno agito con questi interessi, oggi, abbiano raggiunto la loro tranquillità e non hanno nulla da rimproverarsi. Penso che le lotte che abbiamo fatto in precedenza non siano state vane, siamo riusciti ad ottenere un stato sociale decente e misura d’uomo. Sicuramente oggi guardandosi attorno a vedendo quello che succede, prevale un senso di tristezza di angoscia e un senso di nausea, rifiutando queste situazioni e contestandole. Con ottimismo dobbiamo guardare al futuro, con la speranza che qualcosa cambi.

  12. alfred-sandro.ge scrive:

    Allora riassumendo:
    C’è un mercato.
    In un mercato di solito c’è chi offre e chi acquista.
    Chi offre, offre ad un prezzo che di solito stabilisce lui in base all’andamento del mercato.
    Chi compra di solito compra se sa di poterselo permettere. Sono pochi quelli a cui “piace indebitarsi”
    Quando per motivi che il compratore spesso non conosce neppure, ha la necessità di comprare ma non se lo può permettere, di solito rinuncia.
    Chi vende, a quel punto si rende conto che chi compra non compra e se nessuno compra lui non vende.
    Ora si possono verificare due situazioni.
    Chi compra rinuncia al necessario e chi vende rinuncia al suo guadagno ( se se lo puo permettere).
    Oppure seconda ipotesi : chi vende “propone”di vendere a rate frazionando la spesa che deve sostenere chi compra, ma maggiorandola di un po’.
    Chi compra a rate normalmente lo fa perchè non dispone dell’intera cifra richiesta e chi accetta di vendere a rate lo fa perchè sa che se non lo facesse non venderebbe.
    Ora, in queste situazioni dove c’è una offerta, l’accettazione dell’offerta, la consapevolezza che si pagherà una cifra più alta il bene acquistato a causa del frazionamento del pagamento stesso, in queste condizioni chi sbaglia?
    Il compratore?
    Il venditore?
    Ammettiamo che sia il venditore che il compratore siano due espertissimi di finanza e sappiano prevedere le conseguenze del loro
    comportamento: se oggi siamo indebitati è perchè loro ieri sono stati imprevidenti.
    Se fossero stati oculati il venditore non avrebbe proposto la vendita ( nessuno lo avrebbe potuto obbligare) e l’acquirente non avrebbe comprato.
    In pratica non ci sarebbe stato mercato.
    E’ cosi che si risolvono i problemi?
    Troppo semplicistico?
    Forse, ma la stragrande maggioranza delle persone si è limitata solo a questo.

  13. edis.maria scrive:

    Gentile Paul Candiago la ringrazio per la sua risposta.che mi ha soddisfatto in pieno.Infatti ritengo che, nella comunicazione scritta ,i ” caratteri” siano indispensabili per una comprensione profonda con il lettore. Virgolette, lettere corsive o no, maiuscole, ecc. danno il tono che di solito dà la voce in un colloquio. In chat , per esempio, scrivere tutto in maiuscolo significa ” gridare”! Nella sua risposta noto che Lei non ha usato lettere maiuscole ; ciò mi fa pensare in un colloquio tranquillo, sereno e comprensibile. Le auguro una bella serata

  14. Paul Candiago scrive:

    Distinti signori,

    c’e’ qui o la’ o chissadove, senza che io diventi segno di Ira o Odio, possa cadere il detto comune e ben noto:

    CHI E’ CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO.

    Accettato e dimostrato che non siamo vittime di catastrofi naturali, pensiamo se, di fronte ad un esame di coscienza, risultiamo innocenti dai “carboni accesi” che ci stanno cascando adosso.

    Se solo uno di Voi mi fraintende per aver osato scrivere questa “bestemmia” la colpa e’ tutta e solo mia e prostrato chiedo perdono a tutti e mi preparo a ricevere una diversa Verita’ pero’ differente dalle infinite scuse che leggo.
    Rispettosamente, Paul

    (P.S.: Alle volte penso con chi se la prende la Grecia..ma)

  15. Paul Candiago scrive:

    Gentile Signora Edis Maria,
    mi appoggio sull’aiuto datomi dal Signor Speilman Von Zuhoerer.

    Aggiungo che l’espediante calligrafico: carattere maiuscolo di un codice di scrittura, io lo faccio perche’ comodo, semplice e veloce alla desterita’ dei polpastrelli durante l’esercizio alla tastiera tipografica.

    Mi servo di un piccola distinzione calligrafica per dare un quadro diverso al pensiero esposto: piu’ ampio, o profondo, o specifico che la stessa parola non veste nel gergo comune. (Come colto da lei)

    Questo rilievo mi consente d’essere preciso nello scrivere, minimizzando dubbi o interpretazioni per chi legge.

    Conclusione: Porre enfasi su uno dei diversi significati di una parola per indirizzare il lettore ad uno specifico significato del pensiero esposto per aggiungerlo, in modo coerente e fluido, alle stesse dimensioni e senso del tema trattato.
    ( Si veda poi: sottolineatura, grassetto, corsivo, neretto, colori, figurine e tanti altri simboli e caratteri tipografici usati da persone e tipografie di uso giornaliero…ecc..)
    Esempi:
    …La bimba accarezzava il cane e sembrava, con quelle sue tenerezze, che versasse l’amore che portava per il suo piccolo amico…
    …Quante madri spinte da Amore materno hanno sacrificato la vita per i figli…
    Ah,la Parola e la purezza delle sua labbra sincere!
    Buon divertimento a lei e tutti.
    Rispettosamente,Paul

  16. franco37 scrive:

    Mi meraviglia molto la difesa strenua dei nostri comportamenti passati!
    E’ chiaro che il nostro modo di vivere non è stato il solo a far nascere questa crisi , ma vorrei far notare che tutto ciò è partito da Lehman Brothers e compagnia cantando, che vendevano debiti ….e chi faceva debiti oltre agli Stati le imprese….ecc.? …Eravamo noi (generalizzazione necessaria per capirci!).
    Eravamo anch noi che facevamo mutui(debiti) per comperare la casa nuova,la macchina nuova, i vestiti nuovi, le vacanze , il figorifero , la televisione ,il telefonino ecc. ecc.
    Non è peccato fare il doppio triplo lavoro per fare una vita dignitosa ,è che questa “vita dignitosa” ….fatta “spesso sul superfluo” era basata “sul debito”.
    Non è colpa di chi mette interessi sui debiti (se non sono da usura) , ma da chi fa i debiti e si inguaia….
    Se non accettiamo un minimo di responsabilità e diamo sempre la colpa a quello che sta fuori della nostra cerchia di vita , non ne saltiamo fuori.
    Poi ci potrà essere chi ha fatto solo sacrifici,chi non ha comprato il superfluo, chi ha risparmiato tutto il risparmiabile ….quello può legittimamente essere incazzato.

  17. francesca (franci) scrive:

    Ho sempre pensato che chi si poteva permettere il superfluo fosse ricco, o quantomeno benestante, senza debiti o difficoltà economiche. Ingenua, credulona,completamente fuori strada! O forse sono le statistiche sballate? Ora la mia confusione aumenta. Angelo parla di valori e primo, tra tutti, la libertà. Libertà di scegliere, libertà di decidere, libertà di vivere senza “incalanamenti” di potere. Poi leggo le statistiche di Franco e…mi sconvolgo! Gente che acquista meno cibo ma più creme antirughe, gente che (probabilmente) mangia anche ciò che un tempo considerava spazzatura ma non rinuncia al tablet o allo smalto per le unghie. Sarà che io vivo, sicuramente, in tutt’altra dimensione e la mia concezione di valori è di ben altra portata e significato, ma se questa è libertà…..NO, GRAZIE.

  18. alfred-sandro.ge scrive:

    Chiedo scusa: ma il ritornello che la colpa è nostra non mi riesce di mandarlo giù neppure con tutta la mia buona volontà, non mi riesce proprio.
    Ci sono stati anni nei quali l’Italia era la terza potenza mondiale riconosciuta da tutti gli stati dl mondo, ci sono stati anni nei quali i sindacati Italiani erano i più forti del mondo, sindacati che ci hanno aiutati ad essere gli Italiani che hanno contribuito a fare dell’Italia la terza potenza del mondo.
    Dove abbiamo sbagliato?
    Ma davvero abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità? Tutti quegli operai, impiegati che hanno lavorato una vita di doppi e tripli lavori per poter vivere una vita dignitosa, far studiare i figli, avere una casa, dare una casa ai figli!!! hanno sbagliato??!!!
    Quegli stessi operai e impiegati sono gli stessi che oggi con le loro pensioni conquistate con le loro lotte, stanno aiutando figli e nipoti: hanno sbagliato? Sapete spiegare loro dove, come e quando hanno sbagliato?
    Ma che, forse, gli acquisti a rate non sono le proposte che fanno le grandi aziende, prima fra tutte la Fiat, proprio per ampliare i Loro mercati? Non è forse vero che quello che costa 100 a rate lo si paga 150? A chi andavano questi soldi? Ma davvero abbiamo fatto debiti?
    E che accadeva se non pagavi una cambiale, o la rata del mutuo? Quanti soldi hanno guadagnato le finanziare offrendo i loro mutui?
    Ma ci si dimentica delle enormi spese pubbliche mai tornate indietro e finite nelle tasche di qualche ladrone, delle opere iniziate e mai terminate, opere faraoniche costate decine di volte il loro valore, stipendi d’oro pagati pagati a schiere di consulenti inutili, cifre astronomiche per pensioni a chi non ha pagati i relativi contributi, schiere di politici, politicanti, portaborse che continuano imperterriti a rubare soldi nostri, degli Italiani.
    Aziende grandi come quelle dei trasporti, le ferrovie, gli ospedali tutto l’apparato statale, le forze dell’ordine, l’esercito, le scuole di ogni ordine e grado, i musei, lo sport…… tagli per tutti, tagli ai finanziamenti da anni.! Con quali risultati? A che sono serviti? Che benebici hanno portato? Solo disoccupazione e disperazione. Sono aumentati i Dirigenti a tutti i livelli in tutti i settori ed in special modo nel settore pubblico, sono raddoppiati e triplicati gli emolumenti e le parcelle dei professionisti: medici, avvocati, notai, ecc
    E’ davvero tutta colpa nostra?
    Abbiamo davvero sbagliato tutto?
    A me sembra che stiamo facendo come quello che si è tagliato le@@ per fare dispetto alla moglie.
    So già che ci sarà chi, conti alla mano, ritagli di giornali, e notizie tv mi spiegheranno tutto: non mi convinceranno.
    Alla formazine di quei debiti io non ho affatto contribuito e mi scoccia un sacco che mi si chieda di pagare per altri.
    alfred-sandro.ge

  19. edis.maria scrive:

    Sandra , sono completamnete d’accordo con te. Anche a me ” quei pezzi di carta” firmati con disinvoltura , facevano paura e , in famiglia ho sempre cercato di spiegare che le ” facilitazioni” erano incomprensibili , perchè nessuno è un benefattore. Auto a rate, + frigo a rate, + tv a rate+ ( addirittura) ferie a rate!! E i mutui sulla casa? Trentennali , senza anticipi, negli ultimi anni!!!!! Naturalmente sembrava il paese di Bengodi, ma ora? Bisogna tornare indietro e rimboccarci le maniche se vogliamo uscirne! Penso che molti , anche in eldy, ti diano ragione, Sandra. Io lo faccio forse troppo d’impeto come mi incita il mio carattere, quando sono indignata nel vedere che si vuole sempre dare le colpe agli altri! E aggiungo: lasciamo stare per adesso ” il voto”!! Ci mancherebbero anche le elezioni! Tutti i partiti non vogliono,perchè non sono in grado di assumersi questa ” gatta da pelare”! Per ora discutono sul nuovo assetto, sul nuovo nome, insomma, anche questa volta, tenteranno di ripulire le magagne con una bella ” ritinteggiatura” delle facciate!Evviva!

  20. Giuseppe3.ca scrive:

    Parliamone e continuiamo a parlarne ma tutto resta come prima, anzi no, tutto continuerà a peggiorare. Di anno in anno, dai politici di turno, chiunque essi siano, sentiamo dire che la ripresa inizierà l’anno successivo: doveva essere dal 2010, poi 2011, rimandata al 2012 e, arrivato il 2012 viene spostata al 2013 e si ipotizza addirittura che la vera ripresa potrà avvenire solo dal 2017. I giovani senza lavoro e senza futuro sono sempre più numerosi ed hanno perso la speranza: una generazione bruciata che ha perso la fiducia nel più elementare diritto alla vita. I media ci stanno fornendo quotidianamente i dati statistici. Aggiungiamo ancora quelli della media età che, per effetto della crisi, restano senza lavoro e non hanno ancora maturato il diritto alla pensione. Le prospettive sono veramente critiche e la domanda viene spontanea: In tutti questi anni a venire, queste persone come e dove trovano le risorse per sopravvivere? É il caso di dire che quando finirà la crisi, iniziereà la miseria. Una bella prospettiva !

  21. edis.maria scrive:

    Signor Spitz.non si è intromesso affatto, perchè lo scopo dei blog è quello di scambiarsi opinioni tra i vari lettori.Buona serata

  22. sandra.vi scrive:

    Il mio dorato e’ stayo eccessivo Lorenzo ,lo ammetto ,per il resto no .Anch’io sacrifici ne ho fatti tanti per creare una cera agiatezza e ti assicuro che mi impauriva vedere con quanta facilita’ venivano firmate quei pezzi di carta ,a me facevano paura,I miei mi avevano insegnato una cosa ‘fai il passo secondo la gamba..guadagna due accantona uno..ricambio l’abbraccio

  23. GuglielmoCa scrive:

    Cosa è questa crisi Muzzioli Franco lei dice?….cercherò di dare un mio piccolo punto di vista a questa situazione di crisi dell’Italia oggi,molto difficile e come sempre la pagheranno cara i soli, dirà lei chi? l’operaio,il,pensionato,la caslinga. L’operaio,troverà ancora più difficoltà con il suo salario ad arrivare a fine mese, il pensionato con pensioni basse, come potrà vivere,la casalinga a tirare la cinghia per fare le varie spese per vivere. Come vede molta difficoltà e molta sofferenza,dimeticavo i giovani con un futuro incerto, in tutto dallo studio,al lavoro,sempre più difficile trovarlo.Monti ci fornisce le sue notizie, a volte catasrofiche, a volte di incoraggiamento al popolo italiano, che dirle Franco Muzzioli, ne usceremo da questo brutta crisi? le dico che sono impotente, a tutto questo, mi rimane come unico strumento il voto…Non so come andrà a finire,io trovo ancora molti sacrifici per tutti, e i soliti pagheranno, e si impoveriranno sempre più. Buona giornata.

  24. Lorenzo.rm scrive:

    Era dorato il nostro benessere, Sandra? Io e tutti quelli che conosco non ce ne siamo accorti. Abbiamo lavorato e dato il meglio di noi stessi per migliorare la nostra posizione e assicurare un futuro migliore del nostro ai nostri figli. Certo, se ci hanno ingannato e le “facilitazioni” che ci hanno concesso non dovevano essere concesse, per me non ne abbiamo colpa. Ma sono valutazioni e ognuno dà le sue. Ti abbraccio.

  25. franco37 scrive:

    Caro Paul ,sono d’accordo ,non ascoltiamo Sirene, Cantastorie e Strilloni da piazza ,per me non è difficile da antico antiberlusconiano D.O.C.
    Ma a questa “resa dei Conti” ,come dobbiamo reagire? Quali proposte per superarla?
    Scusa ma sono un pragmatico maledetto , di editti ne ho ascoltati fin troppi , i mugugni e gli anatemi stanno debordando …ora è il momento delle proposte ….delle prese di posizione…..dei programmi ….delle idee chiare (se è possibile)….e se nessuno ti accontenta……della partecipazione!

  26. spielman von zuhoerer scrive:

    Non so se il signor Candiago darà risposta alla sua domanda, gentile signora Edis.Maria.Io sono del suo parere: Credo che la spiegazione più comune per l’utilizzo di lettere maiuscole in qualsiasi forma, è quello di attirare l’attenzione su una particolare parola o frase.
    Prestare attenzione ai dettagli, dà un aspetto professionale a ciò che si scrive.
    Personalmente trovo l’uso della lettera maiuscola, una cosa molto utile, se usato correttamente.
    Spero di non essermi intromesso, se così fosse chiedo scusa e auguro a tutti voi una felice giornata.
    Spitz

  27. sandra .vi scrive:

    Io caro Lorenzo concordo pienamente con Franco per troppi anni in un dorato benesere siamo vissuti cercando iil meglio e piu’ del meglio ,facilissimo da otenere.Bastav una firma interessi zero poi…mancato lavovo…rate pagare ..banca nega fido effetto domino….io pro da eterna ottimista vedo sempre bicchiere mezzo pieno e spero ,rimbocchiamoci le maniche ;cerchiamo di uscirne ,troviamo in noi le risorse =sursum corda’ dicevano i latini nn lasciamoci abbattere noi nn piu giovani.

  28. edis.maria scrive:

    Gent. sig. Paul Candiago, leggo sempre con interesse i suoi commnemti che spesso sono condivisibili. Mi incuriosisce l’uso che Lei fa della lettera maiuscola in certe parole. Posso porle una domanda alla quale può anche non rispondere se la ritiene indelicata.? La maiuscola serve solo per accentuare e puntualizzare un concetto o è una specie di codice nel quale il lettore si deve soffermare? Sono solita fare un po’ di psicologia spicciola sugli scrittori di cui leggo i testi.Le auguro una buona domenica

  29. Paul Candiago scrive:

    Gentile Signor Giulian,
    e’ lodevole che dalla “Valle della cultura popolare” vede la realta’ presente sull’Orizzonte globale.

    Come saggio Oracolo la sua Profezia sta concretizzandosi giornalmente e in modo progressivo, nel continuo diminuire dell’Economia globale.

    I debiti dalle Nazioni Mordono fino all’osso le Economie: e’ arrivato il tempo della resa dei Conti.

    A noi avere occhi ed orecchie attenti ai pericoli di: Sirene, Cantastorie e Strilloni di piazza.

    Rispettosamente, Paul

  30. giulian.rm scrive:

    La crisi e i mutamenti economici in atto, ci mettono di fronte a delle evidenze reali e crude di quella che è la situazione italiana, e non basta affermare che si è evitato il defaults.
    Il defaults è ormai una condizione di tutti noi italiani, ed è una condizione mentale legata al fatto che ogni giorno i mutamenti in atto, ci mettono di fronte alla evidenza di un mondo che cambia e molto rapidamente.
    Quest’anno molte persone hanno perso il loro posto di lavoro, e molte altre lo perderanno questa è la realtà.

  31. ANGELOM scrive:

    Caro Franco, i cinque punti che dettagliatamente hai menzionato, potrebbero risolvere molti problemi per ritornare a galla, ma non credo che ci sia nessun politico che attui queste soluzioni. Lorenzo, sono sempre del parere che tante famiglie hanno voluto fare il passo più lungo della gamba, spendendo più del dovuto e intebitandosi, ora che il momento è critico non sanno più uscirne. Hai ragione che abbiamo salvato la nostra economia, ma quella delle famigliare chi la salverà? Ben venga una forma di capitalismo purchè si cambino le regole di tutto il sistema sia amministrativo che sociale.

  32. Lorenzo.rm scrive:

    Caro Franco, d’accordissimo con tutte le altre, avrei forti riserve sulle misure di cui al punto 1. Non è vero che siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità o, se è vero (da dimostrare, però), abbiamo contribuito a far funzionare la nostra economia. L’Italia è un Paese ricco e, se si blocca la domanda, intendo soprattutto quella privata, ma anche quella pubblica, entra in riserva e gradualmente muore. Quindi, se abbiamo speso, abbiamo fatto bene al nostro Paese. Il debito pubblico che si è originato dal costante deficit di bilancio non ce lo siamo inventato noi con le nostre spese sconsiderate ma ha avuto origine da scelte sbagliate dell’operatore pubblico che non ci ha avvertito degli effetti negativi che ne sarebbero derivati. Anche oggi, in pieno governo cosiddetto tecnico, si tace sulla spesa pubblica e si dice senza vergogna che occorre rinnovare i titoli alla scadenza. Non dovrebbe essere così: i titoli alla scadenza devono essere rimborsati e non rinnovati per la parte intesa a diminuire il debito. Sono operazioni matematico-contabili di cui non sento parlare nessuno. Mi vergogno per loro. Occhio, quindi, alla domanda globale, che deve essere sempre sostenuta. Dirò di più: anche la spesa pubblica non deve essere ridotta sic et simpliciter, ma qualificata e indirizzata. Quanto al terrorismo sparso a piene mani e al ruolo da carnefice dell’Europa, taccio per carità di Patria. L’alternativa, in proposito, secondo me è o cambiare le regole o abbandonare il tiranno. Naturalmente tutte queste considerazioni presuppongono un sistema capitalista. Altro potrebbe farsi in un sistema socialista liberale. Ma dovrebbero cambiare consumo, produzione, transazioni, ecc.

  33. giosue1.vi scrive:

    franco hai ragione,ma x credere ai nostri politici loro devono essere i primi a dare il buon esempio invece si stanno insaccando a + non posso i nosti euro, e poi dicono delle stupidagini x tv e giornali.

  34. franco37 scrive:

    Come non dar ragione a Riccardo ! Ma proprio per non cadere nell’antipolitica ,che è la sterile protesta fine a se stessa con il solito “piove governo ladro” mi permetteo di suggerire alcuni ….”modi di agire” :
    1) Dobbiamo metterci in testa che siamo vissuti per decenni al di sopra delle nostre possibilità e quindi dobbiamo fare TUTTI dei sacrifici (che vuol dire spesso non comperare il superfluo).
    2) Diminuire drasticamente le spese dello Stato (Parlamento, regioni, province e comuni ) ,togliendo i politici dai vertici di tutte le istituzioni (Rai, Eni, Banche ecc. ecc.)e sostituirli con manager ….che se non “rendono” non vengono pagati, eliminando poi le grandi opere ora inutili (ponti sullo stretto, cattedrali nel deserto ecc.)
    3)Coi soldi risparmiati nel punto 2) ,che potrebbero essere tantissimi ,si dovrebbero ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati ….anche del 20/25% (si può!!!) ,che vorrebbe dire che un lavoratore che ora percepisce 1.200 euro netti ne andrebbe a prendere quasi 1.500 ed un pensionato da 800 euro netti ne prenderebbe 1.000!!!!!!
    4) Agevolazioni bancarie per tutte le piccole e medie imprese e garanzia di pagamento da parte dello Stato verso le imprese creditrici al massimo entro 60 gg.
    5)Guerra decisa alla corruzione e all’evasione con nuove leggi drastiche e chiare ,pensando anche a patrimoniali oculate e ben indirizzate.
    Se si attuassero questi cinque punti sono convinto che risolveremmo quasi tutti i nostri problemi .
    In questo periodo ,personalmente, mi guardo attorno e se troverò un partito o un movimento che metterà nei suoi programmi i punti citati…lo voterò.
    Penso che questo sia l’unico modo per fare una politica costruttiva e per cambiare.
    Dimenticavo ….non voglio più i vecchi “monumenti” della politica, quelli che ci hanno sempre promesso vacche grasse ,che invece costantemente se le riservavano a loro ….largo ai giovani sia ben chiaro!

  35. giosue1.vi scrive:

    ommenti abilitati riccardo complimenti x il tuo commento anche te capisci dove la nostra politica ci ha portato ,,Adesso x cabiare in peggio andremo a votare ancora ,aumentando sempre il debito ,e i nostri politici ci aumentano le tasse

  36. alba morsilli scrive:

    non voglio fare discorsi politici perchè non sarei a l’altezza e poi mi sporcherei la bocca di parolacce che mi verebbero spontanee.
    il titolo dell’articolo è che cosa è “ma che cosa è questa crisi? personalmente la crisi io la sento dal2001 cioè da quando siamo andati in euro, dove il cambio euro non era uguale alla lira, e dove i prezzi sono saliti alle stelle.
    Sono una donna pratica che ha dovuto e deve combattere per vivere al limite della decorosità, Io sono anziana ma penso ai giovani che futuro incontreranno nella loro vita,dico loro di non mollare di non uccidersi la vita vale viverla

  37. riccardo2.co scrive:

    Pino scrive che con il susseguirsi dei vari governi ci venivano richiesti, ogni volta nuovi sacrifici, Giosue già lo sapeva che questa era la nosra fine, Angelom parla di cambiamenti nel nostro stile di vita,Paul Candiago parla del 3000AC, Lucia di Italiani spaventati, io di povera gente che per non mostrare la propria povertà rovista nei cassonetti di notte.
    Amici miei è dal lontano 1990 che il fiume italia è entrato in secca, i nostri governi per sopravvivere sono stati costretti ad inventarsi una miriade di balzelli ma non per risolvere la situazione ma per garantirsi il loro bel vivere, vedi quanti soldi anno ha disposizione, e presi contro il volere plebiscitario di noi Italiani, ma loro vivono in un altro pianeta, il pianeta delle vacche grasse, e noi come degli automi nella speranza di un canbiamento di volta in volta cambiavamo il nostro voto nella speranza di cambiamento, ma visto che il nuovo non c’è mai stato, la voce imperante d’Italiaci governanti era pagate, pagate, mentre le nostre risorse piano ,piano diminuivano,come una sorgente quando arriva la siccità, ora la sorgente Italia è secca il governo attuale ha pensato bene di raschiare il barile, e ci sono ancora miei connazionali che pensano bene difendere l’operato di questi scellerati, forse quelli che continuano nella difesa del governo sono persone che vivono ancora un modesto stato di benessere, o credono ancora nei vecchi politicanti corrotti.
    Io dico se non cambiamo la politica partendo dagli stipendi, dal ridurre i parlamentari, processando e esautorando da ogni incarico futuro tutti quelli che hanno contravvenuto al volere popolare, restituento tutto il surplus di soldi avuti dal referendun popolare fino ad oggi, e trattenendo solo le spese elettorali. via tutti i politicanti che anno superato i 67 anni, con una pensione di 1500 euro al mese, cambiare questa legge elettorale dove chi è al governo non è stato scelto dal popolo ma da i partiti, chi sbaglia paga, e i governanti che si sono dati il cambio negli ultimi vent’anni restituiscano il maltolto, e si riparta di nuovo con gente che la politica la faccia con passione, non per mero scupo di lucro.
    un saluto a tutti Riccardo

  38. lucia1.tr scrive:

    Sui numeri della crisi è già stato detto abbastanza, vorrei porre l’accento su un altro aspetto: quello della Paura. L’Italia è spaventata, va rassicurata, ha bisogno di speranze. Ogni giorno il nostro governo continua ad agitare lo spettro della Grecia, prospettando un futuro apocalittico, ci sentiamo dei sopravvissuti a una catastrofe quasi inevitabile, ogni giorno siamo costretti a fare sacrifici enormi per non cadere nel baratro. E’ inconfutabile che stiamo tutti cambiando e non si può continuare ad avere tutto senza pagare le tasse, ma abbiamo anche diritto ad avere, da parte di chi ci governa, una visione positiva e rassicurante del nostro futuro, soltanto di fronte ad una prospettiva di riscossa saremo pronti a fare ancora ulteriori sacrifici.

  39. Paul Candiago scrive:

    Gentili Signori,

    di fronte alla Realta’ Globale dell’Economia in declinio ricordarci la Storia delle: Sette Vacche Grasse e le Sette Vacche Magre: penso possa farci meditare.

    Anche loro, dopottutto, devono pur vivere in qualche modo.

    Con “panelli nutritivi integrali, come da moderna scienza alimentare”, si ingrasseranno e ritorneranno, “nel tempo”, ad essere nuovamente Sette Vacche Grasse.

    Come da Esperienze Storice le nuove Generazioni avranno nuovamente abbondanza e benessere e il ciclo riperene i suo lento, quasi secolare, procedere.

    A ognuno di noi, se vogliamo, cogliere dai Segni dei nostri Tempi il Futuro che ci attende e che vediamo profilasi nella Realta’ del nostro vivere.

    Rispettosamente, Paul

  40. ANGELOM scrive:

    La questione degli stili di vita si è fortemente modificata rispetto al passato anche recente, assume un nuovo valore e si presenta come un cambiamento radicale della vita sociale del nostro Paese. Allora come ci dobbiamo comportare in questa situazione ? La crisi economica globale sta confermando un clima di incertezza che ci costringerà a rinunciare al surplus, al non necessario.
    Si tratta di una crisi che sta mettendo in discussione la gestione della nostra vita, mettendo da parte consumismo e dello spreco irrazionale. Gli stili di vita passano dalla dimensione personale a quella collettiva. Ogni famiglia ha dei concetti intimamente collegati fra loro: autogestione e partecipazione, armonia, responsabilità, ecc..Ormai abbiamo capito bene che lo sviluppo deve essere sostenibile come risorsa per seguire un’altra strada, quella delle rinunce, dobbiamo modificare le nostre abitudini e quindi sappiamo che il progresso ha un limite: esso non va però interpretato come vincolo, ma come risorsa, non dobbiamo seguire un modello effimero di benessere che ci incita a un consumo frettoloso per avere sempre di più.
    I blocchi sociali tradizionali con le categorie legate al lavoro sono da tempo in crisi e la situazione si aggrava ancora di più, chiudono giornalmente migliaia di aziende lasciando in miseria i lavoratori stessi. Non voglio commentare quello che i politici non hanno saputo fare, per superare questi ostacoli, nel calderone ci sono troppe responsabilità e molte critiche da fare. Se non superiamo questo momento d’incertezze non sapremo più come affrontare il futuro dei nostri figli e la nostra vita stessa. Tutto questo c’induce a credere ad un mondo migliore, ma fino a quando?. Apriamo uno spiraglio di ottimismo.

  41. pino1.sa scrive:

    qualsiasi governo si è succeduto ha precisato che ci sarebbe stata una fase del rigore con tasse e sacrifici poi la seconda fase dello sviluppo,degli investimenti e delle liberalizzazioni, ma in effetti dopo la prima fase nessuno mette mano ai provvedimenti della seconda fase per interessi di corporazioni e poteri forti trasversali. A me piacerebbe vedere un impegno forte per la riduzione delle spese e degli sprechi ed una seria lotta all’evasione fiscale e non solo operazioni di facciata.
    Comunque, staremo a vedere per ben ponderare la prossima espressione di voto. Un Grazie a Paola, Angelo e Franco.

  42. riccardo2.co scrive:

    Ma dov’erano i nostri politicanti quando nel lontano 2001 già iniziavamo ha trovare anziani e giovani che rovistavano nei cassoni dell’umido nelle piazzole dei supermercati?, ora siamo all’epilogo, e quei poveri illusi che gridavano questo disagio, venivano targati come reazionari e sobillatori della pubblia quiete.
    scusate lo sfogo, Riccardo2.co

  43. giosue1.vi scrive:

    Commenti abilitati tanto io sapevo che andavamo finire così, siamo solo agli inizi Come si fa avere fiducia di questi tecnici che anno fallito in tutte le parti che erano alla presidenza,

  44. franco37 scrive:

    Più che il tempo dei “grilli” è il tempo delle grida, degli urli e della disperazione ed in queste condizioni c’è poco da”ridere”. Sono i giovani soprattutto che si rivolgono ad un apparente populismo ,che non è antipolitica , perchè anche la protesta è politica.
    Poi non ci dobbiamo preoccupare …la politica “quella vera!?!?” sta già facendo le grandi manovre ….ormai matite ed urne sono già pronte…..chi vivrà vedrà.

  45. Lorenzo.rm scrive:

    Amici miei, Angelo e Franco, avete dato un contributo informato e sereno della situazione. Voi, come tutti noi, speriamo. Ma siamo inquieti. Molti sono arrabbiati. Nessuno è soddisfatto. Le azioni e reazioni si moltiplicano, sicché il cammino del governo che doveva essere tecnico sì è fatto impacciato più che sicuro, lento più che veloce. Alla fine tutti siamo d’accordo sulla necessità di vedere e sperare. Anche se qualcuno vorrebbe rovesciare i vari tavoli perché non ha sufficiente pazienza. Forse siamo già alle prove elettorali. Ma non sarebbe bello andare alle elezioni col coltello in mano. Ecco perché il governo monti si sta trasformando pian piano da governo che risolve a governo che decanta facendo passare il tempo. Il quesito è: come arriveremo alla meta? Nudi, forse? E come la mettiamo con l’antipolitica, che travolge anche i tecnici che fanno politica? Come tutti noi non sono un indovino, ma questa Italia mi disorienta. Pare che sia giunto il momento dei grilli. Dopo monti potrebbe essere una soluzione: dal pianto al riso..

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