Ho letto uno scritto di Tiziana Bartolini su “Noi Donne” che mi ha particolarmente colpito.
Mi piacerebbe che lo leggeste e se ne potrebbe parlare e si potrebbero notare, come ha fatto Tiziana Bartolini, tutte le numerose coincidenze che vogliono dire tutto e niente, ma fanno pensare molto. Abbiamo cercato tra i nostri vocaboli “PAROLE” e ci viene in mente paura, terrore ma anche tolleranza zero e che tolleranza zero sia. Aggiungo anche un piccolo scritto che ci propone Gugli e che ci fa riflettere sul terrororismo.
Un fiore per Melissa. E per un futuro buono
La morte di Melissa, giovane vittima del barbaro attentato di Brindisi, e i tanti simboli di una scelta non casuale
Quella scritta sul muro, ‘piccola ti amo’, contrasta con lo zaino e i quaderni sparsi a terra davanti alla scuola ‘Francesca Morvillo Falcone’ di Brindisi. Sogni di ragazzi frantumati da tre bombe, sabato 19 maggio, fatte scoppiare poco prima dell’inizio della scuola. Vigliacchi, assassini, scarti umani. Non si trovano aggettivi sufficientemente umilianti per definire chi riesce a progettare e a portare a termine un atto così devastante. E “senza precedenti come inciviltà”, ha detto il premier Monti dagli Stati Uniti. Mancano le parole per descrivere l’orrore del gesto e il dolore della famiglia di Melissa, la studentessa sedicenne che è stata uccisa dall’esplosione. La prima volta di un attentato davanti ad una scuola, l’Italia doveva subire anche questo sfregio alla democrazia, lascia attonito un Paese. Poteva essere una carneficina se solo fosse scoppiata pochi minuti dopo, con il piazzale gremito di studentesse…. già, studentesse, e alla macabra simbologia di questo ignobile atto criminale si aggiunge un ulteriore elemento: quello di genere. Finché non ci sarà una rivendicazione o finché non ci saranno verità dalle indagini, c’è lo spazio delle interpretazioni. Allora ecco la concomitanza con l’anniversario della strage di Capaci, il ventesimo, dove morirono insieme ai tre agenti della scorta il giudice Falcone e la moglie Francesca Morvillo. L’altro elemento è la scelta di una scuola, luogo deputato alla costruzione del futuro poiché accoglie e coltiva le giovani menti. C’è di più: non è stata colpita una scuola qualsiasi, ma un istituto impegnato contro la mafia, a partire dalla donna cui è intestata – Francesca Morvillo Falcone – e che ha vinto un premio per uno spot proprio sulla legalità. Non basta ancora: una scuola dove si forma al lavoro, dove si insegna un mestiere che può dare libertà e un riscatto in una terra di disoccupazione e che deve reinventare, costruendoselo, un tessuto economico. C’è di più e di molto concreto in quella terra contro la mafia e l’illegalità: l’utilizzo delle terre confiscate alla malavita organizzata per coltivazioni, un uso che purifica la terra e la rende produttiva. E viva. Un attentato vile che, altra concomitanza simbolicamente significativa, arriva nel giorno in cui la carovana di Libera, l’associazione contro le mafie, transitava per Brindisi. Da non dimenticare che Libera lavora soprattutto nelle scuole perché ripone nei giovani la speranza di costruire un futuro nella legalità e senza le mafie. Mafie che “temono più la cultura che la giustizia”, come ha ricordato Don Luigi Ciotti, e che per questo hanno colpito una scuola, ancora un simbolo: l’educazione, la cultura come barriera all’avanzare dell’ignoranza indispensabile brodo di coltura dell’illegalità.
L’unica reazione possibile a questa strategia della paura è chiedere più democrazia e più diritti, soprattutto per le donne. Perché non sfugge che il bersaglio a Brindisi è stato anche il femminile, quale ulteriore segno autoritario e di barbarie. Questo tradimento della convivenza civile ha scelto nuove modalità per manifestarsi e nuove devono essere le possibili interpretazioni. E quella di genere deve entrare nel novero di questi sguardi per non perdere di vista, davvero, nessuna possibilità di trovare i colpevoli e i loro veri obiettivi. Da donne, mentre abbracciamo sua madre, invochiamo tutte insieme giustizia nel nome di Melissa. Perché come donne respingiamo il tentativo di spezzare, insieme alla sua giovane vita, le nostre speranze di un futuro buono, di cui autoritarismo e violenza sono nemici.
Tiziana Bartolini (19 Maggio 2012)
Un vento di terrorismo Guglielmo
Amici di Parliamone, tira un brutto vento, sì vento di terrorismo, l’attentato fatto al dirigente dell’Ansaldo di Genova ci fa tornare indietro negli anni bui del terrorismo, anni bui per l’Italia e il popolo, è stato rivendicato, porta la firma (Fai-Cellula Olgà), si riferisce a Olga Ekonomidou, appartenente al Movimento di Cospirazione delle cellule di fuoco-Fai-Irf.
Il comunicato è stato spedito al Corriere della Sera come posta ordinaria, nel testo viene citato il movente dell’attentato al dirigente dell’Ansaldo: “Abbiamo azzoppato, uno dei tanti stregoni dell’atomo dall’anima candida e dalla coscenza pulita”.
E ancora: “con il ferimento del dirigente proponiamo una campagna di lotta”. A Legnano (Milano), sono stati affissi quattro volantini delle Br con la famosa stella a cinque punte.
Non mi piace proprio questo vento di terrore, proprio come negli anni di piombo. Il Presidente Napolitano ci dice: “Non ci sono ragioni di dissenso politico e tensione sociale che possono giustificare ribellismi, illegalismi, forme di ricorso alla forza destinate a sfociare in atti di terrorismo”.
Grazie Presidente delle sue parole. Con l’arma della Democrazia sconfiggeremo questo vento di terrore con determinazione.
Guglielmo.
Ecco a voi i due scritti: parliamone…
quante stragi in italia rimaste senza kolpevoli-brescia-bologna-ustika-mi rikordo ke le kiamavano-STRATEGIA DELLA TENSIONE-distogliere l’attenzione dell’opinione pubblika sul presente, da kome si stan muovendo ho paura di assistere ad un dejavù, ma purtroppo ci vanno di mezzo persone innocenti e soprattutto giovani.
In questo periodo storico, il nostro paese sta attraversando il momento più buio e più difficile della storia repubblicana. I partiti sono alla sballo, la democrazia è stata posta in secondo piano, non si sa più cosa succederà,ci affidiamo alla forza che ognuno di noi avrà, per risollevarsi e cambiare la situazione attuale. L’attentato della scuola è un segnale che ci fa riflettere, non sappiamo nulla, qual’è lo scopo, siamo circondati da schegge impazzite che senza logica minano la vita di tutti. Siamo indifesi e costernati.
Vent’anni dalla strage di Capaci
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” – Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992).
Sono anch’io d’accordo con te Franco stiamo passando momenti particolarmenti difficili.con tutto questo decadimento morale, partiti che hanno perso ogni credibilita e non hanno saputo dare un minimo programma, disoccupazione giovanile in aumento, terrorismo, atti di violenza ….e’ cercare di creare paura seminando terrore. Purtroppo tutto questo crea il loro gioco ,sono attentati alla DEMOCRAZIA,abbiamo tanto amaro in bocca ,lacrime agli occhi per la povera creatura stroncata.ma dobbiamo stare piu che mai uniti .La memoria storica non ci abbandoni,ma ci faccia stare in guardia.
Ecco! concordo, in tutto e per tutto,con Franco! Facciamo tesoro della nostra ” memoria storica” per difenderci!
In un momento di crisi dove i partiti perdono credibilità per ignavia,per corruzione dilagante e per mancanza di programmi , dove il 30% dei giovani è disoccupato, dove la povertà, se non la miseria interessano larga parte della popolazione ….arrivano i capi popolo….gli attentati e le stragi…la paura ,l’indignazione e la tentazione di “chiedere aiuto a poteri forti”.
ATTENZIONE non cadiamo nelle trappole che hanno fatto nascere fascismo e nazismo ……difendiamo a tutti i costi la democrazia ….e non facciamo il gioco di chi ha assassinato Melissa.
Sì, stiamo uniti e reagiamo compatti contro la violenza. Ma, soprattutto, chiediamo con forza che si giunga alla verità quanto prima per non essere sommersi dalla consuete chiacchiere. Per Melissa, tanto dolore e rimpianto. Ti amiamo.
Lucia che grande e saggia verità hai detto, tutti ci auguriamo che questi vili e spregevoli attentati ci facciano prendere coscienza, ci avvicinino tutti, per poter trarre la forza di reagire compatti.
Condivido le parole scritte nell’articolo, la paura di affrontare le difficoltà quotidiane è ancora più forte, ci sentiamo più deboli e indifesi, perché il bersaglio degli attentatori questa volta sono dei ragazzi che scendono da un autobus per recarsi a scuola e non uomini forti che consapevolmente ricoprono cariche importanti. Il nostro Paese è in piena crisi Politica e morale, lo Stato non ci difende abbastanza, è attaccato da terroristi in maniera pesante, che lascia sconcertati i comuni cittadini, ha prevalso la forza del potere, del compromesso, dell’omertà, della raccomandazione, dello sberleffo e delle parole prive di contenuto, mi auguro che questi vili attentanti servano a farci prendere coscienza e ripartire per una nuova rinascita.
Melissa figlia di un artigianoe di una casalingache si alzava presto tutte le mattine per farsi 30kmin bus per arrivare a scuola dove ha trovato la morte.
Con rabbia, amaro in boccae commozione fra le lacrime ho seguito i funerali di Melissa oggi alla tv.
Fra tante cose che ho letto quella che più mi ha fatto impressione è che lei è morta lucida dicendo a chi pietosamente ha cercato di aiutarla il suo nome e voleva sapere che cosa era successo, fino a quando non si è addormentata per non svegliarsi più.
Si rimane attoniti davanti ad un simile orrore…..Impresse per sempre negli occhie nelle memoria, quelle immagini di zainetti sporchi di sangue sulla strada, simboli di un’adolescenza spiensierata che non c’è più