Parole, paroloni, paroline, parolette… quante?

Guardando qualche sera fa in tv la trasmissione “Quello che (non) ho” le tre puntate in cui si è parlato soprattutto di PAROLE, mi è venuta voglia di proporlo anche qui in Eldy.

Chissà quante sono le parole che amate, le parole che significano qualche cosa per voi, ma anche le parole che detestate e che non vorreste mai sentire.

Parole del ricordo, parole della speranza, parole del futuro, parole del rimpianto…

Riflettete anche sulle parole che sono scomparse e che non sentite praticamente più pronunciare, ma che tanto hanno contato per qualcuno di voi e se la sentiste susciterebbe un mare di ricordi.

Vogliamo condividere tutto questo? Raccontiamoci le nostre parole.

Le Parole
Abbiamo parole per vendere
parole per comprare
parole per fare parole
ma ci servono parole per pensare.
Abbiamo parole per uccidere
parole per dormire
parole per fare solletico
ma ci servono parole per amare.
… … …
parole per parlare
non ne abbiamo più.
Estratto da “Le parole” Gianni Rodari
(da “Il secondo libro delle filastrocche” Einaudi, Torino 1985)

29 Commenti a “PAROLE CHE AMIAMO E NON… PAROLIAMO”

  1. lucia1.tr scrive:

    Questa mattina apro i giornali e vedo che la parola PAURA sta su quasi tutte le prime pagine. I giornali usano sempre la stessa parola: paura. Ma quante e quali paure ci sono, anche di fronte alla stessa esperienza?

  2. alessandro22 scrive:

    LA PAROLA : Dovrebbe…..dico dovrebbe essere lo strumento che esprime un sentimento, un pensiero, una emozione: non sono un cultore della grammatica ma questo credo sia il vero significato,ma ci stiamo abituando ad una parola che è l’esatto contrario, lo riscontro in tante circostanze sia nel reale che nel virtuale, la leggo spesso scialba,sciatta, consumata priva del suo valore reale e spesso falsa; insomma detto in gergo…..se parla tanto pe parlà

  3. lucia1.tr scrive:

    Giornata di lutto nazionale oggi, lunedì 4 giugno, per RICORDARE le vittime delle due scosse di terremoto che hanno devastato l’Emilia nelle province di Modena e Reggio.
    L’Italia piange in silenzio.

  4. rosmarie scrive:

    Leggendo i vari commenti concordo in pieno con marisa: una parola che ha perso ormai tutti i suoi valori è L’ONESTA‘.
    Guardiamoci intorno, a cominciare dai nostri politici, a scendere fino alla vita nostra di tutti giorni. Da qualsiasi parte ci si gira, bisogna avere occhi aperti e orecchie tese per non essere imbrogliati.

  5. spielman von zuhoerer scrive:

    Progresso
    Credete nel miglioramento progressivo della storia, di fronte a ciò che leggiamo quotidianamente sui giornali o vediamo sugli schermi televisivi?
    Certamente bisogna prima mettersi d’accordo su ciò che s’intende per progresso: forse non si può escludere che, quanto alle condizioni di vita, un certo progresso ci sia stato dall’epoca delle caverne all’epoca dei grattacieli, che almeno nelle scienze e nella tecnologia qualche cosa di valido si sia scoperto e inventato, e che perfino a livello sociale …Ma se vogliamo andare più a fondo, cioè toccare il livello morale, forse molti non saranno pronti a un positivo verdetto su questa parola.
    Chiaramente le parole e i loro significati possono mutare secondo il riferimento da cui sono sensatamente guardati.
    Con l’augurio di una buona serata
    Spitz

  6. lucia1.tr scrive:

    Momento tragico per il nostro Paese, un terremoto devastante ha colpito l’Emilia, vittime e distruzione. La parola che vorrei indicare e “CONDIVISIONE”.
    Condividere un peso, infatti, significa alleggerirne il carico, nel panico, spesso, il singolo non riesce a gestirsi, ma la condivisione aiuta a tenere la rotta, comunque. Nel bene e nel male.

  7. marisa8.bs scrive:

    la parola che vorrei sentire è onestà. onestà nelle cose di tutti i giorni.anche le più piccole e insignificanti.

  8. lucia1.tr scrive:

    Ho preso da poco il caffè e ho mangiato un “Frufru”, parola quasi scomparsa, erano e sono per me i fragranti Wafer: golose specialità al cioccolato o alla crema che in gioventù chiamavo semplicemente “frufru”.

  9. sandra .vi scrive:

    Mi e’capitata sotto gli occhi una frase di Paulo Coelho”che voglio scrivere qui:
    PAZIENZA-BONTA’-GENEROSITA’-DEDIZIONE=UMILTA’=GENTILEZZA=
    TOLLERANZA-INNOCENZA-SINCERITA’

    Ecco gli elementi che compomgono il bene supremo ,tutti questi doni interessano ciascuno di noi,le nostre vite, l’oggi ,il domani ,l’eternita’.
    Una piccola riflessione ,parole completamente scomparse dal nostro parlare quotidiano.

  10. franco muzzioli scrive:

    Una parola che non mi piace è CONFUSIONE ed i suoi “sinonimi “(disordine, sconcerto, disorientamento,disorganizzazione ,mortificazione).
    Ora siamo in piena “confusione” politica , come vedete i partiti fino ad ora più rappresentativi, perdono pezzi e non riescono ad instaurare un dialogo con i cittadini . C’è “confusione” sociale , manca l’equità , i giovani sfiduciati e senza lavoro scendono in piazza e stanno avendo successo i movimenti di protesta.
    Non dobbiamo ritornare all’ORDINE che è parola odiosa ,presa a se stante e come cardine della società, ma dobbiamo segliere i “contrari” di “confusione” la RAZIONALITA‘ (equità, consapevolezza, sicurezza, quiete, ordinamento).
    …………. e spero che non sia solo un esercizio lessicale!

  11. lucia1.tr scrive:

    Oggi la parola che ho in mente è PAURA. Da poco sono iniziate le lezioni, migliaia di studenti hanno varcato la porta della scuola, non ci facciamo sopraffare dalla PAURA, così ripeteva Borsellino: «chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola». Oggi è questo il nostro compito, sfidare questa Paura che ci terrorizza!

  12. Carlotta scrive:

    RISPETTO DELLA VITA… GIUSTIZIA
    Ho ascoltato oggi l’opinione dell’ex magistrato Imposimato su quanto avvenuto a Brindisi, opinione che è in perfetta linea con quella del procuratore generale Grasso :
    “Le stragi sono pianificate, commissionate ed eseguite con calcolata freddezza dai servizi segreti deviati e occulti dello Stato che, servendosi di estremisti o della malavita organizzata, mirano a destabilizzare il Paese quando è più debole. Dal 1979, tutte le stragi più efferate non hanno mai avuto colpevoli, tranne quella di Via D’Amelio. Colpevoli che poi sono risultati essere falsi. Questo dovrebbe far riflettere.
    Questo non è il “gesto di una persona in guerra con il mondo”. L’ordigno messo a punto è di chiara matrice albanese-bulgaro-rumena… Non resterà un episodio isolato, poichè la mente che ha armato questa ennesima atrocità, forte di una “impunibilità” tornerà a colpire”

    E se le ipotesi di Imposimato e Grasso fossero vere?
    Già… solo che questa volta la “RAGION DI STATO” avrebbe destinato come obbiettivo da colpire un istituto frequentato da ADOLESCENTI !
    AGGHIACCIANTE….

  13. sandra .vi scrive:

    PACE e’ la parola che ho sempre amato ,amo ,e mero’ e; la parola francescana unita a bene.In questi giorni sembra piu che mai soffocata nel sangue di giovani vittime innocenti .E’ uno strazio indescrivibile ,possono al mondo esistere simili mostri’,non hanno niente di umano ……..

  14. alfred-sandro.ge scrive:

    RIFLESSIONE
    riflessione sul perchè
    riflessione sui come
    riflessione su come è possibile
    riflessione sul perchè senza alcun preavviso
    riflessione su cosa può spiegare tanta violenza
    riflessioni sui possibili nessi
    riflessioni sui veri destinatari
    riflessione se non ci sono altri modi per risolvere i conflitti
    riflessioni sul come la gente recepisce simili fatti raccappriccianti

  15. fernando Garda scrive:

    Commenti abilitati sono indignato !! VERGOGNATEVI !

  16. albamorsilli scrive:

    non esistono parole nel vocabolario adatte a quei ……
    loro vivono per uccidere, godono uccidendo,magari era sul marciapiede di fronte a gustarsi lo spettacolo, ambulanze a sirene spiettate,Melissa era il nome che riccoreva tra i ragazzi che come sempre capiscono al volo la situazione
    Alla fine si fa la conta dei danni come ci fosse stato un terremoto un morto e 5feriti tra cui una ragazza in fin di vita.
    tutti ci domandiamo perchè ?
    nel cercare le parole che più mi piacciono ho cercato solidarietà nel combattere il terrorismo e sodidarietà alle famiglie

  17. Lorenzo.rm scrive:

    A me viene una sola parola SCHIFOSI.

  18. ANGELOM scrive:

    VIGLIACCHI,DISUMANI,BESTIALI, sono le parole che vorrei rivolgere a quelle persone che hanno fatto un così grave attentato contro quelle creature innocenti, non hanno nessuna pietà, nessun senso cristiano, condanniamo questo gesto così infame. Speriamo che presto vengano accertate le responsabilità con unha condanna esemplare.

  19. francesca (franci) scrive:

    Ma non vi vergognate neanche un poco, voi ESSERI IMMONDI, ABIETTI E VERGOGNOSI, dell’infamante e turpe gesto che avete commesso? In nome di che cosa, poi..??? Ma non l’avete voi una sorella, una figlia..??? E magari adesso, siete tornati a casa e avete abbracciato vostra figlia, avete dato un bacio sulla guancia a vostra sorella. Ma come potete continuare a vivere..??? Sedici anni aveva, ed era andata a scuola….!!!!! Se fossi io la madre vi garantisco che vi verrei a stanare uno ad uno, e poi……….!!! Tanto, non avrei più nulla da perdere..!!!!!
    INDIGNAZIONE, VERGOGNA, SDEGNO, RABBIA, DOLORE, SOFFERENZA, VENDETTA, INGIUSTIZIA, NEFANDEZZA, FAZIOSITA’, PUNIZIONE, MORTE…Queste sono le mie parole. L’ordine è sparso, in questo momento son saprei dove collocarle ma sono TUTTE nella mia anima e nei mie pensieri.

  20. franco muzzioli scrive:

    Una parola che vorrei rivalutare …da vecchio bacucco è RISPETTO …..rispetto per gli altri, rispetto per le regole, rispetto verbale, rispetto per se stessi.
    Mi è venuta in mente ieri, percorrendo l’autostrada e notando che il “rispetto” per il codice della strada per noi italiani è un optional.Gente in autostrada senza gli anabbaglianti accesi, che viaggiava impunemente ben oltre i 130 Kmora, che superava a destra, che non ci pensava neppure un attimo a mettere i segnalatori di direzione (frecce)…camion che superavano altri camion dove non era permesso….e via dicendo.
    Poi il normale “rispetto del civismo”…ai Motel …cartacce e sigarette per terra con i contenitori a pochi metri….bottiglie , lattine, fazzolettini e qualche preservativo ..gettati nelle aiuole .
    Tutto questo limitandoci ad un “rispetto formale” sulla strada.
    Ormai i “vaffanc…” si sprecano , le offese ,anche sul web , sono all’ordine del giorno . Non esiste più rispetto per gli anziani e per le donne (ho detto che sono antico) …..ma soprattutto non esiste più rispetto per la vita umana…….
    La tragedia di oggi è INSOPPORTABILE …..Se prenderanno quei farabutti non mi limiterei al necessario ergastolo, ripristinerei la gogna….lascierei questi criminali, ben protetti perchè non vengano uccisi, al ludibrio della folla …in modo che sentano bene dalle urla delle mamme e degli esseri umani (perchè loro di umano hanno poco)….tutto lo sdegno, tutta la maledizione , tutta la loro sconcia delinquenza tutto la loro mancaza di RISPETTO per la vita degli altri.

  21. lucia1.tr scrive:

    In questo momento di grande dolore per tutto il Paese, vorrei canvellare le parole:
    ATTENTATO, STRAGE!

  22. edis.maria scrive:

    “LE PAROLE SIAMO NOI “ afferma Patrizia nella bella poesia che Lucia ci ha offerto.! Vero, non le parole che pronunciamo, ma quelle che “ viviamo “ , che caratterizzano il nostro carattere ,le nostre aspirazioni. Io ho sempre apprezzato due parole : FORZA e DEBOLEZZA. . La prima ci dà la spinta per proseguire nei nostri intenti e raggiungerli. ; la seconda , che pare in contraddizione, ma non lo è, ci permette delle pause ristoratrici e benefiche nel percorso. Le due capacità alternate sono proficue , da sole deleterie. Le parole che detesto sono SUPERBIA e , in certi casi, anche ORGOGLIO. Alla superbia si affianca sempre la mancanza di intelligenza utile ; dall’orgoglio si deve stare attenti , perchè, spesso, sfocia nella prima . Attenti nel dichiarare le parole che preferite ( se siete sinceri), perchè si scopre il vostro carattere e la vostra indole!

  23. ANGELOM scrive:

    Penso che la parola da proporre in questo momento particolare della nostra economia, sia “fiducia”, dobbiamo avere il senso di responsabilità e se saremo forti in questo momento forse riusciremo ad uscire da questa situazione.

  24. lucia1.tr scrive:

    Amo l’essenza delle parole e le sfumature delle parole che già conosco.
    Ecco una poesia di un’amica che sa cogliere questi aspetti:

    ”Parole che scrosciano e cantano
    parole mute e parole che gridano
    comprese e fraintese
    credute e maltrattate
    leggere come farfalle
    pesanti come sassi
    lanciati contro un vetro.
    Parole con cui ci scontriamo
    dentro cui ci avvolgiamo felici
    come in una morbida e calda coperta
    con cui piangiamo e ridiamo.
    Complicato universo
    difficile da interpretare
    da spiegare
    da capire.
    E rimangono parole che scriviamo
    il barlume di un attimo
    annusare, toccare, ascoltare
    Capire per poi ritornare al buio
    in uno strano gioco di chiaro-scuri.
    Le parole siamo noi
    complicati, poliedrici,
    pieni di certezze e dubbi
    alla perenne ricerca
    di chiarezza e verità.”
    Patrizia

  25. alba morsilli scrive:

    le parole che non mi piacciono sono quelle che non si dicono: cioè mi spiego molto spesso quando parli con una persona l’espressione del suo viso dice una cosa molto diversa dalla sua bocca, poi l’indiferenza questa parola che spesso non si pronuncia, ma agisce come una lama di coltello.
    Tra le parole che più amo è la sincerità, parola quasi astratta
    ma per me ancora molto valida.

  26. giulian.rm scrive:

    Mi sono dimenticato che come “grafomane”devo dare una spiegazione sulla parola Democrazia:
    L’origine della Democrazia si fa risalire alla fine del 6° sec., quando culminò in Atene un processo di radicale riforma istituzionale connesso con la progressiva presa di coscienza della massa dei cittadini-soldati (opliti) e con lo sviluppo economico che interessò diverse regioni della Grecia e dei territori coloniali.
    SCOPIAZZATA DAL WEB!!

  27. giulian.rm scrive:

    Non ho dubbi sulla parola che mi piace di più,anzi sono due:
    Libertà e Democrazia.
    Su quella che non amo,forse,è una frase:
    se tornassi indietro.

  28. franco muzzioli scrive:

    A riprova che sono un grafomane apro anche questi commenti…..nessuno è perfetto!
    Una parola ormai obsoleta è ONORABILITA’ o il sinonimo RISPETTABILITA’.
    Sembra che non interessi più a nessuno ,neppure ai politici, ai grandi manager,ai baroni della scuola e della medicina ,ai prelati o agli uomini di stato che dovrebbero averla come “conditio” per fare il loro lavoro.
    Non è più di moda apparire “rispettabili” spesso chi si picca di esserlo rischia di passare per coglione, imbranato ,uno che non sa sfruttare le occasioni, che non favorisce figli e nipoti sfruttando il suo potere, che non rubacchia che non induce a concussione, che se ne frega di quello che dicono gli altri e che se preso con le mani nel sacco si guarda bene dal togliere il disturbo.
    L'”onorabilità” forse è anche più incisiva …è quella forma comportamentale che non accetta i compromessi che possono macchiare le proprie azioni e che a volte sfocia nell’orgoglio.
    Passerò per un vecchio e ridicolo snob a pretendere d’esser rispettabile ….ma che ci volete fare …sarà un problema di anni!

  29. Lorenzo.rm scrive:

    Mi viene da rispondere di getto a questo interessante servizio. Dunque, una parola che odio cordialmente è RIMPIANTO. Quando qualcuno vuole usarla e sono presente mi arrabbio e dico chiaro e tondo che non dobbiamo rimpiangere niente e nessuno. Un’altra che ritengo negativa è PECCATO, che poi è un altro modo per esprimere il rimpianto. Non gradisco anche FELICITA’, che mi dà l’idea di uno stato di beatitudine egoistica quando esprime un desiderio individuale e di”riserva”, sempre egoistica, quando si riferisce a gruppi di persone. Se si pensa a quante persone non possono, per motivi obiettivi, essere felici, non so di che cosa possiamo esserlo, in pochi o in tanti che siamo. Parole certamente positive sono AMICIZIA, SIMPATIA, AMORE. Una parola che mi fa impazzire dalla gioia è GRATITUDINE, che, a mio parere, dovrebbe avere un maggiore impiego di quanto abbia attualmente. Spesso e volentieri riteniamo che quanto ci tocca di positivo sia di esclusivo merito nostro e invece dovremmo condividerlo con altri. Una parola che si avvia a scomparire, e forse è già scomparsa nei fatti, è COMPAGNO, COMPAGNA: una volta ci si credeva, ora non più.

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