Riporto qui un commento di Franco Muzzioli a questo post di Lorenzo3An.
Franco suggerisce di farne un articolo ed io seguo il suo consiglio.
“La prosa di Lorenzo ,intimistica e accorata, a mio parere varrebbe un articolo …sulla solitudine….sull’amicizia….sui ricordi…e su questo nostro strano modo di comunicare (monitor/tastiera).” A voi il piacere di scrivere.
I momenti migliori della nostra vita si sono avuti con l’incoscienza, con la stupidità di essere dei ragazzini che vivono ogni attimo senza mai pensare al futuro. Cerchiamo negli occhi di ogni madre di avere la sua consapevolezza che non facciamo errori, che non commettiamo imprudenze, che non si faccia schiamazzi.
Ma chi di noi non ha fatto errori?
Chi non ha fatto imprudenze e chi non ha fatto schiamazzi, magari per un capriccio, per un disguido con gli amici o con i coetanei.
Nessuno!!
Siamo umani e come tali possiamo sbagliare, ascoltiamo i loro consigli, mettiamo nelle nostre menti le regole che ci vogliono in questa vita, ci siamo legati ogni cosa come fosse tutto da ricordare, ma non abbiamo fretta di sapere.
Abbiamo la scuola che ci da lezioni per andare avanti nella vita, e credo che nessuno sia immune da questo, una volta era un pregio andare a scuola, oggi se non abbiamo un diploma o una laurea nessuno ti da ascolto.
Eppure siamo degli incorreggibili romantici, cerchiamo negli altri l’amore, la forza per andare avanti e ci appoggiamo agli amici, leggiamo negli loro occhi chi ci ascolta, quanto bisogno ci sia di una parola, di un sorriso, un abbraccio, un legame che è solo l’amicizia ti può dare.
Nascondersi dietro un monitor, dietro un telefono, o dietro a un cellulare non significa che non siamo ascoltati, a volte il timore che siamo davanti a delle persone dal vivo che ci guardano ci creano problemi , che ci osservano ci fanno essere timidi o addirittura balbuzienti e le nostre guance diventano di ogni colore dell’arcobaleno, e ci blocchiamo, no!!! il vetro e i vari palliativi che ci aiutano sono degli ottimi aiuti per avere le nostre idee aperte a chi ci vuole ascoltare.
Ma che fine ha fatto quel ragazzino che inconsciamente faceva di testa sua e riusciva nel suo intento?
Dove è finita la spavalderia che si aveva quando non si dava ascolto ai genitori e le cose andavano bene ugualmente?
Sono passati gli anni, la gente ora ti osserva, critica ciò fai, si meraviglia se hai fatto qualcosa di straordinario e non ha più quella spensieratezza che aveva come te.
Ora ha gli stessi tuoi problemi, che dava ascolto, ora non ricorda gli insegnamenti avuti e ricarica su di te le sue responsabilità, forse il tempo cancellerà ogni suo ricordo di gioventù, ma gli insegnamenti rimangono nella nostra mente per sempre, in un cassetto chiuso a chiave e, ora non troviamo più la chiave per aprire i nostri ricordi.
Per farlo ci vogliono tante cose, una di queste è la vera amicizia, le nostre parole danno e ricevono forza da ogni attimo vissuto con loro, non servono paroloni ma una ottima intesa a far si che ogni attimo sia di immensa gioia, ridendo, scherzando e magari fino a piangere dalla felicità.
Non nascondiamoci dietro ad un monitor per il solo gusto di scrivere o dire frasi che a qualcuno possono sembrare assurde, un pensiero, un dolce ripiego dicendo che ti voglio bene, non significa che siamo amanti ma siamo amici.
Non si possono vedere i sorrisi o i pianti attraverso un monitor, nei nostri cuori però sappiamo che lei o lui sta vivendo un attimo bello da ricordare o brutto da dimenticare, ma siamo tra amici e si possono fare, questo è il bello da scegliere se vuoi ricordare o dimenticare.
Ognuno di noi nella vita sa e percepisce quali sono stati i suoi momenti felici o brutti, ma non ci siamo fermati, non ci siamo persi in quel mondo fantasmagorico che è la vita, abbiamo cercato di migliorarci, di compiere imprese che a volte ci sembravano assurde e oggi ripensando a quei tempi, nessun pensiero ci da più soddisfazione di come ci siamo tirati fuori da quelle brutte esperienze, ma gli errori ci hanno dato forza, ogni errore è stato pagato con pianti, con sorrisi con feste e con gioie immense.
Ecco ora la mia vita è arrivata ad un bivio, dimenticare o ricordare i brutti momenti ed essere felice per un sarcastico modo di vivere, non si può essere felici e dentro spezzati da lacrime che tornano sempre fuori, da ricordi che ci fanno star male, ma siamo umani e come tali piangiamo, ridiamo e comunichiamo che non stiamo bene ed è giusto ricordare ogni cosa del passato.
Caro Lorenzo,ci hai portato a rivedere il percorso della vita,tutto è quì nella testa, negli occhi dall’infanzia alla maturità alcuni ricordi mi portano il sorriso, altri la tristezza il dolore l’impotenza.Quanti sogni illusioni,e, dopo aver assaporato l’essenza della vita eccomi a volte a compiangermi.Pensare non è ancora finita ancora può accadere tutto.Rirornare spesso al passato, non vedere il futuro. La solitudine può con la sua presenza,prendere il cuore e la mente…e confondere!
Che bello essere romantici!
Che bello avere il piacere di una stretta di mano, di uno sguardo buono,di un abbraccio che ti consola.
Caro Lorenzo le parole, anche se lette in un monitor e scritte con una tastiera ,sono piccole gocce di vita …sono pensieri che si trasformano in lettere.
Rimani con il tuo passato , raccogli le tue lacrime ….si è sempre ad un bivio…..ma se ti può essere utile, dall’altra parte di questo algido schermo ,c’è un’altra persona forse coi tuoi stessi problemi , che ti comprende.
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scusami tanto lorenzo3an, ho letto e riletto il tuo post, ti chiedo scusa se…mi permetto!!!!!Nella tua “riflessione”, “vedo”, solo, neuroni bruciati, che fanno tanto fumo e niente arrosto. Io devo avere sicuramente i neuroni gremati, per non comprendere!
Ho sempre pensato che ci fosse da raccattare esperienze dappertutto, così, tanto per acquisirle e non solo per utilizzarle, per evitare errori e andare avanti. Già, andare avanti, anche con l’animo ferito, o claudicanti. Tanto più che non si può sempre andare avanti perché ad un certo punto ci fermeremo. Almeno in questo mondo. Perché l’altro, di mondo, ce lo dovremmo essere meritato, per ottenerlo. Quindi ho letto e riletto il lavoro del mio omonimo di Ancona e del mio amico Franco e lo faccio mio. Non lo disperderò certamente ma lo conserverò nel sostrato delle mie idee e, se possibile, dei miei comportamenti. Finché mi sarà possibile.
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Ciao Lore’ Nani e Marisa im. tiaspettano fatte’ vede’……
Gentili Signori e Signore,
vi e’ un detto che tutti conosciamo:
Alla fine della vita ognuno di noi raccoglie i frutti di cio’ che ha seminato.
Auguro a tutti un ricco raccolto di pace e felicita’ di vita.
Cordiali saluti, Paul.
P.S.: Ad ogni nuova stagione si puo’ riseminare la Vita se si vuole.
Caro Lorenzo,ci hai portato a rivedere il percorso della vita,tutto è quì nella testa, negli occhi dall’infanzia alla maturità alcuni ricordi mi portano il sorriso, altri la tristezza il dolore l’impotenza.Quanti sogni illusioni,e, dopo aver assaporato l’essenza della vita eccomi a volte a compiangermi.Pensare non è ancora finita ancora può accadere tutto.Rirornare spesso al passato, non vedere il futuro. La solitudine può con la sua presenza,prendere il cuore e la mente…e confondere!
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I ricordi – http://youtu.be/0R69HY41ZGg Mina
Quartetto Cetra – I ricordi della sera (1961)
http://youtu.be/RMrKV_5C4Ag
Che bello essere romantici!
Che bello avere il piacere di una stretta di mano, di uno sguardo buono,di un abbraccio che ti consola.
Caro Lorenzo le parole, anche se lette in un monitor e scritte con una tastiera ,sono piccole gocce di vita …sono pensieri che si trasformano in lettere.
Rimani con il tuo passato , raccogli le tue lacrime ….si è sempre ad un bivio…..ma se ti può essere utile, dall’altra parte di questo algido schermo ,c’è un’altra persona forse coi tuoi stessi problemi , che ti comprende.
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scusami tanto lorenzo3an, ho letto e riletto il tuo post, ti chiedo scusa se…mi permetto!!!!!Nella tua “riflessione”, “vedo”, solo, neuroni bruciati, che fanno tanto fumo e niente arrosto. Io devo avere sicuramente i neuroni gremati, per non comprendere!
Ho sempre pensato che ci fosse da raccattare esperienze dappertutto, così, tanto per acquisirle e non solo per utilizzarle, per evitare errori e andare avanti. Già, andare avanti, anche con l’animo ferito, o claudicanti. Tanto più che non si può sempre andare avanti perché ad un certo punto ci fermeremo. Almeno in questo mondo. Perché l’altro, di mondo, ce lo dovremmo essere meritato, per ottenerlo. Quindi ho letto e riletto il lavoro del mio omonimo di Ancona e del mio amico Franco e lo faccio mio. Non lo disperderò certamente ma lo conserverò nel sostrato delle mie idee e, se possibile, dei miei comportamenti. Finché mi sarà possibile.