STORIE E LEGGENDE DEL PANETTONE.
Molte sono le leggende legate alla nascita del dolce classico Milanese fra le più note è quella di UGHETTO, falconiere del duca Sforza, perdutamente innamorato della bella Adalgisa, figlia di un panettiere del centro storico. La sua famiglia lo ostacolava e i due ragazzi si potevano incontrare di sera nel forno. A causa della concorrenza il lavoro scemava. Adalgisa fu costretta a lavorare al forno. Si ammalò anche un lavorante e Ughetto ne approfittò per farsi assumere come garzone col nome di Toni.
Per farsi bello agli occhi del padrone, vendette due falchi e col ricavato comprò: farina bianca finissima, burro, uova, uvetta e cedro, impastò il tutto e fece del pane che andò a ruba. La situazione del forno migliorò, tutti volevano il pan de Toni, era nato il panettone. E la bella Adalgisa sposò il suo UGHETTO.
Un’altra leggenda regala la nascita del panettone ai cuochi della corte del duca Ludovico Sforza. Era il 24 dicembre alla fine di un pantagruelico banchetto, il duca aspettava il dolce all’altezza del resto. Ma con somma disperazione del cuoco era tutto bruciato. Il cuoco era disperato temendo l’ira del duca. Si fece avanti Toni, lo sguattero, offrendo i dolci che aveva fatto cogli avanzi ai quali aveva aggiunto uova, burro, cedro, uvetta.
Tremando ed essendo disperato il cuoco portò i dolci in tavola. Fu la duchessa a tagliare il dolce esclamando: “eccellente”. Fu chiamato il cuoco che ricevette tutte le lodi senza rivelare la verità, che venne però presto a galla e tutti vollero il “pandetoni”.
Lo scrittore Pietro Verri narra dell’usanza del IX secolo, il popolo mangiava solo pane fatto con farina di miglio (pan de mei) mentre era solo dei signori il pane fatto con farina (frumento) pane bianco. Solo a Natale veniva fatto un pane bianco arricchito con burro, uova, cedro e uvetta e distribuito anche al popolo, era detto (PAN DE TON), pane di lusso, diventato PANETTONE.
CURIOSITÀ il 3 FEBBRAIO, festa di S.BIAGIO, nella devozione popolare invocato quale protettore della gola (Avrebbe salvato un bimbo con una lisca di pesce conficcato in gola) i Milanesi mangiano a digiuno un pezzetto della fetta di panettone tagliato a Natale e conservato fino a quel giorno perché protegga dal mal di gola.
**brava Sandra*hai descritto molto bene*la nascita del penettun ,,,dolce tradizionale molto amato da tutti**i golosoni particolarmente*sei stata brava*io nn conoscevo tutta la sua storia***
Bella la storia del panettone (panetun)dolce tipico italiano ora tutelato, quello brianzolo e milanese si identifica perchè è più alto. A Sandra volevo dirle…non ti manca quello del “Pastori?” Colgo occasione per augurare a tutte/i Buon Natale.
La storia ufficiale vuole che il panettone apparisse sulla tavola di Ludovico il Moro al castello degli Sforza, il Natale del 1495. Si teneva quel giorno un banchetto per celebrare il nuovo potere conferito al duca da un decreto dell’imperatore Massimiliano. Alla fine del banchetto venne portato in tavola il “panis quidam acinis uva e confectus”, il pane confezionato con acini di uva. Piacque molto al duca il nuovo dolce ideato dal cuoco Antonio Toni, che ben presto, tutti i milanesi poterono assaggiare, perché con atto munifico Ludovico il Moro ne fece distribuire la ricetta a tutti i cuochi di Milano. E il pan di Toni venne sbrigativamente chiamato “panettone”.
Buon panettone a tutti.
Buono il panettone e simpatico ricordarne la nascita, grazie a Sandra.Non conosco quale sia il dolce natalizio di Torino, quindi anche noi facciamo mangiate di panettone! Auguri a tutti Voi, di trascorrere un felice NATALE!!!!
Bella la leggenda del panettone! La conoscevo leggermente diversa, ma ugualmente simpatica. Certo è il simbolo del Natale, e mentre ringrazio Sandra, faccio i miei migliori auguri a tutti. Pace e serenità!
Una versione del panettone …nata nel modenese è il “bensoùn” italianizzato “bensone” o “balsone” a seconda della città di provenienza (Modena Bensone- Carpi Balsone).
Nasce nel XIII secolo in epoca comunale e viene da un francesismo …” pan de son ” cioè pane di crusca….perchè allora si faceva con la farina non setacciata.
Ha meno lievito del panettone , quindi assomiglia di più ad una ciambella . Normalmente è guarnito da granella di zucchero e spesso viene farcito con il savòr (marmellata simile alla mostarda) , alla base della quale vi è la “saba” (Mosto d’uva cotto e denso). Si aggiungevano poi via via tutte le frutta di stagione (mele cotogne , prugne, gherigli di noce , pinoli, mandorle, albicocche ecc.) e si cuoceva sempre diventando così, per la caramelizzazione degli zuccheri della frutta ,un impasto scuro quasi nero……..ma buonisssssssssimo!
Governo: Letta, se lavoriamo bene anche nel 2014 mangeremo il panettone
17 Dicembre 2013 –
(sole 24 ore)-Roma, – ”Nonostante molti fuori da qui non ci credessero, abbiamo mangiato il panettone e se continuiamo a lavorare bene contiamo di mangiarlo anche l’anno prossimo”. Lo afferma, secondo quanto viene riferito da alcuni presenti, il premier Enrico Letta. SPERIAMO!!!!!!! DICO IO!!!! SE NO CI MANGIAMO I PANETTONI… DI CEMENTO
(PRESO IN RETE)
Qual è lo stato del mercato italiano? Cosa preferiscono gli italiani: pandoro o panettone?
Gli ultimi dati disponibili, relativi al Natale 2011, mostrano una sostanziale tenuta, con una produzione pari a 88.350 tonnellate, per un valore di 590,9 milioni di euro e con un aumento in valore rispetto all’anno precedente del +1,6%. L’incremento per il panettone nella versione tradizionale +1%, unito alla forte contrazione della tipologia del “senza canditi” rivela che i consumatori hanno preferito un ritorno alla tradizione, anche se sono andati bene anche le versioni “speciali” (+2,9%). Sostanziale stabilità per il pandoro tradizionale (+0,3%), mentre quello speciale scende del -1,3% rispetto al 2010. Un’altra curiosità: il panettone è preferito dagli uomini e dalle persone più mature, mentre il pandoro trova i suoi estimatori principalmente tra i giovani e le donne.
Miracolo estivo con il Pangosto Il panettone di Ferragosto
Papà ne è Osvaldo De Tomasi, titolare della pasticceria Oscar di Busto Arsizio. L’idea ha avuto talmente tanto successo che ora è esportato in tutta Italia e all’estero (PRESO IN RETE)
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Io sono per il panettone classico milanese, senza particolorari elaborazioni dolciarie.Da far scaldare sul calorifero,o caminetto, per 1/2 ora, per far sciogliere il burro e rendelo piu morbido. Bella la leggenda di Ughetto e Adalgisa, un dolce (che come dice Titina) nato da un amore,solo le mani di un’innamorato potevano creare tale delizia, diventato tradizione per gli innamorati del palato e del gusto, non solo in Italia ma… nel Mondo.
A Genova abbiamo il PANDOLCE le sue origini sono Persiane,
sembra una grossa rossetta di pane arrichita con canditi uvetta epinoli,Bello Sandra parlare delle nostre tradizioni ogni regione italiana ha la sua storia,e questo è un grande puntodel nostro bel paese.
Colgo l’occasione per porgere a tutti il BUON NATALE
Un ingraziamento a Paola per aver postato in modo cosi’ rapido e simpatico le mie storie del Panettone.
Un grazie alla cara Titina per aver commentato (simpatici i due sposini)
Un grazie anche a Lorenzo sempre gentile.
Colgo l’occasione per porgere a tutte le amiche e agli amici di Eldy cari e sentiti auguri per un sereno e lieto Natale
Fra le storie riportate da Sandra, scelgo la leggenda di Adalgisa e Ughetto … pensare che un dolce così buono e particolare sia nato da una storia d’amore con il lieto fine, rende il panettone più appetibile e “simpatico”, soprattutto da quando la competizione col pandoro ha fatto scemare il suo consumo.
Approfitto anch’io per porgere gli AUGURI più cari e sentiti a tutti gli amici di Eldy per un Natale all’insegna della serenità e dell’amore … ♥
Grande Sandra. Il panettone è il dolce natalizio per eccellenza. A me fa altro che gola, lo adoro. Con l’occasione, Buon Natale a tutte e a tutti.