Marc ci manda un post per ricordare il 25 Aprile la storia non va mai dimenticata;
è successo, non si può restare indifferenti e silenziosi. Raccontiamolo ai nostri nipoti, che sappiano.
Dopo una guerra sanguinosa e molto crudele, gli italiani si sono uniti per riconquistare una libertà perduta. Anche ora avrebbero bisogno di unirsi. Fa riflettere e parliamone.
25 APRILE 1945
Oggi ricorre l’anniversario della liberazione dell’Italia, dopo 3 anni di guerra, 20 anni di fascismo! l’Italia è libera! 69 anni fa si consumava l’ultimo atto.
3 giorni dopo Mussolini veniva preso è giustiziato. In particolare il 25 aprile 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Maliani (presenti tra gli altri anche Rodolfo Morandi che venne designato presidente del CLNAI, Giustino Arpesi e Achille Marezza), alle 8 del mattino via radio viene proclamata ufficialmente l’insurrezione. Finisce una vera e propria guerra civile. Consumata più al centro nord che nel meridione. Quanti poveri ragazzi sono morti da ambo le parti? quante famiglie divise da un’ideologia? quanti fratelli, contro fratelli, dove i torti e le ragioni si confondevano. Quante nefandezze perpetrate da le due le parti? Fra la popolazione civile, bisognava essere fortunati, ad aver scelto la fazione giusta. Ricordiamo i nostri fratelli maggiori, i nostri padri, che hanno dato la vita credendo fermamente nella liberà, nella democrazia, nell’uguaglianza. Oggi è il giorno della liberazione (non ci piove) ma dovrebbe essere anche il giorno della riappacificazione. Dopo una guerra combattuta con l’alleanza dei nazisti, che ci ha portato al baratro delle deportazioni, dei fronti a cui noi non eravamo preparati attrezzati logisticamente, tatticamente. Una guerra che ci ha consumati, ci ha portato alla rovina. Grazie a Dio l’Europa è 69 anni che vive in pace.
Oggi 25 Aprile 2014, stiamo vivendo un momento economico da guerra civile 8 milioni di italiani non hanno reddito, sono disoccupati, sono disperati, non esiste un apparente avvenire per i nostri giovani. Gli anziani (i più fortunati) costretti a mantenere i loro figli disoccupati. I rimanenti pensionati arrancano fanno fatica con le loro pensioni da fame a tirare fine mese. Auguriamoci che possa venire in un prossimo futuro un 25 aprile anche per l’economia, per i giovani, per i disoccupati, per i pensionati, per tutta la popolazione che vive in difficoltà economiche.
In piazza Taksim, a Istambul, nel quadro delle manifestazioni contro la dittatura di Erdoğan, i manifestanti turchi hanno usato la canzone della Resistenza italiana “Bella ciao”, tradotta con Çav Bella (ciau bella)
Mi ha emozionato vedere come è cantata, da tutti questi giovani e non solo, con sete di libertà.
Caro Franco Muzzioli, sono in pieno accordo con te. La Resistenza è da riconoscere encomiabile, giusta e storicamente quella che fece uscire l’Italia da un ventennio tremendo. Però non tutti i protagonisti si comportarono nello stesso modo.Anche oggi, ed è quello di cui ci lamentiamo sempre tutti ,che NoN tutti i politici sono buoni e , non tutti, sono da condannare! E allora la VERA STORIA deve, e dovrà, tener conto di tutto. E allora diciamolo: La Resistenza è da ammirare, lodare, encomiare, stimare, rispettare, ma pochi, anzi spero pochissimi , partigiani non lo sono! Non è ciò che chiediamo ormai inutilmente , OGGI, ai nostri politici?
Cara Edis non conosco la tua storia e rispetto sentimenti e vissuti altrui,solo chi ha patito può giudicare, odiare o perdonare.
Ho riportato alcuni casi a me vicini ,sintetizzando gli accadimenti , ma senza dare giudizi.
E’ certo che nella maggioranza dei casi, le nefandezze sono state figlie delle nefandezze e la legge del taglione è stata applicata in tutta la sua brutalità.
In una guerra civile , meglio ancora, nella “coda” di una guerra civile…non ci sono stati nè vincitori nè vinti.
Da queste ceneri di una tragica dittatura , di vendette, di odi, di massacri è nata la libertà e la democrazia…solo questo deve contare ora.
Trovo giusto è razionale quello che afferma nel suo commento Alfred!!!! l’Italia era allo sbando, senza un vero controllo istituzionale
Trovo molto curioso il fatto che si ricordino episodi indubbiamente
esecrabili avvenuti pochi giorni dopo la fine di una guerra quando
proprio a causa della guerra voluta e sostenuta dalle stesse persone che oggi si vorrebbro onorare e ricordare come povere vittime di chi di quegli orrori ne ha ha pagato a lungo le conseguenze.
Si sperava non dovesse essere più necessario lottare per ristabilire le verità ma purtroppo il revisionismo storico strisciante
è sempre attivo e trova sempre nuovi cultori pronti a farlo proprio.
La data de 25 aprile 1945 è una data convenzionale per stabilire la liberazione dall’oppressione dei tedeschi : è la data della resa delle truppe tedesche consegnate nlle mani del comandante partigiano.
Genova come altre città era già stata liberata prima ancore dell’arrivo degli alleati americani.
Per pochi giorni dal 25 aprile non esisteva nessuna forma di governo, nessuna autorità, nessuna forma di stato ufficiale.
Soltanto sporadici comandi di polizia partigiana garantivano un minimo di ordine: mio padre partigiano ne faceva parte col grado di Commissario Ciccillo.
Ordine prioritario era la requisizione di tutte le armi su tutto il territorio nazionale per garantire proprio quell’ordine che si sapeva potrebbe essere venuto a mancare, per scongiurare vendette e sopraffazioni: non dimentichiamo che nel corso del ventennio fascista ci sono stati arresti, torture, deportazioni, guerre di invasione da parte degli italiani a popolazioni inermi come eritrei , somali, libici,etiopi,. L’alleanza sciagurata con la Germania di Hitler, l’invasione dell’est europeo che ha provocato milioni di morti. la fuga del Re che lasciò l’Italia allo sbando, l’armistizio, l’invasione nazista che ne seguì!
E vero che i morti sono morti e vanno rispettati tutti ma un conto è morire per essere liberi ed un altro morire per aver voluto opprimere coloro che volevano essere liberi.
Giampaolo Pansa ebbe il merito di essere stato il primo ad avere il coraggio di denunciare fatti atroci avvenuti nel silenzio di tutti i partiti. Poi, infatti, nel tempo le sue idee politiche cambiarono e divenne diverso. Franco Muzzioli ricorda fatti terribili, cui cerca di dare delle assoluzioni per scusare queste atrocità. Io , invece, ne ricordo alcuni talmente gravi , perchè i motivi non esistevano nel modo più assoluto. Nel mio caso, non raccontai tutta la storia , che non finì semplicemente come scrissi, ma ebbe seguiti spiacevoli ed inenarrabili , senza giungere , fortunatamente , ad esiti gravi. Quando uscì il libro Il sangue dei vinti, mio figlio , che conosce la mia storia, me lo regalò subito , ma io ci misi molto tempo ad ultimare di leggerlo, perchè , ad ogni episodio, ricordavo i miei 14 anni!
Torno precisare che,anche se ragazzi abiam vissuto quei periodi e ricordiamo precchi episodi non certo encomiabili,persone uccise solo per vendicare torti subiti’ PANSA e’ stato il primo ad avere il coraggio ,diciamo cosi’ , sollevare il velo e descrivere queg’episodi noti soloa persone del suo partito .Naturalmente questo suscito’ uno scandalo enorme e molte inimicizie (per lui l’inizio di na fonte di guadagno).Pero’bsto’ alzare il velo e da destra ,sinistra saltarono fuori notizie fino allora nascoste ala Storia .Non dobbiamo dimenticare che si trattava di una guerra civile ,molti ne approfitarono per vendette personali.Questo pero non toglie ,ne diminuisce l’importanza della RESISTENZA e dei suoi eroici caduti.
Davvero singolare ed emozionante ascoltare “Bella ciao”, simbolo della lotta dei partigiani in Italia durante la Resistenza al nazifascismo,cantata dai ragazzi turchi. Ma anche altri movimenti di protesta, formatisi negli ultimi anni che l’hanno cantata e considerata rappresentativa. Quelli contro l’austerità in Grecia e quelli di Occupy Wall Street a New York del 2011. E il candidato socialista Hollande l’ha scelta per concludere un suo discorso in occasione delle elezioni presidenziali del 2012. Davvero interessante, no?
Oggi 28 aprile, Un corteo con trecento camicie nere inquadrate in marcia si e’ mosso per poi urlare il saluto “presente” all’acclamazione del “camerata Benito Mussolini”. Hanno reso omaggio a Giulino di Mezzegra (pochi chilometri da dove vivo) a quella che la storia indica come il luogo della fucilazione di Mussolini e della Claretta Petacci. frange di nostalgici frange anche di giovani “impazziti.” La Merkel commenta Berlusconi dicendo: Quelle di Silvio Berlusconi sono “affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta”. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert. Lucia, Franco, io sono in accordo con voi, anche Gianpaolo Pansa per quanto abbia specificato che molti delitti perpetrati dai partigiani erano consequenziali a quello che i fascisti avevano compiuto ai danni di parenti famigliari dei partigiani. Quindi vendette inevitabili (come dice Franco) in una efferata guerra civile. Io non vorrei essere frainteso: “viva il 25 aprile che ha fatto rinascere l’Italia e gli italiani.” Se oggi siamo uno stato democratico lo dobbiamo ai nostri padri, ai nostri fratelli, che hanno combattuto per la libertà. Su Pansa ho anch’io delle riserve, se leggiamo la sua biografia editoriale passato da “”Repubblica ,” L’Espresso” (di sinistra), a” Panorama,” (proprietario Berlusconi di centro destra) per poi finire oggi, a “Libero”(quotidiano della lega). Indubbiamente qualche cosa non mi quadra.
Vorei dare un piccolo apporto personale di fatti che conosco in quanto nel 46 avevo nove anni , quindi sufficentemente grande per ricordare.
1° caso. Un amico di mio padre ,proprietario terriero, è stato ucciso a colpi di badile e gettato nel fosso da “squadre di partigiani”.
2° caso. La sorella diciottenne di un mio parente , iscritta al fascio, è stata prelevata ,seviziata ed uccisa in un fienile.
3° caso. Il sacrestano della chiesa del paese è strato trovato crivellato di colpi in una carriola davanti al cimitero.
Sono delitti orrendi ….e non lo sono meno se li spieghiamo meglio, ma in una guerra civile tremenda come quella vissuta in quel periodo in Italia posso avere….qualche motivazione.
1° caso. Il proprietario terriero, iscritto al fascio ,era dispotico ,arrogante e maltrattava i contadini, uno di questi lo aveva fatto arrestare perchè comunista e di lui non si seppe più niente.
2° caso. La ragazzza era sorella di un capitano dei repubblichini , che aveva fatto torturare e fucilare parecchi partigiani ,poi era fuggito all’estero.
3° caso. Il sacrestano era una spia dei fascisti ed aveva denunciato più di un giovane renitente alla leva , alcuni dei quali erano stati fucilati.
Lascio a voi il giudizio…………………………..
Lo storico dell’attività di giornalista e scrittore di Gianpaolo Pansa, nota a molti di noi, fatta da Marc, non muta il giudizio altamente negativo che molti nutrono nei suoi confronti. Pansa, con l’avvento del berlusconismo ha pensato bene di salire sul carro del vincitore per ottenere successo e privilegi, sono di questi giorni le gravi affermazioni di Berlusconi: “Per i tedeschi i campi di concentramento non sono mai esistiti”. Il Pse: commenti indegni, Schulz: è sinonimo di odio. Vorrei porre l’attenzione su una manifestazione che si terrà a Milano domani 29 Aprile, un evento ad alta tensione chiamato; “L’altro 25 aprile”, quello nero, di estrema destra, dove si ritroveranno i militanti diventati eroi nel culto della personalità. Una manifestazione in contrapposizione con la memoria della festa di liberazione, che è cresciuta negli anni sotto la tolleranza di molti, fino a diventare una vera parata con centinaia di bandiere celtiche, simboli che dovrebbero essere vietati sempre.
Gianpaolo Pansa, laureatosi in scienze politiche, portò come tesi “LA GURRA PARTIGIANA TRA GENEOVA E IL PO.” Giornalista che vanta diverse collaborazioni, “La Stampo, Il Giorno, Il Messaggero,Il Corriere della Sera,
La Repubblica ( editorialista ), nel 2008 lasciò “L’espresso” perche in contrasto con la linea editoriale, Il riformista. E a settembre del 2009 a oggi con libero con il “bestiario”. indubbiamente un giornalista dalle diverse sfaccettature dalle diverse prese di posizione personali .Si è un po’ destreggiata a destra e a manca nelle diverse linee editoriali. Potremmo dire non politicizzato non “legato”, un po’ un anticonformista della carta stampata. Negli anni della sua collaborazione al quotidiano la Repubblica, Pansa è stato tra i rappresentanti della linea editoriale vicina alla sinistra di opposizione, senza risparmiare critiche anche al Partito Comunista Italiano. Sono note inoltre alcune sarcastiche definizioni che Pansa ha dedicato a politici italiani, come quella di “Parolaio rosso”, per Fausto Bertinotti o quella di “Dalemoni”, allusiva al cosiddetto “inciucio” tra Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi ai tempi della Bicamerale. scrisse su Repubblica un articolo “il giornalista dimezzato , in sui stigmatizzava il rapporto “ipocrita” dei suoi colleghi, tra giornalismo e partito. Giornalista scomodo. con la guerra dei fuochi comincia il suo ciclo “dei vinti” cioè una serie libri sulle violenze compiute da partigiani nei confronti di fascisti . Escono successivamente Il sangue dei vinti (vincitore del Premio Cimitile 2005), Sconosciuto 1945 e La Grande Bugia . Il sangue dei vinti, Pansa è stato oggetto di critiche in quanto avrebbe “infangato” la Resistenza utilizzando, a detta dei detrattori, quasi esclusivamente fonti revisioniste di parte fascista accuse che Pansa ha sempre respinto con decisione], sostenendo di aver utilizzato fonti di diverso colore politico e di aver spesso descritto i crimini che certi esponenti fascisti avevano commesso ai danni dei partigiani prima di essere a loro volta uccisi. Il libro successivo, La Grande Bugia, è dedicato proprio alle reazioni suscitate da Il sangue dei vinti. Anche quest’opera è stata oggetto di critiche]. I gendarmi della memoria ha chiuso il trittico aperto da Il sangue dei vinti, è un atto di accusa contro quanti, a suo avviso, non accettano alcuna forma di ripensamento o di autocritica su quel periodo. Giornalista forse indipendente, che racconta sfaccettature del 25 Aprile in modo leale. Pur essendo io di sinistra, posso capire questi fatti successi, d’altronde era guerra civile, alcune frange comuniste che volevano instaurare un tale regime ne hanno contribuito. poi ci sono state le vendette, i “liberati arrivisti dell’ultima ora, che si facevano avanti avanzando pretese. Al di la del giornalista scomodo perche non in linea con la politica del partito. al di la della sua linea un po’ confusa, oggi finito a “Libero.” come dice De Gregori, la storia siamo noi! O perlomeno sono stati tutti quei giovani ragazzi,donne,uomini, morti per un futuro di libertà’ e di democrazia .il 25 Aprile lo dobbiamo a loro,la nostra libertà la nostra democrazia e nata da le loro sofferenze! Ringraziamoli, e prendiamo il libro di Pansa come un apporto ulteriore a conoscere una verità si anche vera, scomoda, ma… dettata da una guerra terribile dove poi i torti e le ragioni si confondevano terribilmente. Viva il 25 Aprile!
( scritto con l’apporto di Wikipedia)
La storia la scrive chi vince, in genere è così ma non sempre, molti scrittori storici, hanno riportato fatti e date distolte, sarebbe stato troppo crudo scrivere nel particolare. Documentiamoci comunque sentendo la vera verità da chi ancora ce la può raccontare. Intanto in religioso silenzio portiamo omaggio in memoria, a chi per L’Italia, è morto! ONORI a tutti loro.
Certo l’importanza della Resistenza non può essere messa in colpa per fatti atroci, messi in atto da persone e da gruppi vendicativi che operarono poco dopo il 25 aprile. Giampaolo Pansa fu il primo scrittore, dopo molti anni però, che ebbe il coraggio di denunciare , con date, nomi, fatti accertati ciò che accadde, pur facendo parte dello stesso “ credo “ politico. Proprio questa sua appartenenza suscitò l’ira, lo sgomento nel Partito comunista! Naturalmente, citando le origini e le persone dei fatti accaduti, le critiche furono tante, ma chi aveva vissuto quel periodo ricordava benissimo alcuni episodi! Ora però sono d’accordo con i commentatori che mi precedono, che insistere nello scrivere dello stesso argomento ,dà la sensazione che voglia solo pubblicare libri che si vendono facilmente! Giampaolo Pansa ebbe il coraggio di essere il primo a raccontare episodi non conosciuti ,se non dai protagonisti , diciamo buoni e cattivi, del suo stesso partito e ciò suscitò scandalo e inimicizie! Poi altri scrittori ,da destra o da sinistra , cominciarono a raccontarci altre storie rimaste sempre nascoste nella Storia , e leggemmo tutto sulle FOIBE! Non dobbiamo avere timore di sapere che in una guerra civile gli atti crudeli e vendicativi esistono e travolgono anche gli innocenti! FOIBE!
Comprendo i toni forti con cui Alfred ha voluto condannare il pensiero di Pansa, avversato da tutti quelli che credono nel grande insegnamento della Resistenza. Ricordo con quanta assiduità nella mia famiglia si raccontavano i tristi avvenimenti del periodo fascista, ringrazio i miei genitori di avermi insegnato quanto sia importante la libertà. Da parte mia ho cercato d’insegnare a mia figlia le stesse cose, sparando che a sua volta li trasmetta ai suoi figli, per non dimenticare, per non cambiare la storia con revisioni assurde e di facciata perché anche oggi si possa cantare liberamente:
«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»
per la “par conditio”
beppe lopez,
giornalista e scrittore
“Giampaolo Pansa? “Un pazzo, un mascalzone, un falsario, un mentitore”.
Così Giorgio Bocca definì, censurandone indignato “Il sangue dei vinti“, libro “vergognoso di un voltagabbana”.
La ferocia del giudizio di Bocca appare perfettamente giustificata dai comportamenti del noto giornalista, passato dalle cronache civili della gioventù, ai pezzi di colore della maturità, alla militanza editoriale revisionista e filo-neofascista del triste e penoso tramonto, che lo ha portato a condividere su Libero il giornalismo trash della destra sfascista e berlusconiana. Ma più che dalla pazzia, i comportamenti di Pansa – che per Bocca si trasformano in mascalzonate, falsità e menzogne – sembrerebbero motivati da puerilità, senso di inadeguatezza, invidia e astio”
Si avrebbe la pretesa di giudicare fatti accaduti pochissimi giorni dopo la data del 25 aprile 1945 come se la fine di una guerra dipendesse da un interruttore che è sufficiente azionare per spegnere tutto e bloccare venti anni di soprusi, ingiustizie, dittattura, assassinii, deportazioni, spegnere tutto come se fosse un fermo immagine. …….
un due tre………. stella!!!!!
non è cosi. non è mai stato cosi. in nessuna guerra!
Nei gruppi partigiani hanno aderito tutti senza distinzione di credo o colore: da Pertini socialista, a Saragat socialdemocratico, a Taviani democristiano a Don Gallo sacerdote…..Ingrao e Gramsci comunisti.
Chi ambisce a voler cambiare la storia ha evidentemente buoni motivi per volerlo fare anche dopo 70 anni.
Ecco perchè la Resistenza deve sempre continuare ed essere sempre viglile.
Come solito sono d’accordo con Lucia , Pansa furbescamente, ha trovato un bel modo per vendere libri parlando soprattutto di quel perodo d’interregno che va dal 45 al 48 ,dove “volanti rosse” e frange di partgiani comunisti hanno operato con sistematica violenza, purghe e vendette, spesso personali. Penso che dopo una dittatura ventennale e le brutture di una guerra spietata e razzista , dove alla fine gruppi violenti e massacratori hanno cercato di mantenere a galla il regime alleandosi con il peggior esercito che il mondo abbia mai visto ,quello nazista , questo potesse inevitabilmente accadere.
Questo è certamente da condannarsi e forse neppure da capire , ma il valore della resistenza e della liberazione , non possono essere messi in dubbio , da sporadici eccessi frutto di una cruenta guerra civile.
Anch’io, come Edis, sto leggendo l’ultimo di libro di Gianpaolo Pansa, “Bella Ciao, contro storia della resistenza”, e devo dire che non condivido per niente quanto lo scrittore asserisce. La contro storia di Pansa svela il lato oscuro della Resistenza e la spietatezza di uno scontro tutto interno al fronte antifascista. E riporta alla luce vicende, personaggi e delitti sempre ignorati. Il giornalista afferma: «I comunisti si battevano, e morivano, per un obiettivo inaccettabile da chi lottava per la democrazia. La guerra contro tedeschi e fascisti era soltanto il primo tempo di una rivoluzione destinata a fondare una dittatura popolare, agli ordini dell’Unione Sovietica».
Per queste sue affermazioni viene accusato di revisionismo: «Quando si sparava, dire di no ai comunisti richiedeva molto coraggio. Il Pci era il protagonista assoluto della Resistenza. Più della metà delle formazioni rispondeva soltanto a comandanti e commissari politici rossi». Bella ciao ricostruisce il cammino delle bande guidate da Luigi Longo e da Pietro Secchia sin dall’agosto 1943, con la partenza dal confino di Ventotene.
Consiglio di leggere ” Il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa, per rendersi conto come non è stato tutto così limpido come si è voluto far apparire! Fatti come quello che è successo a me, fortunatamente senza grandi riscontri, erano all’ordine del giorno!
Oggi ricorderei Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, i fratelli Cervi, le fosse Ardeatine (tanto per citare), guerra civile lo fu certamente ,c’era però chi conbatteva per la libertà e chi per mantenere una dittatura guerrafondaia.
Il 25 aprile del 2014, spero serva a non ricadere in populismi fascistoidi e razzisti e per capire che le ingiustizie sociali e le disuguaglianze si devono combattere con le armi della democrazia.
io da sempre in questo giorno,metto fuori la bandiera,,amo la mia patria e continuero’ ad amarla anche con tutti i problemi che inevitalbilmente ci sommergono in questo periodo nn favorevole ,sopratutto x i giovani,,,questo nn vuol dirre annullare tutto,anzi è il momento di restare uniti e dare un scrollone ai signori politici che sembra vivano in un altro pianeta,,,Sarebbe ora che guardassero i bisogni della popolazionee nn alle propie poltrone(unico interesse)nn dobbiamo dinegrare il nostro paese x la loro indifferenza,,ma dobbiamo sostenerlo,,,amo la nostra Italia come tutti,,,,,
Scusate l’errore di battitura : 1945!!!!!
Chi ha vissuto il 25 aprile 1944 non può dimenticare ed ha il dovere di raccontare a tutti, specialmente ai giovani come è successo , non come sui libri di scuola ,ma vissuto sulla propria pelle! Vivevo in una cittadina della Val di Susa, era una giornata di festa ed uscii per andare a messa, mattina verso le 8. Non ero molto informata sulle vicende politiche perchè allora era meglio tacere, soprattutto con i piccoli e quindi, i genitori, erano molto cauti e taciturni. All’improvviso vidi alcuni uomini armati di pistole e fucili, che in silenzio, si nascondevano. Tornai a casa e la mamma mi spiegò che erano partigiani scesi dalle montagne ,che la guerra era finita. Tutto il contingente dei soldati tedeschi era già partito da alcuni giorni, e la cosa parve anche un po’ buffa! Io allora avevo 14 anni ,ma ero già una ragazzina discreta! La cittadina si riempì di partigiani giunti da ogni parte della valle , cominciarono le rappresaglie e non tutto era encomiabile! Anche io ebbi un incontro spiacevole, avendo incontrato un ragazzo conosciuto un giorno, qualche mese prima, che avendomi fatto un complimento pesante, ricevette una risposta pesante ,che non dimenticò, fino al 26 aprile 1944! Due partigiani , uno dei quali il protagonista, vennero a casa mia a prendermi. Venni portata al presidio, installato al Castello del paese, fui interrogata , mia madre fece intervenire subito il comandante , che comprese tutto, ( mio padre era prigioniero di guerra in America),fui scagionata e il partigiano ricevette una punizione pesante! Non sto a specificare , la paura che ebbi essendo ancora quasi una bambina! Ho voluto raccontarvi questa mia esperienza , per dimostrarvi che il 25 aprile, per me non è un bel ricordo! Poi la Pace! Tutti ci siamo dati da fare per dimenticare , la fame sofferta, le bombe, aspettando che i nostri cari prigionieri di guerra tornassero alle proprie famiglie, .Ci volle tanto tempo, ma siamo “ risorti”, e abbiamo risollevato l ‘Italia! Non penso si possa fare un paragone con i tempi attuali!
Sono trascorsi 69 anni dal 25 Aprile 1945, molti di noi ancora non erano nati, la generazione che ha vissuto i tristi fatti di quel periodo lentamente sta scomparendo, il ricordo diventa sempre più lontano. Negli anni 90, con l’arrivo di nuovi soggetti politici alla guida del nostro Paese inizia “ una guerra della memoria”, che dura a fasi alterne nel corso di un ventennio, con conseguenze tutt’altro che positive sulla coesione sociale e culturale del Paese, ovvero sulla sua capacità di riconoscersi, in un nucleo di valori fondanti e di memorie comuni. Si cerca di cambiare nome, “Festa di Libertà e di pace”, niente rievocazioni storiche, è stato un segnale di un passaggio generazionale e storico, una generazione nuova che deve confrontarsi con quella antifascista che l’ha preceduta. Sembra che con il nuovo revisionismo storico si voglia stravolgere il racconto di un Paese che si era consegnato alla violenza e che per riconquistare la libertà ha dovuto pagare un caro prezzo di vite umane. Un consiglio alle nuove generazioni:
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero”
(Pietro Calamandrei)
Quando mio figlio mi ha informato che l’associazione dei partigiani aveva aperto le iscrizioni ai democratici e antifascisti e non soltanto a chi era stato partigiano, mi sono subito iscritto e da allora rinnovo l’iscrizione ogni anno. Perché l’Anpi non sia sempre e soltanto una rappresentanza di reduci di parte ma un baluardo a difesa dell’Italia, che affratella e difende i principi su cui si è fondata dopo il buio del nazismo e della guerra. Devo dire che, a parte il piacere della festa, che è sempre assai intenso, mi trovo spesso in difficoltà. Non è l’etichetta che deve contraddistinguerci, ma la realtà dei sentimenti, della passione civile, della difesa del nostro Paese, qui e ora.E spesso, molto spesso, mi sento partigiano, con un acuto desiderio di darle e prenderle ma di dire no, no. E di dire sì ai fratelli che più soffrono in dignità e povertà non avendo avuto alcun vantaggio. No, non sono tempi facili quelli in cui viviamo. Ma io con tutti quelli che non ci stanno diciamo, gridiamo: Ora e sempre, resistenza.
Un ringraziamento a Marc per averci proposto un bel ricordo di questa nostra festa Nazionale cosi’ importante per tutti noi Italiani.Segnva la fine di una lunga e terriile guerra che come ALba anch;io ho vissuto sulla mia pelle e non letto sui libri. Ho visto Milano bruciare incendiata dalle bombe neniche .Il mio papa piangere sulle macerie di quel che restava della sua fabbrica…….Non si sono piegati rimboccati le maniche hanno riportato l’italia al benessere. 25 APRILE 2014 come spieghiamio ai nostri nipoti ,l’avvenire che lasciamo loro in eredita; dopo tanti sacrifici?Con questo io spero,voglio essere ottimista .
Non è facendo confusione e mischiando le carte che si fa chiarezzezza.
E tanto meno facendo leva sui sentimenti.
Il fascismo è nato in Italia sulla idea dei fasci romani da cui è stato preso il simbolo,
ma il fascismo non è solo quello che è rappresentato da un fascio di verghe, da un fez o da un saluto a braccio alzato scimiottante
il saluto romano, il fascismo è ideologia, pura ideologia.
Il fascista non è solo qusto.
Il fascista è colui che persegue la superiorità della sua razza a scapito degli altri che ritiene inferiori e non degni di vivere.
il fascista è colui che si serve della forza per avere ragione.
il fascista è colui che impone le sue leggi con autorità, colui che il malato,il disabile, il diverso, lo considera un pericolo per se stesso e per l’intero paese sopprimendolo.
Il fascista è colui che antepone il suo IO a tutto, indipendentemente a come decida di chiamarsi, di vestirsi, di colorarsi.
Chi ha combattuto nella guerra di Liberazione, chi è morto nella guerra di liberazione ha combattuto contro questa ideologia di sopraffazione.
Non si possono accomunare nella stessa commemorazione Carnefici e Vittime: i primi ne sono stati la causa i secondi i difensori.
Saper distinguere è imporantante perchè si possa sempre evitare il ripetersi di simili nefandezze: è insito nell’animo umano il voler sopraffarre il più debole, sta a noi essere sempre vigili perchè non accada nuovamente.
come è cambiata la vita dal 25aprile del 1945 a oggi che siamo nel 2014, tante persone leggono la storia della guerra sui libri e per tanti nonè mai esistito il nazismo.
Ma io che ho vissuto realmente da bambina una guerra infame in una città martoriata dalle bombe sono cose che non si possono dimenticare, abbiamo lottato per ricostrure un’Italia migliore ma molto abbiamo ancora da fare specialmente in economia io sono vecchia e lotto per i giovani
Oggi 25 Aprile 2014, Marc.52,ci ha proposto un grande ricordo di una festa nazionale, ed è giusto raccontarla ai nostri nipoti, anche se credo che chi è adoloscente poco le interessa,perchè pensano ad altro in questo mondo che sempre più ci sta facendo allontanare dal senso civico e storico, un ricordo oggi va a tutte le vittime senza distinguo di colore. A mio parere le feste nate dal sangue non mi piacciono, specie quelle che è prevalso più l’odio fazioso che l’idee di libertà e di giustizia. Le foto in questo post, sono molto significative entrambi, mi piace molto la prima, ma vorrei commentare la seconda come Marc.52 ha concluso il suo commento che lo ringrazio per aver sviscerato l’argomento di come noi oggi stiamo vivendo e soffrendo per questa economia. Siamo in mano a una dittatura chiamata U.E. I nostri politici (tutti) hanno ceduto il nostro paese prima alla BCE, poi all’ESM, siamo governati da distruttori della Patria e, da gente non eletta dal popolo che è sovrano, gli stessi hanno “barattato” la nostra sovranità monetaria e popolare in cambio di posizioni finanziarie e posti di piacere creando una crisi con un debito truffa a favore delle banche, perciò credo che questo nostro paese non può dire…siamo liberi. W L’Italia e, gli Italiani che credono ancora nei valori e nei ideali dati dai nostri padri che hanno sacrificato la vita. Come cittadino non posso dire altrettando di questi politici che stanno distruggendo sempre più la nostra Patria che stanno costringendo alla fame milioni di famiglie con la loro politica di integrazione sciagurata e fanno passare i diritti degli Italiani in secondo piano dimenticando di diffendere la propria cultura. I nostri nonni sono morti, hanno combattuto sul Piave, Vittorio veneto e Caporetto urlando e gridando ” Non passa lo straniero” eppure ora ai nostri giorni le loro gesta sembrano sparire dal libro della storia, come spariscono gionalmente 300.000Mila euro al giorno con l’operazione “mare nostrum” che è diventato “mare vostrum” non sono razzista, amo la mia Patria, la mia bandiera che ho onorato per ben 37 anni e continuo a onorala.