In questi giorni due commemorazioni molto importanti che hanno cambiato il corso della storia: 70 anni dalla Liberazione di Roma (4 e 5 giugno 1944) dal giogo naziasta e il settantesimo anno dal D Day (6 giugno 1944) la sbarco e la battagla di Normandia.
Gli alleati accerchiavano da Nord e da Sud.
Penso che sia doveroso ricordarlo pure qui, anche se solo con imagini.
Chi ne ha un ricordo vivo lo condivida. Farebbe un regalo a tutti.
La storia è parte di noi e non bisogna dimenticarla ed è bello ricordarla anche rileggendo episodi importanti e significativi come quelli riportati da Alba e Marc: bravissimi!
Grazie Paola, il richiamo non poteva mancare.
Roma città aperta, un dei film(la trilogia dei film di guerra: Paisà, Berlino anno zero), più belli di Roberto Rossellini (con lui nacque il neo realismo) girato nel 1945 la città era sta appena liberata. Girato con mezzi di fortuna. Cinecittà era occupata dagli sfollati, mancava la pellicola. Film che rese famosa la Magnani a livello internazionale. Fu proiettato per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane il 27 Settembre del 1945.
vi propongo la scena più significativa del film:
La versione restaurata. Trailer 2 http://youtu.be/dIngjTVoEu8
L’espressione città aperta si riferisce ad una città ceduta, per accordo esplicito o tacito tra le parti belligeranti, alle forze nemiche senza combattimenti con lo scopo di evitarne la distruzione. L’accesso del nemico alla città dichiarata “aperta” non deve incontrare resistenza;[1] secondo il diritto bellico internazionale, infatti, “aperta” significa “aperta all’occupazione da parte del nemico”.
Lo statuto conferito alle città aperte non è tuttavia inviolabile, e una dichiarazione unilaterale può non essere riconosciuta dal nemico, se chi fa la dichiarazione non si comporta di conseguenza. Più volte durante la Seconda guerra mondiale alcune città dichiarate aperte furono bombardate. La dichiarazione di “città aperta” riguardante Roma del 14 agosto 1943 fu unilaterale e non venne riconosciuta dagli Alleati nonostante la presenza del Vaticano, che poteva conferire alla capitale italiana il privilegio di “città santa”, perché i Tedeschi ovviamente opposero resistenza fino all’ultimo all’ingresso di truppe nemiche nella città stessa. Quindi gli Alleati bombardarono Roma altre 51 volte dopo il 14 agosto, fino al 4 giugno 1944.
(Preso da Wikipedia)
eravamo bambini all’epoca e tanti di noi non ancora nati.difficle trovare persone in vita che possono raccontare,per fortuna esistono i libri di storia, ed io mi sono documentata per pIl 6 giugno 1944 ha inizio la più importante invasione di mezzi anfibi mai pensata dagli alleati: lo sbarco in Normandia, un’operazione capace di decidere il destino dell’Europa. Quel giorno è ricordato come il D-Day, il giorno più lungo. Sedici minuti dopo la mezzanotte del 5 giugno, gli aerei della Royal Air Force si alzano in volo, l’Operazione Overlord: l’invasione dell’Europa, con obiettivo finale Berlino, era iniziata. Centinaia i paracadutisti in cielo, i bombardamenti di copertura, i tiri dell’antiaerea, impenetrabili bunker tedeschi protetti da mine, ostacoli antisbarco, decine di mitragliatrici e cannoni anticarro. La flotta alleata – più di due mila navi – arriva sulla costa alle 6.30 del mattino: circa 175 mila soldati, sotto il comando del generale americano Eisenhower, sbarcheranno sulle rive francesi sotto la pioggia dei proiettili tedeschi per conquistare le cinque spiagge obiettivo: Utah, Juno, Sword ed Amaya, spiaggia in cui persero la vita circa 2.500 soldati. Alla fine della giornata gli alleati erano penetrati da un massimo di 10 kilometri ad un minimo di due nel Vallo Atlantico, ovvero, la difesa costiera costruita dai tedeschi. Una svolta nella storia costata la vita a circa 4.900 uomini.
l 4 giugno Roma era stata liberata dall’oppressione nazifascista. Sono le otto del mattino quando le unità della quinta armata statunitense convergono su Roma, mentre le ultime retroguardie tedesche abbandonano la capitale. Dalla periferia meridionale entrano i primi reparti del generale Mark Clark. Alle 19.15, l’88ma divisione americana raggiunge Piazza Venezia, la città era finalmente libera dall’oppressione nazifascista. Una folla incredibile si riversò sulle vie Appia, Tuscolana e Casilina mentre le lacrime di gioia si mescolavano alle grida di vittoria. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe finita 11 mesi più tardi in Europa e la resistenza italiana avrebbe dovuto combattere affianco degli alleati i colpi di coda del conflitto. Ma Roma era la prima capitale dell’Europa occidentale ad essere stata liberata. Roma, dichiarata “città aperta”, secondo la Convenzione dell’Aia del 1907 – cioè, considerata priva di truppe e di obiettivi militari, e protetta spiritualmente dalla presenza del Papa – aveva comunque vissuto gli orrori della guerra: le persecuzioni, i bombardamenti, le deportazioni e le stragi. La popolazione era praticamente ridotta alla fame, ma il 4 giugno 1944 fu festa. Il giorno dopo la liberazione una folla immensa di romani si riversa spontaneamente in Piazza San Pietro, acclamando Papa Pio XII – “Defensor Civitatis”, difensore della città – per la sua opera e protezione della capitale. Il Papa si affaccia il 6 giugno dalla Loggia esterna della Basilica per ringraziare Dio: “Roma – dice – è stata preservata da un incommensurabile pericolo” ed invita la popolazione a frenare gli istinti del rancore, della vendetta e dell’egoismo per soccorrere, invece, i più poveri e sofferenti.
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