Sulla scia della festa della Repubblica Italiana Alba ha voluto ricordare un grande uomo, ma soprattutto un grande italiano: Sandro Pertini.
E con questo episodio di “Vita vissuta” ci riserba una sorpresa
Presidente Sandro Pertini e Alba.
Voglio raccontarvi di una persona che penso sia rimasta nel cuore di molti italiani: il Presidente Sandro Pertini.
Sandro Pertini nato a Stella, un piccolo paese nell’entroterra di Savona (Sanna in dialetto ligure )
Parlare di lui, uomo dai mille pensieri schietti, puliti, mi sembra quasi inopportuno.
So solo che il suo modo di esprimersi, con i concetti di lealtà, sincerità, entravano nel nostro cuore come le parole ed amico Papa Karol Wojtyla
Nella lotta antifascista non si è mai risparmiato, ha combattuto nella resistenza e sapeva cosa voleva dire lavorare con le mani; lo aveva fatto a Nizza in Francia durante il suo esilio.
Era un vero socialista, adorato da tutti ed è stato il Presidente d’Italia più amato.
Il nostro incontro è stato semplicemente una casualità.
Lui a Genova per impegni, ma molto spesso trasgrediva il protocollo ed io sono stata il suo fuori programma.
Era entrato in un caffè pasticceria: “Mangini”, dove Pertini, quando era direttore del giornale il Lavoro, si fermava a fare uno spuntino.
A Genova la Superba, in un signorile palazzo ottocentesco, vi è il caffè Mangini.
Una targa in marmo posta all’esterno del locale ricorda il Presidente.
L’eleganza del caffè in stile liberty, con stucchi, porte a specchio, il pavimento a scacchiera, sono ancora oggi gli originali, dal 1876.
Un arredo raffinato, elegante, dove il bancone di rovere esalta la sua bellezza. Dove Lui era abituato a sedersi hanno chiamato la saletta col suo nome .
Al Presidente piaceva un nostro dolce la “sacripantina” preparata con strati di pandispagna imbevuti di liquore, caffè, cacao, crema di burro.
Il bar si affaccia in una delle piazze più belle di Genova, piazza Corvetto, dove c’è il monumento a Vittorio Emanuele, bellissime aiuole, e vicino ad un grande parco con molte fontane. La belle Genova sconosciuta al turista frettoloso.
Allora ditemi quando il Presidente viveva a Genova vi era di casa al Mangini; non ha potuto resistere, ha fatto un fuori programma, ed è qui che uscendo dal caffè mi ha vista.
Io allora attraversavo un momento triste e pur di dar da mangiare ai miei figli lavavo delle scale ed ero alla fontana a sciacquare lo straccio, quando mi sentii una mano sulle spalle ed una voce che disse “Voglio stringere questa mano piena di sale della sapienza” Io mi rigirai e lo vidi. Tanta fu l’emozione che mi ingambai nel secchio, tremavo come una foglia, non riuscivo a parlare, è stata una grande emozione.
Non dimenticherò mai quell’uomo minuto con la pipa in bocca che sprigionava amore per il prossimo.
“Io ero pacifista ma andai volontario in guerra [la prima guerra mondiale] perché se a combattere dovevano andare i figli degli operai e dei contadini, dovevo andarci anche io.”
— Sandro Pertini
Sempre dalla parte dei più deboli, Pertini, grande uomo, ha lasciato un segno indelebile e un modello di straordinario spessore umano nella storia politica italiana … i nostri governanti non dovrebbero fare altro che imitarlo! Alba, custodisci gelosamente il ricordo di questo incontro, anch’io, quando avevo 10 anni, ho avuto un incontro straordinario: sono stata benedetta da San Pio … abbiamo avuto delle esperienze uniche e straordinarie!
soltanto un picolo inciso:
Pertini era uno dei tanti partigiani.
quando era Partigiano mai avrebbe pensato di diventare un giorno Presidente e non è diventato Presidente perchè stato Partigiano ma un partigiano diventato Presidente.
Quello che Pertini ci ha dato e ci ha lasciato è ciò che ci ha dato e lasciato un Partigiano!
Tutti abbiamo conosciuto il grande Pertini uomo di polso senza molte fragilita’, era amato e stimato da tutti, Sandro eri e sei sempre un grande.il racconto di Alba e franci molto interessante, raccontano storie vere vissute a Genova quel trenino rosso che trasportava fave e salami,e tantissime altre cose che forse solo Alba ricordera’con tanto amore,bella questa storia vissuta in tempi passati,brava Alba e franci,ciao
Tristezza, amarezza, ma anche tanta rabbia.
Robbia di quella che mi fa pensare a cose brutte, cose alle quali non si vorrebbe ricorrere mai…
Ma tant’è…
La cosa che più mi getta nello sconforto è che non c’è nessuno che mi rappresenti in questo momento politico.
Soprassesendo sulla destra, che non prendo ovviamente in considerazione, nello schieramento di sinistra non vedo nessuno a cui darei il voto col cuore opposto, e non tappandomi il naso pensando al famigerato “meno peggio”.
Oramai i politicanti sono affaristi, imprenditori che lucrano sulle nostre povere vite. La plitica intesa come gestione della cosa pubblica al fine di dare al popolo una vita migliore, è totale utopia. Prima pensano a loro, aggrappati con le unghie a stipendi da capogiro, privilegi vergognosi pensioni imbarazzanti, poi eventualmente, ma solo in rarissimi casi, a noi, che cerchiamo di arrivare a fine mese con l’acqua alla gola.
Il voto a loro serve solo ad aquisire potere, non ad assumersi la responsabilità di rapresentare delle persone vere, concrete che ripongono (o riponevano)in quella crocetta fiducia e aspettative.
Incravattati col sorriso migliore, attaccato il cu.. alla poltrona, al cado (adesso con l’aria condiziona) e con le spalle coperte (scorta).
Il resto sono brusii fastidiosi.
Ci rimane solo la facoltà di condurre esistenze il più possibile giuste e coerenti, e di fare dei nostri microcosmi dei posti vivibili nostante “loro”
Ma quanta amarezza….quanto mi manchi Presidente.
Sandro Pertini, il presidente più amato dagli italiani. Pertini era così vicino ai cittadini, ai più deboli, ai bambini, ai giovani. Ci sono tanti aneddoti che avvicinano Pertini a noi, come ad alba. Era un uomo del popolo, una persona fuori dalle logiche di potere, semplice, schietto che anche con gli avversari di partito aveva mantenuto onestà e lealtà. vi scrivo alcuni aneddoti presi in rete.
Driin, squilla il telefono. Immaginatevi di essere un bambino di otto anni e di ricevere una chiamata dal presidente della Repubblica che vi ringrazia per la bella letterina che gli avete scritto. Io sarei voluto essere quel bambino!!!!!
In Liguria, del suo amore per Genova, della sua trattoria preferita, il Ristorante alle Mura delle Grazie, sempre lo stesso da decenni? Si sedeva al solito tavolo, il presidente Pertini, amava chiacchierare con Rina la cuoca del locale, quasi un’amica dopo tanti anni, mangiare i piatti di pesce, tornare lì quando gli impegni di Stato glielo consentivano(alba ne sa qualche cosa).
Noi tutti ricordiamo Pertini ai Mondiali dell’82, la sua esultanza sugli spalti, quella frase urlata come solo un tifoso può fare ”Ormai non ci prendono più!”. E come dimenticare il ritorno di tutta la squadra sull’aereo presidenziale, quella partita a scopa col grande Enzo Bearzot, la Coppa del Mondo lì accanto.
Ma più di tutti vorrei raccontarvi questo aneddoto poco noto, “Negli anni delle contestazioni e del terrorismo, Pertini fu oratore ufficiale ad una grande manifestazione popolare a Padova. Alcune frange di contestatori estraparlamentari fischiarono alcuni passi del suo discorso e una parte della Piazza reagì mostrando di voler passare allo scontro. Pertini subito di slancio : ” Fermi tutti! ” E con tutta la sua robusta voce:” Libero fischio in libera piazza!”. Un gesto che scongiurò gli scontri di piazza, che ci dà la portata di cosa fossero per lui “democrazia” e ”diritto d’espressione”, princìpi fondamentali che come partigiano e presidente difese per tutta la vita.
Per noi c’è da rimanere segnati per tutta la vita
Pertini saluta il feretro di Berlinguer – 1984
http://youtu.be/z0vhG4mMgK8
Grazie ad Alba per averci dato questa emozione, spesso i gesti contano più delle parole….. e un grazie a Paola sempre attenta nel proporci post toccanti.
Bel racconto che ci mostra due persone veraci. Io ricordo con quale passione il Presidente Pertini seguì la nazionale di calcio italiana che vinse i campionati del mondo nel 1982 nella storica finale di ITALIA GERMANIA allo stadio Bernabei di Madrid.
Alba questo tuo incontro con il presidente Pertini, dimostra ,più di tanti altri episodi, di quale tempra fosse il Grande Uomo! La sua semplicità e sincerità ci ha lasciato un ricordo indelebile ,ed un gesto così spontaneo lo rende Unico!.
IO posso ricordare come il primo nostro Presidente a ricordare i nostri soldati sepolti in terra straniera.Facevo una vacanza coi miei a Cefalonia ,durante un giro trovammo un freccia che indicava “Tomba Caduti Divisione ACQUI “.Pregai mio genero di segiure l’indicazione e ci trovammo in uno spiazzo piuttosto disordinato una lastra molto grande ,coi nomi degli ufficiali ,soldati,trucidati dai tedeschi in fianco uno scosceso dirupo.UNa vera desolazione .MIO genero si informo’ dai vicini pastori e venimmo a conoscenza del massacro perpetrato dai tedeschi sui nostri militari.Tornata a casa indignata scrissi una lettera a Roma ,riversandovi tutta la mia amarezza . Qualche tempo dopo seppi che il PRESIDENTE PERTINI voleva essere informato sui caduti della divisione ACQUI di Cefalonia .Non ho la presunzione di credere che io posso aver mosso il presidente ,so che atualmente un bel monumento raccoglie i resti dei nostri ragazzi e tutti gli anni una messa viene celebrata .Io questo l;ho raccontato anni fa nel Bosco
Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”.
SANDRO PERTINI
Grazie Alba per averci raccontato un bel episodio del grande Pertini, uomo di valore e per me il più grande Presidente della Reppublica .Un saluto a te e a Paola
Si è vero è stato un grande uomo politico e un bravo Presidente.ha saputo conquistare la fiducia del popolo Italiano.grazie ,Paola e Alba,,,
Un grande uomo che stringe la mano a una grande donna! Quello era un Presidente che non amava stringere la mano ai grandi “papaveri” imbottiti (oltre che di denaro) di paroloni e di bla…bla..bla… Lui era uno che diceva “pane al pane e vino al vino” e ha visto in te, cara Alba, una sua “compagna”.
Un grande uomo, un grande Presidente della Repubblica, con un forte carattere, con il suo spirito libero aveva anche un pizzico di sano umorismo. Grazie per averlo ricordato.
Ho già avuto modo di citarlo, nel giugno dell’84 per la grande azienda con la quale lavoravo , andai ad un incontro privato con il Presidente Pertini al Quirinale.
Eravamo una quindicina di persone emozionatissime , fummo introdotte dal cerimoniere nello studio privato del Presidente ,che era sulla porta e dette la mano ad ognuno di noi mentre entravamo.
Parlò dei suoi recenti viaggi in America e dei rapporti con gli altri stati europei. Nel gruppo c’erano due signore che volle accanto a lui nel divanetto nel quale si era seduto.
Parlò amabilmente per circa un ora e da buon anfitrione ci offrì una bibita (assolutamente italiana!!!!)
Quando uscii per fortiuna c’era il Ponentino ad ammorbidire l’emozione enorme per un evento che non dimentichero mai.
Nessuno di noi ha dimenticato quel Piccolo Grande Uomo, che inorgoglì l’Italia. Grazie, alba e Paola, che ce lo avete ricordato.