VIRGINIA WOOLF (25 gennaio 1882, Kensington, Londra, UK – 28 marzo 1941, Ouse, UK)
Momenti di essere
Se la vita ha una base su cui poggia, se è una tazza in cui si mettono cose, e di nuovo cose, e si colma – allora la mia tazza senza dubbio poggia su questo ricordo. È il ricordo di giacere mezzo addormentata, mezzo sveglia, nel mio letto della stanza dei bambini a St. Ives. Di udire le onde frangersi, uno, due, uno, due, mandando spruzzi d’acqua sulla spiaggia; il frangersi delle onde, uno, due, uno, due, dietro la tenda gialla. È di udire la tenda strascicare la sua piccola nappa sul pavimento quando il vento la sospinge in fuori. È di stare sdraiata e udire gli spruzzi e vedere questa luce, e pensare, è quasi impossibile che io sia qui; è di provare l’estasi più pura che io sappia immaginare.
(da Momenti di essere. Scritti autobiografici, trad. it. a cura di A. Bottini, La Tartaruga, Milano 2003, pp. 81-82)
Antonio Vivaldi Concerto per Chitarra
Anche io sono femminista ,nel senso che sono convinto dell’eguagianza assoluta tra donna e uomo e nel perseguimento di qusta quando non c’è . Sono però romanticampente per le differenze che la natura ha impostato . Mi rammarico quando la donna ,per emanciparsi, scimiotta la parte più retriva del maschio, quando perde sensibilità e fascino per ottenere autorità e soddisfare l’ambizione……continuo ad essere un vecchio uomo che non avrebbe legato mai con V.W.
Grazie Lucia di aver trovato questa frase della Wolf, è molto significativa
Sono un po’ “femminista” che non si intuisce Franco?
Intrigante questa scrittrice dal profilo di madonna preraffaellita….femminista …rivoluzionaria per il suo tempo …..libera….tormentata ….fino alla fine.
Bello questo Vivaldi al femminile con una chirarrista classica dal piglio di una manager.
Non ho letto il libro. Mi spiace pensare, da quello che leggo, e critiche, che il lettore non trova aiuto morale per il vivere.Il “romanzo” non e’ orientato alla Luce ma ai “sensi”. Manca la Luce e cade nel ripetitivo, futile sforzo umano di accomodare la sua esistenza senza vedere/capire il Fine. Paul
“Mi hai dato la più grande felicità possibile. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici. Ma io non riesco più a combattere. Non riesco più a leggere, non riesco più a scrivere” scriveva Virginia Wolf a suo marito Leonard nella lettera che gli lasciò sulla mensola del caminetto di casa prima di togliersi la vita la sera del 28 marzo 1941. “Sei stato così paziente con me, e incredibilmente buono . Non posso continuare a rovinarti la vita”.
Quella donna dunque, nata nel cinquecento con il dono della poesia, era una donna infelice, una donna in lotta con se stessa. Tutte le condizioni della sua vita, tutti i suoi istinti, erano ostili a quello stato d’animo che è tuttavia indispensabile, se si vuole esprimere liberamente ciò che si ha nel cervello.
Virginia Woolf
dal libro “Una stanza tutta per sé”
Signor Antonio Vivaldi, la rigrazio di aver capito e fattoci capire come i suoni devono essere prodotti/percipiti/impartiti all’ orecchio umano per colmarci di emozioni,senzazioni tanto piacevoli e profonde per lo spirito attraverso l’Arte della Musica. Abbiamo bisogno di ritornare a rispettare i canoni musicali e non rovinarli,oltrepassarli se privi di miglioramento artistico. Molte persone pensano che il nostro organo uditivo sia oggi diverso/cambiato da quello di un tempo. Non e’ cosi’, ne mai avra’ capacita’, valori o dimensioni di udire diverse da quello della sua normale natura biologica. Effimera assunzione per nuove percezioni uditive che, nella stragrande maggioranza dei casi, produce sono solo: distorsioni/cacofonie/strepiti/”campane stonate”,rumori e grida rauche e convulse: purtroppo non compatibili con la finezza del nostro orecchio nato per udire melodie/armonie che la dea della Musica ci sa donare attraveso i sui artisti ( Artisti provati e vivi nei secoli)…. (La ninna, nanna di una madre che nenia il suo bambino, nella pace e tranquillita’ in cui si svolge, dice un po’ della natura dei suoni, del canto/musica da dove nasce,come deve nutrirsci e mantenere uno sviluppo piacevole come il gusto che di poter sentire: ” Mamma, quanto ti voglio bene”). Mi scuso Signor Vivaldi se non si sente a suo agio, dove riposa in pace, vedendo tanto scempio nel campo della Musica e del bel Canto. Rispettosamente,Paul
il suicidio di Virginia Woolf
https://youtu.be/E8eNPb6zf8I
Le ultime frasi di Virginia Woolf finale
https://youtu.be/4_0-_Z0-sNc