Una Santa di origini siracusane e una canzone napoletana, sono state esportate in Scandinavia e adottate, per una festa che celebra il solstizio d’inverno.
Santa Lucia è una santa italiana festeggiata più in Svezia che in Italia il 13 dicembre.
La leggenda racconta che Santa Lucia sarebbe nata in una ricca famiglia a Siracusa, si sarebbe convertita al cristianesimo di nascosto e avrebbe portato del cibo ai cristiani perseguitati, passando attraverso un tunnel oscuro. Per illuminarsi, sembra che portasse una corona di candele sulla testa. In seguito Lucia avrebbe rifiutato di sposarsi con un ricco pagano che, per vendicarsi, l’avrebbe denunciata al governatore romano; da qui il martirio nel 304.
Le furono strappati gli occhi, in spregio al suo nome (Lucia Lux Luce), e da questo a divenire la santa protettrice della vista il passo è stato breve.
Nei paesi scandinavi, dove le notti sono tanto lunghe, la santa è stata adottata, proprio il 13 dicembre che, secondo l’antico calendario, corrispondeva al solstizio d’inverno, cioè il giorno più corto dell’anno. Poi le giornate riprendono il loro cammino verso la luce.
<Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia> recita uno dei proverbi della saggezza popolare italiana.
Santa Lucia è avvicinata alle antiche «feste della luce» che da tempi immemorabili le civiltà del Nord celebravano al solstizio d’inverno: quando sembra che il sole voglia lasciare la terra al buio e al gelo.
Lucia è splendente per vincere il buio, vestita di bianco e con una corona di sette candeline accese in testa.
In Scandinavia, tutti gli anni è rappresentata così ed è un giorno di grande festa.
Vengono preparati dolci speciali allo zenzero e alla cannella, le ragazze della casa portano la colazione a letto ai genitori, si fanno cortei di ragazze e ragazzi, vestiti di bianco e recanti doni, in tutte le città, viene cantata la tradizionale canzone Santa Lucia”, ma soprattutto viene scelta la “Lucia”, la ragazza che verrà incoronata come tale a Stoccolma, addirittura dal premio Nobel per la letteratura.
Durante la notte, il cuore diventa pesante
In campagna e in città,
Appena il sole se ne va,
Le ombre si allungano.
Allora nella nostra notte più scura
Viene la sua luce più brillante
Santa Lucia Santa Lucia
Vestita di bianco
La luce nei capelli
Santa Lucia Santa Lucia
Bello entrare e leggere la storia della Santa, ricordo i lontani racconti di mia nonna, ogni anno arricchiti di fantasiosi particolari…Un saluto a Paola e agli amici del blog Parliamone
Bello ricordare la storia di Santa Lucia, venerata in tutto il mondo, grazie Paola! Fin da bambino la conoscevo, raccontata dalla mia nonna materna, originaria di Verona, quindi conoscevo anche la tradizione di quella città dei doni ai bambini nel giorno del 13 dicembre, allora prevalentmente di solo dolciumi. Un saluto, ciao.
Bella la storia di S.LUCIA ,la raccontavo a mia nipote che ,come sai porta quel nome .i miei sono Veronesi e S.lucia porta dolciumi e frutta ,e noi bambini mettevamo un cesto perchè la santa l’empisse di dolci e frutti.Sai PAOLA ,che a LUGANO Lordine delle suore di s,BIRGITTA ,ha un albergo ?Mia cognata ,andò diverse estati.Grazie PAOLA
Molto interessante .Paola il racconto di Santa Lucia, protettrice della vista, sia per nome -Lucia significa “luminosita splendente”dal latino sia per una frase che avrebbe pronnunciato durante le turture : faro’ vedere ai credenti in Cristo la virtu’ del martirio ai non credenti,togliero’ l’accecamento della loro superbia.Si dice che a Santa lucia venissero cavati gli occhi e che le fossero immediatamente ristituiti dal Signore. La festa liturgica di Santa Lucia ricorre il 13 Dicembre, in Svezia la festa e tra le piu’ attese del periodo Natalizio. Le ragazze si vestono di bianco e adornano il capo con una corona di sette candele. Il poeta Dante, nella Divina Commedia riserva a Santa lucia il compito di illuminare la strada dell’uomo nel suo cammino verso Dio.Un Saluto
Santa Lucia
luntano ‘ a te
quanta malinconia ………..
Venite all’agile
barchetta mia
Santa Lucia Santa Lucia….
Grazie, Paola, di averci parlato di Santa Lucia. Un emblema, una gioia, una luce. Io L’adoro. Che dire d’altro? Poi, essendo di Catania, la considero quasi mia parente. Oltre tutto, anche cugina di Sant’Agata, la Santa martire catanese. A Santa Lucia strapparono gli occhi, a Sant’Agata i seni. Ma vivono sempre nella mente e nel cuore. Ancora grazie Paola.