- LE MUSE (varia umanità, cultura)
27/05/2010, ore 21:38 – Il paziente operato è un trentottenne di Trepuzzi
Lecce: paziente salvato per miracolo grazie ad un cuore artificiale
di: Germano Milite
LECCE – E’ la prima volta, in Puglia, che si trapianta su di un paziente un cuore artificiale. L’operazione pionieristica è avvenuta all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce ed ha visto come beneficiario un ragazzo di 38 anni originario di Trepuzzi.
Bene.
Fortunatamente una buona notizia dalla sanità. Specie nel nostro meridione.
Un uomo potrà sopravvivere grazie alla tecnologia e all’abilità dei medici , dei ricercatori.
Un uomo giovane con una giovane moglie e un figlioletto di appena quindici mesi potranno probabilmente avere una vita normale.
Quel bambino avrà la fortuna di avere ancora un papà, la mamma avrà la fortuna di avere ancora un marito.
I due genitori potranno allevare il loro bambino con tutto il loro cuore:
ecco?
… ti amerò con tutto il mio cuore, mi scoppia il cuore, ti ho nel cuore, ti dò il mio cuore…
il cuore è da sempre la sede dell’amore, dei sentimenti, della vita.
Lo sarà sempre?
Anche se in futuro sarà una macchina?
per chi volesse approfondire l’argomento
http://www.julienews.it/notizia/cyber-scienza-e-gossip/lecce-paziente-salvato-per-miracolo-grazie-ad-un-cuore-artificiale/48083_cyber-scienza-e-gossip_5.html
Alfred 22 giugno 2010
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al di la degli ottimi risultati della medicina e della tecnologia la mia domanda era provocatoria:
arti artificiali, bypass aortici, cornee trapiantate,fegati, pancreas, cristallini,mani complete ed ora il cuore artificiale.
Saremo ancora vivi a lungo ma con che cosa AMEREMO?
AMEREMO ANCORA?
Conosco molto bene il Vito Fazi di Lecce,ne ho avuto bisogno e proprio della cardiologia.Stavo male e in termine di mezz’ora mi hanno scoperto una pericardite,Il Vito Fazi in questo è all’avanguardia pero’ come dice Popof cè molta sanita’ privata.
La sanità pubblica funziona se noi utenti la facciamo funzionare. I dati esposti da Marc sono esemplari.
Al Sud purtroppo c’è molta sanità privata e tanto doppio lavoro: da qualche parte qualcuno dovrà pur riposare.
Ricordo un libro di Spook letto molti anni fa suggeriva una regola precisa che posso così sintetizzare: prima di iniziare pellegrinaggi della speranza rivolgiti alla sanità pubblica e solo se sei completamente insoddisfatto e con nessuna possibilità di ottenere le cure richieste rivolgiti al privato.
Ho avuto la fortuna di aver conosciuto sempre bravi medici attenti, a volte alcune cure erano insoddisfacenti, ma non per colpa dei medici: la scienza non riesce ancora a guarire tutto.
E in ogni caso i mezzi e le tecnologie a disposizione della sanità pubblica il privato non le possiede. Parlare spesso di mala sanità non fa altro che dirottare i fondi a disposione verso il privato che, potrà avere una RMN o una TAC all’avanguardia, ma una diagnosi non è una cura. Se gli USA stan tornando sui propri passi rivalutando il ruolo della sanità pubblica qualcosa vorrà dire.
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BENE!! A dimostrazione, insomma, che al sud non esistono solo sospetti o episodi di cattiva sanità, oltre a quello che spesso si sente affermare. Un’altra faccia della sanità, insomma, che in tanti vorrebbero vedere rafforzare e crescere.
LA SCENZA DEL DOMANI:IL BIOCUORE
Ricerca pubblicata su “Science” Dopo le rane senza testa gli organi in provetta fabbricati in Giappone Boncinelli: “Si sta profilando una nuova era che fino a poco fa sembrava fantascienza.” Tre mesi fa i biologi giuravano che non sarebbe stato mai possibile. Invece, e’ accaduto davvero e con una rapidita’ inimmaginabile. In un laboratorio del Giappone sono stati creati organi di rana isolati, svincolati cioe’ dal corpo dal quale sono stati copiati. Cuori, fegati e reni che crescono separatamente in provetta, coltivati per uno scopo ben preciso: utilizzarli per i trapianti. Tutto questo e’ stato sperimentato su un piccolo anfibio ma, considerata la velocita’ dei progressi biotecnologici, non e’ cosi’ inverosimile la prospettiva che un giorno alla stessa maniera si possano ricostruire organi umani. Sulla notizia dell’esperimento, tentato felicemente dal biologo Asashima e annunciato sul numero di agosto della rivista Science, e’ tornato Edoardo Boncinelli, direttore dell’Istituto di biologia molecolare del San Raffaele di Milano. Boncinelli parla di vera e propria rivoluzione: “Si sta profilando una nuova era che fino a poco tempo fa sembrava fantascienza. All’improvviso ci troveremo di fronte a un fatto compiuto. Saremo in grado di ottenere organi sostitutivi per l’uomo senza bisogno di riprodurne il corpo, una soluzione che non annulla ma risolve molti problemi etici”. Solo ventiquattr’ore prima da Londra era rimbalzata un’altra notizia straordinaria, ma non si sa fino a che punto veritiera. Secondo il Sunday Times, il biologo inglese Jonathan Slack, uno che ama poco i sensazionalismi, avrebbe rivelato di aver creato una rana senza testa, un mostro concepito col fine di trarne pezzi di ricambio. L’esperimento di Asashima va molto piu’ in la’. Non sara’ piu’ necessario far nascere “mostri”, visto che gli organi potranno svilupparsi da cellule embrionali grazie all’aggiunta di un additivo. Questa sostanza si chiama activina. “Anche noi abbiamo tentato lo stesso procedimento 10 anni fa – dice Boncinelli -. I giapponesi pero’, rispetto a noi, si sono serviti di una quantita’ di activina 100 volte maggiore. Ma, attenzione, ricordiamoci che tra anfibi e mammiferi c’e’ una grande differenza”. Ormai i grandi laboratori mondiali della biologia molecolare hanno ingaggiato questa sfida paurosa. A Boston, come a Los Angeles e in Giappone puntano alla creazione di biocuori e biofegati fatti per l’uomo. “E’ una strada importante che scorre parallela a quella degli animali transgenici”, commenta il trapiantologo Raffaello Cortesini che sta lavorando su maiali bioingegnerizzati in un centro “segreto” vicino Roma. Tutto sta adesso a vedere quale delle due soluzioni verra’ messa a punto prima? “Io credo che il traguardo in ambedue i settori sia vicino – prevede Cortesini -. Nel Duemila, attraverso l’organogenesi, si potrebbero gia’ sperimentare organi umani imperfetti. Stiamo entrando nel secolo della bomba biotecnologica”.
( Corriere della sera .it archivio)
CUORE REGIONE PER REGIONE
Nel 2004 i trapianti di cuore in Italia sono stati 353. Per il 2005, i trapianti di cuore (inclusi i trapianti combinati) salgono a 364 così suddivisi per regione: in Abruzzo-Molise 9 (erano stati 3 nel 2004); in Campania 43 (erano stati 36 nel 2004); in Emilia Romagna 39 (erano stati 43 nel 2004); in Friuli Venezia Giulia 28 (come nel 2004); nel Lazio 24 ( tre in più rispetto al 2004); in Lombardia 116 come lo scorso anno; in Piemonte- Valle d’Aosta raddoppiano passando dai 16 del 2004 a 32; in Sardegna 7 (erano stati 11 nel 2004); in Sicilia 15 (erano stati 12 nel 2004); in Toscana 13 (erano stati 18 nel 2004); e in Veneto 38 (erano stati 46 nel 2004).
LISTE DI ATTESA
In Italia, secondo i dati preliminari al 30 settembre 2005 del Centro Nazionale Trapianti, ci sono 8.862 persone in lista di attesa per un trapianto, di cui 6.369 per il rene (il tempo medio di attesa di 2,93 anni e la percentuale di mortalità dei pazienti in lista è di 1,63%), 1557 per il fegato (tempo di attesa medio di 1,40 anni e percentuale di mortalità pari a 6,36 %), 649 per il cuore (tempo medio di attesa di 2,08 anni e una percentuale di mortalità in lista del 9,93%), 194 per il pancreas (tempo medio di attesa di 2,40 anni e una percentuale di mortalità di 1,91 %), 246 per il polmone (tempo medio di attesa di 1,88 e una percentuale di mortalità del 19,17%).
(statistiche prese in rete)
quello che tu hai messo quasi in burla per non tramattizare oltre il fatto, se ci pensiamo bene i nostri cervelli che sono obbligati a fuggire all’estero per mancanza di fondi ecco la rivalsa se hanno i mezzi per poterlo fare.
orgogliosa sono che il fatto sia venuto a Lecce una cittàdel sud dove la mala sanità conta i morti.
alfred certo che è macrabe la foto sembra un teschio