AGORÀ (attualità, politica, società)

Da buon “grillo parlante” voglio continuare a sfrucugliare con lievi provocazioni.

Vorrei parlare delle “regole” quelle che ci siamo dati come esseri sociali e civili. Si parla molto di regole ultimamente, ne ha parlato anche Silvio Berlusconi alla riunione di Confesercenti ha detto che: ” …governare con le regole della Costituzione è un inferno…”

Tutti sentono strette “le regole” e non è la semplice buona educazione che ormai latita nella convivenza civile, familiare, scolastica, sociale e politica, ma il rispetto di noi stessi, degli altri, dell’ambiente, della vita, dell’attenzione alla nostra salute e del bene comune. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, la mancanza di saper gestire le emozioni positive o negative che siano, dalle violenze  negli stadi all’agone politico. Quel bambino che assiste alla bravata del padre, che si considera furbo, usando la corsia di emergenza quando l’autostrada è bloccata o quando è allo stadio e lo sente bestemmiare o accanirsi contro gli avversari di campo considerandoli “nemici”, quando sarà adulto, perché dovrà rispettare “le regole”?

Tutto questo cappello per arrivare ad una mia perplessità ….l’utilizzo delle frecce direzionali nelle autovetture è obbligatorio o è un optional?  Esistono regole a tal proposito? Ovviamente da buon “grillo parlante” la domanda è provocatoria, perché è ben chiaro che esiste la “regola” . Nel Codice della Strada è previsto un articolo il 154, dove il non utilizzo delle frecce direzionali  è punito con un ammenda da 33 a 311 euro e con la cancellazione da 2 a 8 punti nella patente. Ma come mai questo indispensabile sistema di segnalazione viene spesso ignorato? Nelle rotatorie, che costituiscono giustamente una miglioria del traffico, queste segnalazioni non vengono effettuate per oltre l’80% delle volte e personalmente mi è capitato spesso di vedere auto della Polizia Stradale o dei Vigili Urbani, omettere l’uso delle frecce.

Ma siete sicuri che esistano ancora le regole?  Sono molto perplesso e sto seriamente pensando di fermarmi a fare pipi contro un albero la prossima volta che esco.

Franco Muzzioli    8 luglio 2010

8 Commenti a “le regole”

  1. lieta scrive:

    leggevo don mazzi i vecchi sono liberi ed essendolo so un po’ ribelli

  2. lucy.tr scrive:

    Nella crisi dei valori morali, il rispetto delle regole è in primo piano. Ogni democrazia ,degna di questo nome, fin dall’ antichità è fondata su principi ( REGOLE ) a cui ci cittadini devono sottostare. Il rispetto delle regole, in primis è affidato alla famiglia che attraverso l’ACCUDIMENTO della prole trasmette i principi fondamentali, compito che poi passa alla scuola e quindi alla società. Oggi sicuramente tutto questo sta venendo meno e il mancato rispetto delle regole porta la nostra società verso un degrado morale a cui bisognerebbe porre un argine. Sta a noi quindi, con il nostro esempio, far si che i nostri figli riacquistino fiducia e fondino il loro futuro sul rispetto dei principi morali.

  3. nadia 8 rm scrive:

    Non voglio assolutamente parlare di simpatie politiche, (anche perche’al momento non ne ho)ma di regole.Ce ne sono ancora secondo voi?,(per me,assolutamente no),tutto va bene…..dicono. Iniziamo dalle piccole cose,ragazzi 13enni che escono la sera e rientrano al mattino,intanto i genitori dormono tranquilli,al supermercato i prezzi salgono alle stelle,e tutto va bene,si fa una prenotazione per una visita specialistica,si debbono aspettare almeno 4 mesi(se non si hanno conoscenze),e tutto va bene,i politici mangiano a 4 palmenti ,e tutto va bene,i nostri ragazzi hanno (se c’e l’hanno,un lavoro a tempo e nn hanno modo di crearsi un futuro),e tutto va bene anche se noi lavoratori avevamo dei diritti che ci eravamo conquistati con le unghie e coi denti,e tutto va bene.No cari signori,la sregolatezza in italia la fa da padrona ,e allora,cosa aspettiamo?,un minimo di ribellione ci vorrebbe,certo è che la ribellione non fa parte delle regole, ma tant’è……….

  4. marc52 scrive:

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    Vi è stato un pri pro quo e me ne scuso umilmente con Paola. Sono caduto in un imperdonabile errore vedendo prima pubblicato l’articolo sul blog da Felpan ,poi il suddetto, ritirato. Questo atteggiamento mi ha fatto cadere in errore, è preso da presuntuoso livore mi ha indotto a commentare l’accaduto. Paola, ti chiedo: un sincero e sentito scusa. Adesso che conosco la vera motivazione, che apprezzo…totalmente faccio ammenda!
    L’unica cosa che gioca a mio favore è che ne ero all’oscuro, non essendo stato informato. Ho messo il carro d’avanti ai buoi! Mi ari-scuso, mi inchino, e mi ritiro, augurando a Paola e a Felpan un proficuo lavoro e una più stretta una collaborazione. Antonio, non è una questione geografica dire veramente quello che si pensa senza peli sulla lingua. E’ una questione interiore comune a tante persone. Dal cinese all’africano. Anche uno “stolto avellinese “come me, non ha peli sulla lingua! Mi sembra di aver sempre manifestato apertamente e appassionatamente le mie convinzioni. Chiudo il commento ribadendo (a scanso di equivoci) la mia simpatia ed il mio apprezzamento per… Paola, Felpan e Antonio. Mi scuso anche con Franco Muzzioli per aver occupato arbitariamente i commenti al suo atricolo.
    Molto rumore per nulla (Shakespeare)

  5. alfred-lollis scrive:

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    non entro e non voglio entrare nel merito del discorso ma una cosa vorrei dirla: non fanno bene
    a nessuno e non portano nessun beneficio ne al blog e tanto meno a eldy polemiche simili.
    Per di più attribuendo simpatie politiche.
    Saranno il lettori del blog semmai che valuteranno.

  6. antonio2.li scrive:

    A proposito di regole nella gestione di una rubrica ci sono delle priorità e se l’articolo di cui tu parli Marc è arrivato dopo uno he era in preparazione è buona regola che l’uno aspetti l’altro.Altra buona regola è quella di rispettare il lavoro di redattrice che la paola fa con soddisfazione piena di tutti.Mi spiacedovertelo dire ma sei proprio tu che spesso infrangi le regole sottoponendoci delle lunghe pappardelle copiate dai giornalli che tutti possono leggere in rete. basterebbe che tu segnalassi il link.mentre un tuo pensiero non lo leggiamo mai.Scusami ma questa volta hai fatto la pipi fuori del vaso e anche io sono un maledetto toscano e le cose che ho dentro non le mando a dire

  7. marc52 scrive:

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    APPROPOSITO DI REGOLE!!!! capita a fagiolo!!!! Qui si fa del terrorismo! facendo scomparire degli articoli pubblicati da un collaboratore!!! questa è democrazia ? si fa tanto i democratici e i sinistroidi, a parole !!!! Poi si usano metodi dittatoriali e verticistici, con manie di egocentrismo, avendo la presunzione e l’arroganza di pensare che il blog è di proprietà personale. Di disfare e montare a proprio piacimento, facendo sparire anche dei commenti giudicati inopportuni che riguardano personalmente la gestrice del blog. Allora vale la teoria berlusconiana : parlate di me…. SI….ma solo bene!!!!complimentatemi!!!! COMPLIMENTI!!!!! QUI IMPERA LA MANIA DEL PROTAGONISMO E DEL FASO TUTTO MI!!!!

  8. marc52 scrive:

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    Questo articolo “le regole”, mi fa venire in mente quando 25enne leggevo “Il Corriere della Sera” allora il direttore del quotidiano era Piero Ottone , nei suoi articoli di fondo molto spesso citava le regole del gioco in politica, erano gli anni 70/77. “regole”, se leggete il libro dei sinonimi vi da: “leggi”. Tutta la vita è una regola , guai se non fosse così .Qualsiasi gioco (soprattutto agonistico) ha come principio delle regole. Una società civile si basa su degli indirizzi ,quindi delle regole. Anche l’individuo nel suo intimo si stabilisce delle regole. Un tempo (Quando esistevano i galantuomini) le regole venivano rispettate con una stretta di mano. Oggi esiste il contrario del sinonimo: L’irregolarità ! Prova lampante la politica. Le regole, vengono stravolte per trarne dei vantaggi personali o di casta, vengono concepite ad personam, il più delle volte non sono rispettate, anche se scritte (vedi Costituzione). Le regole del gioco mi ricorda un film drammatico USA del 2006 titolo originale Lucky you , sulle vicissitudini di un giocatore di poker che parlando di vita , la coprotagonista insegna al protagonista che: per vincere il gioco della vita e del poker, dovrà cercare di giocare a carte nel modo in cui ha sempre vissuto la sua vita e che dovrà vivere la sua vita nel modo in cui ha sempre giocato a carte… Anche nella poesia esistono delle regole.
    REGOLE DEL GIOCO
    (Poetica, Kajetan Kovic) uno dei maggiori autori sloveni contemporanei

    Bisogna trovare parole cariche di elettricità.
    Bisogna metterle in fila
    e trasformarle in batterie.
    Bisogna convogliare i fiumi
    e costruire turbine.
    Bisogna erigere linee di alta tensione.
    Bisogna commissionare la pioggia.
    Tutto dev’essere pronto.
    All’arrivo della grande acqua
    una poesia vera funziona come una centrale elettrica.

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