- LE MUSE (varia umanità, cultura)
Occhi rossi lei, occhi tristi e seri lui.
Un thè e un caffè, il cameriere si allontana senza notare.
Lei ha pianto, tanto. Lo si avverte dagli occhi arrossati e dal tovagliolo di carta che tiene in mano, piegato su se stesso più volte e poggiato all’indice della mano sinistra. Ha un grosso anello ma non la fede. Quando porta il tovagliolo agli occhi, luccica.
La mano destra appoggiata sul tavolino sembra in attesa…
Lui ha la fede. Gli solca il dito. La porta da tanto. Forse non la toglie mai.
Parla sottovoce senza guardarsi attorno come se quello che dice fosse la prima volta.
Gli occhi di lei guardano quelle labbra che si muovono ma non ascolta: le conosce già quelle parole.
Si intuisce la sua rassegnazione da come ascolta in silenzio. E’ come se sapesse già tutto. E’ come se a quell’incontro ci fosse andata al posto di un’altra.
Giungono come un sussurro le sue parole in un attimo che la slothmachine cambia giocatore: “capisci? non li posso lasciare…………!”
Lei annuisce silenziosa e il tovagliolo asciuga un’altra lacrima. Un altro bagliore dell’anello.
Lo sguardo dell’uomo è cambiato. Ora è disteso, tranquillo.
I suoi capelli brizzolati, la pelle tirata delle mani, il suo portamento……. non è più giovanissimo.
La sua mano che fin’ora era poggiata sulla gamba ora scivola adagio a lambire quella di lei quasi fosse un incontro.
Le dita si sfiorano. Lui la prende nella sua, la stringe appena. E’ uno strano contrasto: due mani….. due età.
Uno scatto improvviso, il braccio si allunga per scoprire un orologio d’oro: “devo andare!!!!!”.
La mano di lei ora accarezza la sua.
Ti aspetterò!!!
Prometti di tornare presto …… papà!!!!
Alfred 28 luglio 2010
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I voli di prosa “più importanti” non sono facili e non da tutti.
Siamo in “eldy non al “premio bancarella”.
Queste affermazioni non sono piacevoli per chi le riceve e sopratutto per chi volesse cimentarsi in qualcosa. Chiunque esso sia.
Chi si vuole esibire ha altre possibibilità!
Lei ha un grosso anello…non la fede……..lui ha la fede da sempre portata…..(simbologie !?!)……….Lui parole vuote..inutili…già sentite. Un pò d”america” con la slothmacine …….Chi è che non può lasciare……altri figli? (forse un pò banale). Questi anelli che danno bagliori d’anima ….poi un pò di ambiguità non guasta….Spero in voli di prosa più importanti….Comunque bravo!
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mettiti ( generico) all’uscita di un cinema e chiedi agli spettatori un commento sul film che hanno visto contemporaneamenate ad altre decine di persone. divertiti a contare le diverse versioni.
fare un po’ morale a silvio è solo na rinfrescatina na doccetta alla sua coscienza
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non sarà che in fonodo in fondo il criticare, fare la morale,
ci gratifica un po’ tutti?
ahhh alf mi giri la frittata nel piatto va be ciao
Tutto puo’ essere, Alfred e possono valere le tue supposizioni come le interpretazioni soggettive di ciascuno di noi, come conferma Marc.
Ma io mi fido del primo istinto, e ti chiedo? Perchè allora tutti quelli che hanno commentato finora, me compresa, hanno intuito nell’abbandono alla figlia quello di un padre che probabilmente si era creato un’altra famiglia?
Probabilmente le frasi………”Gli occhi di lei guardano quelle labbra che si muovono ma non ascolta: le conosce già quelle parole……” e…..
“Si intuisce la sua rassegnazione da come ascolta in silenzio. E’ come se sapesse già tutto. E’ come se a quell’incontro ci fosse andata al posto di un’altra……”
erano abbastanza significative.
Comunque grazie Alfred, ci sottoponi sempre importanti pensieri che generano interessantissimi dubbi su cui disquisire.
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Alfred, tu hai voluto scrivere un racconto un po comico/ironico, due paesone che si lasciano, sembra un grande amore che sta finendo, con dovizia di particolari poi…. la sorpresa era in fondo un padre e una figlia che si salutavano. Dove lui va non si sa (un addio?un arrivederci?) Interessante la varie interpretazioni a secondo gli stati d’animo dei dei vari commenti .Questo in analisi, si chiamano proiezioni ogni persona proietta o vede, nel racconto un suo stato d’animo. Da al racconto una sua soggettiva interpretazione finale.
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perche dev’essere per forza un abbandono della famiglia?
Se fosse un militare in missione?
Fosse uno scenziato? Un famoso chirurgo che parte per un congresso?
Fosse un padre che va d aiutare altri figli in difficoltà?
I “loro mi aspettano” sono per forza figli illeggettimi?
E la figlia? non può essere una figlia particolarmente piagnucolosa?
Complimenti Alfred mi è piaciuto molto.
Purtroppo queste situazioni tendono sempre ad aumentare e a soffrire sono sempre loro:i figli.
bel racconto. ma certi padri è meglo che non tornino
famiglie interrotte sofferenze inaudite tranne per l’egoista che non è nulla non è uomo maschio è zero niente e questa sua nullità verrà trovata prima o poi in qualche luogo terrestre o meno………….e pagherà per tutte le lacrime che ha fatto versare veramente stupidamente……..ciao