In difesa dei mussulmani!
Sakineh, il suo caso, l’emozione che ha suscitatato in tutti noi, non deve essere un pretesto per rinforzare una campagna di astio nei confronti degli “Altri”. Non diventiamo strumento di chi ci vuole manovrare senza che ci si ragioni sopra e si rifletta.
Ho notato, in alcuni commenti di eldyani una tendenza ad identificare il governo iraniano, quindi la politica iraniana di questo regime, con tutti i mussulmani esistenti sulla terra e con quelli che vivono in Italia. Un gran misto di tutto.
Ecco, io direi: cercare di conoscerli prima di odiarli.
Onestamente quanti di noi hanno davvero “parlato” con un mussulmano, quanti di noi li hanno come vicini di casa? Quanti mussulmani conosciamo? Quanti iraniani conosciamo?
Adesso una cosa è l’azione di difesa di un essere umano che prima di tutto rischia la pena di morte e poi in quel modo!!!
E una cosa è tirare noi le pietre contro tutto e tutti, indistintamente.
Sono due problemi diversi e non hanno nulla in comune. Non mischiamo ogni cosa.
Allora tutte le campagne che sono state fatte per difendere dalla sedia elettrica altri esseri umani che erano stati condannati, nei “civilissimi” U.S.A., che si ergono a faro di civiltà e democrazia, le abbiamo dimenticate?
Eppure non diremmo che tutti gli americani sono assassini.
Qui si tratta di uno stato, di un governo e delle sue leggi, non di tutti gli iraniani e addirittura di tutti i mussulmani in generale.
Pensiamo solo per un momento: se ci dicessero all’estero che tutti gli italiani sono mafiosi, camorristi, ladri ed altre amenità.
Bene, purtroppo spesso siamo identificati così; io all’estero ci vivo e lo so bene, ma fa piacere questo?
O se identificassero tutti i cattolici con i preti pedofili?
Non facciamoci strumentalizzare e concentriamo le nostre forze per la causa di Sakineh e di tutte le donne perseguitate.
Non facciamoci utilizzare dai giochi della politica e cerchiamo di non dimenticare, nel caso dell’Iran, che pochi mesi fa ci sono state delle lotte sanguinose tra studenti e “regime”. Sosteniamo chi lotta per una giusta causa.
Fino a che Sakineh non sarà giudicata da una giuria regolare, e fino a che non sarà abolita la lapidazione e la pena di morte, continuiamo a farci sentire, ma alleiamoci anche con quei cittadini che niente hanno a che fare con l’attuale regime di terrore.
Questo è il mio pensiero.
Paolacon 09 settembre 2010
L’articolo della Paola è da parte mia del tutto condivisibile, ha avuto la lucidità di esporre la sua opinione e con ciò sensibilizzare i lettori (e spero siano molti) su temi ahimè particolarmente sensibili a seconda della cultura che permea il cuore e la ragione di chi si erge a censore o difensore delle molteplici e variegate opinioni in corso, sia in Italia che in Europa, sia in Iran che in Medio Oriente. Da parte mia prego affinchè cessino le attuali barbarie e le inutili e delittuose contraddizioni che stanno lacerando questo povero mondo.
E’ sicuramente vero ciò che tu dici Paola, le buone persone esistono ovunque, come le cattive del resto…Ma non dimentichiamo che fra i mussulmani, esiste una cultura che penalizza fortemente le donne…Che le burkizza per non suscitare il desiderio degli altri uomini(un bel paraocchi come ai cavalli ai maschietti, no?), che le obbliga a mangiare da sole in cucina, o a sedersi nel sedile posteriore della macchina (con magari il figlioletto maschio di pochi anni, accomodato in quello anteriore), che fa sì che le madri, scelgano le future mogli dei figli, ispezionandole sotto i vestiti (e, denti compresi…), come se dovessero comprare un cavallo!! Conosco mussulmani che lavorano nell’azienda di mia sorella e, posso assicurarti che, per loro, tutto ciò è assolutamente normale. Beh, sarà perchè sono donna, o perchè ho una figlia femmina, che tutto questo proprio non lo sopporto! Poi, tornando a Sakineh…avrà pur tradito con un uomo…perchè a lui la stessa “punizione” no?
Cara Paola, capisco che chi professa una religione legittimamente deve avere il diritto di avere luoghi di culto e di incontro , ma in una società multietnica e multireligiosa e in nazioni con intensità abitativa altissima ,dovranno pur esserci delle regole. Io sono un agnostico un pò duro e “vado giù pari”, ma capisco il tuo giusto ragionamento.
Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato un commento e che hanno compreso che il mio discorso “in difesa dei mussulmani” era un discorso lato per dire: cerchiamo di capire il diverso, “l’altro”, prima di attaccarlo. Naturalmente ho preso come spunto l’argomento di attualità in questo momento. (Oggi è anche l’11 settembre.), ma la tua idea di non permettere di far costruire moschee o sinagoghe o templi indù, non mi trova dello stesso parere. Lo stato deve essere laico, ma ci deve essere libertà di tutti i culti, secondo me.
Mi dispiace solo che le persone di parere nettamente contrario, non abbiano portato argomenti a favore della loro causa.
Il paragone con gli Stati Uniti e solo con gli Stati Uniti, non tutta l’America, è riferito al fatto che sono state fatte tante dimostrazioni in tutto il mondo, contro la pena di morte, in vigore in quel paese, che si erge a faro di civiltà, e poi applica ancora la pena di morte.
Inoltre è esecrabile bruciare il Corano o buttare il Cristo dalla finestra, sono due atti ugualmente da condannare (per rispondere a Koala).
Sono d’accordo con te Franco che
Sono d’accordo con te Lucy, ma anche “gli altri ” che si inseriscono in una società che ha una cultura di duemila anni devono fare lo sforzo di amalgamarsi . Almeno l’impegno deve essere bilaterale , noi rinuncieremo un poco al nostro “particulare ” ai nostri campanilismi aprendoci a culture diverse , ma anche gli “altri” devono accettare di essere in una nazione diversa da quella da dove provengono.Se pretendiamo TUTTI di rimanere quelli che siamo sempre stati non ne usciamo di certo. Invece di costruire chiese o moschee, costruiamo ospedali e scuole, invece che alzare barricate culturali cerchiamo di svestire i vecchi abiti per indossare quelli della tolleranza , ma tutti ! Un domani se in Italia o in Europa verranno altre etnie con altre religioni …dovremo costruire chiese per gli ortodossi?..Templi per gli induisi?…Sinagoghe per gli ebrei ?…Pagode per i buddisti ? Rimango sempre della mia idea che le chiese sono nel cuore e nelle case degli uomini….
AMMESSO IL RICORSO DELL’ITALIA
Crocifisso nelle aule, accolto il ricorso Italia
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso l’ammessibilità dell’ Italia contro la sentenza che ha sostanzialmente bocciato, il 3 novembre scorso, la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. A quanto si è appreso, il caso sarà quindi esaminato dalla Grande Camera nei prossimi mesi.
Leggendo oggi le dichiarazioni del Cardinale Tettamanzi sull’intenzione di costruire una Moschea a Milano e sulla prevedibile bocciatura da parte del Comune, mi ha fatto tornare sull’argomento. E’ evidente che ogni giorno ci si debba confrontare con una società multietnica e multi religiosa e in questa realtà spesso storie e tempi si confondono. Il passato di una famiglia mussulmana non è certamente quello dei suoi vicini di casa credenti o meno, educati ad una distinzione fra religione e politica. I processi d’ integrazione devono assumere forma del tutto diverse dal passato, siamo costretti ad accettare valori e visioni del mondo che non ci appartengono e nulla hanno a che vedere con la nostra storia. Soltanto rendendosi conto della loro esistenza e complessità dei loro valori, potremo affrontarli ed accettarli. Ben vengano le occasioni di confronto e comunicazione. Tutto sarà più difficile se ci rifiutiamo ad aiutarli e a non permettere loro di costruire luoghi di culto e di incontro. Oggi Obama nel suo discorso ha detto “ Dobbiamo combattere i terroristi non ISLAM “
Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d’essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un’isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce.
(Bacone Francesco)
scusa paolacon, ma il paragone con l’america, non mi sembra appropriato, noi conosciamo la libertà grazie a loro e ni sembra che ci sia un processo dovuto alla raccolta delle prove e comunque non paragonabile a quello iraniano o mussulmano, dove basta che sia solo il sospetto per essere giustiziati, anche se credi in Cristo, sei impiccato, la giustizia lì è governata dal regime degli Ayattollah. No non ci possono essere attenuanti, siamo in loro balia, questo si, un reverendo vuole bruciare il Corano e succede il finimondo, qui in Italia, un mussulmano getta il crocefisso dalla finestra e non succede nulla….ora commenta tu… ciao
anchio la penso come franco anche se devo dire la verita ,la non conoscenza mi fa paura ,sicuramente ci sono persone brave ,come in tutti i popoli ,ma quel poco che conosco , li trovo molto fanatici della loro religione ,delle loro tradizioni ,e difficilmente cercano di farsi conoscere
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Caro Franco, grazie per la premessa al tuo articolo! Io volevo solo dire che le intenzioni spirituali dei profeti (Cristo,Maometto, etc) sono, (senza limiti di religioni)e rimangono validissime, per noi esserei umani. Esse sono da esempio per un’umanità basata sulla spiritualità dell’animo, sui buoni sentimenti, sulla semplicità , sulla povertà materiale. Se poi il clero, le istituzione ecclesiastiche ( parlo del caso dei cristiani,il nostro caso ), diventando sempre più un potere economico e politico, hanno stravolto completamente o in parte (a loro piacimento ) , gli insegnamenti delle sacre scritture ( Da primi San Paolo, poi Sant’Agostino). Mettendo dei paletti e delle regole/costrizioni comportamentali al “buon cristiano”. Poi conosciamo tutti bene le nefandezze delle guerre “sante”, dei:”Dio è con noi” ,delle benedizioni delle armi prima di una battaglia. Dei: “A morte gli infedeli “.Tutte cose dettate dall’integralismo religioso, dal potere economico ,da interessi politici e di espansionismo religioso ,che non hanno nulla di “sacro” per l’animo umano.
Anche Gandhi, lo si può paragonare ad un profeta del xx secolo. Termino dicendo che una forma di “religione” spirituale può esistere, ma solo nell’animo e nei sentimenti di tutti noi .
Sono d’accordo in tutto e per tutto a Franco Muzzioli che ha saputo dar voce a cio’ che penso e non ho saputo mettere per iscritto.Grazie Franco
Paola L’integrazione è una strada molto stretta e lunga e difficile, le problematiche variano da città in città, purtroppo ancora siamo solo all’inzio di questa lunga strada, non siamo ancora pronti ad una società multiculturale. Si io sono favorevole una integrazione graduale, c’è molto da lavorare in tutti i settori sociali. Altra cosa molto importante Paola le notizie dai giornale alle tv. Danno e fanno vedere sempre immagini negative sull’immigrazione, i fatti di Livorno la fiaccolata contro i Rumeni, non sono tutti strupratori, ubriaconi e violenti, ci sono Rumeni che lavorano e vivono nelle notre comunità, perchè non si da queste notizie. Paola questo è anche terrorismo mediatico.
Vorrei rispondere a Marc,che ha fatto una bellissima descrizione dell’Islam , chiara, obbiettiva ed esaustiva (l’Islam non è stato e non è solo quello descritto).Vorrei però fargli alcune domande, lui dice che il problema dei problemi è l’uomo e che le religioni sono “cose buone e giuste”e l’uomo con le sue leggi, con il desiderio di potere, gli interessi, l’aggressività “rovina tutto”. Perchè allora l’uomo ha sempre fatto le guerre in nome di un Dio? (I nazisti avevano sui loro cinturoni la scritta “Gott mit uns – Dio è con noi…pensate un pò!) Perchè gli attuali conflitti ed altri possibili tragici conflitti ,avvengono tra gli adoratori di Allha e i “crociati” (come li chiamano loro) che come Dio hanno “il Padre di Gesù” (che è sempre la stessa cosa )? Se l’uomo non avesse leggi divine “scritte da Profeti “(che sempre uomini sono) e che spesso diventano inevitabilmente leggi di vita ,ma avessero soltanto l’afflato verso una trascendenza scritta nel loro cuore ,accettando l’altro così come è ,senza etichettarlo (Cattolico, Islamico , Ebreo ecc. ecc. ecc.)non sarebbe meglio? .Ma quanti massacri, crociate, olocausti ,volete che accadano ancora prima di capire che non è con le religioni che l’uomo evolve verso una civiltà ,illuminata e solidale?
non si fa di tutta l’erba un fascio basta legge libri autobiografici scritti da musulmane iraniane o altri stati non democraticamente veri insomma donne che devon anco sta sottomesse maschio per legge e religione per capi’ che là come qua troppa parte dell’altra metà del cielo è ancora vagamente nullità le furbizie x gira frittate ai masckietti che magari loro poi amano tanto non s’han da fa da nessuna part dobbiamo essere liberi nel rispetto reciproco nella comprensione nell’intelligenza del cuore………….
Sull’onda emozionale degli ultimi avvenimenti, lapidazione di Sakineh e minaccia di bruciare il corano da parte del reverendo Jones, è giusto chiedersi, come suggerisce Paolacon, la religione islamica e i suoi seguaci sono sempre da condannare? Credo proprio di no, dobbiamo accettare e comprendere questo mondo sempre più vicino a noi.
Conoscerlo, significa anche scoprire ciò che c’è di buono nel loro credo e favorire un’integrazione consapevole e ben accetta. Unire questi due mondi tanto diversi e uno degli obbiettivi del mondo odierno.
sono sincera nella mia mente ho avuto sempre idee confuse
sulle religioni forse non mi era mai stato neccessario
conoscere il mio vicino,Ma da quello che ho letto nel commento di Marc e me lo sono anche stampato,è l’uomo che come sempre sbaglia il singolo individuo.
Mi sono resa conto che fra noi non c’è tanta diversità, solo la lingua per non capirci.
Essi hanno diritto ad avere un luogo di culto, anche da da noi perchè la popopalzione mussulmana aumenta enoi dobbiamo rispettarla
Non spendo una parola in difesa di mussulmani, cattolici, ortodossi, integralisti, fascisti, comunisti e consumisti (bella accozzaglia di teste perse) . Spendo tutte le mie parole per le donne e gli uomini di buona volontà.
Carlotta io aggiumgerei che esiste anche una lapidazione dei pregiudizi e dell’intolleranza, oltre a quella delle “parole”, ma forse quella delle parole, come rimarca Giuliano, è la peggiore.
Grazie Marc di aver ricordato che domani è l’11 settembre. “giornata di ricordo! ma anche di incomprensione” giornata funesta per l’integralismo ed il razzismo.
E grazie Marc di aver ampliato così esaustivamente il discorso sull’islam, aiuterà chi ha la buona volontà di leggere e di cercare di capire.
Franco, stigmatizzando gli integralismi nelle nazioni, non dimenticarti Israele; gli integralismi ci sono in molte forme negli Stati, e in tanti Stati. Uno stato fondato sulla religione ha già dei problemi di base.
Hai fatto bene a sottolineare la differenza tra individui e politica… ed a ricordare che la religione deve essere un fatto privato e lo Stato deve essere laico. E qui non voglio aprire un altro annoso filone…
Accettiamo dunque l’invito di Pino di ricercare “il buono che alberga negli altri”.
Cara Paola ,in linea di principio hai pienamente ragione. La nostra colf è marocchina di religione mussulmana ed è una meravigliosa persona , ma il comportamento di un singolo o di tanti come lei ,non giustifica l’atteggiamento di fondo dell’Islam ,che è comune in quasi tutti i territori dove questa religione è predominante. Non giustifico il fatto che una religione imponga i suoi dettami nella conduzione di uno Stato, non ne giustifico l’integralismo,che quasi sempre li accompagna. Sia ben chiaro stigmatizzo nello stesso modo certi integralismi cattolici o certe nazioni ,come l’America ,che hanno la pena di morte e che fino a poco fa lasciavano morire chi non aveva l’assicurazione ospedaliera.Non vorrei si confondessero gli individui con gli Stati o con le comunità alle quali questi inividui appartengono. Durante il fascismo ,operavano mio nonno e mio padre ed erano ottime persone , eppure in Italia c’era una dittatura, che anche queste ottime persone hanno accettato ed hanno lasciato operare. Come ho già avuto occasione di dire, finchè le religioni non saranno SOLO un fatto privato, queste aberrazioni accadranno sempre.
Concordo assolutamente con il commento di Carlotta riguardante le parole….:
una spada può ferire quando colpisce il bersaglio! Tant’è che l’uomo ha inventato strumenti per difendersi… armature, scudi, e inoltre usa la tecnica che con la spada , prima di tutto, para i colpi dell’avversario.
Le parole invece non solo feriscono, LE PAROLE UCCIDONO… uccidono la parte più fragile di una persona, la sua anima, e ogni colpo è letale… e nessuno è stato capace di inventare strumenti di difesa, perché non esistono…
inoltre la spada se manca il colpo, il pericolo è scampato… le parole anche quando non colpiscono subito, rimangono lì sospese a osservare il momento migliore per tornare… non c’è modo per evitarlo.
Penso che bisognerebbe sempre stare attenti a usare le parole… perché il nostro avversario potrebbe non essere più in grado di rialzarsi.
Nota
Per parole intendo anche quelle, digitate, in una chat!
Sono assolutamente d’accordo con te Paola e non c’è nulla da aggiungere, se non che, nei paesi “civilizzati” come il nostro esiste una lapidazione altrettanto devastante…quella delle parole…
Paola sono molto giuste le tue osservazioni, si sa che vere e proprie guerre si conducono, oggi, anche attraverso i mass media in modo da condizionare il pensiero ed i comportamenti di milioni di persone si da mantenere blocchi e divisioni. Anche gli Americani che si ergono a poliziotti del mondo, dovrebbero spiegare come mai fanno i poliziotti solo nei paesi ricchi di risorse naturali trascurando zone martoriate da guerre dimenticate solo perchè si svolgono in paesi di estrema povertà.
Sarebbe bene invece che si vada alla ricerca delle cose che posono unire i popoli più di quelle che invece le dividono. Quando Giovanni Paolo II ad Assisi propose ai capi di tutte le altre religioni di pregare per la pace, fece proprio un tentativo di ricercare quello che unisce o può unire i popoli di culture e religioni diverse, la cultura dell’Amore alla lunga paga più della cultura dell’odio. Chissà quante SaKineh muoiono senza venire alla ribalta. Anche il bruciare il Corano non fa che fomentare gli odi. Quindi l’invito di Paola a ragionare,in ogni situazione, con la propria testa va accolto mettendo in atto quelle azioni che possano favorire la cultura dell’integrazione tra i popoli, ricercando il buono che che alberga negli altri e che ci può accomunare nel difficile percorso della Vita.
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La conoscenza, rende l’uomo più aperto mentalmente, meno sospettoso,dubbioso. La conoscenza avvicina ti permette di capire il tuo interlocutore.
Chi sono i Musulmani?
Un miliardo di persone di ogni razza, nazionalità e cultura – dalle Filippine del Sud fino alla Nigeria – sono legate da una unica, comune, fede islamica. Circa il 18% risiede nel mondo arabo; la comunità musulmana più numerosa del mondo si trova in Indonesia; vaste zone del continente asiatico e gran parte dell’Africa sono abitate da popolazioni di religione islamica, mentre numerose minoranze risiedono nell’ex Unione Sovietica, in Cina, nell’America Settentrionale e Meridionale ed in Europa.
In che cosa credono i Musulmani?
I Musulmani credono in un Unico Dio; negli Angeli da Lui creati; nei Profeti, grazie ai quali il suo verbo è stato rivelato all’umanità;nel Giorno del Giudizio quando ciascuno di noi verrà giudicato individualmente a seconda del proprio operato; nell’autorità suprema di Dio sul destino degli uomini, e nella vita dopo la morte. I Musulmani credono nella concatenazione dei profeti che inizia con Adamo e comprende Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Giobbe, Mosè, Aronne,Davide, Salomone, Elia, Giona, Giovanni Battista, e Gesù. Ma il messaggio finale di Dio all’uomo, conferma del messaggio eterno e compendio di tutto ciò che è stato, fu rivelato al Profeta Muhammad (Maometto), attraverso l’Arcangelo Gabriele.
Come si diventa Musulmani?
Semplicemente dicendo: Non c’è altro Dio al di fuori di Dio, e Muhammad (Maometto) è il Messaggero di Dio. Con tale dichiarazione il credente manifesta la propria fede in tutti i messaggeri di Dio, e nelle scritture da loro trasmesse.
Qual è il significato della parola Islam?
Il termine arabo Islam significa semplicemente sottomissione e deriva da una parola che significa pace. Nell’ambito religioso, significa completa sottomissione alla volontà di Dio ed il credente viene definito Musulmano. Maomettano è quindi un termine erroneo in quanto induce a credere che i Musulmani adorino Muhammad piuttosto che Dio. Allah è il nome di Dio in lingua araba, usato dai Musulmani come anche dai Cristiani arabi.
Perché spesso l’Islam appare estraneo?
Nel mondo di oggi, l’Islam può sembrare qualcosa di esotico o di estremamente remoto. Probabilmente perché in occidente, nella vita di ogni giorno, la religione non è un elemento dominante, mentre nel cuore di ogni Musulmano la religione è al primo posto, e non vi sono barriere tra il mondo secolare e quello sacro. Essi credono che la Legge Divina, la Shari’a, debba essere osservata scrupolosamente, il che spiega perché le istanze connesse con la religione siano così importanti.
L’Islam e il Cristianesimo hanno origini diverse?
No. Insieme con il Giudaismo, risalgono al profeta e patriarca Abramo, e i tre profeti discendono direttamente dai figli di quest’ultimo: Muhammad dal maggiore, Ismaele, e Mosè e Gesù da Isacco. Abramo fondò l’insediamento che oggi è la citta di Mecca, e costrui la Ka’ba, verso la quale i Musulmani si rivolgono quando pregano.
Che cosa è la Ka’ba?
La Ka’ba è un luogo di preghiera che Dio fece costruire da Abramo e Ismaele oltre quattromila anni fa. L’edificio in pietra sorge dove molti ritengono si trovasse in origine il santuario fondato da Adamo. Dio ordinò ad Abramo di chiamare tutta l’umanità affinché visitasse il posto, e oggi, quando i pellegrini giungono sul luogo, recitano Al Tuo servizio, O Signore in risposta al richiamo di Abramo.
Chi è Muhammad? (Maometto)
Muhammad nacque nella città della Mecca nel 570, in un’epoca in cui il Cristianesimo non si era ancora pienamente stabilito in Europa. Poichè il padre morì prima della sua nascita e non molto tempo dopo venne a mancare anche la madre, Muhammad fu allevato da uno zio della stimata tribù dei Quraysh. Crescendo si fece notare per il suo grande amore per la verità, per la generosità e per la sincerità, tanto da essere spesso consultato per la sua abilità nel dirimere le dispute. Gli storici lo descrivono come un uomo calmo e riflessivo. Muhammad era una persona profondamente religiosa, e detestava la decadenza dei costumi. Di tanto in tanto aveva l’abitudine di ritirarsi a meditare nella Grotta di Hira, nei pressi della vetta di Jabal al-Nur, la Montagna della Luce, vicino alla Mecca.
Come divenne profeta e messaggero di Dio?
All’età di quarant’anni, mentre si trovava in ritiro spirituale, Muhammad ricevette da Dio la prima rivelazione, attraverso l’Arcangelo Gabriele. Tale rivelazione, che continuò per ventitré anni, è nota come il Corano. Non appena iniziò a recitare le parole che aveva udito da Gabriele, e a predicare la verità che Dio gli aveva rivelato, subì, insieme al piccolo gruppo dei suoi seguaci, una serie di persecuzioni, che divennero così dure che Dio impartì al gruppo l’ordine di emigrare. Questo evento, l’Hijra, che significa letteralmente migrazione sta a indicare il momento in cui Muhammad e i suoi seguaci lasciarono la Mecca per recarsi nella città di Medina, circa 400 chilometri a nord e segna l’inizio del Calendario Musulmano. Dopo parecchi anni, il Profeta e i suoi seguaci poterono far ritorno alla Mecca, dove perdonarono i loro nemici e posero le basi dell’Islam. Prima che il Profeta morisse, all’età di 63 anni, gran parte dell’Arabia era musulmana, e già a un secolo dalla sua morte, l’Islam si era diffuso in Spagna e in Occidente, in Estremo
In che modo la diffusione dell’Islam ha influenzato il mondo?
Una delle ragioni della rapida e pacifica diffusione dell’Islam sta nella semplicità della sua dottrina: l’Islam insegna ad avere fede e adorare un Unico Dio. L’Islam inoltre insegna all’uomo il buon uso del potere dell’intelletto e della capacità di riflessione. Nel volgere di pochi anni, nacquero grandi civiltà e università, poiché, secondo il Profeta l’approfondimento della conoscenza è un dovere per ogni Musulmano, uomo o donna che sia. La sintesi del pensiero orientale e di quello occidentale e una nuova concezione della tradizione permisero grandi progressi in campi quali la medicina, la matematica, la fisica, l’astronomia, la geografia, l’architettura, l’arte, la letteratura e la storia. Molti sistemi, di importanza cruciale, quali l’algebra, i numeri arabi, nonché il concetto di zero (vitale per lo sviluppo del pensiero matematico), furono trasmessi dall’Islam all’Europa del Medio Evo. Furono messi a punto sofisticati strumenti che resero possibili i lunghi viaggi europei di scoperta, come ad esempio, l’astrolabio, il quadrante e accurate carte per la navigazione.
Che cosa è il Corano?
Il Corano è la testimonianza delle parole rivelate da Dio attraverso l’Arcangelo Gabriele al Profeta Muhammad. Memorizzato da Muhammad e dettato ai suoi Compagni, la sua scrittura venne affidata agli scribi che ne riscontrarono l’esattezza mentre il Profeta era in vita. Non una parola di quelle che compongono i 114 capitoli, le Sure, è stata cambiata nel corso dei secoli, e di conseguenza il Corano è l’unico, miracoloso testo rivelato a Muhammad quattordici secoli fa.
Di che cosa tratta il Corano?
Il Corano, l’ultimo Verbo di Dio rivelato, è la fonte primaria della fede e della pratica religiosa musulmana. Tratta di ogni argomento che ci riguardi in quanto esseri umani: saggezza, dottrina, culto e legge, ma il tema centrale è il rapporto tra Dio e le sue creature. Nello stesso tempo fornisce le linee guida per una società giusta, per un corretto comportamento degli uomini e per un equo sistema economico.
Esistono altre fonti sacre?
Sì, la sunna, la pratica e l’esempio del Profeta, è la seconda autorità per i Musulmani. Un hadith è una testimonianza di ciò che il Profeta ha detto, ha fatto o approvato. Credere nella sunna fa parte della legge islamica.
Alcuni esempi di detti del Profeta
Il Profeta ha detto:
“Dio non ha pietà per coloro che non hanno pietà per gli altri”.
“Nessuno di voi è un vero credente finché non desideri per i suoi fratelli ciò che desidera per sé”.”Colui che mangia a sazietà mentre il suo vicino è senza cibo non è un credente”.
“L’uomo di affari onesto e affidabile è paragonabile ai profeti, ai santi, ai martiri”.
“Potente non è colui che getta a terra l’avversario, bensì è potente colui che controlla se stesso in un attacco di ira”.
“Dio non giudica basandosi sulle vostre apparenze o sul vostro fisico, ma scandaglia il vostro cuore e osserva il vostro operato”.
“Un uomo che percorreva un sentiero fu assalito dalla sete. Raggiunto un pozzo vi si calò dentro, bevve a sazietà e ne uscì. Poi vide un cane con la lingua penzolante, che cercava nel fango qualche goccia per placare la sua sete. L’uomo, accortosi che il cane era assetato come lo era stato lui poco prima, discese di nuovo nel pozzo, riempì la sua scarpa d’acqua e fece bere il cane. Dio perdonò i suoi peccati per questa azione”.
Fu chiesto al Profeta: “Messaggero di Dio, siamo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?” Egli disse: “C’è una ricompensa per la gentilezza verso ogni essere vivente.” (Continua)
(Dalle raccolte di hadith di Bukhari, Muslim, Tirmidhi e Bayhaqi)
( dal sito Conoscere l’Islam ed i musulmani)
possiamo concludere che il ceppo è unico. E come il Cristianesimo, il Cattolicesimo, Ebraismo. Gli intenti intrinsechi nelle religioni sono simili, carichi di buoni sentimenti universali. IL PROBLEMA E’ L’UOMO! con le sue leggi, con il suo desiderio di potere, di prevaricazione, di interessi, aggressività, CHE ROVINA TUTTO.
Domani, 11 settembre giornata funesta: Per l’integralismo ed il razzismo.Giornata di ricordo! ma anche di incomprensione.