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- AGORÀ
AlbaMorsilli ha letto questo articolo dell’On. Antonio Borghesi in internet e ce lo passa per informazione e commento. Indipendentemente dal colore politico, solo una riflessione.
E’ inaudito che sia stata respinta la nostra proposta di abolire il vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati. E’ scandaloso che anche persone che hanno messo piede solo per pochi giorni a Montecitorio ricevano il vitalizio. E’ un problema cui speravamo che la maggioranza avesse il buon senso di voler porre rimedio. Inoltre l’abolizione di questo assurdo diritto per i deputati avrebbe procurato al bilancio della Camera un risparmio di 150 milioni di euro l’anno.
Ma evidentemente a questa maggioranza risparmiare denaro, che potrebbe andare a vantaggio dei comuni cittadini, interessa poco o niente.
Dov’è la politica di rigore tanto sbandierata dal Governo? Quale esempio il Palazzo vuole dare al Paese, sempre di più costretto a tirare la cinghia?
Lor signori non rinunciano ai privilegi. Gli Onorevoli Deputati sono disposti a discutere di tutto, ma non delle loro pensioni che, si badi bene, raggiunti i 65 anni spettano a tutti quelli che hanno messo piede in Aula, anche solo per pochi giorni. Un esempio: a un ex deputato con appena tre giorni (3) di legislatura, spettano tremila euro al mese per tutta la vita. Uno scandalo, se si pensa alle decine di anni che occorrono a qualsiasi lavoratore per avere diritto ad uno “straccio” di pensione.
Evidentemente, solo noi dell’Italia dei Valori vogliamo porre rimedio ad un’ingiustizia che dura da troppo tempo e che non si giustifica in nessun modo.
Con l’ordine del giorno presentata a Montecitorio da me e dall’Onorevole IdV Silvana Mura, si chiedeva di trasferire le pensioni dei parlamentari all’Inps ed agli altri enti previdenziali. In pratica i deputati avrebbero dovuto comunicare alla Camera il nome dell’istituto previdenziale al quale trasferire i contributi per essere aggiunti a quelli già accumulati per le attività lavorative precedenti al mandato parlamentare. Un provvedimento semplice, equo, che oltre al risparmio, avrebbe dato il segnale di un importante cambiamento di rotta. Invece niente, tutti i deputati, tranne quelli dell’Italia dei Valori, hanno votato contro. Se ne ricordino tutti icittadini
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I PARLAMENTARI BARABBA,I CITTADINI….BALUBA
Un vecchino è ‘n fila alla posta per riscote’ la penzione, ‘n mezzo ar pigiapiagia. E quando finarmente tocca a lui, ner mentre porge ‘l libretto all’impiegato n’arriva uno spintone che lo fa traballà.
– Brutti ‘nfamati, mi farete andà ‘n terra! – si mette a brontolà.
E l’impiegato, guardandoni ‘l libretto:
– E perché, con trecento euri ‘r mese vorrebbe andà ner colombaio?
Di cosa ci meravigliamo,se la proposta di legge che citi sul tuo articolo è stata bocciata. Come fa un politico rinunciare a mille agevolazioni e a percepire vitalizi perenni? Come possono accettare una legge che limita i compensi, il rimborso spese o addirittura diminuirsi lo stipendio? Penso che tutto questo non avverrà mai. Nessuno si da la zappa sui propri piedi, non vi pare? E’ meglio non parlare di queste cose e farci una risata, aumenta semplicemente il nostro astio vero questi politici . Noi siamo solo capaci di criticare, ma quando viene il momento decisivo, non abbiamo il coraggio di cambiare le cose.
Alba, già sono sempre gomito a gomito col diavolo , poi leggendo queste cose, ti puoi immaginare.Credo che dal nostro dizionario, la parola VERGOGNA sia stata cancellata da questi nostri amministratori.Anche se la nostra voce non sarà ascoltata, qualcuno leggerà perdio la nostra rabbia .Qualcuno leggerà il coro di rabbia che sale dalla società.Già il fatto che se ne parli è positivo Alba , almeno qualcuno aprirà gli occhi con la speranza che qualcosa cambi.Per quanto mi riguarda, sono sempre pronto a scendere nelle piazze e in qualunque luogo a protestare .Qui non si tratta di bianchi o rossi, siamo davanti ad un piatto di macedonia avariata da troppo tempo.
Dato che ci siamo diamo un pò di cifre:
sono 2.238 così divisi 1.377 ex deputati e 861 ex senatori che prendono il vitalizio parlamentare. Inoltre ci sono oltre mille vitalizi di reversibilità pagati ai familiari di parlamentari scomparsi.
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SE I POLITICI STANNO SUI COGLIONI A TUTTI UNA RAGIONE C’E’: SE LA TRATTANO TROPPO BENE AL RESTO D’ITALIA
Il settore privato, si badi bene, non è meno infarcito di sprechi e ingiustizie; la mente va immediatamente ai bonus dei manager completamenti slegati dai risultati aziendali. Sovente vicini alla catastrofe. Politici, amministratori, lavoratori pubblici. Il taglio per ora proposto alla “paghetta” di deputati e senatori è irrisoria, checché ne dicano lorsignori.
Tra compensi, diaria e gettoni vari, il più tristo dei parlamentari si porta a casa sui 15mila euro mensili senza contare la gratuità di quasi ogni servizio quotidiano di cui il parlamentare beneficia. Dicono, sempre lorsignori, che lo stile di vita che hanno, frenetico e ricco di attività (?), giustifica il loro tenore. Appunto; già abbastanza gratificat i da una vita da nababbi i risultati del cui impegno non sottostanno a giudizio alcuno (sì e no quello degli elettori a legislazione finita), i loro guadagni sarebbero da tagliare senza pietà; esagerato?
E’ quello che pensa ormai il 99,9% dei cittadini. Tutti tranne loro. Ci vorrebbe anche per i politici una sorta di Concilio Vaticano II come avvenuto negli anni ’60 per la Chiesa. Abbattute drasticamente i vantaggi, oggi entra in seminario solo o quasi chi si sente davvero chiamato da una vocazione spirituale e proiettato verso un’esistenza con pochi agi e diverse difficoltà. Il resto fa dell’altro.
Ecco, sarebbe un modo, quello del taglio netto dei compensi dei parlamentari (magari con benefici solo per la loro effettiva specializzazione) per selezionare chi ha della politica una concreta idea di servizio da svolgere per il “bene comune” e chi ne ha fatto una professione.
E grida oggi dal suo già privilegiato pulpito al necessario sacrificio degli italiani. Sempre degli altri. Cioè all’ulteriore abbassamento della qualità esistenziale del prossimo senza che nessuno tocchi il suo portafoglio. Riempito dai soldi di chi dovrebbe tirare la cinghia fino a soffocare.
( Gianfranco Parmiggiani, da Reggio7& Articolo 21)
“L’asta al rialzo” che la proposta di Calderoli ha scatentato tra i politici: Danielona Santanché propone il 10 per cento, La Russa dice una mensilità, Gasparri addirittura tre, Umberto Bossi propone di ridurre stipendi di politici e magistrati.
Calderoli, intervistato da Maurizio Belpietro, insiste dicendo che “quanto più riusciremo a tagliare le aree di privilegio, tanto più potranno stare tranquilli i cittadini”. Staremo a vedere. La conclusione di Morici appare fin troppo ovvia, ma evidentemente necessaria: “In attesa di altre idee, e chi ne ha più ne metta, qualcuno inizia però a domandarsi sul serio chi, tra i tanti che promettono, se la sentirà poi di prendere le forbici. E, soprattutto, di iniziare a tagliare”. Diversamente, toccherà ancora una volta dare ragione a Tancredi che dice: “Bisogna cambiare tutto per cambiare nulla”,nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
Sognate un aumento di stipendio? Semplice! Diventate parlamentari e deciderete voi stessi di concedervelo. Tutti devono concordare il loro stipendio con il proprio datore di lavoro. I parlamentari, no. Bontà loro, dopo anni di prediche ai cittadini sulla necessità di tirare la cinghia e pagare le tasse per sanare i debiti dello Stato, si erano decisi, almeno, a congelare i loro stipendi da sogno. Illusione!! Infatti, i deputati si sono affrettati a chiedere l’adeguamento delle loro indennità per un importo pari a circa 200 euro mensili di aumento. Certo, bisogna capirli, mica possono andare avanti con stipendi di alcune migliaia di euro mensili e il carovita che incombe.