LE MUSE (varia umanità, cultura)

E L’UOMO CREO’ LA BAMBOLA…

Carlotta  propone un articolo preso da “Intelligence in Lifestyle – Il Sole24ORE”
e rielaborato da lei per fare riflettere tutti un po’


Nuovi feticci : il fenomeno delle Real Doll

Potrebbe sembrare un fenomeno inquietante e ristretto. Invece la tribù degli uomini che si fanno fabbricare la fidanzata o la moglie in plastica non solo si infoltisce, ma rischia di essere un’avanguardia, in un futuro che qualcuno già immagina così..

Si chiamano Real Doll , costano in media seimila dollari e sono così realistiche da far dimenticare che si tratta di semplici bambole al silicone. I loro proprietari, che sul web formano una tribù particolarmente attiva, quella degli iDallator, le fanno accomodare in salotto, perfettamente truccate e vestite di tutto punto, come se fossero fidanzate o mogli reali e non dei semplici manichini.

E’ come se si fosse realizzato il sogno del surrealista Hans Bellmer, che negli anni Trenta prevedeva già una “donna artificiale”.

Il merito va anche a uno scultore californiano Matt McMullen: negli anni Novanta, quando stava ancora sperimentando in laboratorio diversi prototipi di bambole a grandezza naturale, decise di debuttare nell’industria dei sex-toy con un prodotto di lusso particolarmente curato.

<< Ma non avrei mai immaginato – ammette oggi – che le mie Real Doll sarebbero diventate un simile oggetto di culto>>

Oggi l’azienda di McMullen, produce in media dalle sei alle otto bambole a settimana e finora ne ha già vendute oltre quattromila, anche in Germania e Giappone.

Quello che distingue le Real Doll dagli altri giocattoli erotici, è la capacità di <<innescare racconti: alimentano le biografie di chi le compra – spiega E. Ciuffoli, studiosa del fenomeno – le bambole vengono investite di un ruolo che mette in relazione dialettica innocenza e perversione, assicurano disponibilità infinita e presenza, così come, d’altro canto, illimitate aperture all’immaginario. Non a caso vengono umanizzate comprando loro dei vestiti, curandone l’aspetto, o posizionandole in casa in diverse situazioni o “scene di vita”. Mi aspettavo corpi abitati da immaginari irregolari,sfacciati, audaci: seni più grandi, maggiori dettagli sessualizzati – osserva Ciuffoli – ma queste bambole non sono mai “fuori misura”, sono corpi “corretti”. Anche gli elementi orifiziali non sono sottolineati, come si potrebbe supporre.. E’ sorprendente che queste bambole, nate come oggetto sessuale, finiscano spesso per ornare e accompagnare l’intera quotidianità del proprietario.


Sembra infatti che proprio nel momento in cui l’immaginario si realizza iperrealisticamente nel corpo della bambola, esso perda la sua carica dirompente, diventando un feticcio “imbambolato” nella routine. Tra bambola e iDallators si crea un finta relazione di intimità, siamo di fronte a un salto di qualità : la vecchia bambola era la stella effimera di un addio al celibato, l’abbraccio freddo in una notte solitaria… si sgonfiava e spariva velocemente in una scatola.

La iDoll 2.0 è invece una presenza solida e pesante (peso corporeo), che trionfa nelle case degli uomini soli e riempie il vuoto dei loro soggiorni. Queste Barby a dimensioni reali sono talmente realistiche che provocano emozioni profonde, da diventare una convivenza uomo-feticcio

Di feticci e feticismi si è occupato a lungo un altro studioso M: Canevacci, antropologo della Sapienza di Roma.

Come avviene dunque “l’addomesticamento del feticcio”? : << Il processo è mimetico – risponde -. L’uomo non solo possiede la bambola ma è anche posseduto da lei, cioè entrambi si adeguano all’altro in una dialogica feticista. In cui lui si infantilizza quanto lei si addomestica. Il problema, o meglio l’aspetto mistico del problema, sta nel fatto che quella bambola bob “non ha” un’anima: “é” un’anima. Voglio dire – prosegue – che la bambola incorpora una serie infinita di mitologie che ruotano intorno al feticcio, alla cosa-feticcio che é viva e morta a un tempo, una “mortaviva” che

non vive né ha mai vissuto il dualismo corpo-anima e per questo non ha un’anima separata dal corpo. Lei è “anima” che si è fatta bambola, animata e animista”.

C’è chi scommette che entro il 2050 la “bambola” sarà rimpiazzata da un robot…


Carlotta.an

18 Commenti a “E L’UOMO CREO’ LA BAMBOLA scritto da Carlotta”

  1. silvana1.ge scrive:

    Commenti abilitati
    Per costruire un rapporto di coppia maturo, bisogna aver conquistato alcune competenze, tra cui l’intelligenza affettiva che ci permette di creare, step by step, una relazione sana, soddisfacente e …piena di ..affetto.
    Donarsi con generosità significa essere consapevoli che l’altro è una persona da rispettare nella sua interezza e dunque, bisogna essere in grado di gestire i conflitti, sublimare le forme più o meno palesi di aggressività, stemperarle e comprenderne il significato profondo.
    Questo processo in divenire è un’arte che si conquista a poco a poco, con umiltà, attraverso molte prove che tuttavia concorrono a costruire quella complicità emotiva che è fondamentale per nutrire e far crescere l’amore.
    Chi si compra una stupida bambola, dimostra di essere un essere infantile, incapace di confrontarsi con se stesso (in termini di valutazione oggettiva della proprie potenzialità affettive) e con il mondo femminile, che è un universo da scoprire. Un terreno accidentato, come tutte le esperienze umane, ma credo immensamente più gratificante . Il povero maschio che si affida ad una bambola non ha capito il valore del dono di sè che arricchisce perchè permette all’altra persona (partner) di diventare un essere che a sua volta dona e in questo scambio vi è la condivisione di sentirsi uniti e vivi. La gioia più grande!
    La bambola, è quindi un segnale di grande solitudine e frustrazione esistenziale: la strada è quella dell’infelicità, ancora più profonda in quando non condivisibile
    con nessun essere umano.

  2. franco muzzioli scrive:

    caro Giulio ….per cortesia solo Franco…..sentirmi chiamare con il cognome da amici mi viene un imbarazzante complesso di superiorità

  3. Giulio Salvatori scrive:

    La voglio mettere sulle pietanze della cucina in genere. Non sopporto i “vegetariani” a me piace la -Ciccia- come diceva Panariello in una trasmissione , eppoi continuava:_ Evviva la Bice, alla quale piace più il pennello che la vernice – etc.Insomma , già questi giovani sono spaventati dalle donne(basta leggere e ascoltare i fatti), “uomini” -scritto minuscolo- che è una bestemmia chiamarli cosi,ora anche la bambola di gomma. Ma insomma. Senza essere ripetitivo, mi associo a Muzzioli

  4. Mariuccia scrive:

    E’ senz’altro vero, il compratore di Real Doll, è sicuramente un uomo che ha tanti problemi nel rapportarsi a una donna,che forse, le donne le odia, o le teme, o le disprezza, forse per un vissuto personale che lo ha segnato…Ma non dimentichiamo che, ci sono uomini che per gli stessi motivi, “usano” donne in carne ed ossa, collezionandole una dopo l’altra, come fossero bambole, incuranti del dolore che provocano…Chi merita più disprezzo? I primi almeno, non fanno male a nessuno, e mi ispirano solo una gran pena…

  5. ANGELOM scrive:

    Che vergogna!!!!Dov’è finita la virilità del famoso maschio latino, amante di belle donne? Non è possibile che un uomo possa essere appagato da una semplice bambola di gomma gonfiabile e che questa debolezza prenda piede nel nostro paese. Sicuramente queste persone soffrono di gravi disturbi comportamentali, che andrebbero risolti presso un bravo psicologo.

  6. lucia1.tr scrive:

    Argomento scabroso ed imbarazzante, per me difficile da commentare, sicuramente una testimonianza del decadimento morale dei costumi e abitudini del maschio dei nostri tempi, mi auguro che di questi individui ce ne siamo veramente pochi.

  7. pino1.sa scrive:

    E’ maggiormente disdicevole il comportamento di quegli uomini che vivono il rapporto con la propria donna, in carne ed ossa, come fossero bambole di gomma.

  8. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Che tristezza! questi uomini che non sono capaci di avere un confronto con una donna, di saperla conquistare, di misurarsi, di avere un rapporto interpersonale con essa. Uomini soli, timidi,misogini che la odiano ,o che ne hanno paura, che trovano dei palliativi sbrigativi per soddisfarsi. Un auto soddisfazione solitaria, squallida e patologica. Godere con un surrogato che non ti implica problematiche di rapporto, usandola a proprio piacimento plasmandola secondo le proprie esigenze fantasiose. Grazie alle nuove tecnologie il mercato economico guadagna e vive soddisfacendo queste richieste. Uomini dal carattere chiuso, a mio parere. Dei misantropi che vivono la loro sessualità in solitudine. Sigmund Freud riconduce l’essenza del feticismo alla negazione di un’assenza: «Le cose, dunque, sono andate così: il maschietto si è rifiutato di prendere cognizione di un dato della propria percezione, quello attestante che la donna non possiede il pene. No, questa cosa non può essere vera giacché, se la donna è evirata, vuol dire che egli stesso è minacciato nel proprio possesso del pene».
    Si butta dal 6° piano, salvato dalla bambola gonfiabile
    L’uomo, residente a Shangai, era vedovo e depresso
    Il signor Yang se l’e’ cavata con due costole rotte e qualche escoriazione
    Il signor Yang, un residente 50enne di Shangai, deve la vita alla sua bambola gonfiabile. L’uomo, vedovo e malato di depressione, ha infatti tentato il suicidio gettandosi dal terrazzo di casa sua, al 6°piano di una palazzina.
    Nel momento del gesto estremo, però, l’uomo non ha voluto essere completamente solo e si è lanciato nel vuoto avvinghiato alla sua bambola gonfiabile, l’unica donna rimasta nella sua vita.
    Una scelta bizzarra che però gli ha salvato la vita: l’uomo è atterrato sopra il fantoccio che, scoppiando, ha notevolmente attutito l’impatto.
    I vicini, che inizialmente credevano di aver assistito a un duplice suicidio, hanno paragonato il rumore allo scoppio di un pneumatico.
    Il signor Yang se l’è cavata con due costole rotte e qualche escoriazione, ma all’eroica bambola gonfiabile non è andata altrettanto bene: è rimasta nuda sul prato, ridotta a brandelli. (ansa)
    Case chiuse – Corea vieta prostitute, i bordelli le sostituiscono con bambole gonfiabili
    I bordelli coreani avrebbero trovato un modo per aggirare la legge speciale varata per fronteggiare il problema prostituzione. Al posto delle donne in carne ed ossa, all’interno delle case di piacere, lavoreranno delle bambole di gomma.
    “Sappiamo che ci sono ormai quattro di questi saloni nella sola città di Suwon – ha detto un portavoce delle forze dell’ordine – ma siccome gli atti sessuali si svolgono con una bambola non è chiaro se la legge in vigore possa essere applicata”.
    Questi giocattoli del sesso, stando a quanto fatto sapere dagli stessi produttori, oltre ad avere un aspetto molto reale sarebbero stati realizzati con una gomma che somiglia in tutto e per tutto alla pelle umana. Passare un’ora con una bambola di gomma, camera compresa, costa 25mila won coreani, somma equivalente ai nostri 20 euro.
    (Tiscali)

  9. fernando scrive:

    condivido l’opinione di alfred
    DISSACRANTE !!!

  10. franco muzzioli scrive:

    Carlotta ….Edis…..bello ascoltarvi …anche se tante cose nella graffiante descrizione di Carlotta sono vere….comunque grazie Dio per quella costola ….altro che bambole di gomma…

  11. edis.maria scrive:

    Mi auguro, anzi ne sono sicura , che uomini che apprezzano questo genere di ” sollazzo o divertimento ” siano pochissimi. Perchè dobbiamo pensare che ” la nostra metà ” sia sempre intimorita dai nostri atteggiamenti di donne evolute e difficili da raggiungere , addirittura da sostituirci con una bambola di plastica ?? Siamo forse , con la ricerca della parità, divenute un po’ presuntuose? Certo gli strani o psicopatici esistono , ma sono una minoranza, per fortuna!

  12. carlotta scrive:

    Provocazione…sulla provocazione
    Mettiamoci dalla parte del “misogino”…
    Le donne sono una razza nemica… bisognerebbe capirlo subito, invece ci si mette una vita, quando non serve più.
    Mascherate da “sesso debole” sono quello più forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina.Lei è inossidabile, sfuggente, imprevedibile. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, impareggiabile strumento di seduzione, inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo, bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
    Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendo l’uomo dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. La donna è baccante, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola può valere più di un istinto vitale. E’ quindi totalmente inaffidabile.
    Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili. Stan li a “chiagne” sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi… Basta! Troppa fatica, meglio soddisfarsi da soli o con una bella “real doll”… lei non “sbraita”, non discute, non critica, non mette l’essere “maschio” sempre in discussione e, cosa da non sottovalutare, ascolta in assoluto silenzio…

  13. carlotta scrive:

    Giuliano, interessante e davvero esilarante la scenetta del pensionato che va in bicicletta al distributore di benzina a gonfiarsi la sua “bambola”… magari era un sabato sera…mah
    Se lo avessimo scritto a due mani…non avrebbe avuto lo stesso effetto…

  14. galante scrive:

    incredibile…dove arriveremo? Ma noi uomini siamo così in ribasso?

  15. carlotta scrive:

    Grazie Franco…non avevo alcun dubbio riguardo ad una tua sdegnata “ribellione” che mi trova assolutamente d’accordo in ogni singola sfumatura.

  16. giuliano4.rm scrive:

    Joe R. Lansdale,ha scritto un racconto “La bambola gonfiabile”appunto. Per il protagonista, la faccenda non ha proprio un lieto fine, o forse spiegava soltanto una realtà ciclica che è dentro ognuno di noi, soprattutto quando si affrontano certe tematiche e si tenta di superare certi confini. Se all’inizio del racconto infatti, il protagonista compra una bambola gonfiabile per sfogare i suoi istinti senza troppe implicazioni, alla fine quello che non creerà più conseguenze di nessun tipo sarà proprio lui, trasformato in un bambolo gonfiabile chiamato “Il Trombatore”, e addirittura riposto in un cassetto da lei, la bambola diventata umana, che l’ha schiavizzato in tutto e per tutto, riducendolo a un oggetto neanche più buono per essere “utilizzato”. Affascinante e utilissimo il progresso tecnologico; ma attenzione: perché certe sostituzioni potrebbero diventare pericolose, non solo per la mente e il corpo singoli, Matrix docet e chi vuole intendere intenda.
    La notizia è di pochi giorni fa : E’ una bella giornata di fine inverno, anche nei sobborghi di Bielefeld, popoloso centro della Westfalia. Le telecamere di sorveglianza di un distributore di carburante sono puntate in direzione delle pompe per evidenti questioni di sicurezza e per evitare i ladri del pieno. Mai però si era vista una cosa del genere. La videosorveglianza riprende un pensionato in bicicletta. Berretto e giacca neri l’uomo in sella sulla sua bici con un involucro sul portapacchi. Dopo qualche minuto rieccolo pedalare tranquillamente. Incredibile, ma vero, l’uomo lo si rivede passare, sempre sulla sua bici, sul piazzale del distributore… con una bambola gonfiabile in mano. Il pensionato, infatti, si era fermato per gonfiare la sua bambola gonfiabile! Un uomo ancora senza un nome, ma che in Germania è diventato popolare, grazie alla Bild, che riporta la curiosa notizia. Interpellato dal boulevard tedesco, il portavoce della catena dei distributori di benzina ha così commentato: “Chiunque può usufruire delle nostre pompe”.

    A Las Vegas è stata presentata Roxxxy, un androide dotato di intelligenza artificiale e pelle sintetica. “Ti ascolta – spiega Douglas Hines, dirigente della TrueCompanion, la società madre di Roxxxy – ti parla, ti fa compagnia, va a dormire.
    Signore non ridete perché… è allo sviluppo anche un robot maschio (si chiamerà Rocky), la bambola è in vendita negli Usa e in Europa a un prezzo compreso fra i 7000 e i 9000 dollari mentre di Rocky non si conosce ancora!!!

  17. franco muzzioli scrive:

    Quanta tristezza…..!! Potevo “capire” una bella bambola gonfiabile per far sfogare qualche brutto, goffo e timido masculo , che non riesce a trovare una partner che respira , ma la iperealistica Real Dol ,feticcio e anima ,compagna muta o con dischetto incorporato (tanto non cambia la sostanza) , che allieterà il singol del futuro …no…..proprio no!
    Mi ribello con tutte le forze.
    Come mi ribello all’amore “virtuale” ,alle solitudini”ben gestite”, alle elugubrazioni sessuali solitarie. Mi ribello che si vada verso un mondo di automasturbatori ,un mondo dove non esista più un cantatto fisico tra le persone. Ma lo sanno i maschietti (maschio è troppo per loro), futuri acquirenti di superbambole ,che hanno a disposizione ben sette donne ? Questa è la statistica mondiale. Ma mi facciano il piacere….mi facciano!

  18. alfred scrive:

    Commenti abilitati

    Il voler impostare un discoso simile lasciando trasparire che stiamo scivolando in un’era dove gli uomini sceglieranno soltanto”bambole” mi pare che possa significare la scarsa considerazione che l’estensore dell’articolo ha degli uomini stessi.
    Da quando esiste il mondo si sono cercati palliativi e sostitutivi al sesso sia da parte degli uomini che da parte delle donne. ( non è qui il caso di indagarne i motivi).
    Nei reperti archeologici è molto più facile trovare manufatti riproducenti “falli maschili” che non attributi femminili.
    La psicologia sessuale è una componente talmente vasta, ardua e complessa da esplorare che è troppo semplicistico liqudarla con un articolo di giornale.
    Senza contare che l’avere una bambola in salotto può avere lo stesso significato che ha avuto per il passato
    il mettere una bambola gonfiabile sul sedile dell’auto, a fianco dell’autista.
    Cioè una specie di “status simbol”,
    se non addirittura una dissacrante provocazione.

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE