AGORÀ

La circostanza descritta da  Giulio “il toscano” è un caso sgradevole, fortunatamente senza conseguenze, ma indicativo.

Quello che è molto, ma molto più grave è il sottolineare e dare spazio, da parte dei giornali e soprattutto della TV, al comportamento della cugina di Sarah preoccupata solo di apparire in televisione o ancora peggio l’irresponsabilità e l’arroganza degli “amici” di Alessio plaudenti.  Roba da stadio, che ci squalifica (ammesso che ancora conti qualcosa) agli occhi del mondo!

Gli effetti della tv spazzatura si vedono e concretamente si costatano tutti i giorni.
Eccoci qua a commentare episodi che secondo me hanno un diretto legame con i “non insegnamenti” che vengono dai media e sono anche la conseguenza di “bellissimi”esempi che vengono dall’alto.

Riporto una riflessione di Laura Boldrini che mi ha fatto meditare non poco, alla luce dei fatti di cronaca odierni. Senza fare il processo alle intenzioni, senza soffermarsi troppo sul “condizionale” così vicino alla visione reale sfortunatamente, propongo questa valutazione di Laura Boldrini solo come spunto per riflettere e parlarne.

Laura Boldrini è portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Per oltre 20 anni ha svolto missioni in luoghi in crisi: Ex-Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Yemen, Ruanda, Sudan.

E se il romeno fosse stato Alessio? di Laura Boldrini

E’ inutile dire che se al posto di Maricica Hahaianu ci fosse stata una donna italiana di 32 anni, madre di due figli, quest’omicidio avrebbe suscitato tutt’altre reazioni. Specialmente se a commetterlo fosse stato un giovane romeno. Il fatto di cronaca sarebbe stato presentato nel quadro delle questioni di sicurezza legate alla presenza di immigrati in Italia. E su questo, sull’equazione immigrati uguale minaccia alla sicurezza, nei talk show televisivi e sui giornali se ne sarebbe parlato per giorni arrivando a stigmatizzare tutti i rumeni come “popolo violento” e per estensione attribuendo agli immigranti un alto livello di pericolosità. Vi sarebbero state fiaccolate di solidarietà verso la famiglia e proposte per inasprire le pene per gli immigrati che delinquno. Magari vi sarebbe stato anche qualche esponente delle istituzioni che si sarebbe costituito parte civile.

Una doppia violenza quella contro Maricica, contro la donna e contro l’immigrata.

Invece purtroppo non suscitano dibattito le frasi gridate dagli amici di Alessio Burtone mentre i Carabinieri lo prelevavano dalla sua abitazione. “Ammazzane un’altra!” “ Roma non ha più un sindaco. Da oggi Alemanno è il sindaco di Bucarest”,  “Alessio libero”. E poi l’applauso.

Addirittura gli stessi zelanti amici di Burtone hanno anche cercato di delegittimare Maricica presentandola come una persona che cercava pretesti per litigare. “Tempo fa si è fatta menare per prendersi i soldi del risarcimento” avrebbe detto uno di loro sostenendo quindi che non è Burtone il copevole, bensì lei una provocatrice. Uno sfregio che vuole colpire anche la memoria di questa donna.

Il tenore di tali frasi denota sprezzo verso la giustizia, verso la ricerca della verità e anche verso il principio che chi commette un crimine ne deve rispondere. Un segnale chiaro di un clima teso e preoccupante, da non sottovalutare. (L.B.)

7 Commenti a “È solo colpa della TV? proposto da paolacon”

  1. lucia.tr scrive:

    Ferruccio de Bortoli. Direttore del corriere della sera dice:
    “In tempi di passioni tristi e valori deboli, forse e opportuno staccarsi un attimo dalle cronache e chiederci come verrà giudicato fra qualche anno, questo particolare momento della nostra vita, pubblica e privata. Non dagli storici ,ma dai nostri figli. Davvero il Paese è quello descritto dalla valanga di volgarità che ci inonda ogni giorno? Ci dobbiamo domandare se ci stiamo occupando, con la dovuta determinazione, dei problemi reali del Paese, della difesa delle sue istituzioni e dei suoi valori,dell’etica pubblica e del senso di legalità. Oppure se abbiamo perso un po’ tutti la lucidità necessaria per non vivere inconsapevoli in una società dominata dall’illegalità diffusa, dal trionfo della volgarità e dallo scarso rispetto del prossimo.”
    Ho voluto riportare qui queste righe per una riflessione su quanto è già stato detto.

  2. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Maricica Hahaianu e l’informazione ‘criminale’
    Raccontare i fatti è cosa diversa dal sostenere tesi. E come per la politica, i cittadini sono disinformati e sostengono ipotesi improbabili.
    La malattia italiana è grave. La crisi sta colpendo duramente, il lavoro non si trova, i giovani (e non solo loro) non riescono più ad immaginare il futuro. E la capacità critica di gran parte dei cittadini è in coma. […]
    Il bipolarismo, la divisione in due fazioni del Paese, e la conseguente radicalizzazione delle posizioni ha prodotto il declino delle capacità di discernimento. Anche nel passato, nella cosiddetta prima Repubblica, le due forze politiche principali, Democrazia cristiana e Partito comunista, erano in forte competizione tra loro. Tanto che uno scrittore del tempo, Giovannino Guareschi, inventò due personaggi, don Camillo e Peppone, che diedero vita ad una fortunata serie di film nei quali si raccontavano le continue polemiche in un paese in riva al Po tra il parroco ed il sindaco comunista.
    Eppure tra i due ‘contendenti’ c’era rispetto, fiducia reciproca e, nelle situazioni davvero difficili, collaborazione. La non demonizzazione dell’avversario, pure in un quadro polemico spesso durissimo, è stata una parte sostanziale nella storia italiana dal dopoguerra fino al tracollo di Tangentopoli.
    Il berlusconismo ha innestato invece nel dibattito tra i partiti la categoria del nemico. Per rafforzare se stesso il Cavaliere ha inventato il ‘pericolo comunista’, ha attaccato a testa bassa le ‘toghe rosse’ che lo perseguiterebbero per motivi politici, ha combattuto senza esclusione di colpi alcuni giornalisti o programmi televisivi (Biagi, AnnoZero, L’Unità, La Repubblica, Report, ecc) che diffonderebbero notizie ‘tendenziose’ su di lui. La valanga di trash (spazzatura) nella comunicazione è stata devastante.
    L’opposizione, da parte sua, non ha saputo reagire e neppure è stata capace di proporre ai cittadini un modello alternativo di coesistenza pacifica e così alcune ‘sottocategorie’, come razzismo, xenofobia, indifferenza se non odio verso le ‘diversità’ sono penetrate in profondità nella coscienza di un popolo intero, trasformando il Paese in un luogo nel quale la ragione e le capacità critiche sono state sostituite da una specie di tifo di tipo calcistico cieco e fideistico.
    L’attitudine a riflettere si è attenuata ed i media, tutti inequivocabilmente schierati, hanno trasformato l’informazione in una fabbrica di certezze assolute, del tutto fantasiose, da vendere ai propri clienti assatanati. Lettori e telespettatori hanno cominciato a leggere i giornali o a guardare i programmi televisivi scegliendo non più la qualità, ma privilegiando la collocazione del reporter o del conduttore in una o nell’altra fazione.
    InviatoSpeciale ha tentato di offrire un punto di vista chiaro sui due terribili casi di violenza di questi ultimi giorni, suggerendo ipotesi ben chiare. Se un aggressore dice alla sua vittima: “ma la fila al tuo Paese non la fai?” mostra un evidente retroterra ideologico razzista, neppure difficile da decifrare, mentre l’arresto di una ragazza con l’accusa di omicidio non può essere basata su valutazioni legate al profilo psicologico, ma deve essere confortata da prove che superino ogni ragionevole dubbio.
    I giornalisti non sono detective e non hanno il compito di individuare presunti colpevoli. I processi si fanno in tribunale. I cronisti debbono raccontare i fatti mettendo in rilievo i dati incontrovertibili. Nulla di più, nulla di meno. Invece, presi dal delirio da scoop, i reporter estrapolano, interpretano, decodificano e quasi sempre sbagliano.[…]
    Maricica Hahaianu quasi se la sarebbe cercata, perchè avrebbe “inseguito” Burtone e “gli ha messo le mani addosso strattonandolo”. Un ragazzo recidivo (in passato protagonista di un’altra aggressione ai danni di un ragazzo che aveva protestato con lui dopo aver corso il rischio di essere investito sulle strisce pedonali) e che si allontana con tutta calma dopo aver ‘steso’ una donna, a parere della nostra lettrice, si “deve pagare”, tuttavia… la vittima “per aver perso la calma ci ha rimesso la vita” e l’assassino “ha sbagliato” e si è anche lui ‘rovinato’ la vita.
    Insomma, i due sono quasi sullo stesso piano e per il ragazzo si invoca l’inesistente attenuante della ‘provocazione’. E a dimostrare in modo inequivocabile il movente razzista, si segnalano le reazioni degli amici dell’omicida ieri al momento del suo arresto. Un centinaio di persone ha inveito contro i carabinieri che erano andati a prelevare Burtone ed uno di loro ha detto: “Roma non ha più un sindaco. Da oggi Alemanno è il sindaco di Bucarest. Difende i rumeni in qualsiasi occasione”. Ed un altro ha aggiunto senza alcun dubbio: “Sicuramente verrà picchiato dagli altri detenuti soprattutto se rumeni”.
    Questa logica che origini ha? E come è possibile che dei ragazzi siano così disinformati, difendano un aggressore omicida, siano così impregnati di odio razziale da non rendersene neppure conto?[…]
    Se poi un giornale espone fatti ed evita le conclusioni, come ha fatto InviatoSpeciale, ‘manipola’ il pubblico e se arriva a chiedere ‘prove inconfutabili’ e non ‘intuizioni’ fa “ridere” con “affermazioni innocentiste”.[…]
    l’informazione sia in grado di manipolare la testa delle persone” o “l’informazione che fagocita la vera giustizia cercando solo scoop”), ma paradossalmente e nello stesso tempo si danno per scontate conclusioni prive di dati incontrovertibili.
    Esattamente quello che accade per la politica. In quel campo le convinzioni ‘preventive’ o la strategia dell’annuncio demagogico sono più importanti della realtà. Per esempio: Berlusconi è perseguitato ed innocente, ma per principio. Il premier, però, si rifiuta di andare in tribunale, anzi vuole una legge per evitare di farlo senza troppa fatica, per cui al momento nessuno è in grado di conoscere la verità dei fatti.
    Molti politologi o analisti troveranno sbagliato collegare il bipolarismo allo smantellamento della capacità critica dei cittadini, ma forse sarebbe il caso di rifletterci su. Anche per recuperare quel poco di pensiero laico che ancora sopravvive in questo Paese sull’orlo di una crisi di nervi. Prima di diventare tutti detective da bar dello sport e condannare innocenti a furor di popolo.
    (Roberto Bàrbera Dal bolg: L’inviato specile)

  3. lucia.tr scrive:

    Lo spettacolo di Roma è stato una vergogna per la nostra società, vedere gli amici di Alessio, applaudire il loro amico, colpevole dell’omicidio della giovane rumena, al momento dell’arresto è una dimostrazione di quanta insensibilità e violenza e spesso razzismo covi nelle giovani generazioni. Non ci ricordiamo, quando a Roma venne uccisa una giovane donna italiana, quante dimostrazioni di condanna vennero fatte verso lo straniero, anche questa volta la vittima è una giovane mamma che lascia orfana una bambina piccola, ma sicuramente tutto ha meno rilievo e risonanza, non abbiamo visto il sindaco prendere posizioni. Speriamo solo che la giustizia sia celere e giusta e non ci siamo morti di seria A e B a seconda della nazionalità dell’omicida

  4. pino1.sa scrive:

    Paola e Giulio in riferimento ai vostri articoli un pò devò ripetere i concetti già espressi a commento di un articolo di Lucia1.tr pubblicato in incontriamoci certamente quello del rapporto del piccolo schermo è un discorso difficile da affrontare comunque non è bene gettare il bambino con l’acqua sporca e come sempre la verità è nel mezzo. Certamente io sto dalla parte della televisione di servizio, vi ricordate quelle sane trasmissioni di: “Non è mai troppo tardi”, la “Tv dei ragazzi”, gli sceneggiati al venerdì sempre con una morale e con l’annunciatrice che all’occorrenza riferiva e consigliava di riservare la visione ad un pubblico adulto? ecc. , con il tempo invece ha preso il sopravvento non la tv di qualità ma la tv dell’ascolto a tutti i costi. E’ diventato così tutto un grande fratello e la realtà stessa delle cose è entrata a far parte del grande fratello, e gli spettatori incollati al piccolo schermo a vedere le cose come se le guardasse dal buco della serratura con la curiosità morbosa del voyeur. Certo la televisione è andata degradando come del resto anche altri settori della società che rispondono alla sola legge degli interessi economici e quando l’uomo si mette al servizio del Dio denaro i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ci vorrebbe la forza di fare un bell’esame di coscienza e fare tutti un passo indietro alla ricerca del bello e della qualità e non sorbire passivamente tutto quello che ci propongono. Comunque i danni maggiori si hanno quando i genitori, con comportamento egoistico, non dedicano tempo ai propri figli e preferiscono parcheggiarli fin da piccoli davanti alla Tv o al computer senza guida e senza regole, la seduzione del male fa il resto e l’adolescente lasciato con tali potenti mezzi viene travolto daLLA VIOLENZA E DALLA PORNOGRAFIA.Noi poi facciamo meraviglia quando questi mettono in atto, con atti di bullismo a scuola o atti di violenza nel quotidiano vivere, quello che hanno appreso nei momenti lasciati a se stessi.

  5. giuliano4.rm scrive:

    Alla fine degli anni ’60 Andy Warhol disse che in futuro tutti avrebbero potuto essere famosi per 15 minuti. Grazie alle moderne tecnologie, la premonizione dell’artista americano oggi è realtà. Il piccolo schermo è diventato una sorta di “ufficio di collocamento”: ognuno di noi vuole accedervi per ottenere ricchezza e fama.

  6. novella scrive:

    le violenze da chi le imparano i figli, chi so gli esempi, genitori adulti, preghiamo che la serenità torni su sta terra anche dagli esempi nostri di non prevaricà nessuno da nessuna parte manco co le lascivie verbali onesty occorre dimostra esempio……………..

  7. paolacon scrive:

    Stralci di vari commenti e riflessioni sui fatti menzionati, miei personali e ascoltati in giro. Spesso le solite cose che non abbiamo voglia di ascoltare.

    1. Quell’applauso degli “amici” per Burtone, e i fischi con grida becere alle forze dell’ordine, sono roba da stadio. Mele marce che vanno protette, perché sono nostre. E così marcisce tutto il raccolto. Un’Italia che è diventata tutto un Grande Fratello… La cugina di Avetrana che pensa solo alle comparsate tv, questo ragazzo che ride alle invettive dei suoi amici contro i carabinieri.

    2. Spiace che a vent’anni un ragazzo abbia la vita rovinata da una casualità disgraziata, ma spiace altrettanto, se non di più, che un bimbo cresca senza mamma per la medesima casualità.

    3. Italia di oggi? Negli anni 70 era l’italiano del sud il mostro il mafioso, negli anni 90 l’albanese… e ora il rumeno…

    4. Visto che nessuno vuole affrontare i problemi che ci sono in Italia: disoccupazione, debito pubblico immenso, crescita bassa, ricerca che cerca di soppravivere, clientelismo, parlamentari sotto processo, nessuna visione energetica a lungo termine e sostenibile,…
    Si cerca il nemico facile… lo straniero… tutto è colpa sua… ok rimandiamoli tutti nei loro paesi… ma poi voglio vedere questi ottimi cittadini italiani: fare da badanti…, pulire le nostre strade e i nostri appartamenti, andare sui campi sotto il sole a cogliere pomodori…

    5. Purtroppo la colpa non è la loro, ma dei genitori che li hanno cresciuti e che (come quelli di Burtone) ritengono che siano bravi ragazzi nonostante le loro quotidiane bravate e la loro maleducazione costante. Educati alla prepotenza, alla sopraffazione, al razzismo, non hanno altre scelte nella vita che delinquere e rendersi partecipi di crimini come quello di Burtone. E’ una società schifosa questa, dove l’ignoranza e il basso livello culturale la fanno da padroni. L’Italia è sprofondata nella melma, credo che siamo gli ultimi in Europa in quanto a senso civico ed umano, altro che rumeni. Sputiamoci in faccia e poi parliamo degli immigrati.

    6. Esistono queste squallide figure di giovani italiani così pericolosamente ignoranti da essere socialmente insidiosi. Esistono e sono esistiti in tutte le culture e nazioni, ma non per questo si deve essere clementi. Quest’individuo ha bisogno di essere rieducato. E’ tristemente evidente come si sia creato ora, in Italia questo clima di “perdono” per i reati degli italiani verso gli stranieri, che sono quotidiani, ma la stampa evita di interessarsene.

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