LE MUSE (varia umanità, cultura)


Vi propongo una notizia di cronaca, riportata dal “Chicago Sun-Times” e poi, per la sua unicità, apparsa su molti siti e blog. Questo perché al di la del fatto che l’avvenimento è di per sé strano e divertente, m’induce a delle riflessioni.

Siamo a Karlovac, città della Croazia,
una ventisettenne e un trentaduenne, due computer in rete e una chat-line.Quickie (Sveltina) è il nick di lei che durante la solita chiacchierata conosce e parla con lui: Prince of joy” (Principe di gioia). Entrambi sono sposati ma con un matrimonio noioso e forse perfino già fallito in corso.
Tra i due nasce da subito feeling e così, a ogni connessione, l’uno cerca l’altra e viceversa, anche se per fare quattro chiacchiere solamente. Passano i giorni e aumenta la conoscenza tra i due i cui colloqui scendono sempre più sul personale, si piacciono, sembrano fatti l’uno per l’altra. Da lì al corteggiamento il passo è breve e dopo poco i due si ritrovano a non poter più fare a meno di incontrarsi e conoscersi!

Capita spesso sulle chat e non è una novità che in molte occasioni sono nate delle vere storie d’amore. Detto fatto, si fissa il giorno e il luogo dell’appuntamento. Ma quel giorno, all’incontro, non appena la ragazza si rende conto che l’agognato “Principe” è proprio Aleksy, suo marito, e quest’ultimo che la “Quickie“, conosciuta on-line, è Solomeja la sua attuale moglie…    imbarazzo e rabbia li invade.
<Ma com’è possibile?>, <Coma hai potuto dire certe cose?>.

Accuse e delusione da entrambe le parti. Ora i due hanno in corso domanda di divorzio, accusandosi reciprocamente d’infedeltà!
Solomeja è incredula per quello che le è capitato, ritrovandosi veramente innamorata da un giorno all’altro ha così dichiarato:

<Era tutto così fantastico>.

Alesksy, invece, è ancora scettico sul fatto che potesse essere davvero sua moglie a dire certe cose in chat.

<In tanti anni di matrimonio non mi hai mai detto parole così piacevoli>, ha affermato.

Bene, le riflessioni cui accennavo, riguardano la “tristezza” che l’evento provoca e la conclusione che, invece di piangere, rammaricarsi e cercare di rimettere insieme i cocci di quell’unione, i due si siano, invece, separati definitivamente. Se i caratteri esternati a parole in chat erano veritieri, allora perché lasciarsi se c’erano dei presupposti per stare insieme? Certo non sarebbe stato facile e immediato… ma meglio che ripartire dal niente. Spesso, come qualcuno ritiene, è solo una questione di piacere fisico, di come si “appare” e di conseguenza carattere e predisposizione servono poi a poco nella realtà.  L’accaduto mostra la “solitudine” che regna in tante unioni, di quanto povera e difficile sia la comunicazione nella società attuale e di quanto poco ci si possa conoscere l’un l’altro.
Non meravigliamoci, poi, nel costatare l’alta percentuale di separazioni legali che annualmente avvengono nel mondo!

matrimonio o divorzio?


11 Commenti a “Innamorarsi e separarsi a causa della chat-line di Giuliano4.rm”

  1. BarbaraB scrive:

    Perchè dovrebbero separarsi? Beh, perchè hanno tradito la reciproca fiducia. Il fatto che entrambi abbiano commesso la stessa colpa, non risolve le cose. Non sempre meno per meno fa più.
    Se io entro su una chat con l’intento di incontrare donne o uomini per flirtare, beh, allora manco di rispetto al mio partner. E se qualcuno mi manca di rispetto o io non ho rispetto per lui… non vedo perchè dovrei continuare a volerci condividere la mia vita.

  2. lorenzo3.an scrive:

    In un mondo dove non bisogna meravigliarsi di niente, un giorno si incontra per puro caso una persona, la vedi discutere, si difende, la controlli nei suoi modi, ne senti quasi la forza che ha dentro di se, vuole combattere per amare ed essere amata, forse è un peccato conoscersi in chatt? N!!!o Non credo proprio, al limite se è vero amore un giorno fiorirà la storia ma se è solo inganno allora si che sono dolori, dare all’altro la sensazione di essere innamorati, o di capire che si ha bisogno di volere con se qualcuno da amare è, un bene che non molte persone hanno, perciò se vi dovesse capitare, non ci pensate due volte, fatelo, amate finchè si può, finchè avrete un alito di aria in corpo cercate di amare più che potete, non ripasserà quella persona, non ci sarà una seconda occasione. Dovrei raccontare la storia di una vita passata amando finchè mi è stato possibile ma, non perdendo la ragione, ora mi accorgo di aver sbagliato, amare significa tante cose, non dover mai chiedere perdono, scusami, mi dispiace, si divide insieme tutto, anche i dispiaceri, ma questa è un altra storia, per adesso amate quanto volete in chatt, ma rimanete sempre con i piedi per terra, finchè non si avvererà la vera storia d’Amore.

  3. antonio58.rm scrive:

    Grazie, mi sono divertito, e ciò per me è già tanto, visto che sono sempre triste da quando è morta mia moglie.

  4. giuliano4.rm scrive:

    Italiani sempre più traditori. Cresce infatti il numero delle infedeltà coniugali e la città dove si tradisce più è Milano seguita a ruota da Roma. Aumenta inoltre la percentuale dei cosiddetti ‘traditori seriali’, coloro che scelgono di dare libero sfogo ai propri istinti attraverso i social network, in particolare Facebook. A ‘fotografare’ l’infedeltà delle coppie italiane è l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.

  5. alba morsilli scrive:

    i due articoli hanno un intreccio di dipendenza dell’io
    sembra una beffa del destino, ma quelle due persone erano veramente fatte una per l’altro tanto è vero che erano sposate
    solo che fra loro non esisteva il dialogo,la fuducia che è la base di un matrimonio.
    nel ciattare è uscito l’inconscio dei due e si sono meravigliati a vicenda quando si sono visti di persona.
    due sciocchi che invece di riprendere il dialogo divorziano

  6. pino1.sa scrive:

    Poteva essere una controprova di essere fatti l’uno per l’altra invece per orgoglio e la mancanza di perdono reciproco hanno fatto naufragare la coppia che aveva ancora un buon collante per restare unita. Storia curiosa che comunque lascia aperti molti spunti di riflessione.

  7. ANGELOM scrive:

    Mi sembra, che i due protagonisti, nell’articolo di Giuliano siano molto sprovveduti e che si siano fatti molto prendere dall’entusiasmo di conoscersi e il desiderio di quello che avrebbero ricevuto in cambio. Di tutto questo non hanno capito che il loro rapporto era ancora valido, ma non riuscivano più a comunicare. Condivido sopratutto le ultime quattro righe del commento di Franco perché anch’io vivo un simile rapporto con mia moglie. Purtroppo oggi le regole sono cambiate tra i coniugi, negativamente. La coppia soffre d’individualismo e non si adegua alla vita in comune, creando delle incomprensioni e in ultimo la rottura del rapporto

  8. carlotta scrive:

    Sono assolutamente in linea con il pensiero di Franco, che condivido appieno.
    I due “avvitati” avrebbero potuto mettere a frutto la loro relazione virtuale partendo proprio da qui, dalle cose non dette, le frustrazioni, la noia, l’appiattimento, i desideri e le mancanze che hanno in qualche modo fatto naufragare il loro rapporto. Per farlo però, ci vuole intelligenza, umiltà nel saper riconoscere i propri errori mettendo da parte i propri risentimenti e l’orgoglio, con l’assoluta consapevolezza di non voler perdere tutto quello che si è costruito insieme e, cosa più importante, l’amore…

  9. carlotta scrive:

    CYBER-TRADIMENTI
    I cyber-tradimenti avvengono in genere dopo un incontro in chat. Le chat sono spazi virtuali interattivi, dove molte persone si collegano contemporaneamente e comunicano scrivendo delle frasi in una stringa, che poi si riversano nella stessa lavagna ‘elettronica’, in cui tutti possono leggerle. A volte però può capitare che si desidri parlare in privato con una persona, senza essere letti da tutti.
    Si manda allora all’ altro chatter con cui si sta conversando, un ‘invito’ a spostarsi su una room privata. Cominciano così interminabili conversazioni a due, che spesso sfociano nel flirt o nel sesso virtuale, con lo scambio di fantasie erotiche e masturbazione reciproca. Cominciare a flirtare con una persona conosciuta on line non fa sentire molto in colpa le persone, perché esse sanno che non c’è niente di ‘reale’ e forse non ci sarà mai niente di fisico. Perché lo si fa? Anzitutto perché si desidera fuggire dalla routine, dalla noia, da una vita coniugale insoddisfacente.
    Per ‘razionalizzare’, per sentirsi più tranquilli, ci si dice che “sono solo fantasie, parole scritte in un computer e niente altro”. E invece non è così: queste giustificazioni non aiutano la persona a comprendere le motivazioni profonde che l’hanno spinta a questo genere di relazioni, non la aiutano ad assumersi la responsabilità dei propri comportamenti. Il cybertradimento infatti, è un tradimento ‘vero’, anche se non c’è nulla di fisico. E come avviene per gli altri tradimenti, anche questo può essere scoperto.
    Il sospetto di cybertradimento nasce quando il/la partner si attarda al computer nelle ore notturne invece di andare a letto, oppure chiede di non essere disturbato/a mentre sta chattando e per questo tende ad isolarsi in luoghi dove non può essere raggiunto/a, per mantenere la privacy su quanto legge o scrive.
    Un altro segno è in genere il fatto che il chatter comincia ad inventare numerose bugie, cambia abitudini e comportamenti e non si dimostra più interessato/a alla vita sessuale.
    Quando il sospetto del cybertradimento si fa strada, il/la partner tradito/a reagisce con uno strano senso di gelosia che, sorprendentemente, non riguarda tanto una persona, quanto un computer. Il computer diventa subito ‘quel maledetto computer’.
    Ovviamente questi tradimenti on line sono il sintomo di qualcosa che nella coppia già non andava, che c’era qualche incomprensione di fondo, che non si stava più bene insieme e così via.
    A volte questo tipo di relazioni su internet possono essere volutamente ricercate per fare un dispetto al partner, per vendetta o per altri motivi, esprimendo così la propria rabbia nei confronti del/della partner reale, pur non facendo nulla di fisico.
    In altri casi quello che si cerca realmente è il potersi permettere delle soddisfazioni personali, accettamdo quelle che si ritengono ‘giuste ‘ attenzioni nei propri confronti, ad esempio per migliorare la propria autostima o il tono dell’umore.
    Consiglio: qualora, dopo un tradimento on line, i due partner intendessero riconciliarsi, è bene che il PC resti a lungo spento e sia sistemato in un luogo dell’abitazione piuttosto frequentato. A scanso equivoci.
    (Ancona – Convegno sulle dipendenze virtuali)

  10. franco muzzioli scrive:

    Quasi una parabola la storia di Sveltina e del Principe della gioia …intanto le nik sono tutto un programma. Come tanti, avvolti dalle nebbie della routine e della noia ,si sono rifugiati nelle fumosità della chat sperando di trovare vie di fuga o finalmente la tanto agognata “anima gemella” e per una giusta legge del contrappasso si sono avvitati su loro stessi. In realtà le “anime gemelle” erano proprio loro e il risultato di questa evasione dalla realtà, di questa “avventura virtuale” , è la prova del nove. Così succede per tante coppie che “non riescono più ad andare avanti ” perchè ognuno si guarda il “proprio ombelico” ignorando “l’altro”.Basterebbe forse …parlare….anche litigare…..essere vivi…dividere emozioni….dividere idee…dividere interessi , ve lo dice uno che è sposato da quarantotto anni e non ci pensa neppure un secondo di diventare “Prince of joy”.

  11. paolacon scrive:

    Istat, impennata dei divorzi e delle separazioni in Italia
    Impennata dei divorzi in Italia nell’ultimo decennio. In un’indagine svolta dall’Istat tra il 1995 e il 2005 i divorzi sono cresciuti del 74%, mentre le separazioni sono incrementate del 57.3%. Nel 2005 sono stati in 47.036 a divorziare, vale a dire 4.3% in più rispetto all’anno precedente, mentre per la separazione hanno optato in 82.291 (-1,1% rispetto al 2004).
    Secondo l’Istat, nel 2005 si sono chiuse consensualmente l’85,5% delle separazioni e il 77,6% dei divorzi. Di queste circa l’82% delle separazioni giudiziali è da attribuire a difficile convivenza, il 14,6% con addebito al marito e il 3,5% con addebito alla moglie. Preferiscono il rito consensuale più le coppie dell’Italia settentrionale con l’89% delle separazioni e nell’80,8% dei divorzi. Al Sud le percentuali scendono al 76,7% e al 64,1%.
    La regione dove i matrimoni sono terminati prematuramente è la Liguria con 5,8 divorzi e 8 separazioni ogni 1000 coppie. Seguono Valle d’Aosta con 7,6 separazioni e 5,6 divorzi ogni 1.000 e il Lazio con 7,9 separazioni e 4 divorzi ogni 1.000. Chiudono la classifica Calabria e Puglia, rispettivamente con 3 separazioni e 1,4 divorzi e 3,8 separazioni e 1,6 divorzi.
    Le donne preferiscono chiedere la separazione, mentre gli uomini preferiscono il divorzio. Nel 2005 il 71,7% delle richieste di separazione è stato presentato dalla moglie, mentre il 56,3% dei mariti ha chiesto il divorzio.
    Per quanto concerne l’età, nel 2005 i mariti avevano mediamente 43 anni, mentre le mogli 40. Con il fatto che le unioni matrimoniali si hanno a età sempre meno giovanile, i divorzi non arrivano prima dei 30 anni, gli uomini passando dal 7,3% del 2000 al 4,7% del 2005, e le donne dal 16,8% all’11,5%.
    Nel 2007 sono complessivamente 81.359 separazioni (+1,2% rispetto al 2006) e 50.669 divorzi (+2,3%), pari rispettivamente a 273,8 e a 170,5 ogni 100.000 persone coniugate residenti. La durata media dei matrimoni è pari a 14 anni per quelli conclusi in separazione e a 17 anni per le unioni coniugali terminate con la sentenza di divorzio. I figli coinvolti sono 100.252 nelle separazioni e 49.087 nei divorzi.
    (ricerca fatta da Giuliano4.rm)

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE