Il futuro prossimo venturo
E’ da poco finito lo spoglio delle schede del referendum a Mirafiori e le proposte della Fiat sono state votate da un 54% degli operai. Un sì della disperazione? Un sì della paura del futuro. Un sì di chi vede nero all’orizzonte e che non può fare altro che accettare il compromesso del presente?
Il tasso della disoccupazione giovanile sfiora il 30%, ma il dato più proccupante è l’alta percentuale di popolazione inattiva che è in attesa di una occupazione o è talmente sfiduciata di non cercare più, tanto un lavoro non lo potrà mai trovare. Ottenere un posto, anche se precario, è un privilegio e lo sarà sempre di più. La crisi dell’occupazione con l’andar del tempo coinvolgerà tutti e quelli che maggiormente ne patiranno saranno i più deboli.
Nel 2010 è aumentato significatamente il consumo dei beni di lusso, barche, oro, auto di grossa cilindrata ecc. Quindi i soldi da qualche parte ci sono!
L’evasione fiscale non è stata mai tanto alta, se non si agirà in merito è certo che mancheranno i soldi …perchè tutto costa.
Non si faranno più figli, perchè i figli costano, non si faranno più matrimoni, perchè i matrimoni costano, non si faranno più sogni, perchè anche progettarsi la vita costa. E il futuro? Costa anche lui. Quindi niente futuro?
E’ indispensabile e con urgenza un intervento politico con piani d’investimento sulla ricerca, sulla scuola, sul turismo, sulle famiglie e sui giovani.
Ma non ci sono i soldi! Qualcuno obbietterà. (Franco Muzzioli)
Ed altri obietteranno che, fin tanto che i nostri governanti saranno in altre faccende affaccendati e distratti dai loro compiti istituzionali, per cercare di difendersi da accuse gravissime, non avranno il tempo per occuparsi del paese, atività per la quale sono stati eletti. Non aggiungo altro, forse domani avremo una risposta… (paolacon)
“Il 900 secolo del riscatto e del lavoro, adesso invece si regredisce, si passa al ricatto del lavoro manuale, o rinunci ai tuoi diritti, o regredisci allo stato servile del tuo lavoro, oppure sei licenziato. Ora si attende l’impazienza operaria…”
Erri de Luca, scrittore, è stato operaio per 20 anni. (Intervista di Alain Elkann a Erri De Luca dalla trasmissione della 7 BOOK STORE del 15 gennqio 2011)
Tre piccoli interventi su un argomento tanto attuale e scottante. Avete voglia di parlarne?
L’accordo che ha permesso tutto questo, è stato quello di Pomigliano, l’hanno fatto passare sotto silenzio, come un modo di aiutare il sud, invece è la nuova politica degli industriali, non potendo,complice il governo, abolire l’art,18 dello statuto dei lavoratori, hanno fatto diversamente.Ora tutte le altre grosse aziende saranno legittimate a fare lo stesso. Buona fortuna a tutta la classe operaia, ne avranno bisogno
Posso dire con grande soddisfazione che respiro finalmente altra aria? Che si discute non solo serenamente ma su vere e proprie materia di discussione? Che si tratta di un dialogo fra amici e non di ami per la pesca? Anch’io penso che bisogna far recuperare al nostro Paese una normalità democratica che non ha avuto negli ultimi anni. Non so se a questo fine ci vogliano o no le elezioni. Molti dicono di sì per tutta una serie di motivi. Molti dicono di no soprattutto a causa delle attuali condizioni di difficoltà del paese. Io sono un semplice cittadino pensionato che ha trascorso una lunga vita lavorativa. So che in un’azienda, se non c’è squadra, non si cammina e che per volare ci vogliono simpatia, solidarietà ma anche possibilità effettive. La stessa cosa vale per un Paese. Tutti dovremmo fare uno sforzo per buttare molta acqua sulle passioni , fare programi che si realizzino e proporre immediate correzioni quando non si possono relizzare. Avete ragione, si parla sempre d’altro. Quanto ai contenuti, indicherei dei tracciati con misure da approndire. Un’altra cosa fondamentale, poi, dovrebbe essere il rispetto e la reciproca legittimazione delle parti. Non si possono fare elezioni e l’idomani ritornare alla campagna elettorale. Insomma, altro che veline, quì è in ballo il futuro. Ma vedo che siamo d’accordo.
Un fututo per L’Italia migliore. In cui chi ci rappresenta Preimer non avesse pendeze con la giustizia irrisolte di festini al bunga bunga, con veline minorenni, ed altro ancora, di un grande impero mediatico (tv giornali ecc ecc) che utilizza per annientare l’informazione, da chiumque non la pensi dal suo pensiero dominante. L’affossamento della scuola, della cultura in generale, alla deligittamazione delle parti sociali , svilimento delle istituzioni esistenti, alla denigrazione dei diversi, di un clima di intolleranza e ignoranza. Amentano le morti sul lavoro, causate da criminali negligenze. Non voglio assistere ad una stagione di populismo, leaderismo privo di contenuti, di leggi a personam, tensioni sociali e i grandi sacrifici per il popolo che no sa come fare ad arrivare a fine mese, di un clima di regime illiberale.
Il tuo prossimo futuro come lo vedi? Franco, qui parliamoci chiaro se gli italiani non cambiano atteggiamento e si assumono le responsabilità di cambiare governo per far decollare il paese, finiremo nel baratro. Qui stiamo difendendo l’indifendibile, purtroppo lo sputtanamento piace agli italiani, più veline ci sono e meglio è, di cosa vogliamo parlare, il governo ormai è arrivato alla frutta, ma tutti giustificano quello che dovrebbe dare l’esempio nel nostro paese, ma no, ci piace più sentir parlare dei festini del premier. Ieri i telegiornali hanno parlato per 21 minuti sempre dello stesso argomento, i balletti e divertimenti ad Arcore, perché tutto questo? Perche ci piace immensamente, di cosa vogliamo parlare, cambiare voto? Ma quando mai, a noi piace sentire queste belle notizie e quasi quasi lo invidiamo. Intanto aumenta la disoccupazione, i salari diminuiscono con il potere d’acquisto e noi tutti felici.
Diceva mio zio, vecchio comunista (di altri tempi) che, ogni piccola conquista dell’operaio, è una vittoria. Quella dei
-si-,non so se sarà una conquista. Sotto la cenere c’è il fuoco,dice un vecchio motivo:-per quanto tempo il magma sarà calmo non si sa.Una cosa è certa, hanno diviso la classe operaia,questo è un male, un errore grave che col tempo scoppierà, ne sono certo. Capisco tanti ma e se,il mio augurio ? Che la classe operaia si ricompatti quanto prima , altrimenti si scivolerà verso un baratro profondo che, a risalire la china sarà dura.
Franco Muzzioli, forse non ci siamo capiti Tu parlavi “” DARE IL VOTO “” e quindi io mi sono riferita ai programmi pre.elettorali e non al comportamento avvenuto in seguito. Infatti hai perfettamente ragione ,ci sono stati dei ripensamenti assolutamente contrari alle promesse. Ti prego di una sola cosa: non pensare che io dia giudizi di parte , perchè sono sempre limpida e so anche cambiare parere se le cose non mi convincono o non mi piacciono. E credetemi, in questo ultimo periodo ,ho avuto molto su cui riflettere : purtroppo su entrambi i fronti!
Come trovare i denari ?
Combattere veramente l’evasione fiscale (non con condoni o leggi amministrative ad personam ecc.)
Ridurre le spese dello Stato (Calando il numero dei deputati ,diminuendo i loro stipendi, eliminndo gli enti inutili, buona parte delle provincie ecc.cc.)
Portare la tassazione delle rendite dal 12,5 al 18/20%
Ridurre le spese per gli armamenti.
Togliere le sovvenzioni ai partiti ed ai giornali dei partiti.
Ripristinare l’ICI per la prima casa a quelli che hanno un reddito annuo superiore al 50.000 euro.
Recuperare i “denari” dei concussori politici e dei mafiosi.
Aumentare le tasse sui beni di lusso, barche ,auto di grossa cilindrata, gioielli, alta moda.
E con buona volontà si possono trovare anche altri cespiti.
Cara Edis , forse non ricordi che l’attuale governo è da poco stato contestato per i tagli “orrizzontali”, che hanno penalizzato scuola, ricerca, coltura e turismo …….se non abbiamo il coraggio di guardare con disincanto e senza spirito di parte le realtà non ne usciamo .
Mi correggo : la tua
Ottimo consiglio , Franco Muzzioli, ma , per quel che ricordo io, tutti i partiti avevano nel loro programma queste intenzioni , perchè sanno benissimo quel che sarebbe bene per il Paese. Purtroppo ,quando sono insediati, le priorità diventano altre, e più vicine ai loro interessi. Quando poi mancano anche i denari, come si fa?? Comunque il tuo è un’indicazione preziosa di cui tener conto
Sagge parole di tutti ,ma vorrei rccogliere l’invito di Lorenzo e passare dalle esortazioni al seguito…………
E’ molto importante dire ai giovani ,come dice Edis, che sta finendo l’era del consumismo edonistico e stà cominciando quella dei sacrifici per TUTTI. E’ quindi necessario ancor più studiare e specializzarsi ,perchè l’Italia non ha materie prime ed ha redditi “alti” rispetto ad altre zone europee (e del mondo) ,quindi bisogna produrre IDEE. Siamo la nazione con il 70% dei beni culturali della terra e che è anche ricca di coste, montagne, città tra le più belle del mondo.
Quindi BISOGNA STANZIARE DEI SOLDI per la scuola ,per la cultura,per il turismo, per la ricerca e per le piccole e medie industrie che traducuno le idee in beni.
L’unico mezzo democratico per ottenere questi risultati è dare il voto ai partiti che hanno chiaramente inserito nei loro programmi queste iniziative.
Avete tutti ragione nei vostri ragionamenti,!. Con molta umiltà voglio ricordare ciò che successe nei primi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Una crisi fece sì che numerosi agricoltori del Sud dell’Italia , emigrassero al nord in cerca di lavoro nelle fabbriche. Lo trovarono a costo di grandi sacrifici : lavoro diverso, orari stabiliti, lontananza dalla famiglia. Era cominciata una nuova era e nuovi ideali e nuove prospettive. Nella generazione successiva si raccolsero i frutti dei loro sacrifici.Non voglio parlare di emigrazione , ma di nuove prospettive mentali e di adattamento. Ora la globalizzazione ci prospetta, più o meno, un cambiamento di modi di vivere. Ormai siamo un’ Italia che si confronta con i Paesi che cercano, come abbiamo fatto noi, di migliorare e di distinguersi . La “ guerra “ è feroce, i nostri giovani sono i più colpiti ,,( tutti ne abbiamo almeno uno che ci preoccupa), e noi non sappiamo quale futuro riserverà loro. Tanti non trovano lavoro, altri non riescono , dopo studi specifici, a trovare un’occupazione adeguata. Il lavoro precario ormai ha coinvolto anche persone non più giovanissime , con famiglie a carico. Difficile trovare una soluzione ,perchè i Paesi che finora hanno atteso una vita migliore ci fanno concorrenza. Purtroppo questa è la realtà! Comunque cerchiamo di dare ai nostri giovani un minimo di speranza, allenandoli, forse, a qualche sacrificio, cui non sono abituati : la perdita della speranza, penso, sia la cosa peggiore. Noi, che , in linea di massima, abbiamo una certa età, spieghiamo che abbiamo “ tribolato” , anche noi, non sempre tutto è stato così facile e abbordabile subito. Anche loro abituati ad avere tutto e subito, si preparino a qualche sacrificio in attesa di tempi migliori: incoraggiamoli!
Con il risultato del referendum non si volta pagina, ma nascono nuove polemiche. Intanto i lavoratori della Fiat sono in cassa integrazione in attesa di produrre la nuova SUV nel 2012. Questa situazione incerta non riguarda solo la Fiat ma tutto il mondo del lavoro. Oggi in Italia, la disoccupazione è una piaga talmente grave da far paura e di vergognarsi da non riuscire ad affrontare la vita. Non è solo il denaro che viene a mancare, ma anche l’autostima, la sicurezza in se stessi, in questa società basata su produzione e consumo, non c’è spazio per chi è disoccupato. La risposta del governo è sempre quella, la crisi mondiale, la globalizzazione e quant’altro, i veri problemi del paese sono fermi perché ci sono altre priorità, quelle che riguardano le vicende del premier. Mi domando quando usciremo da questo tunnel? Credo che questa situazione la porteremo avanti per molto tempo, tireremo sempre di più la cinghia e quando avremo finito i buchi, allora capiremo parecchie cose.
Ok, Franco, sono d’accordo con te ma vogliamo passare dalle esortazioni al seguito?
Caro Lorenzo ,sono consapevole che l’occidente è “capitalistico” e sono pure cosciente che tutti i paesi lo saranno ,perchè la globalizzazione facilita questo tipo di “conduzione” sociale. Ma vorrei farti presente che esiste capitalismo e capitalismo, io ad esempio sono per un capitalismo di tipo socialdemocratico, dove un individuo può esprimersi e crescere economicamente ma nell’ambito di regole precise.Devono essere uguali per tutti: libertà di parola e di stampa, giustizia,sanità,istruzione e la società deve garantire ad ognuno un lavoro ed una sussistenza, poi chi possiede di più deve maggiormente contribuire al bene comune. Hai presente una famiglia…ecco la società come una famiglia!
Quindi nò agli speculatori, ai profittatori, agli evasori, ai corruttori , agli sfruttatori, ai concussori quelli non sono capitalisti sono il nemico da combattere.
Caro Franco, ce li dobbiamo studiare tutti i problemi dell’occupazione per il futuro. E tale indagine deve riguardare tutti i paesi del mondo. E le soluzioni dovranno essere proposte a seconda delle caratteristiche omogenee che i vari paesi presentano. Prepariamoci dunque. Non possiamo ancora limitarci a proposte disomogenee distribuendo responsabilità a destra e a manca secondo quanto ci pare. Una base di partenza è darci un tema, come ad esempio quello proposto da te, e svilupparlo. Se ci impegniamo davvero, qualcosa di buono riusciamo a farla. Il punto di partenza, secondo me, è liberarci della pregiudiziale anticapitalistica. L’Italia, come tutti i paesi in maggiore o minore misura ,sono capitalistici. Siamo uno dei paesi ricchi del mondo, con settori in evoluzione e settori in declino, inserito in svariate alleanze, ecc. Un altro tema essenziale sono i rapporti fra noi e i paesi che stanno peggio di noi: da qui l’esame dei flussi migratori, ecc. Non è facile niente nelle disamine. E non è facile niente nelle prognosi. Grazie di avere cominciato a sollevare il sipario.
fa un po paura il tuo articolo franco ,anche se leggo tanta verità è vero siamo messi male, la ricchezza non è distribuita bene i ricchi diventono sempre più ricchi, e ai poveri rimangono le bricciole .ma mi auguro che quacosa cambi che i nostri ministri la smettano di dire che tutto va bene e si diano da fare .
Gli operai, come gli studenti, ci hanno dato una bella lezione. I lavoratori di Mirafiore, malgrado il grande ricatto, hanno detto no, moltissimi di più di coloro inscritti alla Fiom. Si sono fatti carico di decenni di battaglie, molto di più e prima della classe politica. Questa è ancora una battaglia tutta da combattere, si dovrà prendere atto che i problemi vanno discussi e risolti insieme, come afferma Susanna Cannusso. L’assenza della classe politica al governo, impegnata a risolvere i problemi scandalosi del Premier, è deplorevole! Questo nostro Paese che sta ormai toccando il fondo, come dice giustamente l’articolo, non permette più ai nostri figli né di progettare, né tanto meno di sognare il futuro.
certo ke ragazzi non sposano anke per costi cerimonia prima han casa da pagà mutuo se lavorano e riescon trova casa senza imbrogliate de agenzie immobiliari colluse costruttori e costruttore, arriva vende stesso appartamento 2 clienti, colluso banca. n’oscenità insomma. e appunto pare il mondo sia diviso la forbice il taglio dell’economia si allarga tra ki ha continuà ad avere troppo e ki peggiora il suo portafoglio. appunto sti ragazzi come posson fa figli ke oltretutto la donna deve plurigestirsi casa lavoro e riuscì salvaguardà salute ke figli sani può fa ki torchiata in tutti gli ambiti altrimenti definita lazzarona nonostante la sua assurda b volonta’ ciao………..
questa società ke a ki fa i figli arriva anke portarli via, conosco situazione madre malata plurimalattia gli han portato via figlio per darlo una ke ha sempre preso contraccettivo e poi non riuscita + fare figlio pure extracomuntaria abitudini diverse una delle cose ke sa fa ben andà palestra e butta fumo negli okki ai suoi polli oltre presunto volontariato sbandierato compatriote donne pulizia insoma una a passo dei tempi ke se vanta de vota sil, na mantenuta insomma. vedi mamma di bologna poverina gli han già presi 2 figli e ora altri 2 aiutate lei servizi vari col cuore ke magari i suoi bimbi avran possibilità stare uniti co lei penso io magari sbaglio.
certamente ne ho voglia di parlare di uesti argomenti anzi speravo di vederli scritti prima.
Franco la diferenza dei voti l’hanno fatta gli impiegati.
Sia ben chiaro a quelli operai che hanno votato il si nulla si può rimproverare,Ma un grazie di cuore a quei operai del no
che ci insegnano la liberta,senza lasciarsivincere dalla paura e dall’incertezza.
Grazie per averci insegnato il rispetto, la genorosità di se.
In quanto ha scritto Franco viene di conseguenza perchè dal niente non nasce niente.
so che sono impulsiva ma ammiro il popolo tunisino per la sua ribellione,contro il caro vita