Perché il passato che si sono lasciati dietro, trasportati su quelle rotaie, le case, gli odori, i colori, gli affetti, di una loro vita precedente, non siano cancellati per sempre, ma ci si ricordi ogni giorno di quello che è stato e ci sia di monito.


Museo dell’Ebraismo-Berlino:  la più simbolica ed emblematica rappresentazione del sacrificio ebraico: in una lunga e stretta stanza il suolo è letteralmente ricoperto da migliaia e migliaia di piastrelle metalliche di bronzo, ricavate dalle rotaie della ferrovia, a forma di volto stilizzato con la bocca aperta e, su tali piastrelle, i visitatori sono costretti a camminare, procurando un sordo rumore metallico nel silenzio spettrale del vano, quasi urla umane che provengono dalle bocche spalancate di quei volti anonimi.

Aprile

“Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”

Anna Frank

16 Commenti a “**** 27 GENNAIO 2011 **** *GIORNO DELLA MEMORIA*”

  1. riccardo.ud scrive:

    Commenti abilitati
    Premetto che mio padre è stato internato in ub campo di concentramento in Germania per 2 anni!!!! Io consevo ancora e gelosamente tutti i documenti relativi alla sua prigionia!
    Da Friulano però, auspicavo che altrettanta attenzione fosse stata data anche il 10 febbraio “GIORNO DEL RICORDO” per ricordare le migliaia di persone infoibate!!! E , naturalmente non dimenticando tutti gli esuli Sloveni – Istriani e Dalmati!
    Scusatemi ma ritengo abbiano anche loro il diritto di essere almeno ricordati!!!

  2. lieta scrive:

    bravi bravi bravissimi sono contenta di come state a cesellà le verità inconfutabili libertà uguaglianza fraternità ciao

  3. edis.maria scrive:

    Mllioni di anni fa la storia era trasmessa solo attraverso le parole e i racconti di chi aveva vissuto in prima persona gli avvenimenti. Poi con l’invenzione della scrittura le cose migliorarono e le notizie si trasmisero anche anche ai postumi.Certamente ognuno le comunicava a seconda delle proprie idee ,del paese in cui viveva, ma con la possiblità di confronto. Ora con l’avvento di tanti mezzi di comunicazione , addirittura mondiali, le mistificazioni diventano difficili o almeno controllabili. Certo la Storia non è una scienza esatta come la fisica o la matematica,e quindi, la certezza della verità è ambigua. Però c’è sempre una generazione presente che può riportare ciò che nonni o i padri hanno loro raccontato e vissuto. Anche noi abbiamo la possibilità di trasmettere le vicissitudini presenti in tanti modi ,perchè ormai i mezzi non ci mancano, e lasceremo tracce inconfondibili e abbastanza sicure. Il revisionismo storico non sparirà del tutto, ma sarà fortemente intralciato da milioni di tracce accertate.

  4. lucia1.tr scrive:

    Quando scompariranno i protagonisti diretti della Shoah cosa resterà? Resteranno i luoghi di Auschwitz come simbolo del ricordo, come sentinella della memoria, perché le pietre possono parlare se noi le interroghiamo. Le generazioni venute dopo, devono confrontarsi con questi luoghi, essi sostituiscono i testimoni che parlano e possono diventare fonte di esperienza viva, non virtuale. Ai ragazzi non basta leggere Primo levi o grandi testi sulla Shoah, ma hanno bisogno di toccare con mano e andare a vedere i luoghi precisi dove sono avvenuti i crimini del 900. A noi genitori, insegnanti, il compito di trasmettere questi ricordi e valori.

  5. franco muzzioli scrive:

    Sì Alfred…il rischio esiste.
    Purtroppo la memoria è poggiata sul vento. Mio padre ha vissuto in prima persona questa tragedia, io ero piccolo , ma l’ho vissuta e non posso fare altro che ricordarla. Già i miei figli ,che hanno sentito parlare il nonno ed il padre fanno fatica ad entrare fino in fondo nelle pieghe di questa tragedia.I miei nipoti sentono queste cose come racconti lontani di altre epoche e pensano che non si ripeteranno più. Che cosa fare allora ? Dobbiamo scolpire sulla pietra la disperazione , gridare come ha fatto Paolini l’altra sera tutto lo scandalo di queste idee, obbligare gli insegnanti di tutte le scuole di mostrare documentari e filmati ,come lo splendido “e venne un uomo”, sulla strage di Marzabotto. Anche 2000 anni fa venne un uomo e parlò di amore ,di fratellanza , di riscatto dei poveri e degli oppressi, il suo messaggio è stato distorto, manomesso, avvilito….ma è rimasto nel cuore di chi ha colto che la strada , anche laica, della difesa “dell’altro” è quella che porta l’uomo verso un futuro migliore. Solo così la “memoria” non sarà poggiata sul vento.

  6. alfred scrive:

    Commenti abilitati

    Tra qualche anno non ci sarà più nessuno di quelli che la guerra l’ha vista o vissuta.
    Non ci saranno più testimoni.
    Nessun testimone diretto ci sarà più.
    Potranno cambiare la storia.
    Cambieranno la storia.
    E a noi, che della guerra abbiamo ancora l’odore nel naso, a noi che abbiamo visto il legni delle macerie ancora fumanti, diranno che siamo visionari; ci diranno che ci hanno mentito.
    Ci diranno che mentiamo. Diranno ai nostri figli, ai figli dei nostri figli che mentiamo.
    Cambieranno i libri di scuola.
    Cambieranno la storia.

    “Con revisionismo storico si intende, in generale, una serie di orientamenti storiografici che rimette in discussione, completamente o in singoli aspetti, alcuni nodi cruciali della storia moderna e contemporanea – dalla Rivoluzione francese allo sterminio del popolo ebraico, dal fascismo e dal nazismo al comunismo sovietico. ” ( dalla rete).

    C’è sempre qualcuno che ha intersse a che la storia cambi.
    C’è sempre qualcuno pronto a negare che quello che sta facendo è già stato fatto da altri prima di lui.
    Non importa di che colore tingerà le sue idee, non importa se indosserà divise, non importa se dirà che lo fa per noi: ci sarà un forte che che si servirà della sua forza per sottomettere i deboli.
    Spetta a noi tramandare il ricordo. Spetta a noi trasmettere ai nostri figli perchè trasmettano ai loro figli il ricordo, la memoria, la VERITA.
    Spetta a noi !.

  7. mario.pe scrive:

    Non sono riuscito a leggere tutti i commenti… perché la testimonianza di Franco mi ha bloccato!!!

  8. lieta scrive:

    amici mi fate rabbrividì, franco è na reliquia quel libro di preghiere di tuo papà e angelo bellissima la poesia completa totale aggiornata alla nostra epoca. alba ma perkè non ci metti anke qua la guerra vista da piccola ke hai impresso così bene. ho già letto qualcosa ma se c’è altro mettilo anke in eldy. e paolini è in gambissima ciao

  9. alba morsilli scrive:

    come si può dimenticare gli orrori della guerra molti di voi siete nati dopo ricorderete la ricostruzzione mentre io ho soppravissuto nel mio blog ho fatto un articolo dal titolo la guerra dei bambini descrivo come l’ho vissuta roaccontidinonnablogspotcom.blogspot.com mi trovate anche in fb
    con il nome alba morsilli

  10. giulian.rm scrive:

    “Chi mai saprà quello che mi è capitato qui?”
    Questa iscrizione è stata trovata nel campo di concentramento di Auschwitz, incisa con un chiodo da un prigioniero. E’ per rispondere a questa domanda che è stato istituito il
    “Giorno della memoria”

  11. franco muzzioli scrive:

    Ho ascolato ieri sera lo splendito e straziante recital di Paolini …non ci sono molte parole da dire …ci sono invece molte cose a cui pensare su di noi ,sulla nostra epoca, sul rapporto che abbiamo con gli altri.
    Ho qui davanti un libro di preghiere sulla prima pagina è scritto Wietzendorf 20/5/45 oflager 83 Germania è quello di mio padre internato per due anni proprio con Guareschi e insieme a tanti ufficiali italiani che non hanno accettato di aderire alla Repubblica Sociale.
    Sotto scritto a matita …a mio figlio Franco perchè non dimentichi.

  12. Giulio Salvatori scrive:

    Credo che dovrebbero pregare anche coloro che non credono.La preghiera del cuore, il grido della vergogna, tuffandosi nelle pagine , se avessero dei dubbi -SE QUESTO E’ UN UOMO –

  13. ANGELOM scrive:

    Il giorno della Memoria, che oggi celebriamo per l’undicesima volta, è stato istituito per non dimenticare la Shoah e le altre vittime dei crimini nazisti, monito affinchè quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo. Trovo appropriata questa poesia di Cristina Pia Sessa Sgueglia.

    Il giorno della memoria

    Come se fosse possibile .
    dimenticare l’orrore,
    quando, nelle orbite vuote,
    grida ancor la paura.
    Il sole continua a brillare
    sull’umana tragedia:
    da sempre, il potere
    ricerca pretesti di morte.
    E la bestia,
    assopita nell’uomo,
    continua a colpire,
    che giova il ricordo
    se, ovunque, non cessa il morire.
    Son ebrei,
    ceceni, iracheni,
    o soldati d’Italia,
    sono zingari oppure
    fratelli di colore diverso,
    ad ognuno occorre la pace
    sotto quella bandiera,
    ove Cristo impresse la Croce
    sull’altare del Golgota.

  14. lucia1.tr scrive:

    Lascio un pensiero raccontando l’umano: Giovanni Guareschi (1943- 1945), prigioniero in Germania scrive il suo “Diario clandestino”. Scrive in prigionia con un umorismo intelligente e cerca di vedere il lato comico delle situazioni. Uno spirito allegro nonostante tutto, scrive il suo diario per far partecipe i suoi compagni di sventura della cruda realtà.

    “L’unica cosa interessante, ai fini della nostra storia, è che io,anche in prigionia conservi la mia testardaggine di emiliano della Bassa:e così strinsi i denti e dissi:”Non muoio neanche se mi ammazzano!”. E non morii.” Giovanni Guareschi

  15. lieta scrive:

    speriamo ke gli orrori oggi non sian rivolti ai ns pari per presunzione di maggiore intelligenza le armate anke brancaleone devono essere fondate su rispetti amori veri reciprocità prima ke su false discipline i nonnismi depravati basta bulli razza da estinguere quallea sì con corsi pizzicologi adatti loro dialoghi dialoghi sempre l’arma della chiesa in primis amori dialoghi veri ma ai vertici no i poveri nostri fratelli martoriati in terre ancora molto maltrattate in primis dall’alto i vertici devono dialoga mette paletti non bada’ solo profitti per loro tasche sopratuttuo dobbiamo esse comunità serene vere ciao scusate

  16. Lorenzo.rm scrive:

    Che non sia una celebrazione ripetitiva e stanca, ma un vivo ricordo dell’orrore che non dovrà mai più ripetersi.

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