Dall’ANSA apprendiamo la notizia che il Canal Grande di Venezia è diventato di proprietà statale. Come è possibile che sia stato sottratto questo grande patrimonio alla città? Semplice: la responsabilità va cercata nel Decreto “ammazza-norme” del ministro Calderoli, che a questo punto ha reso nulla la legge del 1904 che prevedeva che la proprietà del Canal Grande spettasse al Comune di Venezia. Naturalmente i veneziani, alla luce dei fatti, sono furibondi e hanno acceso una polemica di proporzioni bibliche. Come dar loro torto?
Fortunatamente è arrivata la smentita!!!
In serata il ministro alla semplificazione smentisce: «Il Regio Decreto 523 del 1904, in materia di opere idrauliche ha natura giuridica di Testo Unico e quindi, come tale, è espressamente escluso da abrogazione ai sensi dell’articolo 14 comma 17 della legge 246 del 2005. Pertanto la notizia su di un trasferimento del Canal Grande dal Comune di Venezia allo Stato appare priva di qualsiasi fondamento».”
Mi unisco al coro: spero sia stata una non divertente bufala!!!!
P.S. – Il grande Cimabue, quello VERO, si sta rivoltando nella tomba a vedere il suo illustre nome abbinato al pagliaccesco ministro.
Mi auguro che diciate il vero, e che sia stato solo un falso allarme
Il ministro alla semplificazione ha smentito: «Il Regio Decreto 523 del 1904, in materia di opere idrauliche ha natura giuridica di Testo Unico e quindi, come tale, è espressamente escluso da abrogazione ai sensi dell’articolo 14 comma 17 della legge 246 del 2005. Pertanto la notizia su di un trasferimento del Canal Grande dal Comune di Venezia allo Stato appare priva di qualsiasi fondamento».”
Calderoli,soprannominato, Cimabue (fa una cosa e ne sbaglia due) questa volta è innocente!
Pare che l’allarme sia rientrato.