Roberto Saviano su Repubblica ha proposto di allargare ai lettori del quotidiano la lista delle “dieci cose per cui vale la pena vivere”, lista che aveva presentato lui stesso nella trasmissione con Fazio “Vieni via con me”.
Giro a voi Eldyani, se vi va, l’invito a compilare una vostra lista ed a confrontarvi con voi stessi.
Quale sono le dieci cose per cui vale la pena vivere, per cui vi sacrifichereste, che vi fanno sentire bene?
Sul quotidiano hanno risposto in dodicimila circa ed hanno raccontato la loro gioia di vivere, hanno compilato le loro liste della felicità e ne è uscito un ritratto degli italiani affascinante.
“”””QUALE DECALOGO DELLA FELICITÀ HANNO COMPILANO GLI ELDYANI?
Prima di tutto grazie di avere condiviso i vostri piaceri più intimi, quello che vi rende sottilmente felici. Risulta un bel ritratto del gruppo di Eldyani che hanno partecipato.
In prima posizione emerge l’amore; l’amore in tutte le sue forme: per il compagno o la compagna, per i figli, per i genitori anche malati, per gli amici, per Dio, per la famiglia in generale e per le persone che non ci sono più. Questa capacità di amare, di voler bene, fa sentire sereni tutti, uomini e donne.
Poi ho notato che in seconda posizione c’è un forte amore per la natura, per gli animali, per l’arte, per la lettura, per la musica e per il cinema (ma nessuno ha citato il teatro).
E poi sia il pianto che il riso liberatori tutti e due.
Infine ci sono dei piccoli piaceri, piccolissimi come i sapori, le cose da mangiare speciali e comuni, il caffè, la grappa, un bicchiere d’acqua fresca, una torta e un gelato, il cappuccino, gli spaghetti al pesto o dei gesti che ci fanno star bene come: infilarsi sotto le lenzuola fresche di bucato, aprire un vecchio cassetto e ritrovare i bigliettini che scriveva un figlio ormai adulto, quando era un bambino, infilare le ciabatte dopo una giornata passata ad una cerimonia, risolvere i quiz della settimana enigmistica…
Tutto questo procura tante sensazioni gradevoli ma io credo che quella di guardarsi nello specchio e non doversi vergognare di nulla, sia ineguagliabile.
Pochi hanno menzionato i soldi.
I cinici potranno dire che questi elenchi sono banali (anche Saviano osserva la stessa cosa) sono pieni di ipocrisia, ma qui in maniera semplice, sincera e genuina, salta agli occhi che c’è la ricerca della felicità in tutti i suoi aspetti.
E questi nostri elenchi sono come tanti mattoncini che costruiscono la nostra serenità.(pca)
Commenti abilitati
1) Avere dei genitori e dei fratelli come i miei
2)Avere Elena come amica/sorella
3)Mio nonno ed i suoi racconti
4)Le ostriche di Saint Malo
5)Mio marito (anche se a volte lo strozzerei ☺☺☺)
6)Aver vissuto il’77 a Bologna
7)Aver visto dei meravigliosi tramonti sul mare dalla mia terrazza
8)I miei nipoti
9)Lucrezia
10) Ultimi- ma non per importanza- i Mon Cheri ☺
Ringrazio innanzitutto Paola per l’interessante statistica-casistica che ha stilato riassumendola dal decalogo da noi “compilato”. Vorrei però sottolineare un particolare: “guardarsi nello specchio e non doversi vergognare di nulla” NON è, a mio giudizio,un motivo da considerare tra quelli per cui vale la pena di vivere ma DEVE costituire un nostro modo di essere che ci contraddistingue IN ASSOLUTO per tutta la vita e deve riguardare TUTTI indistintamente, insomma una questione di coscienza più che di piacere. Ora, se su 50 commentatori, 49 non hanno ritenuto opportuno affermarlo, ciò NON vuol dire che questi ultimi debbano vergognarsi di qualcosa,tutt’altro..) ma, semplicemente è cosi’ scontato nella loro vita il non doversi vergognare di nulla che non hanno ritenuto doverlo riaffermare. Forse, chi ha fatto questa affermazione, qualche motivo per farla l’aveva, ma questa è psicologia…..